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Cronaca

Gravina “Mancini resterà ct, la Nazionale torni speciale”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dispiace per il risultato finale, ma questi ragazzi sono stati straordinari, hanno scritto una pagina di storia molto molto bella. Nella squadra che abbiamo potuto schierare in Argentina mancavano diversi talenti, perchè questa manifestazione stranamente non si svolge in data Fifa e quindi alcune società non si sono volute privare di alcuni giocatori nel loro finale di stagione. Il grande cammino della nostra nazionale Under 20 conferma due cose: innanzitutto esistono grandi talenti nel calcio italiano e poi c’è un grande lavoro del Club Italia. Devo ringraziare il ct Nunziata, Maurizio Viscidi nel grande lavoro di coordinamento e tutti gli allenatori delle nazionali giovanili. Questo lavoro ci consente di esaltare al meglio le qualità dei nostri ragazzi. Ora serve maggiore fiducia per il gran salto. Il Mondiale è stato uno spot incredibile per questi ragazzi che gridano forte ‘Credete in noi, sicuramente non vi deluderemò. Spero molte società possano raccogliere questa sfida. Vedere i nostri ragazzi cantare Notti Magiche è stata una bellissima immagine”. Così Gabriele Gravina, presidente della Figc, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, sulla Nazionale Under 20 sconfitta nella finale del Mondiale di categoria dall’Uruguay. “Cosa si può fare per giocare di più i giovani? Ci stiamo lavorando, il problema è che nella nostra cultura si parla di obbligo dell’utilizzo ai giovani – prosegue nella sua disamina il numero uno della Federcalcio – L’utilizzo di giovani deve essere una vocazione, soprattutto nella prima fase di formazione. E poi c’è una necessità: si comincia a percepire l’idea di valorizzare i giovani e i vivai perchè la politica del contenimento dei costi e dell’investimento sui giovani è una delle prerogative essenziali per dare solidità e sostenibilità al mondo del calcio”. Gravina si sofferma anche sulle voci sul futuro di Mancini e sul suo accostamento al Napoli: “Sono state fantomatiche ipotesi davvero molto, molto remote. Mancini è il nostro allenatore, al Napoli lo unisce solo il colore azzurro. Mancini è concentrato su un progetto di medio-lungo termine. Roberto è nel cuore degli italiani, è e resterà l’allenatore della Nazionale. Siamo tutti concentrati sulla Final Four di Nations League, è un evento importante. Vogliamo ritornare ad entusiasmare i tifosi. La stagione è stata molto lunga e logorante, ma c’è grande voglia di azzurro. La prima sfida contro la Spagna è difficilissima, affrontiamo una squadra fortissima, ma questo gruppo ha saputo sopperire ad alcune carenze di qualità d’organico con determinazione, organizzazione ed entusiasmo. Dobbiamo tornare ad essere una squadra speciale”. Il calcio italiano ha collezionato tre sconfitte europee in finale: “Come movimento italiano non siamo purtroppo riusciti a centrare una vittoria, ma le tre finali sono un grande risultato, amplificato dalle cinque semifinaliste che hanno completato il rilancio del calcio italiano. Certo, è stato molto doloroso vedere tantissimi tifosi italiani delusi, ma ci sono tanti segnali di ripresa per il nostro calcio, uno su tutti: 14 italiani titolari in queste finali. Qualcosa sta cambiando”. Con la Roma non c’è alcun problema arbitrale: “Usciamo da questi equivoci, lasciamo perdere queste illazioni che fanno male a chi pensa per primo a questa sorta di complotto. La Roma è una grandissima società, sa benissimo che ci possono essere degli errori arbitrali, ma abbandoniamo queste ipotesi di complotto che creano soltanto alibi a chi deve cercare di individuare forme di responsabilità”. E sempre parlando delle coppe europee, il massimo dirigente del calcio italiano non può che elogiare Biraghi, rimasto in campo nella finale di Conference a Praga contro il West Ham nonostante una ferita in testa: “”Condanniamo e stigmatizziamo l’episodio, la violenza non è mai tollerata. Ma devo sottolineare il comportamento di un ragazzo straordinario come Biraghi che, nonostante fosse ferito, ha continuato a giocare mostrando lealtà, coraggio e attaccamento alla maglia. Al di là del risultato finale, ‘Birò è stato il migliore in capo”. Un altro elogio lo merita Ranieri, che ieri sera ha cercato di impedire ai suoi tifosi dei cori offensivi contro i giocatori del Bari: “Una lezione di signorilità. Dimostra come siano i comportamenti positivi di personaggi dalla grande sensibilità che possono dare un contributo nella lotta per emarginare questi soggetti maleducati, da allontanare dal mondo del calcio”. Sul nuovo format della Coppa Italia modello FA Cup: “La Coppa Italia è un torneo importante, ha acquisito un appeal che richiede una valorizzazione. La Lega di A sta lavorando in linea con quello che sta avvenendo a livello internazionale, con un format nuovo che può affascinare. Sono favorevole ai cambiamenti, ben vengano. Queste modifiche possono dare maggiori possibilità di valorizzazione al nostro calcio a livello nazionale e internazionale”. Infine, sul Lecce campione Primavera con 11 stranieri titolari: “Non è stato uno spot positivo per la valorizzazione dei giovani italiani. Spero si possa arrivare all’adozione di alcune norme, per rendere più opportuna la partecipazione dei talenti italiani. Valorizzare un 11 totalmente straniero credo sia un errore di metodologia”.
– Foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Cronaca

Prevenire, curare, sostenere: la sfida al Diabete di Tipo 2

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ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto oggi a Roma l’evento di presentazione del policy paper Prevenire, curare, sostenere: la sfida al Diabete di Tipo 2, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni, della Comunità Scientifica e delle Associazioni di pazienti impegnate in ambito diabetologico. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con AstraZeneca Italia, conclude il percorso avviato dal gruppo di lavoro sul Diabete di Tipo 2, che nel corso dell’ultimo anno ha riunito Istituzioni, rappresentanti della Società Italiana di Diabetologia SID, dell’Associazione Medici Diabetologi AMD, della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie SIMG e di Diabete Italia Rete Associativa ODV, per individuare proposte di policy condivise per una risposta più equa, integrata e sostenibile alla patologia. In Italia, infatti, oltre 3,8 milioni di persone convivono con il Diabete di Tipo 2, che rappresenta circa il 90% di tutti i casi di diabete e determina un impatto stimato di oltre 20 miliardi di euro annui per il SSN. Il documento elabora pertanto una serie di raccomandazioni di policy basate su tre priorità: la necessità di ulterioriaggiornamenti delle Note regolatorie prescrittive, la formazione integrata dei professionisti coinvolti nella presa in carico delle persone con Diabete, e una governance clinica orientata al valore degli outcome clinici, per far sì che l’appropriatezza prescrittiva diventi anche leva di sostenibilità e miglioramento nella gestione della patologia.
La prima direttrice emersa dal confronto riguarda la necessità di aggiornare il contesto regolatorioalle più recenti evidenze cliniche: dopo la riclassificazione in fascia A delle gliflozine, il sistema è entrato in una fase di maggiore semplificazione burocratica, che consente un accesso più ampio e capillare alle terapie per i pazienti. Tuttavia, secondo Raffaella Buzzetti, Presidente della Società Italiana di Diabetologia SID, la semplificazione prescrittiva potrà generare un reale valore solo se accompagnata da un uso clinicamente appropriato dei farmaci innovativi “l’uso precoce delle gliflozine, in coerenza con le Linee Guida SID-AMD e con le raccomandazioni internazionali, rappresenta una leva fondamentale per ridurre complicanze cardiovascolari e renali, oltre a migliorare la prognosi dei pazienti con Diabete di Tipo 2. La semplificazione è un passo importante, ma la differenza la fa la qualità dell’appropriatezza clinica, basata sulle evidenze”.
Il secondo asse del documento è dedicato al ruolo dei centri diabetologici come snodi clinici e formativi all’interno della rete territoriale. Con l’aggiornamento delle regole prescrittive, i centri possono ora concentrare la propria attività sul coordinamento della presa in carico e sul supporto alla medicina generale “la semplificazione non deve ridurre il ruolo dei centri, ma valorizzarne la funzione di riferimento clinico e di formazione continua per la rete territoriale. La medicina generale e la diabetologia devono crescere insieme, condividendo percorsi, linguaggi e strumenti comuni per assicurare uniformità e prossimità delle cure”, ha affermato Riccardo Candido, Past President dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD).
Infine, il documento mette in evidenza come la sostenibilità economica del sistema derivi, anche, direttamente dalla qualità delle decisioni cliniche. L’adozione precoce e appropriata dei farmaci innovativi non rappresenta un costo, ma un investimento in salute pubblica, poichè l’impiego tempestivo delle terapie più efficaci consente di ottenere migliori outcome clinici, riducendo le complicanze e i ricoveri evitabili, migliorando al contempo la qualità di vita dei pazienti.
“Le Linee Guida SID-AMD costituiscono oggi un riferimento imprescindibile per la cura delle persone con Diabete di Tipo 2 e le evidenze mostrano con chiarezza che l’impiego precoce delle terapie più efficaci permette di rallentare la progressione della malattia, ridurre le complicanze cardio-renali e migliorare la prognosi clinica: questa è la vera leva di sostenibilità, una buona medicina basata su evidenze solide”, ha concluso Angelo Avogaro, Past President della Società Italiana di Diabetologia (SID).
Centrale è stata anche la prospettiva delle Associazioni dei pazienti, impegnate a rendere i percorsi realmente accessibili lungo tutto il territorio nazionale. Marcello Grussu, Vicepresidente di Diabete Italia Rete Associativa ODV, ha richiamato il valore della formazione: “L’equità nasce quando ogni paziente, indipendentemente dalla Regione in cui vive, incontra professionisti formati e in grado di applicare in modo omogeneo le stesse indicazioni cliniche. Per questo la formazione integrata è una priorità: solo così la semplificazione normativa potrà tradursi in percorsi chiari, continui e realmente prossimi ai bisogni delle persone con diabete”.
Offrendo una lettura del lavoro svolto dal gruppo, Claudio Longo, Presidente e Amministratore Delegato di AstraZeneca Italia, ha messo in primo piano il valore della collaborazione tra Istituzioni, Comunità Scientifica, associazioni di pazienti e industria: “Le recenti evoluzioni normative in termini di semplificazione e di ampliamento dell’accesso alle cure sono il risultato di un lavoro condiviso, frutto della collaborazione tra Istituzioni, professionisti sanitari, associazioni di pazienti e industria e rappresentano un rilevante passo avanti per i pazienti con diabete di tipo 2 e, più in generale, per tutti coloro che convivono con una malattia cronica. In una fase di profonda trasformazione del Sistema, solamente un dialogo costante tra tutti gli attori, che tenga conto dei reali bisogni della comunità dei pazienti e dei cittadini, può favorire diagnosi più precoci e tempestive e trasformare l’innovazione in valore concreto per le persone nell’ottica di garantire sostenibilità, equità e prossimità delle cure”.

– foto Esperia Advocacy –

(ITALPRESS).

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COP30, Pichetto Fratin “Con Guterres confronto per compromesso onorevole”

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BELEM (BRASILE) (ITALPRESS) – “Il segretario generale delle Nazioni Unite ha chiesto di incontrare l’Italia per un confronto e per avere la nostra opinione, ha chiesto la collaborazione per riuscire a raggiungere un obiettivo di un compromesso onorevole rispetto alle posizioni di altri Paesi”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso di un punto stampa alla Cop30 di Belem in Brasile.
“Nel colloquio abbiamo trattato il tema della mitigazione e anche sull’adattamento dove Guterres chiede uno sforzo finanziario – spiega -, ho risposto che con i Paesi Ue abbiamo già condiviso la questione, noi abbiamo fatto un grande sforzo a Baku per raggiungere l’obiettivo di 300 miliardi. Gli ho precisato che l’Italia, in questo momento, ha il primato Ue, sia utilizzando la parte stretta dei fondi che sono 3 miliardi e mezzo, sia considerando che col criterio più generale noi siamo ben oltre i 10 miliardi di impegno in un solo anno”.
“Nella roadmap c’è un riferimento al paragrafo 28 dell’Accordo di Dubai. Chiaramente fa riferimento a tutto il complesso dei fossili e, se vogliamo, il gas è quello che determina le minori emissioni, bisogna partire dal carbone, dal petrolio puro e poi in ultimo si arriva al gas, ma non c’è un criterio di data al momento, ci sono degli auspici – sottolinea il ministro -. Noi dobbiamo tenere unita la posizione dei 27 Paesi dell’Unione Europea. Credo che si possa discutere rispetto a step intermedi, su valutazioni che possono riguardare spostamenti tra mitigazione e adattamento e su modalità di intervento. Uno dei grandi problemi per l’aiuto ai Paesi più vulnerabili, però, è la mancanza di veri progetti”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

BREAKING NEWS LOMBARDIA – 20 NOVEMBRE 2025

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I fatti del giorno: Sempio da Vespa: “Il Dna sotto le unghie di Chiara non è mio” – Tod’s, indagini Procura Milano su casi sfruttamento – Vigevano, allerta mense scolastiche dopo caso Ramella – Milano, rapina in banca da 40mila euro – Incidente lavoro, camionista travolto a Gessate – Stagione influenzale in anticipo in Lombardia – Previsioni ProntoMeteo Lombardia 21 novembre.

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