Seguici sui social

Cronaca

Le nuove frontiere della Moc-Dxa alla Commissione d’Albo Tsrm di Milano

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – In più di 120 Tecnici Sanitari di Radiologia Medica hanno risposto, nella giornata di sabato 23 settembre, alla proposta formativa della Commissione d’Albo TSRM di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, incentrata sulla MOC-DXA e sui suoi orizzonti di sviluppo tecnico e di analisi. L’evento accreditato “I TSRM e le nuove frontiere della MOC-DXA”, infatti, ha registrato una grande partecipazione da parte degli iscritti all’Albo, a testimonianza dell’interesse dei Professionisti verso una metodica diagnostica in continua evoluzione.
“Sono rimasto molto colpito dall’adesione da parte dei colleghi TSRM” commenta Filippo Bubba, Responsabile della Segreteria Organizzativa del corso e Vicepresidente della Commissione d’Albo TSRM di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio. “Si è rivelato necessario perfino ripensare ‘in corso d’operà la sede dell’evento, spostandola presso la più capiente sala Margherita dell’Hotel Lombardia di Milano. Mi sembra un’importante presa di coscienza delle potenzialità della MOC-DXA, che puntano nella direzione di uno standard sempre più elevato di precisione e di efficacia”. La MOC-DXA, sigla che sta per Mineralometria Ossea Computerizzata – Dual energy X-ray Absorptiometry, costituisce un esame di grande importanza, prescritto per la prevenzione e l’individuazione precoce dei primi segni di osteopenia e osteoporosi. Tali patologie, particolarmente diffuse nella popolazione femminile e a partire dai 45 anni, comportano a lungo termine un’accresciuta fragilità scheletrica che può interessare l’intera colonna vertebrale, le ossa lunghe e il bacino, con conseguenze variabili dalla presenza di dolori ossei e articolari all’insorgenza di fratture spontanee.
“Come ben evidenziato dal programma dell’evento, che ha previsto una varietà di contributi e interventi da parte di esperti, la MOC è un esame multidisciplinare, che richiede la collaborazione e la sinergia di tutti gli operatori dell’area radiologica” precisa uno dei Responsabili Scientifici dell’evento, Carmelo Messina, Professore Associato di Radiodiagnostica presso l’Università degli Studi di Milano. “Solo mettendo in comune le competenze è possibile attingere fino in fondo alle possibilità della metodica, soprattutto a fronte dell’importante evoluzione tecnologica degli ultimi anni”.
Anche Moreno Zanardo, Responsabile Scientifico e Segretario della Commissione d’Albo TSRM di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, rileva la delicatezza procedurale della MOC-DXA in questo scenario di cambiamento: “Il valore aggiunto dell’esame risiede nella competenza dell’operatore che lo esegue, che deve essere in grado di gestire software sempre più sofisticati e di interagire con le risorse offerte dall’intelligenza artificiale.
Ben vengano, dunque, iniziative come questa, improntate all’aggiornamento continuo delle conoscenze dei TSRM, che devono farsi sempre più gestori consapevoli della tecnologia”.
La giornata, che ha visto succedersi una fitta scaletta di contributi volti a esaminare le tecniche di densitometria e il reference standard dell’esecuzione dell’esame in relazione ai diversi distretti scheletrici, si è conclusa con una serie di sessioni interattive e laboratori pratici, per dar modo ai partecipanti di ripercorrere nel dettaglio il processo di acquisizione ed elaborazione delle immagini.
“Il successo di oggi mi porta a rilevare un aspetto molto importante, legato proprio alla MOC-DXA e ai suoi standard procedurali” ha osservato in chiusura all’evento la Presidente della Commissione d’Albo TSRM di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio, Carmela Galdieri.
“Sono giunte all’attenzione del nostro Ordine, infatti, alcune casistiche di esecuzione dell’esame da parte di personale non abilitato e in strutture non idonee. Con l’occasione, in qualità di rappresentante dei TSRM sul territorio, ribadisco fermamente che la MOC-DXA deve essere eseguita unicamente da Professionisti Sanitari qualificati e abilitati – TSRM -, gli unici, insieme ai medici specialisti in radiodiagnostica, in grado di garantire la tutela del paziente e la somministrazione della dose radiante in sicurezza. Il presidio delle competenze specifiche degli iscritti, infatti, è anche e soprattutto un modo per prendersi cura della cittadinanza”.

– foto: ufficio stampa Ordine TSRM e PSTRP
(ITALPRESS).

Cronaca

Germania rimontata, Portogallo in finale di Nations League

Pubblicato

-

MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Portogallo espugna l’Allianz Arena e vola in finale di Nations League. Sono Conceiçào e Ronaldo a rimontare l’iniziale vantaggio della Germania firmato da Wirtz e a mettere la firma sul 2-1 finale. I tedeschi partono bene e sfiorano il vantaggio al 19′, quando Pavlovic cade in area, la palla schizza su Woltemade che ci prova con il destro, ma Diogo Costa ci mette i guantoni e salva i suoi in corner. L’estremo difensore lusitano si ripete due minuti più tardi, quando riesce ad abbassarsi in un lampo su un destro improvviso dal limite di Goretzka, deviando nuovamente in angolo. Il primo tempo si chiude a reti inviolate. Gli uomini di Nagelsmann partono forte e al 3′ passano già in vantaggio. Wirtz serve Kimmich, che dal limite dell’area gli restituisce la palla con un preciso scavetto che il fantasista del Bayer Leverkusen, molto corteggiato dal Liverpool, sfrutta al meglio battendo Diogo Costa con un colpo di testa millimetrico. La successiva revisione al Var di Vincic per un possibile fuorigioco di Woltemade non fa cambiare l’idea all’arbitro, che conferma l’1-0. Sul fronte opposto, al 12′, è Bruno Fernandes a provarci con un destro a giro che, sfiorato da un difensore, termina di poco a lato la sua corsa. La musica cambia con le sostituzioni e, al 18′, gli ospiti trovano il pareggio. Il neo entrato Conceiçào lascia sul posto Gosens, avanza verso il limite dell’area a lascia partire un sinistro magico che si infila sotto l’incrocio dei pali lontano per l’1-1. La rimonta si completa al 23′. Nuno Mendes chiede e ottiene il triangolo da Bruno Fernandes, entra in area e serve al centro un pallone comodo per Ronaldo, che insacca a porta quasi vuota per il 2-1. Conceiçào è scatenato e al 37′ conclude fuori di un soffio con il sinistro al termine di una rapida ripartenza. Sul capovolgimento di fronte, il neo entrato Adeyemi entra in area e ci prova con un sinistro improvviso, centrando il palo esterno. L’ultima occasione dell’incontro arriva al 44′ ed è per i ragazzi di Martìnez, quando Ter Stegen compie un doppio miracolo ravvicinato, prima su Diogo Jota e poi sul solito Conceiçào. Il risultato non cambierà più. Il Portogallo attende ora la vincente della sfida di domani tra Spagna e Francia per scoprire quale sarà la sua avversaria nella finalissima di domenica.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

Urso “Via libera del Consiglio dei Ministri al ddl concorrenza”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – “Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge annuale sulla concorrenza 2025, la terza legge annuale del governo di Giorgia Meloni, confermando così la buona prassi di ripristinare la cadenza annuale. Nei 14 anni precedenti sono state fatte solo due leggi annuali, nel nostro governo una all’anno”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. “In questo caso, abbiamo concentrato l’attenzione su come rendere più efficienti i servizi pubblici locali per i Comuni con oltre 5000 abitanti”, ha spiegato.

Foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Cronaca

L’ADDIO DI INZAGHI: DOVERI, VALORI E RICONOSCENZA IN FRANTUMI IN NOME DEL VIL DENARO

Pubblicato

-

Da ieri pomeriggio non si fa che parlare dell’addio di Inzaghi all’Inter, mentre si è in attesa di un sì da Fabregas, che stasera a Londra vedrà Piero Ausilio. I tifosi sui social sono scatenati per il modo in cui questo addio è avvenuto, ovvero la riunione in sede perfettamente inutile, perché era già tutto concordato con gli arabi da diversi giorni, contratto biennale da 50 milioni, che mai l’Inter avrebbe potuto garantirgli (insieme ad un mercato faraonico). Inoltre sono emersi particolari che hanno fatto infuriare chi ama i colori nerazzurri: sul Corriere si scrive chiaramente che aveva chiesto ai suoi fedelissimi di seguirlo (Barella, Bastoni, DiMarco, Acerbi). Si spiega così l’espressione strana e furba di Barella in conferenza stampa della vigilia, alla domanda sul futuro del tecnico. Di sicuro la sera della sfida con il Psg il gruppo non era già più unito. Venerdì 30 maggio, Inzaghi, secondo gli arabi, avrebbe incontrato in quel di Monaco un emissario dell’Al Hilal e di fatto ha gestito malissimo tutto l’avvicinamento alla partita che valeva una stagione. Questione di vil denaro, di irriconoscenza, di valori che non esistono più di fronte a contratti faraonici. Stamane il direttore della Gazzetta Stefano Barigelli nel suo editoriale ha chiarito bene le cose, a partire dal titolo “Ha avuto più Inzaghi dall’Inter che l’Inter da Inzaghi”. E poi scrive: “Uscire di scena così è quasi peggio che perdere cinque a zero. Inzaghi chiude le quattro stagioni con l’Inter lasciandosi alle spalle le macerie di una disfatta sportiva per firmare con un munifico club arabo un contratto favoloso. Diciamo che se si voleva una fotografia di cosa sia diventato il calcio non poteva essercene una più emblematica. Parole come contratto, riconoscenza, dovere non esistono più. Al loro posto comandano altre parole: interesse personale, guadagno, bonus. Se infatti Inzaghi è arrivato a quel contratto lo deve all’Inter che lo volle a tutti i costi quando già aveva promesso a Lotito di restare alla Lazio. C’era da sostituire Conte, non uno qualsiasi, un tecnico che in due anni era arrivato secondo e primo. Per ripagare la scommessa sportiva fatta allora da Marotta e Zhang, che lo hanno fortemente voluto sulla panchina di uno dei club più importanti al mondo, Inzaghi sarebbe dovuto restare. Per tornare a vincere già l’anno prossimo. Un capo non lascia il gruppo che ha condotto alla sconfitta, ma rimane lì, per riportarlo a vincere. Dire che si è orgogliosi dei propri giocatori è facile, perché è gratis. Più difficile dimostrarlo con i fatti. Oltretutto Inzaghi aveva ancora un anno con il club nerazzurro. Ma i contratti in essere, come detto, ormai non contano niente. Prima bastava una stretta di mano, adesso non è sufficiente nemmeno un accordo scritto dagli avvocati con le penali annesse. Di questa offerta milionaria dell’Al Hilal preparata da tempo si era diffusamente parlato anche i giorni prima della sciagurata finale di Monaco, il che non credo abbia giovato alla causa. L’Inter quella partita non l’ha giocata e un peso certamente l’ha avuto la notizia, mai smentita, di un possibile addio dell’allenatore. La squadra più forte si è così ritrovata in pochi giorni, tra Lazio e Psg, a perdere tutto. Era per la verità già successo a Inzaghi in almeno un’altra circostanza. Il campionato buttato per strada e abilmente raccolto dal Milan di Pioli. Uno scudetto vinto e due persi per cumulo di errori tecnici. Non un gran bilancio, sinceramente. A Inzaghi vanno riconosciute alcune qualità: non è un allenatore egocentrico e sa sopportare lo stress del ruolo con educazione e rispetto per chi ha intorno o di fronte. Soprattutto ha confermato anche a Milano una spiccata capacità tattica nelle sfide di un giorno che hanno portato alla conquista di Coppe Italia e Supercoppe. Capacità, non sufficiente, tuttavia, per arrivare alla Champions. Dove però ha incontrato due squadre superiori (City e Psg), guidate da grandissimi tecnici, Guardiola e Luis Enrique, figli della medesima scuola, quella catalana, che ha sempre rappresentato uno dei vertici calcistici mondiali. A Istanbul è mancato il risultato ma non il coraggio, a Monaco è mancato tutto. Alla fine ha dato più l’Inter a Inzaghi di quanto abbia dato Inzaghi all’Inter. Ha saputo reggere anche quando il club si è trovato in difficoltà economiche e anche questo è un suo merito non trascurabile. Però alla fine non va in Premier ma in Arabia, in un campionato dove certo non ci sono fenomeni in panchina. L’Internazionale ha una sua storia e una sua anima, come tutti i grandi club. Disfatte fragorose e rinascite meravigliose fanno parte dell’identità nerazzurra: saprà venire fuori anche da questa situazione difficile in cui si è trovata all’improvviso. Fino a ieri Marotta era convinto di poter continuare con Inzaghi, a cui aveva peraltro offerto il rinnovo subito dopo i cinque gol presi dal Psg. Ma il calcio cambia velocemente e gli arabi pagano troppo bene. Da un male bisogna però saper trarre un bene. E allora l’Inter credo faccia bene ad aprirsi al nuovo, a un allenatore più giovane, più fresco, magari con meno esperienza in panchina ma più moderno. Magari non tornerà subito a vincere. O magari sì. Abbiamo visto fare all’Inter cose molto più pazze”.

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.