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Cronaca

Giustizia, Greco “Noi avvocati pronti a discutere di una vera riforma”

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ROMA (ITALPRESS) – “Noi avvocati siamo pronti a sederci e discutere della riforma vera della giustizia. Non rivendichiamo posizioni di privilegio, noi siamo pronti a metterci in discussione e fare tutti i sacrifici richiesti agli avvocati per rendere efficiente il sistema giudiziario, purchè ci sia questa volontà, purchè si metta in conto che un sistema non improntato a un principio di efficienza è destinato per sempre all’insuccesso”. Così Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress. Avere un “processo giusto è il mio sogno”, spiega Greco nel sottolineare come “purtroppo il dato più saliente con cui dobbiamo fare i conti è che in Italia la giustizia non funziona, in Italia la giustizia non è giusta. Tutte queste riforme, anche quella Cartabia, purtroppo non portano al giusto processo, nella nostra Costituzione abbiamo introdotto il principio del giusto processo che è qualcosa di scontato”.
“Paradossalmente – prosegue -, il cittadino perde la causa non perchè abbia torto o ragione, ma perchè ci sono una serie di insidie nel processo che portano ad una sentenza di un tipo piuttosto che alla sentenza giusta. Nel nostro sistema giuridico sono state introdotte, anche dalla riforma Cartabia, una quantità enorme di insidie e trabocchetti nel processo e, soprattutto in quello civile, vincerà chi non è incorso in una insidia, questa è una cosa incredibile. In tutti i sistemi dell’economia moderna vige il principio della responsabilità ed efficienza, nella giustizia questo principio non vale; della inefficienza della giustizia, però, non risponde nessuno e fino a quando non si introdurranno degli indici di valutazione dell’efficienza del singolo processo, la giustizia non potrà mai migliorare”.
Il presidente del CNF specifica che non parla di responsabilità civile “perchè è giusto che chi giudica abbia la serenità di poterlo fare, l’errore in buona fede non deve essere sanzionato, ma rispondere a un principio di efficienza sì”.
Inoltre, evidenzia come ci sia una “interlocuzione costante con il governo. Fino a stamane ho avuto un incontro al ministero e dialoghiamo molto spesso con il Gabinetto del ministro, in questo momento c’è una costante interlocuzione, che poi si riescano a fare le cose che noi chiediamo è un altro aspetto”. Con il CSM “c’è un dialogo avviato, ho già avuto contatti con il vicepresidente Pinelli per una serie di incontri e per affrontare tanti temi. Abbiamo, inoltre, incontrato la prima presidente della Corte di Cassazione per esprimere la disponibilità a un dialogo costante senza rivendicare posizioni di privilegio; abbiamo incontrato il presidente della Commissione Giustizia alla Camera e abbiamo chiesto il riconoscimento nella nostra Costituzione del ruolo degli avvocati, la Costituzione contiene un principio fondamentale per ogni democrazia: il diritto di difesa, però si ferma qui”.
“Noi auspichiamo che sia inserito che ogni cittadino abbia il diritto alla difesa tecnica – spiega -, riteniamo che riconoscere questo al cittadino sia un diritto, questo è un passaggio di civiltà giuridica. Dobbiamo ritornare a mettere al centro del processo il cittadino, soltanto così si potrà migliorare il sistema giudiziario. Un sistema che mira all’attuazione vera della democrazia non può prescindere dai diritti dei cittadini, purtroppo la nostra società comprime i diritti dei cittadini e questo non va bene per la salute della democrazia e per l’attuazione del principio di libertà. Noi siamo un Paese libero, ma i diritti non trovano attuazione piena. Se vogliamo veramente realizzare un principio vero di democrazia compiuta, dobbiamo riconoscere ai cittadini la possibilità di accedere alla tutela dei diritti senza difficoltà, oggi ci sono dei costi del processo altissimi. Inoltre, in Italia il numero dei magistrati è molto più basso rispetto agli altri Paesi europei, se si aumenta il numero dei giovani magistrati capaci, i tempi della giustizia si accorceranno”, assicura.
Infine, Greco parla del suo “avvocato ideale” che deve essere colui “che comprenda i problemi del proprio assistito e se ne faccia interprete, ma che sia anche indipendente e per esserlo deve essere economicamente sereno, i diritti non sono merci, la mercantilizzazione dei diritti noi non la possiamo sopportare”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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GROPELLO, PARTE UN COLPO DA PISTOLA DI ORDINANZA, AGENTE GRAVISSIMO

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Un giovane agente di polizia locale è ricoverato in gravissime condizioni al Policlinico San Matteo di Pavia dopo essere stato colpito in pieno petto da un colpo partito dalla sua pistola d’ordinanza che stava tenendo in mano una amica. E’ accaduto nel pomeriggio in una villetta di Gropello Cairoli. Il 22enne, agente della polizia locale di Mortara, si trovava nella sua abitazione con un’amica alla quale stava facendo vedere la pistola. Mentre l’arma era tra le mani della ragazza, è partito un colpo che ha colpito in pieno il giovane vigile. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, anche i carabinieri del comando di Vigevano e quelli del reparto operativo di Pavia.

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Monza, tenta di dare fuoco ad una pompa di benzina. Arrestato

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MONZA (ITALPRESS) – Nel pomeriggio di domenica 12 maggio, alle ore 15.30, sulla linea di emergenza 112 NUE della Questura di Monza e Brianza giungeva una richiesta di intervento da parte di una cittadina, proprietaria di un’attività ristorativa, la quale riferiva che un soggetto di nazionalità straniera, aveva fatto accesso all’interno del ristorante, dando fuoco ad alcuni oggetti ed arredi posti nelle immediate adiacenze dell’ingresso, innescando un incendio circoscritto che suscitava reazioni di allarme e panico tra i presenti. Avvicinato dal compagno della proprietaria, il soggetto inveiva contro lo stesso proferendo frasi di minaccia. Mentre la donna procedeva a chiamare il 112 NUE per segnalare quanto accaduto, notava che le pistole erogatrici dell’attigua stazione di servizio sita in via Lecco giacevano stranamente riverse a terra. Gli equipaggi della Squadra Volanti della Questura di Monza hanno raggiunto immediatamente il luogo e, una volta individuato il soggetto segnalato grazie alle descrizioni della donna, lo bloccavano in evidente stato di agitazione mentre, con un accendino in mano, era ancora intento a discutere animatamente con la richiedente, pronunciando ad alta voce insulti e minacce. Gli Agenti procedevano immediatamente a bloccare l’uomo, poco collaborativo e, dopo averlo messo in sicurezza, raggiungevano il distributore di benzina e appuravano che effettivamente erano state incendiate le quattro pistole erogatrici le quali, con la parte terminale completamente bruciata, giacevano a terra. Veniva dunque contattato il gestore dell’area di servizio, si procedeva a mettere in sicurezza l’area. Dalla visualizzazione delle immagini dell’impianto di video sorveglianza, i poliziotti hanno accertato che, pochi istanti prima, il soggetto fermato, si era aggirato con fare sospetto nei pressi della pompa di benzina e, una volta estratte le quattro pistole, aveva dato fuoco con un accendino alla parte terminale delle stesse, innescando così un principio di incendio con possibili rischi per l’incolumità pubblica. Il soggetto, un cittadino marocchino di 44 anni, senza precedenti di polizia e regolare sul territorio, veniva tratto in arresto per rispondere del reato di tentato incendio e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Monza per il giudizio direttissimo, che si è concluso con il patteggiamento a 1 anno e 2 mesi.(ITALPRESS).

Foto: Polizia Monza

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Pioli “Ultimi giorni al Milan? Cerco di non pensarci”

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MILANO (ITALPRESS) – “I miei ultimi giorni al Milan? Cerco di non pensarci”. Così Stefano Pioli, in conferenza stampa, alla vigilia della penultima di campionato, in trasferta, contro il Torino. “E’ stata una buona settimana, finalmente. Non vincevamo da un pò di tempo e l’aver ottenuto i tre punti contro il Cagliari ci ha fatto stare più sereni. Ora la tranquillità serve più che mai per finire al meglio il campionato. Abbiamo tutte le motivazioni per fare bene”, ha aggiunto il tecnico rossonero. “Oggi non si è allenato Theo Hernandez, che ha avuto un attacco influenzale, vedrò se farà in tempo a recuperare per domani. Ho detto alla squadra che proverò a fare giocare tutti in queste ultime due gare. L’importante è che abbiamo la volontà e gli atteggiamenti giusti”, ha precisato poi Pioli.
“La situazione di Allegri? E’ sempre difficile giudicare da lontano. Lui è un grande allenatore e ha vinto tantissimo. Per il ruolo che abbiamo dobbiamo purtroppo convivere con tante cose. Ma non mi sento di fare alcun commento in merito. Quello che farò io invece non lo so. A fine campionato si vedrà tutto”, ha continuato l’allenatore del Milan.
“Io col club ho sempre avuto un bel rapporto, dall’inizio alla fine. Poi dopo, giustamente, ognuno farà quello che deve fare. Mi incontrerò con i vertici della società e faremo le nostre valutazioni. Fino ad allora cerco di restare concentrato per aiutare la squadra, poi eventualmente certe emozioni le conoscerò vivendole. Ripeto, a fine stagione parleremo di tutto. Mancano
solo dieci giorni al termine del campionato”, ha puntualizzato Pioli. “Ho avuto in questi anni un rapporto profondo con tutti i giocatori e sono grato e felice per essermi emozionato tanto qui a Milano, assieme a tutta la squadra, alla quale va il mio grazie. Giroud, Kjaer e Ibrahimovic sono stati molto importanti per me e per i loro compagni. Poi, nel frattempo, tanti giocatori sono cresciuti: avranno ora il compito di prendersi le responsabilità e di fare da traino per gli altri. Giroud è stato fondamentale nella crescita della squadra. A lui, a Kjaer e a Ibra sono legato nel modo più assoluto. L’anno dello scudetto si era creata una magia all’interno di Milanello e con i tifosi e siamo stati premiati con un grande successo”, ha concluso l’allenatore rossonero, pronto a salutare a fine stagione.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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