Cronaca
Plasmaderivati e immunoglobuline, un libro sul valore delle terapie
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3 settimane fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La pubblicazione Storia e valore delle immunoglobuline. L’utilizzo terapeutico nelle immunodeficienze primitive, immunodeficienze secondarie e nella polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica è un chiaro esempio di sensibilizzazione e diffusione della cultura del valore dei plasmaderivati: comprendere il valore del dono passa anche attraverso la comprensione della difficoltà di vivere con una patologia rara e cronica come un’immunodeficienza o una malattia ancora più rara, come la polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP). La disponibilità di plasma e immunoglobuline è cruciale per garantire la continuità terapeutica e la salute di molti pazienti affetti da malattie rare e condizioni croniche”: lo ha detto il senatore Guido Quintino Liris, che ha curato la prefazione del libro appena pubblicato da Takeda, con la media partnership di Osservatorio Malattie Rare, presentato nel corso di un evento da lui promosso presso la Sala Zuccari del Senato. “Il plasma non può essere prodotto artificialmente; viene donato da persone sane che scelgono di farlo, rendendolo una risorsa scarsa e fondamentale per salvare vite umane”, ha aggiunto.
Il volume, disponibile in formato e-book, offre una panoramica completa sul ruolo delle immunoglobuline e dei farmaci plasmaderivati nella cura di patologie rare e complesse, con un focus particolare su CIDP e immunodeficienze primitive e secondarie, valorizzando l’esperienza dei centri clinici italiani e le narrazioni delle associazioni pazienti.
Un documento corale per raccontare il valore terapeutico, sociale e umano dei plasmaderivati.
Il volume raccoglie le testimonianze di specialisti da centri di riferimento in tutta Italia. Angelo Vacca (Policlinico di Bari) ha evidenziato come “la terapia con immunoglobuline rappresenti una componente centrale nella gestione delle immunodeficienze, con benefici tangibili sulla qualità di vita dei pazienti”.
Chiara Briani (Università di Padova) ha ricordato che “la CIDP è la più comune tra le neuropatie infiammatorie rare” e ha sottolineato l’importanza di “disporre di tutte le opzioni terapeutiche, perchè non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo”.
Eduardo Nobile-Orazio (IRCCS Humanitas) ha aggiunto: “La CIDP è una malattia neurologica che comporta una progressiva debolezza e riduzione della sensibilità degli arti superiori e inferiori può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana dei pazienti, influenzando diversi aspetti: la debolezza muscolare può limitare l’autonomia, il dolore neuropatico e la fatica cronica rendono difficile svolgere attività prolungate o impegnative. La qualità di vita dei pazienti dipende dalla gravità della forma di patologia, ma è una malattia che oggi riusciamo a trattare con successo”.
Recentemente Takeda ha annunciato, anche in Italia, l’autorizzazione alla commercializzazione della nuova immunoglobulina sottocutanea facilitata con ialuronidasi ricombinante per la CIDP, già utilizzata ampiamente nel trattamento delle immunodeficienze.
“Alcuni dei nostri pazienti hanno già avuto accesso a questo nuovo trattamento terapeutico, che può essere somministrato anche a domicilio, da operatori sanitari o dai pazienti stessi dopo un’adeguata formazione, con un intervallo fino a 4 settimane, riducendo la frequenza delle infusioni”, ha detto Maurizio Inghilleri (Università di Roma “Sapienza”).
Francesco Habetswallner (Cardarelli, Napoli) ha aggiunto: “L’autonomia del paziente è fondamentale: se può effettuare il trattamento a domicilio può ridurre gli spostamenti e le assenze dal lavoro. Questa terapia inoltre garantisce una migliore tollerabilità generale rispetto a quella endovenosa: senza dubbio una novità positiva”.
Le associazioni CIDP Italia APS e AIP APS hanno portato la voce dei pazienti, raccontando il valore delle terapie plasmaderivate nella vita quotidiana e le sfide ancora aperte in termini di accesso, equità e continuità terapeutica.
“Oggi possiamo dire che nella grande maggioranza dei casi la malattia si riesce a tenere sotto controllo: una risposta che fino a pochi anni fa non avremmo potuto dare”, ha dichiarato Massimo Marra, presidente di CIDP Italia APS.
“Le nuove terapie rappresentano un passo avanti importante per molte persone con immunodeficienze primitive” – ha spiegato Alessandro Segato, Presidente di AIP APS (Associazione Immunodeficienze Primitive) -. Il beneficio non riguarda solo l’aspetto clinico, ma anche quello emotivo e pratico della vita quotidiana. La possibilità di effettuare infusioni meno frequenti, e in alcuni casi a domicilio, consente una maggiore libertà e autonomia. Per molte persone ciò significa poter lavorare, viaggiare, avere una vita sociale piena”.
I plasmaderivati rappresentano una risorsa di valore inestimabile per la salute pubblica, essendo impiegati in trattamenti salvavita che spaziano dalle malattie rare alle emergenze mediche comuni. Rappresentano un pilastro del sistema sanitario, contribuendo al trattamento di patologie che non avrebbero altrimenti una cura.
Per i pazienti con Immunodeficienze e CIDP, i plasmaderivati non sono solo una terapia efficace, ma spesso indispensabile per gestire la malattia, prevenire complicazioni e garantire una migliore qualità di vita.
“Il settore dei plasmaderivati è strategico per il nostro Paese, con un valore alla produzione di circa 350?milioni di euro. Si contano 21 stabilimenti produttivi in Europa, 3 dei quali in Italia, con circa 1.700 addetti solo nel nostro Paese. Il valore sociale ed etico è intrinseco: raccogliamo il plasma dei donatori italiani e lo trasformiamo in terapie salvavita – ha sottolineato Francesco Carugi, presidente del Gruppo aziende emoderivati di Farmindustria (Gaef) -. Per rafforzare la filiera, serve una doppia leva: aumentare la raccolta del plasma ed investire sempre più nell’innovazione dei processi produttivi, un impegno concreto già in corso nel nostro settore”.
“I plasmaderivati sono farmaci essenziali ed unici perchè derivano dal plasma umano, una risorsa limitata e non sintetizzabile in laboratorio, e sono fondamentali per il trattamento di numerose patologie rare, in alcuni casi prive di alternative terapeutiche. Tra le misure che nel breve periodo potrebbero assicurare una maggiore disponibilità di plasma e plasmaderivati nel Paese, ritengo che la più importante sia quella di escludere questa categoria di farmaci dalla spesa soggetta a tetto, a parità di risorse assegnate al tetto acquisti diretti”.
“Oggi abbiamo ribadito quanto sia fondamentale riconoscere il valore terapeutico e umano dei plasmaderivati – ha spiegato Anna Maria Bencini, General Manager di Takeda Italia – Le immunoglobuline rappresentano una risorsa salvavita per migliaia di pazienti con immunodeficienze e patologie rare come la CIDP. Garantirne la disponibilità significa tutelare un diritto fondamentale alla cura. Come Takeda, sentiamo la responsabilità di contribuire a questo obiettivo attraverso investimenti industriali, innovazione terapeutica e un dialogo costante con istituzioni, clinici e associazioni. Solo unendo le forze possiamo costruire un sistema più equo, sostenibile e capace di rispondere ai bisogni reali dei pazienti”.
– foto OMAR Osservatorio Malattie Rare –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Emiliano alla Camera per candidare bimbi di Gaza a Nobel per la Pace
Pubblicato
9 ore fa-
31 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La Puglia rivendica un ruolo di protagonista nella ricerca della pace in Medio Oriente, per ragioni storiche, culturali e umane profonde. La nostra terra è stata tra le prime ad accogliere la diaspora ebraica, è stata un punto di partenza per gli ebrei che tornavano a casa, in particolare da Santa Maria al Bagno e da Nardò. Abbiamo lottato contro l’antisemitismo promuovendo la cultura della memoria, organizzando, tra le prime Regioni in Italia, il Treno della Memoria e i viaggi ad Auschwitz, per insegnare ai giovani e ricordare a ciascuno di noi, cos’è il genocidio. Proprio per questo, quando abbiamo riconosciuto i segni del genocidio in altri contesti, siamo stati rapidi nel nominarlo per quello che era. La Regione Puglia è stata l’unica ad usare esplicitamente il termine ‘genocidiò nei suoi appelli pubblici, anche durante gli inviti all’interruzione dei rapporti istituzionali e di cortesia col Governo di Netanyahu, ma mai col popolo israeliano, che continua ad essere accolto in Puglia con il rispetto che si deve a ogni cittadino”. Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che nella sala stampa della Camera dei Deputati ha partecipato alla presentazione della proposta di candidatura per il premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza. L’iniziativa è promossa dall’associazione pugliese “L’isola che non c’è” (alla quale aderiscono oltre 320 personalità provenienti dal mondo accademico, ecclesiale, della ricerca, della sanità, della cultura, e della politica) ed ha già registrato l’adesione di rappresentanti della società civile, istituzionale, e dei senati Accademici di UniBa e UniSalento.
“Questa proposta – ha aggiunto Emiliano – è emersa spontaneamente e la Regione Puglia ha subito offerto il suo supporto istituzionale. I bambini, di fronte al genocidio, possono scegliere tra due vie: conservare il ricordo come rancore e vendetta, oppure trasformarlo in speranza, in impegno per la pace e la convivenza. La candidatura al Nobel vuole aiutare questi bambini a rompere la catena della vendetta, a generare speranza. Perchè nonostante il martirio, possono essere insigniti non solo per ciò che hanno subito, ma per ciò che possono rappresentare per il futuro dell’umanità e per la pace, che è un valore allargato a tutti noi. La Regione Puglia ha il merito di insistere nel lavorare su queste situazioni e, insieme al Comune di Bari, ha adottato provvedimenti importanti. Stiamo collaborando con le amministrazioni della Striscia di Gaza per progettare la ricostruzione e raccogliere fondi, e stiamo offrendo assistenza sanitaria concreta ospitando bambini palestinesi, candidati al Nobel, curandoli nei nostri ospedali. Ci auguriamo – ha concluso Emiliano – di poter organizzare in autunno a Bari una grande conferenza giuridica, con esperti e giuristi da tutto il mondo, sulla convenzione contro il genocidio, per la quale non è sufficiente non commettere il genocidio, ma occorre attivarsi perchè il genocidio non si verifichi”.
Alla presentazione, moderata dal giornalista Franco Giuliano, presidente onorario dell’associazione “L’Isola che non c’è”, hanno partecipato tra gli altri, anche il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, il cantante Al Bano Carrisi, la rettrice eletta di Unisalento, Maria Antonietta Aiello, il responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno, il presidente di Puglia Culture, Paolo Ponzio, e il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce.
– foto ufficio stampa Regione Puglia –
(ITALPRESS).
Cronaca
Occhiuto “Non mi farò fermare, mi dimetto e mi ricandido”
Pubblicato
9 ore fa-
31 Luglio 2025di
Redazione
CATANZARO (ITALPRESS) – “Ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri”. Lo ha annunciato, tramite un video social, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
“Ma perchè quando qualcuno cerca di fare qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri – che godono solo per il fallimento della Calabria – vorrebbero fermarlo? E’ quello che sta succedendo oggi in Calabria – prosegue Occhiuto – Ho deciso di portarvi qui, di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro – aggiunge -. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria – a Sibari, nell’ospedale della Sibaritide; a Vibo, nell’ospedale di Vibo; a Palmi; nei cantieri degli aeroporti; in quelli della SS106 – per farvi vedere quante opere si stanno realizzando e quante opere oggi si vorrebbero fermare. Chi vorrebbe fermarle, la magistratura? No, io non ce l’ho con la magistratura. Non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D’altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall’inchiesta giudiziaria. Sapete con chi ce l’ho? Ce l’ho con tutti questi politici di secondo piano, tutti questi che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni. Ce l’ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria, che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così. Però devo considerare anche quello che sta succedendo nella mia amministrazione. Guardate, io penso che in un Paese civile nessuno debba dimettersi perchè riceve un avviso di garanzia, nessuno. Però nella mia amministrazione oggi sta succedendo che è tutto bloccato: nessuno si assume la responsabilità di firmare niente, tutti pensano che questa esperienza sia come quelle precedenti”.
“Negli ultimi 30 anni in Calabria nell’ultimo anno o nell’ultimo anno e mezzo di legislatura – prosegue Occhiuto – i presidenti venivano coinvolti in un’inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, finiva tutto quanto in niente, però venivano decapitati politicamente, e si fermava la legislatura. Anzi, per un anno si parlava soltanto di questo. La Calabria non se lo può consentire. La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia”, ha concluso.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Il 3 agosto torna la domenica gratis al museo
Pubblicato
9 ore fa-
31 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il 3 agosto si rinnova l’appuntamento con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura. Accesso con prenotazione consigliata, obbligatoria dove richiesto.
La scorsa #domenicalmuseo, il 6 luglio, ha registrato 195.350 ingressi.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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