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Cronaca

E’ morta Gina Lollobrigida

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 95 anni, Gina Lollobrigida. Nata a Subiaco nel 1927, partecipa a Miss Italia classificandosi terza. Durante la sua carriera è diretta da registi italiani di grande spessore artistico come ad esempio Alberto Lattuada, Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Pietro Germi e Mario Soldati. In Francia lavorato con cineasti del calibro di Renè Clair e Christian-Jaque.
Nel 1953 interpreta, ancora al fianco di Vittorio De Sica, il personaggio della Bersagliera, premiato con il Nastro d’argento e candidato al BAFTA, in Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini (Orso d’argento al Festival di Berlino). Raggiunti i vertici della notorietà, l’anno dopo gira il sequel, altrettanto riuscito, Pane, amore e gelosia sempre di Comencini, ma nel 1955 rifiuta di recitare in Pane, amore e… di Dino Risi, terzo capitolo della serie, e viene rimpiazzata da Sophia Loren.
Dai primi anni cinquanta “La Lollo”, così soprannominata dalla stampa, diventa protagonista di produzioni internazionali hollywoodiane come Il tesoro dell’Africa (1953) di John Huston, con Humphrey Bogart e Jennifer Jones, Il maestro di Don Giovanni (1954) di Milton Krims, accanto a Errol Flynn, e La donna più bella del mondo (1955) di Robert Z. Leonard, in coppia con Vittorio Gassman, film biografico che romanza la vita del soprano Lina Cavalieri.
Nel 1956 recita nel film drammatico Trapezio di Carol Reed, accanto a Burt Lancaster e Tony Curtis, che ha un grande successo, cui seguono Il gobbo di Notre Dame (1956) di Jean Delannoy.
Nel 1961 gira Va nuda per il mondo di Ranald MacDougall, accanto a Ernest Borgnine e Anthony Franciosa.
Nel 1964 appare nel drammatico La donna di paglia di Basil Dearden, dove affianca Ralph Richardson e Sean Connery. L’anno successivo recita in Strani compagni di letto di Melvin Frank, di nuovo in coppia con Rock Hudson. In quegli anni partecipa sia a film italiani di vario genere, come La bellezza di Ippolita (1962) di Giancarlo Zagni, Io, io, io… e gli altri (1966) di Alessandro Blasetti, Le piacevoli notti (1966) di Armando Crispino e Luciano Lucignani e La morte ha fatto l’uovo (1967) di Giulio Questi, sia a produzioni straniere.
Nel 1968, grazie alla sua brillante interpretazione in Buonasera, signora Campbell di Melvin Frank, con tra gli altri Telly Savalas, Phil Silvers, Lee Grant e Shelley Winters, ottiene una candidatura al Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale e un terzo David di Donatello alla migliore attrice. In seguito si cimenta anche con lo spaghetti-western prendendo parte a E continuavano a fregarsi il milione di dollari (1971) di Eugenio Martìn, accanto a James Mason e Lee Van Cleef.
Nel 1972 interpreta la Fata Turchina nel fortunato Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. L’anno successivo, dopo una partecipazione in Peccato mortale di Francisco Rovira Beleta, si allontana dagli schermi cinematografici, cui farà ritorno solo nel 1995 con il film Cento e una notte di Agnès Varda, ove interpretò la moglie di Jean-Paul Belmondo, seguìto da una breve apparizione in XXL (1997) di Ariel Zeitoun, con protagonista Gèrard Depardieu. Nel 1996 viene premiata con il David di Donatello alla carriera.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

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Raffaeli brilla ai Mondiali: oro nel cerchio, bronzo alla palla

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RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) – Sofia Raffaeli, in versione super, brilla ai Mondiali di ginnastica ritmica. Dopo il bronzo conquistato nell’All Around, nell’ultima giornata della kermesse iridata, in scena a Rio de Janeiro, l’azzurra, agente delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, ha vinto la medaglia d’oro nel cerchio e quella di bronzo alla palla. Raffaeli, con il punteggio di 30.650, ha preceduto nella prima finale la bulgara Stiliana Nikolova, argento, e la tedesca Anastasia Simakova, bronzo. L’azzurra, dopo la premiazione, ha dedicato il successo odierno allo sfortunato “collega di ginnastica” Lorenzo Bonicelli. Dopo l’oro conquistato nel cerchio l’italiana non si è fermata e ha vinto il bronzo alla palla. Raffaeli in questo secondo atto conclusivo ha collezionato 28.750 punti. Davanti a lei la tedesca Darja Varfolomeev, oro con 29.850, e la statunitense Rin Keys, argento con 29.050. Sesto posto per l’altra azzurra in gara alla palla, ovvero la giovane Tara Dragas, che ha totalizzato 28.050. A ruota, l’azzurra Raffaeli ha chiuso al quinto posto la finale alle clavette. L’agente delle Fiamme Oro ha collezionato 28.400 punti. Oro anche in questo caso alla tedesca Darja Varfolomeev, con 31.700; argento alla rumena Amalia Lica, con 29.000; bronzo alla bulgara Stiliana Nikolova con 28.800.
Infine, Tara Dragas ha chiuso al quarto posto l’atto conclusivo al nastro. La 18enne di Udine ha collezionato 28.800 punti, sfiorando il podio alla sua prima esperienza iridata fra le “big”. Oro, l’ennesimo per lei, alla tedesca Darja Varfolomeev con 30.250; argento alla bulgara Stiliana Nikolova con 29.800; bronzo alla ucraina Taisiia Onofriichuk con 29.100.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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“Mattone su mattone”. La sussidiarietà al Meeting di Rimini

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RIMINI (ITALPRESS) – Il tema della sussidiarietà è stato al centro dell’incontro “Mattone su mattone. La forza dei legami”, promosso in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà, al 46^ Meeting di Rimini.
Moderato da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione, il dialogo ha visto la partecipazione del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, e le testimonianze di realtà sociali che incarnano concretamente il principio della sussidiarietà: Maila Quaglia (Cooperativa Sociale Nazareno), Genny Guariglia (Associazione Icaro, Napoli), Chiara Griffini (Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori della CEI), Paolo Gobbi (Centro Servizi per il Volontariato delle Marche) e Luigino Quarchioni (Forum Terzo Settore Marche). Vittadini ha sottolineato che “la forza dei legami rimette in moto la società in punti concreti, senza attendere che sia il potere centrale a ricostruire”.
Maila Quaglia ha raccontato la storia della Cooperativa Sociale Nazareno, nata negli anni Ottanta per rispondere al bisogno di inclusione dei ragazzi con disabilità. “La cellula germinativa del Nazareno – ha spiegato – è stata un centro diurno avviato da due collaboratori di un sacerdote visionario. Da lì è nata una rete di cooperative che oggi dà lavoro a oltre 600 persone». Quaglia ha ricordato come le iniziative siano sempre partite dall’ascolto dei bisogni concreti: “Un nostro ospite un giorno disse: “Mi hai imbrogliato, avevi promesso che avresti aperto il Nazareno di notte”. Da quella richiesta nacque la prima casa residenziale. Tutto quello che abbiamo costruito è nato così, seguendo volti e desideri reali”. La cooperativa vive oggi la sfida di non perdere la gratuità originaria: “Portiamo un sano scompiglio all’amministrazione pubblica. I progetti non possono nascere a tavolino, ma da legami concreti. La creatività sociale è frutto di un dialogo vivo con i bisogni”.
L’esperienza di Icaro, raccontata da Genny Guariglia, testimonia la rinascita possibile anche nei quartieri più difficili. “Il quartiere Sanità non è solo cronaca nera. E’ un luogo dove tanti ragazzi trovano nello studio e nell’amicizia un’alternativa alla criminalità”. Guariglia ha condiviso la sua esperienza personale segnata dal lutto per la perdita del figlio: “Dopo la sua morte, tornando a Icaro, ho scoperto che il dolore poteva convivere con la pace. Lì ho visto accadere il miracolo dell’umano che rifiorisce”. Ha portato la voce di Ilaria, una giovane che aveva abbandonato la scuola e si sentiva senza valore: “Scrisse: “Ho incontrato un luogo dove ho iniziato a respirare di nuovo, dove non c’era fretta di essere a posto ma tempo per essere fragili. Ho capito che ogni vita ha ancora una possibilità””.
Chiara Griffini, presidente del Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori della CEI, ha sottolineato che la missione della Chiesa è “entrare nel deserto della fiducia tradita e generare processi di rigenerazione”. Ha ricordato che “l’ascolto è la prima forma di prevenzione. Non basta prevenire l’abuso: serve promuovere relazioni buone e comunità tutelanti”.
Griffini ha portato le parole di una madre: “Nel frastuono dello scandalo, discreta e delicata, è giunta la presenza della Chiesa, che non ha rinunciato a prendersi cura di chi era stato tradito”. E ha concluso: “Il mattone nuovo è guardare all’abuso non solo come reato, ma come ferita della fraternità. La comunità deve assumersi il compito di ricostruire i legami”.
Paolo Gobbi e Luigino Quarchioni hanno presentato l’esperienza delle Marche, dove il volontariato ha costruito un’alleanza con le istituzioni regionali. Gobbi ha sottolineato: “Da soli non bastiamo. Dal 2020 abbiamo avviato cinque progetti con la Regione Marche, nati per rispondere all’emergenza del Covid e proseguiti con iniziative di rete. Ogni associazione è un mattone: insieme costruiamo una casa comune”. Quarchioni ha aggiunto: “Questi progetti hanno aiutato anche il terzo settore a superare le proprie paure. Abbiamo imparato a collaborare, a condividere bilanci e responsabilità. E’ stato un percorso di crescita per tutti”.
L’intervento del cardinale Matteo Maria Zuppi ha concluso i lavori. “La speranza non si vede quando le cose vanno bene, ma quando tutto sembra perduto. E’ lì che diventa concreta». Ha richiamato le parole di Papa Francesco: “E’ bene prestare attenzione al tanto bene che è presente nel mondo, per non cadere nella tentazione di ritenersi sopraffatti dal male”. Il cardinale ha definito la sussidiarietà “l’alleanza sociale che nasce dal pensarsi insieme». Ha ammonito: “Il grande rischio è omologarsi e perdere la gratuità. Senza gratuità il terzo settore smette di essere se stesso”. Infine, ha ricordato l’immagine dei ragazzi di Icaro che arrivano con gli occhi bassi e vanno via con il sorriso: “Qualche volta restiamo con gli occhi bassi perchè non incontriamo nessuno che si abbassa per guardarci. Dobbiamo continuare a incrociare gli sguardi, a costruire creativamente, a difendere la sussidiarietà: è il modo per dare futuro a tutti”.

– Foto Meeting di Rimini 2025 –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Il Cagliari agguanta la Fiorentina sull’1-1 al 94′

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CAGLIARI (ITALPRESS) – Il Cagliari beffa la Fiorentina in pieno recupero e pareggia 1-1 la gara della Unipol Domus, valevole per la prima giornata del campionato di Serie A 2025/2026. I rossoblù impongono il pareggio in extremis ai toscani: al vantaggio di Rolando Mandragora risponde il gol di Sebastiano Luperto.
Buon avvio di partita da parte della compagine viola, che prova a costruire delle interessanti manovre offensive. Intorno al quarto d’ora di gioco anche la squadra rossoblù esce dalla propria metà campo e al 22′ va vicina al gol del vantaggio con Folorunsho: il centrocampista colpisce di testa sugli sviluppi di un corner e De Gea, con la complicità di Gosens, riesce a sventare la minaccia. Dopo il cooling break i ragazzi di Stefano Pioli cercano di riorganizzare le idee, arrivando alla conclusione al 34′ con Kean, che però viene respinta da Zappa. Nel finale di primo tempo gli animi iniziano a scaldarsi e il direttore di gara Simone Sozza è costretto ad estrarre due cartellini gialli nell’arco di pochi minuti all’indirizzo di Obert e Borrelli. Al termine dei tre minuti di recupero, le due squadre vanno a riposo sul parziale di 0-0.
Nella ripresa Pioli effettua subito due sostituzioni, mandando in campo Mandragora e Viti al posto di Ndour e Ranieri. Al 51′ Gudmundsson viene innescato da Gosens, ma Caprile in uscita anticipa l’islandese. Qualche minuto più tardi Borrelli ha una grande occasione per portare avanti i suoi ma, su assist di Obert, spedisce di poco a lato calciando a botta sicura. Dopo un pericoloso contropiede del neo-entrato Luvumbo, la Fiorentina passa in vantaggio grazie alla rete realizzata da Rolando Mandragora: l’ex Pescara sfrutta il cross di Gudmundsson e di testa anticipa Mina per l’1-0. Il Cagliari, dunque, prova ad affidarsi ai cambi di Fabio Pisacane per riacciuffare la partita, ma a rendersi pericolosi sono ancora i viola con Kean, che al 77′ calcia alto a due passi dalla porta. Il più attivo nelle file rossoblù è Gaetano, che all’84’ costringe De Gea ad effettuare un grande intervento per difendere il risultato. Quando la partita sembra avviata alla conclusione, al 94′, ci pensa il colpo di testa di Sebastiano Luperto su cross di Gaetano a fissare il punteggio sul definitivo 1-1. In virtù di questo pareggio Fiorentina e Cagliari cominciano la loro stagione con un punto a testa.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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