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Cronaca

Mattarella “Fare di più contro le morti sul lavoro”

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ROMA (ITALPRESS) – “In occasione dell’avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro desidero porgere un caloroso saluto a tutti i partecipanti. Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza. Lavorare non è morire”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone.
“Il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro – prosegue Mattarella -. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza. La cultura della sicurezza deve permeare le Istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro”.
“A voi, ispettori tecnici, spetta un ruolo attivo in questo processo di garanzia e di prevenzione. Faccio appello alle vostre intelligenze e al vostro impegno per contrastare una deriva che causa troppe vittime – conclude il capo dello Stato -. Anche da voi e dalla vostra attività dipende la vita di madri, padri, figli, lavoratrici e lavoratori che, finito il proprio turno, hanno il diritto di poter tornare alle loro famiglie. Mentre rivolgo ai nuovi ispettori tecnici il mio incoraggiamento, ringrazio gli ispettori già in servizio – che ogni giorno si spendono per intercettare le irregolarità in materia di sicurezza e garantire l’applicazione delle regole – e formulo a tutti i migliori auguri di buon lavoro”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Cronaca

West Nile, da inizio anno 173 casi e 11 decessi in Italia

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ROMA (ITALPRESS) – Salgono a 173 in Italia, dall’inizio dell’anno i casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo (89 nel precedente bollettino) con undici decessi. E’ quanto si legge nel quarto bollettino della sorveglianza pubblicato oggi dall’Istituto Superiore di Sanità. Tra i casi confermati 72 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 2 Lombardia, 4 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 2 Emilia-Romagna, 37 Lazio, 21 Campania, 1 Basilicata, 1 Sardegna), 14 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 85 casi di febbre, 1 caso asintomatico e 1 caso sintomatico.
Tra i casi confermati sono stati notificati 11 decessi (1 Piemonte, 4 Lazio, 6 Campania). La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive fin ora segnalate, è pari al 15% (nel 2018 20%, nel 2024 14%). “La situazione è monitorata con attenzione da tutte le istituzioni competenti, sia a livello centrale che a livello territoriale. Al momento non emergono particolari segnali di allarme”, sottolinea Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’Iss.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Cronaca

E’ morto Gianni Berengo Gardin, maestro della fotografia

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto, all’età di 94 anni, il fotografo e fotoreporter Gianni Berengo Gardin. Nato a Santa Margherita Ligure, inizia a dedicarsi alla fotografia agli inizi degli anni Cinquanta accumulando un archivio fotografico considerevole e documentando l’evoluzione del paesaggio e della società italiana fin dal dopoguerra. Fin dall’inizio focalizza la sua attenzione su una varietà di tematiche, spaziando dal sociale, alla vita quotidiana, al mondo del lavoro fino all’architettura e al paesaggio. Considerato un fotografo eclettico e apprezzato a livello internazionale, viene spesso accostato a Henri Cartier-Bresson per il lirismo della sua fotografia.
Il suo modo caratteristico di fotografare e il suo occhio attento al mondo e alle sue diverse realtà gli permettono di spaziare dal reportage umanista all’architettura e al paesaggio, dall’indagine sociale alla foto industriale.
-foto Ipa Agency
(ITALPRESS).

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Cronaca

‘Ndrangheta, confisca da 21 milioni a gruppo imprenditoriale reggino

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Il Comando Provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria ha dato esecuzione a una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, divenuta irrevocabile a seguito di pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, con la quale è stata disposta la confisca definitiva di beni, per un valore complessivo di oltre 21 milioni di euro, nei confronti di appartenenti a un gruppo imprenditoriale reggino contiguo alla ‘ndrangheta. Tale provvedimento ablativo porta definitivamente a conclusione l’istruttoria che, già nel 2020, aveva condotto a un primo sequestro patrimoniale disposto dal tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di prevenzione, su proposta della Procura Direzione Distrettuale Antimafia, sulla scorta di quanto riscontrato nell’ambito delle indagini del Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e nel corso dell’operazione “Heliantus” (eseguita sempre nel 2020).
-foto Gdf-
(ITALPRESS).

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