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Politica

Romeo “Recuperare un pò d’identità, Salvini non è in discussione”

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“Io non sono uno di quelli che dicono che va sempre tutto bene. Dobbiamo da una parte recuperare sicuramente un pò dell’identità che abbiamo perso negli ultimi anni con il governo di unità nazionale, in cui abbiamo pagato a caro prezzo il nostro spirito di sacrificio per il bene nazionale. E poi, dobbiamo puntare a far emergere maggiormente quei temi che segnano la nostra storia: autonomia, fisco, pensioni, sicurezza, tutela della proprietà privata. Ad esempio, con l’Autonomia che stiamo per approvare in Parlamento abbiamo riportato al centro del dibattito un nostro tema di sempre, il federalismo e l’attenzione per i territori”. Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, in un’intervista al Corriere della Sera. Comunque, assicura, “la leadership del segretario non è affatto in discussione. Dobbiamo stare molto attenti a non cadere nella trappola di chi vuole dividere la Lega per indebolirci e indebolire il governo. Che, lo ricordo, significa anche mettere in discussione i progetti politici della Lega, a partire dall’autonomia”. In Europa, spiega, “vogliamo evitare che i Socialisti europei continuino a governare, c’è bisogno di tutti. E’ un ragionamento pragmatico che va nella direzione di unire tutto il centrodestra. Non certo di dividerlo”. Perchè, osserva, “la forza del centrodestra è sempre stata la presenza di sensibilità differenti, che sono sempre state una ricchezza dell’alleanza e non un limite”. Per Romeo “la Lega da sempre ha una forte connotazione territoriale e per questo credo che rafforzare il partito nei territori sia cruciale. Per questo intendo candidarmi alla guida della Lombardia nel congresso regionale”, conclude.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Meloni “Vogliamo Europa forte e autorevole, che faccia meno ma meglio”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo alla vigilia di un voto decisivo, nel quale i cittadini saranno chiamati a scegliere tra due modelli d’Europa. Da una parte, un super-Stato burocratico ipercentralista e nemico delle specificità nazionali, costruito sul trasferimento di nuove competenze e quote sempre maggiori di sovranità dai governi e dai parlamenti legittimati dai popoli alla Commissione europea; dall’altra, una confederazione di Nazioni sovrane, unite sui grandi temi ma libere di affrontare questioni di stretta rilevanza nazionale, garantendo quel principio di sussidiarietà sancito dai Trattati dell’Unione Europea”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio a Mauro Ronco, presidente del Centro Studi “Rosario Livatino”, in occasione dell’incontro “Ripartire dall’Europa, ripensare l’Unione”, nella Sala capitolare di Santa Maria sopra Minerva al Senato.
“Noi crediamo in questo secondo modello e stiamo lavorando per costruirlo. Non vogliamo, cioè, un’Europa che pretenda di imporci cosa dobbiamo mangiare, quale auto guidare, in che modo ristrutturare la nostra casa, quali abiti indossare e magari anche come scrivere e pensare – ha aggiunto -. Questa è un’Europa arrogante e invasiva, contraria alla libertà dei suoi cittadini.
Noi vogliamo un’Europa forte e autorevole, che faccia meno ma meglio. Far meglio vuol dire avere un’Europa che si occupi dei grandi temi, a partire dalla politica estera e di sicurezza comune, che sia protagonista nel mondo e negli scenari di crisi, ma che lasci tutto il resto alla libertà e alla sovranità delle Nazioni”.
“Chi ha a cuore il futuro dell’Europa ha un altro dovere a cui adempiere: risvegliare quest’Europa dal sonno in cui è piombata e che le ha fatto dimenticare da dove proviene e quali sono le sue radici. L’Europa è la terra nella quale fede, ragione e umanesimo hanno trovato una sintesi straordinaria, che ha fertilizzato il terreno sul quale sono sorte le grandi cattedrali, è nato lo Stato sociale, è cresciuta la separazione tra Stato e Chiesa, si è sviluppata una società che mette al centro la persona e che ha nella persona il suo fine ultimo – conclude Meloni -. Questa è l’Europa che amiamo. Questa è la vera Europa, che vogliamo consegnare, vitale e prospera, ai nostri figli e nipoti.
E’ una sfida che, per essere vinta, non può prescindere dalla riflessione intellettuale e dall’elaborazione culturale. Il Centro Studi Livatino si è assunto questa responsabilità e io non posso che ringraziarvi e chiedervi di proseguire in questo cammino. Con la costanza, la tenacia e il coraggio che, da sempre, contraddistinguono il vostro impegno”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Pnrr, Fitto “Non ci sono ritardi su istruzione e ricerca”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non ci sono ritardi nelle misure del PNRR dedicate all’istruzione ed alla ricerca, tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e tutte le riforme originarie stanno proseguendo il loro iter secondo il programma stabilito. Sono state completate le progettazioni esecutive, per il risanamento, la ristrutturazione e la messa in sicurezza dei plessi scolastici esistenti e per la realizzazione dei nuovi edifici scuola 4.0, che complessivamente valgono il 10% dello stanziamento complessivo del comparto, con la conseguente apertura dei cantieri per la realizzazione di tutte le opere programmate”. Così il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, in riferimento ai fondi del piano destinati alla missione dell’istruzione e della ricerca.
“E’ altrettanto ovvio che, con l’apertura dei cantieri, sarà completata la messa a terra degli investimenti programmati, con il consequenziale notevole incremento della spesa, a partire già dai prossimi mesi. Sulla spesa il Ministero dell’istruzione chiarirà puntualmente lo stato di effettiva attuazione”, prosegue il ministro.
“L’importante lavoro sul PNRR, portato avanti dal Governo Meloni, è evidenziato dall’ultima valutazione a medio termine della Commissione europea, che vede l’Italia al primo posto per obiettivi raggiunti, riforme ed investimenti realizzati, oltre che nelle rate del piano attualmente incassate e nella somma complessiva ricevuta, pari a 102,5 miliardi di euro; così come la relazione della Corte dei conti, diffusa nella giornata di ieri, conferma che l’attuazione del PNRR prosegue secondo il cronoprogramma previsto”, conclude Fitto.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Europee, per un italiano su due i leader non dovrebbero candidarsi

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ROMA (ITALPRESS) – Come spesso accade nel nostro Paese, in vista delle prossime elezioni Europee dell’8 e 9 giugno, i leader dei principali partiti presenti in questa tornata elettorale figurano in prima fila tra le liste dei candidati. Una scelta che, però, non viene condivisa da 1 italiano su 2 (il 47,3%), in quanto sono poche le probabilità che, una volta eletti, si presenteranno a Bruxelles. Le opinioni, tuttavia, differiscono tra un elettorato e l’altro. L’area di centrodestra e dei partiti di maggioranza approvano la decisione dei propri leader di presentarsi elle elezioni europee, mentre tra gli elettori di centrosinistra prevale il disaccordo. Quello che è certo per circa la metà della popolazione (il 48,4%) è che questa scelta sarà utile per attrarre maggiori voti per il loro partito di riferimento. In questo caso si tratta di un’opinione comune e trasversale tra tutti gli elettori. Gli unici a non ritenere questa mossa utile e strategica per attrarre maggiori voti sono gli elettori del Movimento 5 Stelle. Infatti, tra tutti i leader in campo, oltre alla mancanza del segretario della Lega Matteo Salvini, l’altro grande assente alla competizione è il leader dei pentastellati Giuseppe Conte.

Dati Euromedia Research per Porta a Porta – Realizzato il 01/05/2024 con metodologia mista CATI/CAWI su un campione di 800 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne

– foto Euromedia Research –
(ITALPRESS).

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