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Pogacar domina il Fiandre, seconda piazza per van der Poel

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Tadej Pogacar ha vinto da autentico dominatore sui muri in pavè dell’edizione numero 107 del Giro delle Fiandre. Lo sloveno dell’UAE Team Emirates è giunto da solo al traguardo, dopo i ben 19 muri di questa tappa della “campagna del Nord”, e ha preceduto di 16″ l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), secondo, e di oltre un minuto il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo), terzo, che ha vinto lo sprint del primo gruppetto di inseguitori, che comprendeva anche il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma), quarto. Decima piazza per Matteo Trentin (UAE Team Emirates), miglior italiano. Per Pogacar è il primo trionfo al Giro delle Fiandre, dopo i successi nella Liegi-Bastogne-Liegi e nel Giro di Lombardia (conquistato due volte). Nella sua speciale bacheca mancano ora solo due “monumento”: la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. “E’ un momento che non dimenticherò mai. Ho voluto attaccare presto, perchè sentivo che avevo le gambe giuste. Mi posso anche ritirare dopo oggi, sono davvero contento”, ha detto lo sloveno dopo il successo. “Mi spiace non aver vinto la Sanremo ma per me quella è la ‘monumentò più difficile da vincere. Ora forse proverò la Parigi-Roubaix”. Nel suo palmares vanta anche due vittorie al Tour de France (2020 e 2021). Incredibile l’azione di Pogacar, che è partito quando mancavano 55 chilometri all’arrivo.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Il 5 giugno al Coni la consegna del “Premio Menarini-Giovani”

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FIRENZE (ITALPRESS) – Inizia il conto alla rovescia per il 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini, che i prossimi 3 e 4 luglio celebrerà a Firenze e Fiesole le leggende dello sport divenute simbolo di etica, lealtà e rispetto. Appuntamento immancabile la conferenza stampa di presentazione, in programma mercoledì 5 giugno al Salone d’Onore del Coni, a Roma. In questa occasione si annunceranno i nomi dei futuri Ambasciatori del Fair Play Menarini, coloro che saliranno sul palcoscenico della serata conclusiva del 4 luglio come modelli virtuosi di “gioco corretto”, in gara e nella vita. Durante la conferenza, la sede del Coni ospiterà la consegna dei trofei ai vincitori del Premio Fair Play Menarini categoria “Giovani”, istituito nel 2023 per valorizzare i più bei gesti di etica e solidarietà compiuti dalle nuove generazioni di sportivi. Ad aggiudicarsi il riconoscimento sarà il calciatore cremonese dell’ASD Esperia Nicolò Vacchelli. Classe 2010, lo scorso ottobre è inciampato nel corso di un’azione, ottenendo un calcio di rigore a favore della propria squadra. Senza indugiare, però, Nicolò ha spiegato all’arbitro di non aver subito fallo, facendogli cambiare decisione. Tra i vincitori anche il velocista Gioele Gallicchio, 10 anni, per il gesto compiuto al Gran Galà degli Esordienti 2023 di Lucca. Nel finale dei 400 metri, dopo aver visto scivolare in pista un avversario, il giovanissimo atleta si è fermato per aiutarlo a rialzarsi, al prezzo di rinunciare alla vittoria.
Infine, la rosa del Premio Fair Play Menarini Giovani 2024 si completa con l’Under 14 femminile dell’Asd Golfobasket. Lo scorso gennaio, le giocatrici di pallacanestro hanno spalancato le porte delle loro case alle avversarie, ospitandole durante la trasferta. In questo modo è stato possibile giocare ben due partite, recuperando il match di andata, annullato causa maltempo. “Il fair play è il filo rosso che unisce questi giovani sportivi ai campioni che saranno premiati – dichiarano Antonello Biscini, Valeria Speroni Cardi ed Ennio Troiano, membri del Board della Fondazione Fair Play Menarini – Non bisogna necessariamente guardare ai palmares delle star internazionali per trovare i valori del ‘gioco correttò, e queste tre storie lo dimostrano”.
– foto ufficio stampa Premio Fair Play Menarini –
(ITALPRESS).

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Minnesota non si arrende, batte Dallas e accorcia sull’1-3

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DALLAS (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Minnesota prova a ribellarsi alla storia. Nessuna squadra nei play-off Nba è mai riuscita a ribaltare uno 0-3, ma i Wolves ci provano: 105-100 all’American Airlines Center e finale della Western Conference ancora viva. Merito di Karl-Anthony Towns, fin qui in ombra nella serie e finalmente decisivo con 25 punti, di cui 20 nel secondo tempo: si è sentito meno solo Anthony Edwards, che anche stavolta non ha fatto mancare il suo contributo con 29 punti, 10 rimbalzi e 9 assist. Towns, dopo aver tirato col 28% di media nelle prime tre sfide, è salito di livello (9/13 dal campo con 4/5 da tre) mentre sul fronte Mavericks è mancato Kyrie Irving, 16 punti ma con 1/6 dall’arco. Lo stesso Luka Doncic, al di là della sua sesta tripla doppia di questi play-off (28 punti, 15 rimbalzi e 10 assist), non ha brillato al tiro (7/21) e nel complesso tutti i Mavs hanno faticato a trovare il canestro dalla lunga distanza, soprattutto nel secondo tempo dove hanno tirato col 29%. “In questa lega è difficile chiudere le serie, non abbiamo giocato al nostro meglio ma bisogna riconoscere anche i meriti di Minnesota”, confessa coach Jason Kidd. “Hanno vinto una partita, dobbiamo solo concentrarci sulla prossima”, aggiunge Doncic. I Wolves non si sono risparmiati, hanno giocato una pallacanestro aggressiva (Towns fuori per falli negli ultimi due minuti, 5 a testa per Edwards e Gobert) e hanno ottenuto quello che volevano: giovedì si torna a Minneapolis, l’obiettivo è portare la serie a gara 6 per continuare a sperare. “Non è il momento di farsi prendere dai dubbi”, suona la carica Towns. Dopo aver eliminato i campioni in carica di Denver, i Wolves vogliono un’altra impresa.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Italiano e Biraghi “Vogliamo dare una grande gioia a Firenze”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Quando sono arrivato a Firenze pensare di presentarmi davanti a una platea del genere per due anni consecutivi non era neanche nell’anticamera del mio cervello, riuscire ad arrivare con questo gruppo a giocarci tutte queste semifinali e finali per me era impensabile. Ora abbiamo l’opportunità di raggiungere questa benedetta gioia che rincorriamo da tanto tempo, in campionato abbiamo sistemato le cose, adesso concentriamoci sul fare una grande partita domani”. Lo ha detto il tecnico viola, Vincenzo Italiano, alla vigilia della finale di Conference League fra Olympiacos e Fiorentina in programma domani sera ad Atene. Negli ultimi tre anni “è stato fatto un grande lavoro, ma siamo di nuovo qui e dobbiamo cercare di aggiungere qualcosa a questo percorso che è stato ottimo, straordinario sotto tanti punti di vista, pieno di record e di soddisfazioni – ha aggiunto Italiano -. Nessuno sa quale sarà il futuro in termini di presenze in altre finali, soprattutto europee, quindi domani dobbiamo cercare di fare di tutto per aggiungere questa benedetta ciliegina”. Ha raggiunto la squadra anche il patron del club, con un volo dagli Stati Uniti. “Il presidente Commisso come sempre è carico, non è come me che soffro i viaggi in aereo, lui ne fa di 16-17 ore e arriva felice, contento e sorridente. E’ sempre un piacere vederlo, oggi appena arrivato ha fatto il discorso alla squadra, chiaramente questo suo entusiasmo e questa sua voglia è qualcosa di bello, trasmette quella fiducia che serve per questi impegni così difficili”, spiega il tecnico viola che aggiunge: “La Fiorentina, soprattutto Commisso, non meritava di attraversare questi momenti per la perdita di un amico. Dentro lo spogliatoio ci sono le immagini di Joe Barone e del presidente, i ragazzi sanno già che qualche goccia di sudore domani va buttata in campo per Joe, per le loro due famiglie e per quello che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi, in particolar modo dopo questa tragedia”.
Da Italiano a Cristiano Biraghi. “Abbiamo grande voglia di rivincita, di fare una grande partita e vincere questo trofeo per tutto il lavoro fatto in questi tre anni con il mister, per tutto l’affetto e l’amore di Firenze e per gente che non c’è più. Le motivazioni sono tante, ora non vediamo l’ora che arrivi il prima possibile la partita per giocare e vincere”. Sottolinea l’esterno viola, aggiungendo che dopo la finale persa contro il West Ham “c’è senso di rivalsa da parte mia ma anche da parte di tutti quelli che c’erano l’anno scorso a partire dal mister, dai miei compagni, dalla società e da tutti quelli che lavorano con noi. Vogliamo cambiare un risultato che la passata stagione non meritavamo, ma in una finale gli errori si pagano e noi siamo stati puniti” ha concluso Biraghi.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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