Politica
Giulio Santagata presenta il libro “L’ira del Riformista”
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1 anno fa-
di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – E’ stato presentato a Milano “L’Ira del Riformista” (edizioni Piemme), il libro di Giulio Santagata con Luigi Scarola e la prefazione di Romano Prodi. Un manuale per non perdere fiducia: dalla rabbia positiva potrà nascere l’alternativa alle destre al governo, per uscire sotto il segno dell’equità dalla lunga crisi italiana.
Negli ultimi anni chi crede nella possibilità di un futuro più giusto è soggetto a frequenti moti di rabbia, soprattutto (ma non solo) in Italia: per l’insopportabile e crescente disuguaglianza sociale, per l’incessante banalizzazione dei problemi, per la sostenibilità ambientale che è diventata strumento di marketing. Spesso, però, la sana rabbia cede il passo all’indifferenza e all’assuefazione, e non trovando uno sbocco si trasforma in odio.
“È esattamente quello che volevo significare. Non c’è ancora l’ira, ma ci sono tutte le condizioni” afferma l’ex
presidente del consiglio, Romano Prodi nel corso della presentazione “L’Ira del Riformista non è un titolo che riguarda il passato o il presente, ma il futuro. Ritengo che il titolo sia probabilmente una profezia”. Secondo Prodi c’è “la necessità di una prevenzione per diminuire le disparità. In questi giorni ci sono riflessioni riguardo al fatto se le tensioni sul carburante siano un fatto isolato o un’accumulazione dell’ira”.
Giulio Santagata, economista, è stato ideatore e organizzatore delle due campagne elettorali che hanno portato alla vittoria dell’Ulivo nel 1996 e nel 2006. È stato parlamentare dal 2001 al 2013 e ministro per l’attuazione del Programma nel secondo governo guidato da Romano Prodi, di cui è consigliere economico da oltre trent’anni.
Luigi Scarola economista, è responsabile del settore Pubblica amministrazione ed Economia sociale di Nomisma S.p.A.
– foto: copertina Libro
(ITALPRESS).
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Politica
Piano Mattei, Sangiuliano incontra a Tunisi il presidente Saied
Pubblicato
16 ore fa-
27 Aprile 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha incontrato oggi a Tunisi il Presidente della Repubblica, Kais Saied, al palazzo di Cartagine di Tunisi. Nel corso del cordiale colloquio, sono stati ripercorsi gli antichi legami di civiltà che uniscono le due nazioni ed è stato sottolineato quanto sia necessario incentrare sulla ricchezza dei rispettivi patrimoni culturali e sulla storia comune il dialogo tra il popolo italiano e quello tunisino.
“La cultura può essere un formidabile volano di sviluppo”, ha detto a margine il ministro Sangiuliano, sottolineando quanto la diplomazia culturale sia centrale nel Piano Mattei per l’Africa varato dal governo italiano.
Il Ministro Sangiuliano ha, poi, convenuto con il presidente Saied riguardo la disponibilità a lanciare iniziative congiunte che accrescano la cooperazione culturale tra Italia e Tunisia, tra cui il rafforzamento delle collaborazioni tra le istituzioni culturali dei due Stati, a partire dall’accordo siglato oggi a Tunisi tra il Parco archeologico del Colosseo e l’Anfiteatro di El Jem per tramite dell’Istituto Nazionale del Patrimonio tunisino e l’Agence de Mise en Valeur du Patrimoine et de Promotion Culturelle, e la promozione della ricerca scientifica e lo scambio di studenti e ricercatori.
-foto ufficio stampa Mic-
(ITALPRESS).
Politica
Foto di La Russa a testa in giù, bufera sul post di Michele Riondino
Pubblicato
16 ore fa-
27 Aprile 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – E’ polemica dopo che l’attore Michele Riondino ha pubblicato su Facebook una vecchia foto a testa in giù del presidente del Senato Ignazio La Russa, ritratto accanto a un’immagine di Benito Mussolini. Il post è del 25 aprile. “La cosa veramente divertente – scrive Riondino – è che c’è stato un tempo in cui i fascisti erano più autentici, più spavaldi, erano leoni, anche se solo per un giorno. Rivendicavano la loro identità senza paura di essere accusati di essere traditori e assassini della patria. Oggi invece, hanno paura di definirsi, di rivendicare la loro fede. Tradiscono la loro identità giurando sulla costituzione antifascista e poi per stare seduti sulla poltrona diventano campioni della supercazzola, cintura nera di arrampicata sugli specchi. Lo dico sinceramente. Non ci sono più i fascisti di una volta. Solo pecore. Ecco cosa sono i fascisti di ieri che sono diventati i governanti di oggi. Meglio una vita da pecora che un giorno da leoni. Viva la resistenza”. Solidarietà è stata espressa al presidente del Senato dagli esponenti del centrodestra.
La senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, sottolinea: “Pretendono di chiedere la patente di antifascismo e poi usano metodi fascisti, praticando l’insulto, il vilipendio e l’istigazione alla violenza nei confronti di chi rappresenta le istituzioni”. Parla di “post vergognoso” Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Frasi e immagini ingiuriose, tanto più inaccettabili essendo rivolte contro la seconda carica dello Stato, intrise di una violenza che è benzina per alimentare un odio becero e pericoloso”, sottolinea. Per il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che esprime solidarietà a La Russa, “nessuno può prescindere dal doveroso rispetto verso le cariche istituzionali dello Stato, a prescindere da quale siano le proprie convinzioni politiche. Né sono tollerabili le invettive violente e totalmente fuori dalla realtà che Riondino ha rivolto a La Russa. Non si può che condannare con assoluta fermezza quanto accaduto”. Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida parla di
“un attacco alle Istituzioni che condanniamo fermamente. Sperando che tutte le forze politiche facciano lo stesso”.
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano esprime “sincera e forte solidarietà al presidente del Senato, Ignazio La Russa, a cui sono state rivolte parole indegne da parte di chi dimostra di non essere all’altezza del vivere civile della nostra nazione”.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS)
Politica
Tajani “All’Ue per una Difesa comune servono un Commissario ed eurobond”
Pubblicato
1 giorno fa-
27 Aprile 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Il presidente Macron dice sostanzialmente che la Ue ha bisogno di un cambiamento di paradigma nel modo di pensare e di agire per non restare indietro rispetto a Usa e Cina. Non è una novità, perchè se ne discute da tempo. Nel febbraio del 2017, quando ero presidente del Parlamento, approvammo una serie di ‘Rapporti economicì che prevedevano una capacità fiscale propria dell’Unione e un Tesoro comune. Da ultimo ricordo i lavori della ‘Conferenza sul Futuro dell’Europà, lanciata sempre dal Parlamento Europeo. Poi ci sono le proposte del Ppe, e dunque di Forza Italia, che vanno nella stessa direzione. Abbiamo bisogno di una Ue che agisca velocemente e che abbia gli strumenti per farlo, a cominciare da un bilancio più ampio. Servono un fondo comune perla Difesa, una forte politica industriale, una trasformazione verde non ideologica e il digitale. Dobbiamo rivedere tutti questi progetti, metterli insieme, rilanciarli, per rafforzare l’Unione”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato dal Qn.
“I francesi ma anche molti altri attori nazionali spesso hanno agito con una visione prevalente dell’interesse nazionale – aggiunge -. Ma adesso abbiamo bisogno di imprese Ue forti su scala globale. I nostri interessi, perfino il nostro ‘egoismò si difendono meglio insieme. Quando dico Ue intendo Europa e non solo giganti francesi o tedeschi o anche solo italiani. Dobbiamo creare filiere europee di imprese che supportino i nostri giganti globali. Penso che questo sia un modo efficiente per tenere dentro il sistema industriale europeo tutti gli Stati membri e sfruttare il grande potenziale delle Pmi”.
“Da anni – sottolinea Tajani – propongo una revisione delle regole della concorrenza, ormai vecchie di 50 anni, e una politica commerciale meno accomodante. Come Ppe lavoriamo per un’Europa con un fisco più favorevole alle imprese, per una strategia di competitività che includa il ‘Made in Europe 2030’, e per lo sviluppo di un’ambiziosa politica industriale comune che tuteli le infrastrutture critiche nonchè le nostre aziende più innovative dell’Ue dalla concorrenza sleale della Cina”.
Ed in merito ad una Difesa comune, spiega: “Cominciamo col dire che noi siamo fedeli all’Alleanza Atlantica e lavoriamo per il suo rafforzamento, perchè una difesa comune europea non è assolutamente in contraddizione con la Nato. Noi pensiamo alla armonizzazione dell’industria della Difesa e dei programmi comuni e ad una maggiore cooperazione delle forze armate, verso un percorso di integrazione con un incremento delle missioni sotto l’egida europea. Serve un Commissario alla Difesa incaricato di coordinare le politiche di Difesa degli Stati membri, e per trovare i fondi per la difesa servono gli eurobond. E soprattutto è necessario metter fine alla regola dell’unanimità al Consiglio Ue”. “L’obiettivo – prosegue – è assolutamente quello dell’esercito europeo, per proteggere i cittadini e gli interessi europei. Dobbiamo arrivarci, ma alla fine di un percorso, non all’inizio”.
“Oggi nessuno parla più di uscire dalla Ue o dall’euro – sottolinea Tajani -. La Brexit, con le sue nefaste conseguenze per la Gran Bretagna, ha insegnato a tutti noi i vantaggi dello stare insieme. A maggior ragione oggi, con sfide e crisi su scala planetaria, nessun Paese Ue avrebbe la forza di incidere da solo. Come Ppe siamo baluardo del processo di integrazione dell’Ue. E siamo la famiglia politica più forte in Europa. Lavoriamo perchè la Ue non resti in mezzo al guado”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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