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Cronaca

Maria Franca Ferrero nominata presidente onorario di Ferrero International

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ALBA (CUNEO) (ITALPRESS) – Ferrero International S.A., holding del Gruppo Ferrero, ha approvato il Bilancio civilistico dell’esercizio chiuso al 31 agosto 2025 con un fatturato di 417 milioni di euro (341 milioni di euro al 31 agosto 2024) ed un utile di esercizio di 704 milioni di euro (683 milioni di euro al 31 agosto 2024).
Al contempo, l’Assemblea Straordinaria della Società ha deliberato una modifica allo Statuto sociale, “introducendo la possibilità di procedere alla nomina di un Presidente Onorario da attribuirsi a chi abbia contribuito significativamente alla storia, allo sviluppo ed alla reputazione della Società” ed ha contestualmente proceduto alla nomina quale proprio Presidente Onorario a vita di Maria Franca Ferrero.
L’unanime consenso degli Azionisti, continua la nota, “è stato dettato dalla esigenza di esprimere un doveroso riconoscimento e manifestare forte gratitudine per la Sig.ra Ferrero per oltre ventisette anni amministratore e Presidente della Società, oltrechè per la preziosa opera di sostegno e consiglio a fianco del marito, Sig. Michele Ferrero, fondatore del Gruppo, in un arco di tempo più che cinquantennale. A tale determinazione degli Azionisti si è aggiunta la piena condivisione degli Amministratori della Società”.
Maria Franca Ferrero, nella sua nuova funzione di Presidente Onorario, “continuerà con immutato impegno a collaborare alla vita della società, ed in particolare alla elaborazione ed allo sviluppo delle sue attività culturali e nel campo sociale gestite attraverso la Fondazione Piera, Pietro & Giovanni Ferrero di Alba, della quale è da tempo il suo apprezzato e stimato Presidente”.
A fronte delle modifiche introdotte, il Consiglio di Amministrazione di Ferrero International S.A. risulta ora composto da Giovanni Ferrero, President, Lapo Civiletti, Vice President e Chief Executive Officer, e dagli amministratori Daniel Martinez Carretero, Fabrizio Minneci, Filomena Vozzola e Guido Giannotta.

– foto ufficio stampa Ferrero –
(ITALPRESS).

Cronaca

Lazio, in Consiglio Regionale confronto sugli emendamenti alla manovra

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ROMA (ITALPRESS) – Sono giorni decisivi per l’approvazione del Bilancio regionale del Lazio. Il Consiglio Regionale, dopo la discussione generale, ha iniziato le votazioni sui documenti finanziari. E’ stata approvata la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza regionale (Nadefr), che riguarda gli anni 2026-2028. L’approvazione invece della Legge di stabilità regionale per il 2026 necessita di più tempo e il lavoro prosegue con l’analisi e il voto dei singoli emendamenti.
Tra quelli più discussi quelli in tema sicurezza, con l’opposizione che ha chiesto maggiori investimenti per ampliare a tutti i capoluoghi di provincia quei progetti previsti per la sola Latina. Gli emendamenti sulla sanità in riguardano tra l’altro i finanziamenti da stanziare per sostenere il personale infermieristico. I capigruppo dei principali partiti dell’opposizione hanno chiesto un aumento del budget del 50% poichè, come ha spiegato Marietta Tidei di Italia Viva: “Potremmo aiutare con maggiori risorse quei medici, o comunque il personale sanitario, che è costretto a spostarsi ogni giorno, magari verso ospedali di Provincia”, Sempre secondo Tidei “il tema da affrontare è la carenza di personale, soprattutto negli ospedali di provincia e questo emendamento va in questo senso”. Un concetto ribadito anche da Claudio Marotta di AVS: “La norma è giusta, ma con questo budget la coperta rischia di essere corta. Chiediamo di fare un piccolo sforzo di budget per premiare dei lavoratori che abbiamo spesso incensato come eroi”.
Per la maggioranza hanno invece preso la parola Alessia Savo di FdI, la quale ha difeso la norma prevista dalla maggioranza per aiutare i medici della regione, e il capogruppo della “Lista Civica Francesco Rocca Presidente” Mario Luciano Crea che in quanto presidente della Commissione Cultura si è detto soddisfatto del lavoro svolto “poichè le risorse destinate alla cultura sono aumentate e i luoghi d’arte nella regione sono sempre più sostenuti”. Sulla legge in approvazione nel suo complesso Crea aggiunge: “Credo si tratti di una legge di stabilità assolutamente coraggiosa. Credo che la Giunta Rocca si stia distinguendo per stabilità e per aver riportato in ordine i conti della regione e è un dato certificato anche dalla Corte dei Conti. Dopo anni nel Lazio stiamo investendo senza fare debito”.
Proprio in tema investimenti Crea annuncia che nei prossimi giorni la maggioranza proporrà in Aula un piano straordinario di investimenti a favore di tutti i territori del Lazio.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Terna Forward investe in robotica e analisi climatica, operazioni per 2 mln euro

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ROMA (ITALPRESS) – Terna Forward – la società del Gruppo Terna che si occupa del sostegno all’innovazione tecnologica e delle iniziative di Corporate Venture Capital – annuncia il completamento di due investimenti, per quasi 2 milioni di euro complessivi, in società innovative leader nel campo della robotica e nell’analisi dei dati climatici.
Il primo round di investimento ha riguardato Hibot, società giapponese specializzata nella progettazione di robot per attività ispettive e manutentive in ambienti complessi. Terna Forward ha investito 981 mila euro in un’operazione strutturata secondo le più avanzate pratiche di Corporate Venture Capital, ovvero tramite lo strumento JKISS (Japanese Keep It Simple Security), accordo che attribuisce il diritto a quote future del capitale sociale. La scelta di strumenti evoluti come il JKISS testimonia, da un lato, la capacità di Terna Forward di adottare modelli flessibili e inclusivi, in linea con le migliori esperienze internazionali e con le raccomandazioni delle principali associazioni di settore; dall’altro, conferma la volontà di sostenere lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia, favorendo la crescita di ecosistemi innovativi e la creazione di valore.
Questa iniziativa di Corporate Venture Capital consolida un rapporto di stretta collaborazione fra il Gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia e la realtà innovativa giapponese. Nello specifico, Terna sta testando una soluzione robotica che, affiancando le persone del Gruppo impegnate sul campo, garantirà una maggiore sicurezza nelle operazioni di manutenzione delle linee elettriche. Con Hibot è stato sviluppato un primo prototipo di robot capace di muoversi sui conduttori e sulle funi di guardia delle linee elettriche aeree e di effettuare attività di manutenzione anche quando le linee sono in esercizio.
Il secondo round di investimento di Terna Forward ha riguardato Hypermeteo, realtà innovativa italiana nata nel 2021 come spin-off della PMI Radarmeteo che dal 2007 opera nella meteorologia professionale. Terna Forward ha guidato un aumento di capitale complessivo pari a 1,3 milioni di euro, investendo circa 1 milione di euro come lead investor, insieme all’attuale socio BF Educational Srl (Gruppo BF SpA), che ha partecipato con circa 300 mila euro.
Hypermeteo sviluppa dataset meteo-climatici (che includono dati come, ad esempio, temperatura, velocità del vento, intensità della grandine, irraggiamento solare, copertura nuvolosa) integrabili nei processi operativi aziendali. Combinando le informazioni disponibili con modelli deterministici e algoritmi di Intelligenza Artificiale sviluppati da Hypermeteo stessa, la società produce una griglia di dati meteo-climatici con una risoluzione spaziale molto accurata, secondo orizzonti temporali diversi. La società innovativa già collabora con Terna fornendo dati, modelli e scenari di primaria importanza per effettuare previsioni a 15 giorni sulla domanda e sulla produzione elettrica, al fine di ottimizzare la gestione del mercato.
Con queste due nuove operazioni, Terna Forward raggiunge la quota di sette investimenti diretti in startup e PMI innovative, consolidando la propria presenza nel Corporate Venture Capital. Si tratta di investimenti effettuati per individuare e sostenere, con un approccio di open innovation, le realtà più promettenti attraverso tecnologie per accelerare la transizione energetica e contribuire allo sviluppo sostenibile del sistema elettrico.
In aggiunta a quelli in Hibot e in Hypermeteo, Terna Forward ha completato round di investimenti diretti in Wesii (leader italiano nei servizi di ispezione e telerilevamento per il settore energetico); Unusuals (startup spagnola specializzata nell’applicazione e nell’addestramento di modelli e algoritmi di Intelligenza Artificiale, per il riconoscimento delle possibili anomalie durante la trasmissione dell’energia sulla rete); D-Orbit (società di riferimento nella logistica spaziale e nella gestione di satelliti); Mela Works (startup italiana attiva nella digitalizzazione e nel monitoraggio dei lavori di cantiere); Eoliann (società attiva nel Climate Tech e nell’analisi dei rischi climatici tramite dati satellitari e Intelligenza Artificiale). Il totale degli investimenti diretti effettuati da Terna Forward ammonta a circa 7 milioni di euro.
Terna Forward partecipa anche come Limited Partner dei comparti “Energy Tech” e “Infra Tech” del Fondo Corporate Partner I di CDP Venture Capital, che ha già effettuato numerosi investimenti in tecnologie digitali e sostenibili per la transizione energetica. Inoltre, con l’obiettivo di presidiare con sempre maggiore efficacia il panorama del Corporate Venture Capital, nonchè di sostenere al meglio le proprie attività di investimento, Terna Forward ha aderito a due fra le più importanti associazioni in questo settore: Italian Tech Alliance e AIFI – Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt.
Nella sezione “Corporate Venture” del sito web Terna Ideas (https://ternaideas.terna.it/) sono disponibili maggiori dettagli sulla strategia di investimento di Terna Forward.

– Foto ufficio stampa Terna –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Conou, Piunti “Dall’olio usato un risparmio di 120 milioni l’anno”

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MILANO (ITALPRESS) – Trasformare un rifiuto pericoloso in una risorsa preziosa, risparmiando 120 milioni di euro all’anno sulle importazioni e riducendo le emissioni di CO2 di 100 mila tonnellate. A renderlo possibile è il Conou, il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati.
“Il consorzio è un esempio virtuoso di cooperazione tra imprese che operano nella filiera degli oli minerali”, spiega Riccardo Piunti, presidente del Conou, in un’intervista a Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy. “Sono 60 le imprese coinvolte: due si occupano della rigenerazione e le altre 58 della raccolta in tutte le regioni italiane, operando in 103 mila punti diversi tra meccanici, fabbriche e officine”, prosegue Piunti.
Il sistema dà lavoro a circa 2 mila persone e genera un fatturato che sfiora il miliardo di euro. Nel 2024 sono state raccolte 190 mila tonnellate di olio minerale usato, una sostanza altamente pericolosa, tossica e cancerogena che, se non trattata correttamente, rappresenterebbe un grave problema ambientale.
“Attraverso un’attenta selezione e differenziazione, portiamo questo olio agli impianti di rigenerazione – tre stabilimenti in Italia di due imprese – dove viene ritrasformato in olio lubrificante nuovo – continua Piunti -. La qualità degli oli rigenerati è identica a quella degli oli vergini, tanto che sul mercato hanno le stesse quotazioni internazionali. Circa un terzo degli oli lubrificanti utilizzati in Italia proviene dalla rigenerazione, anche se i consumatori spesso non ne sono consapevoli”.
Il processo di rigenerazione comporta enormi vantaggi ambientali ed economici. Evitando di importare petrolio da Russia, Arabia Saudita o Medio Oriente per produrre nuovi lubrificanti, si risparmia l’intero ciclo di estrazione, trasporto via nave, raffinazione e distribuzione. Questo si traduce in una riduzione significativa delle emissioni di CO2, nel minor utilizzo di milioni di metri cubi d’acqua e nella diminuzione di altre sostanze inquinanti rilasciate nell’atmosfera.
Gli oli lubrificanti rigenerati trovano impiego in numerosi settori produttivi. “Sono utilizzati nei motori e in numerosi processi di fabbricazione”, illustra il presidente. “Per esempio, nella lavorazione dell’alluminio servono come strato protettivo fluido tra lo stampo e il metallo fuso, impedendo che lo stampo si rompa per lo shock termico”.
Il fiore all’occhiello del sistema italiano è il tasso di rigenerazione: il 98% dell’olio raccolto viene trasformato in nuova risorsa, contro una media europea del 61%. “Altri Paesi europei sanno che la rigenerazione è prioritaria secondo le direttive UE, ma non riescono a raggiungere questi risultati perchè non hanno un modello organizzativo adeguato”, sottolinea Piunti.
Il segreto del successo italiano risiede proprio nel modello consortile, nato 41 anni fa e poi replicato in altre filiere come alluminio, carta e vetro. “Al centro del sistema c’è un arbitro indipendente, unico e senza fine di lucro, che non partecipa al gioco economico ma orienta le imprese nella direzione ambientale”, spiega il presidente. “Questo modello funziona perchè l’economia circolare non è spontanea: servono incentivi e coordinamento per far muovere le imprese nella direzione giusta”.
Paesi come Grecia e Spagna, che hanno adottato sistemi simili, ottengono risultati migliori rispetto al centro-nord Europa, dove manca questo tipo di organizzazione. “Dobbiamo pensare al rifiuto come a una risorsa fin dall’origine”, conclude Piunti, che cita l’economista Kenneth Boulding e la sua metafora dell’”astronave Terra”: “Siamo 8 miliardi di astronauti su un’astronave da cui non possiamo scendere. Il nostro modo di consumare e trattare i rifiuti deve tenerne conto”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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