Politica
Meloni a Napoli “Il Sud non è un problema da risolvere, ma un patrimonio da difendere”
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10 minuti fa-
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Redazione
NAPOLI (ITALPRESS) – Un vero e proprio bagno di folla al PalaPartenope di Napoli dove si è conclusa da pochi minuti la manifestazione per sostenere la candidatura di Edmondo Cirielli alla presidenza della Regione Campania. Sul palco di Fuorigrotta tutti i leader del centrodestra e la premier Giorgia Meloni che ha tenuto il comizio conclusivo dopo gli interventi del numero uno di Noi Moderati, Maurizio Lupi, e dei due vicepremier, rispettivamente segretari di Lega e Forza Italia, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Dopo le parole di Giorgia Meloni i leader si sono ritrovati sul palco con Cirielli mentre nell’arena risuonavano le note dell’Inno di Mameli. Subito dopo è esplosa la gioia del PalaPartenope con i tantissimi militanti presenti che hanno intonato il coro “chi non salta comunistà è”.
“Troppo a lungo si è parlato di un Sud da compatire, da assistere, da supportare: chi lo dice non conosce questa terra, non conosce questa gente. Questa terra non è un problema da risolvere, ma un patrimonio da difendere, una grandezza che va riconquistata insieme”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento. “Questa città – dice la premier – è capace di regalare entusiasmo come poche altre e il vostro entusiasmo diventa benzina, diventa energia e c’è bisogno di tantissima energia per governare una nazione come l’Italia come merita di essere governata. L’energia che accolgo qui oggi è particolare, è l’energia di una città magnifica, di una Regione unica che non deve chiedere scusa a nessuno”.
“Sulla sicurezza abbiamo fatto scelte coraggiose che la sinistra lassista ha contestato, ma erano norme di buon senso, come quella per le famiglie che non mandano i figli a frequentare la scuola dell’obbligo. Oppure la decisione contestata di abbassare a 14 anni la soglia dell’età della punibilità: l’obiettivo è di liberare i ragazzi dal giogo della camorra. Non consentiremo alla camorra di distruggere intere generazioni usando i bambini per fare i loro sporchi comodi”, ha rivendicato la premier.
“Noi con le altre leggi di bilancio abbiamo destinato 18 miliardi di euro l’anno a favore di chi guadagna fino a 35 mila euro l’anno”, ha aggiunto. “Quest’anno, – ha proseguito Meloni – confermando quei provvedimenti, con la legge di bilancio abbiamo aggiunto riduzioni intorno a 50.000 euro e la sinistra si sbraccia, si sbraccia perché stiamo aiutando i ricchi come se chi guadagna 2.500 euro al mese, ha un mutuo da pagare, ha tre figli e paga le bollette fosse un ricco da mazzolare. È gente che non si può permettere una barca da ormeggiare in un’area riservata e preclusa ai cittadini comuni. Perché si sa che queste sono le prerogative di chi faceva la lotta alla casa”, in riferimento al candidato presidente di centrosinistra Roberto Fico e alle polemiche che lo hanno coinvolto negli ultimi giorni.
“La sinistra ha una proposta nuova. Patrimoniale perché bisogna colpire i ricchi. Fin quando
governiamo noi questa nazione queste ricette bizzarre tardocomuniste non passeranno”, ha detto.
“A Bagnoli ci impegnammo a riscrivere il futuro dopo i fallimenti di chi ci aveva preceduto: dopo 3 anni sono fiera di venire qui e dire che abbiamo mantenuto tutti quegli impegni. A Bagnoli abbiamo avuto il coraggio di riprendere in mano il dossier e realizziamo un moderno polo commerciale, turistico e balneare”, ha aggiunto.
“Ho sentito De Luca che sulle liste d’attesa dice che per le visite urgenti la Campania è al 100% e da questo si deduce che la Campania è prima nello smaltimento delle liste d’attesa. Questo, per chi conosce i dati, si chiama gioco delle tre carte: De Luca cita solo le prestazioni urgenti e brevi che sono una quantità limitata del totale e nelle quali quasi tutte le regioni sono prossime al 100%. De Luca non dice nulla delle visite della classe differita e programmata che costituiscono l’80% delle prestazioni totali. Lui non ve lo dice ma io sì perché si sa che sono un po strà” ha ironizzato Meloni. “Qui la Campania continua ad avere percentuali inferiori alla media e ci sono attese lunghissime. Pensano di potersi prendere gioco di voi”, ha concluso parlando della sanità in Campania.
“Non si può parlare di sondaggi a pochi giorni dal voto, ne ho sbirciato qualcuno e l’unica cosa che vi posso dire è che in Campania la partita è apertissima e si può vincere”. Lo dice il segretario della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, nel corso del suo intervento. “Dopo tanti anni in cui la vittoria appariva lontana, si può vincere – sostiene Salvini -. Sono i 10 giorni in cui ciascuno si mette in gioco per i prossimi 10 anni, per noi e per i nostri figli”.
“Io sono sicuro che Cirielli governatore il campo rom di Giugliano lo chiude nel primo mese di amministrazione. E io sarò al suo fianco per salvare quei bambini”, ha spiegato il ministro. “L’obiettivo del governo – ha aggiunto Salvini – è zero campi rom. Non può esistere un modo di vivere come quello. Se vuoi una casa, paghi come tutti gli altri cittadini di questo Paese”.
“Oggi è venerdì, non possiamo che mandare un altro saluto ad un amico dei lavoratori e delle lavoratrici che ha nel venerdì un giorno di riferimento: non penserete mica a quello scioperante di professione che si chiama Maurizio Landini?”, ha proseguito il leader della Lega, spostando il focus sui temi nazionali: “È una coincidenza che lo sciopero è sempre di venerdì e di lunedì e mai di mercoledì. Ringrazio quei sindacati che pungolano il Governo e stimolano il Governo e quando serve criticano il Governo, ma quando c’è da firmare un contratto che migliora il salario per il personale della scuola, per il personale delle Ferrovie, per i dipendenti pubblici firmano quel contratto e non tengono in ostaggio quei lavoratori. La Cgil sta tenendo sotto sequestro milioni di lavoratori italiani”.
“Credo che Napoli sia una città fondamentale per il futuro del nostro Paese, ecco perché con il Governo abbiamo voluto accendere i riflettori su questa città. Perché accendere i riflettori su Napoli e sulla Campania significa far comprendere al mondo intero che c’è una realtà su cui investire perché per troppo tempo si è scommesso poco su Napoli, sui napoletani e su questa Regione”. Lo dice il segretario di Forza Italia e vicepremier, Antonio Tajani, nel corso del suo intervento. “Siamo convinti che, senza nulla togliere alle altre città, che Napoli sia un fiore all’occhiello del nostro Paese. Dobbiamo dare attenzione, interventi, una politica diversa che permetta a questa città di avere servizi che ora non ha”.
“La nuova Regione dovrà affrontare i grandi problemi della sanità e dei trasporti. Sulla disoccupazione giovanile le cose vanno meglio, ma non siamo affatto contenti: il diritto di ogni giovane napoletano, dopo aver studiato qui, deve essere quello di rimanere nella propria città, nella propria Regione, non ci si può permettere di perdere i propri talenti”, ha aggiunto. Secondo Tajani nel futuro della Campania non si deve “andare con il cappello in mano a Roma a chiedere la carità, qui non serve il reddito di cittadinanza, serve il lavoro”.
– foto interna xc9/Italpress –
– foto copertina screenshot Youtube Fratelli d’Italia –
(ITALPRESS).
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Politica
42esima Assemblea annuale dell’Anci, Manfredi “Confronto costruttivo con il Governo, segnale positivo”
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4 ore fa-
14 Novembre 2025di
Redazione
BOLOGNA (ITALPRESS) – La 42esima Assemblea annuale dell’Anci “è stata l’occasione per un confronto franco, leale, a volte anche aspro, però sempre costruttivo col Governo. È stata un’occasione per far sentire la voce di tutti i Comuni italiani e abbiamo avuto anche tante risposte e questo è anche un segnale molto positivo”. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “Penso che insieme abbiamo costruito un agenda per i Comuni, un’agenda non solo per l’Italia” ma anche “per l’Europa” perché “i problemi dell’Italia sono anche i problemi dell’Europa: c’è una convergenza sugli obiettivi che sono stati chiaramente definiti”, ha aggiunto.
“Il tema della casa è un tema fondamentale, perché riguarda i tanti fragili e le tante famiglie povere. Il diritto ad avere una casa è anche un diritto costituzionale: avere un tetto significa essere cittadini”, ha aggiunto. Il tema “riguarda il ceto medio che ha difficoltà ad avere una casa accessibile: questo blocca la mobilità nel Paese blocca la mobilità degli studenti e dei lavoratori”, ha spiegato. “Dobbiamo avere un piano concreto e realizzabile, dobbiamo riqualificare i nostri quartieri”. Poi c’è “il tema della riqualificazione dell’edilizia pubblica, fondamentale per migliorare la qualità della vita dei cittadini” e “dell’accesso all’edilizia privata: questo non può essere fatto solo con risorse pubbliche, ci vuole un intervento anche del privato”, ha concluso, facendo “un appello e anche un pò di critica agli investitori istituzionali” che “devono investire in Italia sulle cose che servono agli italiani, a cominciare dalla casa”.
Welfare, sicurezza e semplificazione sono “le richieste prioritarie” dell’Anci per la manovra di bilancio. “Più del 50% del welfare di prossimità viene pagato dalle casse dei Comuni con risorse proprie: questo non è accettabile perché non ci dà quella prospettiva di garantire dei servizi. L’assistenza scolastica agli studenti disabili grava fortemente sulle casse dei Comuni”, ma “è un diritto importantissimo, non possiamo lasciare da solo nessun bambino che ha una difficoltà. Dobbiamo intervenire, ma non possono pagare i Comuni, è un diritto che deve essere garantito dallo Stato”, ha sottolineato. “Un secondo punto che speriamo di risolvere in questa Finanziaria o subito dopo sono i fondi per la sicurezza” e “il grande tema della Polizia Municipale: abbiamo la necessità di reclutare più agenti. Negli ultimi anni ne abbiamo persi 12 mila che non sono stati reintegrati per il blocco del turnover, ci auguriamo che ci sia un fondo straordinario che consenta di poter assumere” e “garantire un maggior presidio del territorio”.
Infine “quello che noi chiediamo sempre è più semplificazione nei nostri bilanci: sappiamo bene che le risorse sono limitate e che abbiamo un patto di stabilità molto restrittivo, però abbiamo anche tanti vincoli nei nostri bilanci che non ci consentono di spendere le risorse che abbiamo”. C’è bisogno “di avere una maggiore flessibilità per quanto riguarda gli accantonamenti” e di “avere criteri di contabilizzazione più favorevoli”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Papa Leone “No muri verso chi è diverso”
Pubblicato
4 ore fa-
14 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Oggi abbiamo urgente bisogno di pensare la fede per poterla declinare negli scenari culturali e nelle sfide attuali, ma anche per contrastare il rischio del vuoto culturale che, nella nostra epoca, diventa sempre più pervasivo. In particolare, la Facoltà di Teologia è chiamata a riflettere sul deposito della fede e a farne emergere la bellezza e la credibilità nei differenti contesti contemporanei, perché appaia come una proposta pienamente umana, capace di trasformare la vita dei singoli e della società, di innescare cambiamenti profetici rispetto ai drammi e alle povertà del nostro tempo”. Lo ha detto Papa Leone inaugurando l’anno accademico alla Pontificia Università Lateranense.
“Vorrei anche immaginare insieme a voi l’Università Lateranense come uno spazio che ha occhi e cuore puntati verso il futuro, e si lancia nelle sfide contemporanee attraverso alcune dimensioni peculiari che brevemente sottolineo – ha aggiunto -. La prima è questa: al centro della formazione devono esserci la reciprocità e la fraternità. Oggi, purtroppo, si usa spesso la parola ‘persona’ come sinonimo di individuo, e il fascino dell’individualismo come chiave per una vita riuscita ha risvolti inquietanti in ogni ambito: si punta alla promozione di sé stessi, si alimenta il primato dell’io e si fatica a fare cooperazione, crescono pregiudizi e muri nei confronti degli altri e in particolare di chi è diverso, si scambia il servizio di responsabilità con una leadership solitaria e, alla fine, si moltiplicano le incomprensioni e i conflitti. La formazione accademica ci aiuta a uscire dall’autoreferenzialità e promuove una cultura della reciprocità, dell’alterità, del dialogo. Contro quello che l’Enciclica Fratelli tutti definisce “il virus dell’individualismo radicale” (n. 105), vi chiedo di coltivare la reciprocità, attraverso relazioni improntate alla gratuità ed esperienze che aiutino la fraternità e il confronto tra culture diverse. La Pontificia Università Lateranense, ricca dalla presenza di studenti, docenti e personale dei cinque continenti, rappresenta un microcosmo della Chiesa universale: siate perciò segno profetico di comunione e di fraternità”.
“La seconda dimensione che vorrei richiamare è la scientificità, da promuovere, da difendere e da sviluppare – sottolinea Papa Leone -. Il servizio accademico spesso non gode del dovuto apprezzamento, anche a motivo di radicati pregiudizi che purtroppo aleggiano pure nella comunità ecclesiale. Si riscontra a volte l’idea che la ricerca e lo studio non servano ai fini della vita reale, che ciò che conta nella Chiesa sia la pratica pastorale più che la preparazione teologica, biblica o giuridica. Il rischio è quello di scivolare nella tentazione di semplificare le questioni complesse per evitare la fatica del pensiero, col pericolo che, anche nell’agire pastorale e nei suoi linguaggi, si scada nella banalità, nell’approssimazione o nella rigidità. L’indagine scientifica e la fatica della ricerca sono necessarie. Abbiamo bisogno di laici e preti preparati e competenti. Perciò, vi esorto a non abbassare la guardia sulla scientificità, portando avanti una appassionata ricerca della verità e un serrato confronto con le altre scienze, con la realtà, con i problemi e i travagli della società. Questo esige che l’Università abbia docenti preparati, posti nelle condizioni – pastorali, giuridiche ed economiche – di dedicarsi alla vita accademica e alla ricerca; che gli studenti siano motivati ed entusiasti, disposti allo studio rigoroso. Esige che l’Università dialoghi con altri centri di studio e di insegnamento, perché in questa prospettiva inter- e trans-disciplinare si possano intraprendere percorsi ancora inesplorati”.
“La terza dimensione che sinteticamente richiamo è quella del bene comune – conclude -. Il fine del processo educativo e accademico, infatti, dev’essere formare persone che, nella logica della gratuità e nella passione per la verità e la giustizia, possano essere costruttori di un mondo nuovo, solidale e fraterno. L’Università può e deve diffondere questa cultura, diventando segno ed espressione di questo mondo nuovo e della ricerca del bene comune”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Vertice intergovernativo Italia-Albania, Meloni “Determinati ad andare avanti con il protocollo sui migranti” / Video
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6 ore fa-
14 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Sul protocollo con l‘Albania sui migranti “siamo determinati ad andare avanti perché dal nostro punto di vista ha il potenziale per modificare il paradigma dei flussi migratori”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del I Vertice intergovernativo Italia-Albania. “L’Accordo è di grande respiro europeo e traduce in atti concreti la consapevolezza che la migrazione è un fenomeno europeo e che serve cooperare. Non tutti hanno compreso il valore di questo protocollo e in tanti hanno provato a fermarlo, ma noi siamo determinati ad andare avanti”.
“Conosciamo anche le ragioni per le quali il protocollo” con l’Albania “non ha funzionato, il protocollo funzionerà quando entrerà in campo il nuovo Patto di migrazione e asilo. Così si perderà un anno e mezzo o due anni per finire esattamente come era all’inizio. La responsabilità non è la mia. Penso che ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”, ha attaccato.
IL VIDEO
“So che le opposizioni considerano che questa iniziativa non sia efficace perché conosciamo le loro posizioni sui flussi migratori. In Europa esiste un gruppo che annovera la maggioranza degli Stati membri europei e che partiva dalla volontà di costruire soluzioni innovative sul fenomeno migratorio, quel gruppo nasce per replicare quel modello Italia-Albania. Ci sono alcune nazioni europee che da tempo cercano di inserirsi nella stessa iniziativa perché tutti comprendono che è una iniziativa rivoluzionaria nella gestione dei flussi migratori”, ha detto. “Per il protocollo in Albania voglio ancora ringraziare il governo e il popolo albanese. E’ stato dimostrato che l’Albania si comporta già come una nazione membra dell’Ue, è capace di una solidarietà che di rado si è vista”, ha aggiunto la premier.
“Sono molto soddisfatta e contenta di accogliere a Roma il mio amico Rama. Una giornata che per le nostre relazioni si può definire storica. E’ la prima volta che i nostri governi si incontrano per un formato di questo tipo con qualità e quantità dei formati scritti”, aveva in precedenza esordito Meloni. Quella tra Italia-Albania è “una cooperazione che parte da un’amicizia che viene da lontano ma che oggi vuole essere una cooperazione più sistemica. C’è la volontà di interagire in maniera sempre più strutturata”, ha dichiarato la premier. “Se noi vogliamo arrivare a fare la nostra parte nell’apertura dei negoziati politici, prima dobbiamo chiudere quelli tecnici. Spero che si possano aprire nel semestre di presidenza di turno dell’Italia e faremo tutto ciò che serve per aiutare l’Albania nella fase tecnica con serietà e nei tempi necessari. Siamo pronti ad accompagnare l’Albania per arrivare a un obiettivo comune”, ha concluso.
“Oggi è una giornata storica perché per la prima volta il governo albanese si siede” al tavolo “con quello italiano per parlare di progetti comuni, per fare un bilancio delle cose fatte e firmare accordi concreti per progetti concreti”. Così il primo Ministro della Repubblica d’Albania, Edi Rama. “Noi siamo seguaci e fanatici dei valori
europei e non abbiamo nessuna intenzione di mettere veti”, ha aggiunto. Se mi sono pentito dell’accordo sui centri? “Li rifarei altre cento volte, con altri Paesi mai e se qualcuno mi chiede il perché io rispondo: perché non siete l’Italia che potete chiedere all’Albania tutto ciò che viene in mente. All’Italia noi siamo sempre pronti a rispondere di sì”.
IL VIDEO
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(ITALPRESS).

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