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Cronaca

Venti anni di Autostrade del Mare, 52mila km di tratte e 18 porti italiani

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ROMA (ITALPRESS) – Il settore delle Autostrade del Mare (AdM), snodo intermodale d’eccellenza per la connessione con il Bacino del Mediterraneo, così come si è sviluppato con la legge 488 del 1999, che ha introdotto stanziamenti a sostegno del cabotaggio e dell’intermodalità marittima, comprende oggi 52.007 km di tratte, con 18 porti italiani di origine e 23 destinazioni finali, di cui otto in porti stranieri (Spagna, Malta, Grecia, Croazia). E’ quanto emerge dal Rapporto Censis sui vent’anni delle Autostrade del Mare, realizzato per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e per RAM S.p.A. Logistica-Infrastrutture-Trasporti, società in house del MIT, e presentato nella Sala del Parlamentino del Ministero. Il Rapporto ha offerto l’occasione per ricostruire i passaggi che hanno trasformato le AdM in una delle leve strategiche della logistica nazionale, non solo per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la mobilità delle merci, ma anche per sostenere il posizionamento dell’Italia nei mercati globali, in una prospettiva di sviluppo futuro del settore.
Nel corso dei venti anni delle AdM, l’utilizzo del mare nei trasporti in Italia ha raggiunto risultati ottimalisu più fronti. Dal punto di vista economico, l’Italia si conferma tra i protagonisti europei della Blue Economy, contribuendo per l’11,1% al valore aggiunto complessivo dell’Ue e per l’11,5% all’occupazione del settore (2022). Nel 2024, oltre la metà delle merci importate e circa il 40% delle merci esportate hanno viaggiato via mare. L’Italia ha conquistato una posizione di leadership nel trasporto Ro-Ro: le esportazioni con questa modalità sono cresciute del 77,8% tra il 2006 e il 2024, e addirittura del 126,7% nel periodo 2013-2024. Nella sostituzione strada-mare, dall’avvio delle AdM, sono stati risparmiati oltre 27 miliardi di chilometri altrimenti percorsi sulla rete stradale, mentre sul piano ambientale l’intermodalità marittima consente, in un anno, di eliminare dalla strada circa 2,2 milioni di camion e mezzi pesanti pari a un trasporto di 58 milioni di tonnellate di merci e di abbattere 2,4 milioni tonnellate di CO2.
Le AdM sono cresciute grazie alle imprese armatoriali italiane che hanno più che raddoppiato l’offerta di trasporto: il numero di collegamenti è aumentato passando da 202 viaggi settimanali del 2004, a 291 nel 2024. In particolare, le tratte internazionali sono cresciute del 163%. La consistenza della flotta, attiva su AdM, ha aumentato il proprio volume del 111% fra il 2004 e il 2024. Sulla base dei dati relativi ai primi 27 porti italiani, l’offerta di metri lineari resi disponibili ogni settimana per le Autostrade del Mare passa da un milione 174mila del 2004 ai 2 milioni 565 mila del 2024, più che raddoppiando in questo modo la disponibilità di trasporto su mare dei mezzi pesanti. A livello geografico, i porti più attivi nelle AdM sono Livorno, con 359 mila metri lineari di stiva offerti settimanalmente, Genova (315mila) e Catania (224mila), ma l’intero Mezzogiorno risulta centrale: Sicilia, Campania e Puglia rappresentano oltre la metà delle tratte.
Come si evince dal Rapporto Censis, parte integrante della storia delle AdM è il quadro normativo che, a livello europeo e nazionale, ha consolidato il trasporto marittimo e favorito lo sviluppo dell’intermodalità. L’Ue ha introdotto le AdM nella normativa europea con la Decisione n. 884/2004/CE, focalizzata sul miglioramento dei collegamenti marittimi tra porti strategici, riduzione della congestione stradale e promozione della sostenibilità, mentre con il Regolamento n. 1315/2013 ha consolidato le AdM come parte integrante della Rete Trans-Europea dei trasporti (TEN-T). Con il PNRR sono stati stanziati oltre 1,4 miliardi di euro per il potenziamento delle infrastrutture portuali e 500 milioni per il rinnovo della flotta. Negli ultimi anni le imprese armatoriali hanno introdotto motori ibridi ed elettrici, sistemi di lubrificazione ad aria, droni per le ispezioni, big data per la gestione della flotta, fino alle prime tecnologie di cattura della CO2.
La ricostruzione dei venti anni delle AdM si è anche basata sulla raccolta di testimonianze dirette. L’analisi qualitativa ha coinvolto, oltre al MIT, i vertici delle associazioni degli armatori italiani (Confitarma e Assarmatori), dell’Autotrasporto e dei porti italiani, esperti sui temi dell’innovazione tecnologica e della formazione. Dalle riflessioni sono emerse le complessità attuali, come ad esempio il rischio di nuove restrizioni all’interscambio commerciale, legate alle instabilità internazionali e l’aumento dei costi operativi per le imprese armatoriali dovuti al meccanismo di contenimento delle emissioni, esteso al trasporto marittimo nel 2024. Il tema delle professionalità è poi ritenuto strategico, servono nuovi profili professionali capaci di operare in un ambiente marittimo sempre più tecnologico, basato sui dati e regolato da standard ambientali stringenti.
Le sfide indicate dagli armatori per i prossimi vent’anni riguardano alcuni nodi strategici da affrontare per garantire la continuità e la competitività delle AdM: sostenere la competitività delle flotte italiane; ammodernare la rete portuale e rendere più efficienti le procedure operative, sia a terra sia a bordo; potenziare l’integrazione modale, investendo nella digitalizzazione e nell’interoperabilità dei sistemi, così da garantire un passaggio più fluido tra mare, strada e ferrovia; migliorare la sostenibilità ambientale delle infrastrutture portuali, con interventi come il cold ironing e l’elettrificazione delle banchine.
“Le Autostrade del Mare rappresentano oggi uno dei pilastri della presenza italiana nel Mediterraneo: non semplici collegamenti, ma direttrici strategiche che confermano il ruolo dell’Italia come crocevia tra Nord e Sud, tra Occidente e Oriente – ha detto Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti -. In questi vent’anni il loro sviluppo ha sostenuto l’export, modernizzato la logistica e rafforzato la competitività del nostro sistema produttivo. Questi risultati non sono frutto del caso, ma della capacità di integrare porti, flotte, operatori e reti di collegamento in un ecosistema efficiente e innovativo. La collaborazione tra pubblico e privato si conferma decisiva per costruire un sistema Paese forte e proiettato sui mercati internazionali. Il lavoro però non è concluso: dobbiamo continuare a investire in infrastrutture, tecnologia e intermodalità, potenziando la governance portuale e aprendo nuove rotte strategiche. Il mare è per l’Italia una risorsa identitaria e una leva di sviluppo, e su questa consapevolezza continueremo a costruire il futuro del Paese”.
Per Davide Bordoni, Amministratore unico di RAM S.p.A. Logistica-Infrastrutture-Trasporti ‘venti anni di Autostrade del Mare e venti anni della RAM. RAM è stata creata nel 2004 con l’acronimo di Rete Autostrade Mediterranee, con lo specifico obiettivo di contribuire ad attuare in Italia il complesso programma delle Autostrade del Mare. Il Rapporto Censis mette in luce l’evoluzione di un progetto che sin dall’inizio ha cambiato il modo di concepire la mobilità e la logistica nel nostro Paese. I risultati raggiunti sono significativi: la riduzione del traffico pesante sulle strade, con conseguenti benefici in termini di sicurezza e sostenibilità e con il rafforzamento dei collegamenti tra l’Italia e gli altri Paesi europei, oggi più fluidi, affidabili e competitivi. Il Rapporto conferma anche il ruolo strategico che le Autostrade del Mare rivestono nel sistema logistico nazionale: una infrastruttura capace di connettere porti, imprese e territori attraverso servizi efficienti. Ma – ha aggiunto – soprattutto evidenzia il potenziale ancora da esprimere, seguendo la strada della digitalizzazione e dell’intermodalità. RAM continuerà ad affiancare il Ministero e gli operatori del settore con il proprio supporto tecnico-operativo. Le nostre priorità sono accelerare la doppia transizione digitale ed ecologica del trasporto marittimo, ridurre le emissioni e rendere il sistema logistico italiano sempre più moderno e integrato nel Mediterraneo per vincere le sfide della competitività nel contesto di una dimensione globale”.
“Quella delle Autostrade del Mare è una storia di successo tutta italiana sotto diversi aspetti: è stata messa in campo una forte intenzionalità politica, pensata a livello europeo e attuata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dai soggetti di rappresentanza del trasporto marittimo italiano, dell’autotrasporto e dei porti – le parole del presidente del Censis, Giuseppe De Rita -. Sono stati perseguiti e raggiunti obiettivi di rilevanza non solo nazionale, ma anche europea, come il miglioramento dei collegamenti marittimi esistenti tra gli Stati membri dell’Unione, la creazione di nuovi collegamenti per procedere all’integrazione e allo sviluppo del mercato interno, la possibilità di concorrere alla riduzione della congestione sulle reti stradali e autostradali dell’Unione, il miglioramento dell’accessibilità alle isole, e a regioni e stati periferici. Tutto questo in un contesto in cui il mare per l’Italia ha rappresentato e rappresenta una risorsa di fondamentale importanza dal punto di vista economico e sul piano sociale”.
Tra gli altri hanno preso parte all’evento: Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Alfredo Storto, Capo di Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Stefano Fabrizio Riazzola, Vice Capo di Gabinetto Trasporti e Capo Dipartimento per i Trasporti e la Navigazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Francesco Benevolo, Direttore operativo RAM S.p.A.; Andrea Toma, Responsabile Area Economia, Lavoro e Territorio del Censis.

– foto ufficio stampa ItalCommunications –
(ITALPRESS).

Cronaca

Il Napoli va ko in Champions, a Lisbona vince il Benfica 2-0

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LISBONA (PORTOGALLO) (ITALPRESS) – Napoli ko a Lisbona con il Benfica nella sesta giornata della league phase di Champions. La squadra di Conte perde 2-0 con i lusitani e incassa la terza sconfitta nella manifestazione, dopo quelle con Manchester City e Psv. Un gol per tempo (20′ Rios, 49′ Barreiro) per l’undici di Mourinho, che mette in fila il secondo successo in Champions, dopo il 2-0 esterno sull’Ajax, e sale in 25esima posizione a quota 6 punti, a una sola lunghezza dal Napoli che resta a quota 7.
Partono meglio i lusitani, che si rendono pericolosi al 12′ con un tiro a giro di Aursnes fuori di poco. Qualche minuto dopo, è sempre il centrocampista del Benfica a divorarsi il gol del vantaggio: al 18′ Milinkovic-Savic sbaglia il disimpegno in fase di costruzione, Aursnes recupera la sfera e ha l’occasione di calciare da posizione favorevole, ma non inquadra lo specchio della porta da pochi passi. Al 20′ la squadra di Mourinho la sblocca: cross dalla trequarti di Dahl, McTominay prova ad allontanare ma in un rimpallo il pallone finisce in area piccola, con Rios che approfitta dell’indecisione della retroguardia partenopea per battere Milinkovic-Savic. Timida reazione del Napoli nel secondo spicchio di primo tempo, ma l’undici di Conte termina i 45 minuti iniziali senza tiri nello specchio della porta difesa da Trubin.
In avvio di ripresa i portoghesi allargano la forbice: al 49′ Rios scappa a McTominay, serve in mezzo Barreiro, che con un grande colpo di tacco sorprende un Milinkovic-Savic poco reattivo. Napoli tramortito dal gol subito e ritmi che tornano bassi con il Benfica in controllo. Il primo vero squillo degli uomini di Conte porta la firma di Neres, che al 71′ scalda i guantoni di Trubin con un mancino centrale dai 25 metri. I padroni di casa lasciano il pallino del gioco in mano al Napoli, senza patire eccessivamente il pressing finale degli uomini di Conte e portando a casa tre punti fondamentali. Per i campioni d’Italia la strada verso i play-off si fa in salita.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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La Juve batte 2-0 il Pafos e va un altro passo verso i play-off di Champions

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TORINO (ITALPRESS) – La Juventus batte 2-0 il Pafos nella sesta giornata della prima fase di Champions e con questo successo, il secondo di fila nel torneo, sale a 9 punti in classifica aumentando le chance di qualificazione alla fase successiva della competizione. La serata non era iniziata però per il verso giusto per i bianconeri e bisogna iniziare dalla fine del primo tempo e dai fischi dell’Allianz Stadium, per raccontare quella che è stata una prima parte di gara di pessima fattura. Una Juventus ancora una volta bruttina e senza idee si è fatta vedere solo con un possesso palla sterile che ha prodotto veramente poco. Un tiro a giro di Yildiz all’8′ deviato in tuffo da Michail e, soprattutto, un tocco sotto porta di David che non ha trovato lo specchio al 42′ sull’assist di testa di Kelly sono gli episodi degni di nota dei primi 45 minuti in cui, invece, un Pafos senza alcun timore reverenziale si è fatto apprezzare per intraprendenza e personalità. Fin dalle prime battute, la squadra cipriota si è presentata con buona regolarità nei pressi della porta di Di Gregorio e l’occasione più nitida è stata quella capitata al 32′ sui piedi di Anderson Silva che con un piattone di destro all’altezza del dischetto del rigore ha colpito il palo alla sinistra del portiere, mentre al 33′ su un angolo battuto da Orsic è stato Dragomir a provarci con una “volèe” di destro che ha costretto Di Gregorio alla deviazione sopra la traversa. Nella ripresa, Juventus più intraprendente e, con il passare dei minuti, anche più offensiva nel tentativo di vincere questo snodo importante nella corsa alla fase a eliminazione diretta del torneo. Dopo quattro minuti dalla ripresa delle ostilità, Yildiz non ha trovato il tap-in vincente su una conclusione da fuori di Koopmeiners deviata da Michail, mentre al quarto d’ora l’estremo difensore cipriota si è immolato per respingere con il corpo una conclusione ravvicinata di Conceicao. Preludio del vantaggio bianconero arrivato con McKennie al 22′: trovato da Cambaso, l’americano ha saltato un avversario e da posizione defilata ha messo il pallone all’incrocio sul primo palo. Altri sei minuti ed è arrivato il raddoppio bianconero che ha di fatto chiuso la gara: da una giocata di Coinceicao a centrocampo, bravo a divincolarsi tra due avversari, la palla è finita sulla sinistra a Yildiz che ha servito David lesto a stoppare la palla e a battere rasoterra Michail.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cina, Changan raggiunge il traguardo di 30 milioni di veicoli prodotti

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CHONGQING (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Mercoledì, la China Changan Automobile Group Co. Ltd. ha visto uscire dalla linea di produzione il suo 30 milionesimo veicolo, a poco più di quattro anni dal raggiungimento del traguardo dei 20 milioni.

Il veicolo, una berlina Avatr 12, è stato prodotto nell’Avatr Smart Factory dell’azienda con sede nella municipalità sud-occidentale cinese di Chongqing. Avatr è un marchio di veicoli elettrici premium di Changan.

Zhu Huarong, presidente dell’azienda, ha dichiarato che sono stati necessari 30 anni perchè l’azienda producesse i primi 10 milioni di veicoli, altri sette anni per raggiungere i 20 milioni, e poco più di quattro anni per raggiungere il traguardo dei 30 milioni.

“Questo rapido balzo riflette il forte slancio dell’innovazione indipendente e dello sviluppo in scala dell’industria automobilistica cinese”, ha affermato Zhu.

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Fondata il 29 luglio 2025 attraverso un rinnovamento della precedente Changan Automobile e di altre società, la China Changan Automobile Group Co. Ltd. è oggi uno dei tre gruppi automobilistici statali cinesi amministrati a livello centrale. L’azienda sta accelerando la sua trasformazione verso l’elettrificazione, la connettività e l’intelligenza.

– Foto Xinhua –

(ITALPRESS).

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