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Cronaca

All’Aci Milano strategie per la mobilità green oltre all’elettrico

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MILANO (ITALPRESS) – La Lombardia, prima regione manifatturiera d’Italia sta per assumere la guida dell’Alleanza Europea delle Regioni Automotive. Al vertice di questo organismo sarà Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia. Il passaggio avverrà dopo l’insediamento della nuova Commissione Ue. E proprio sulle strategie da adottare a livello europeo per quanto riguarda il futuro della mobilità si è focalizzato il convegno “La mobilità Green in piena neutralità tecnologica: esperienze innovazioni” organizzato da ACI Milano. Alla tavola rotonda sono intervenuti Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia; Geronimo La Russa, Presidente di Automobile Club Milano; Mariarosa Baroni, Presidente di NGV Italy; Simonpaolo Buongiardino, Presidente Federmotorizzazione; Marco D’Aloisi, Responsabile Comunicazione e Stampa UNEM; Saverio Gaboardi, Presidente CLM – Cluster Lombardo della Mobilità; Francesco Giunti, Responsabile iniziative integrate e attività regolatorie Eni; Massimo Tentori, Delegato per i Veicoli Industriali Federauto; Fabrizia Vigo, Responsabile Area Relazioni Istituzionali ANFIA. Fanno parte dell’Alleanza Europea 34 Regioni del Vecchio Continente che rappresentano il 31% del prodotto interno lordo, impegnate nel mostrare gli impatti negativi della transizione verso la sola mobilità elettrica, dal 2035, sull’occupazione e l’industria Automotive. Punto in comune dei vari interventi e la necessità di valorizzare le alternative alla mobilità elettrica, quali i biocarburanti, i carburanti sintetici e l’idrogeno. L’assessore regionale Guido Guidesi ha sottolineato l’intento di arrivare alla piena neutralità tecnologica “con una pluralità di trazioni per la mobilità che ci possa consentire di avere una mobilità impatto zero, senza subire conseguenze devastanti dal punto di vista sia economico sia sociale. Quello che dicevamo due anni e mezzo fa purtroppo si sta verificando”. Quindi è necessario convincere coloro i quali in questo tentativo di transizione hanno commesso degli errori, che si può arrivare all’obiettivo di una mobilità a impatto zero e di una mobilità green attraverso una pluralità di trazioni, compreso il motore endotermico. Tutto questo attraverso l’innovazione, la ricerca e ciò che mettono le nostre aziende sono capaci di mettere in campo”, ha aggiunto. Occorre insomma esaminare la necessità di ridurre le emissioni, l’evoluzione di veicoli e carburanti, le prestazioni dei motori, gli assetti normativi. E anche i rischi di discriminazione sociale causati dai costi ancora eccessivi dell’elettrico. Una mobilità caratterizzata da motori a combustione interna alimentati da low carbon fuels può invece affiancare la mobilità elettrica nel trasporto stradale in modo efficace, garantendo soluzioni accessibili a tutti i cittadini. Attraverso i biocarburanti, che già oggi rappresentano il 10% di energia rinnovabile sulla domanda totale di energia nei trasporti, sarebbe quindi possibile ridurre con effetto immediato la carbon intensity dei combustibili liquidi. “La promozione della mobilità green tramite la neutralità tecnologica e l’uso dei biocarburanti sono componenti cruciali per una transizione verso un sistema di trasporto più sostenibile”, ha affermato Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano. “I biocarburanti offrono un’alternativa rinnovabile ai combustibili fossili, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e a mitigare l’impatto ambientale del settore dei trasporti. Inoltre, la neutralità tecnologica permette di esplorare e adottare una varietà di soluzioni, come veicoli elettrici, ibridi, a idrogeno e a biocarburanti, garantendo flessibilità e adattabilità alle diverse esigenze e condizioni locali – ha sottolineato – Questo approccio favorisce una transizione graduale verso una mobilità più sostenibile, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione e lo sviluppo tecnologico nel settore dei trasporti”, ha concluso La Russa. (ITALPRESS).

Foto: xh7

Cronaca

Stati Uniti, Pagliara “Trump tenta forzature, ma democrazia è solida”

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ROMA (ITALPRESS) – Donald Trump “tenta di forzare fino ai limiti più estremi i poteri del presidente degli Stati Uniti. Vuole restaurare un’età dell’oro, ma credo che il rischio che questa deriva possa veramente minare la democrazia sia minimizzato dalla potenza e dalla forza della Costituzione. La democrazia americana è solida”. Lo afferma Claudio Pagliara, giornalista e autore del libro edito da Piemme “L’imperatore. Donald Trump, l’alba di una nuova era”, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.

“Ho cercato di dare delle chiavi di lettura al lettore per decifrare questa presenza così vulcanica e avere una bussola per capire dove sta andando veramente Donald Trump”, spiega a proposito del libro. Alle ultime elezioni, qualunque osservatore “non aveva difficoltà a capire che il vento era tutto per Donald Trump. I comizi a temperature polari in Iowa con persone di un’età molto avanzata che stavano anche un’ora all’addiaccio per sentirlo, il comizio a Madison Square Garden dove già tre giorni prima c’era gente che aspettava: non ho mai visto un leader politico capace di avere un pubblico così infervorato”.

Il suo popolo è fatto di “dimenticati”: “C’è una parte del Paese che aveva votato sempre a sinistra e che si è spostata in questo nuovo incredibile ombrello che Trump ha creato. Sono operai, agricoltori e immigrati che la globalizzazione ha messo ai margini, mentre prima potevano vivere una vita molto decorosa: il messaggio di Trump si rivolge proprio a loro, a queste persone che le elite democratiche hanno trascurato”, mentre il tycoon “promette di dare loro le industrie e le fabbriche”.

Anche “sul fronte dell’immigrazione e sul piano dei diritti Lgbtq+ e della “Diversity and Inclusion” c’è stata una fuga in avanti troppo forte, questa è la verità. E’ la chiave per capire il successo di Trump: basta vedere con quanta velocità tutte le grandi aziende americane abbiano aderito alla revoca di queste politiche: pensare di poter mettere con il bilancino un tanto di afroamericani, un tanto di ispanici, un tanto di asiatici nelle varie posizioni di comando aveva creato una conflittualità enorme, indeboliva il principio su cui si basa la forza dell’America, che è quella del merito”, sottolinea Pagliara.

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Lo slogan America First “è proprio quello da cui bisogna partire per capire la presidenza Trump – prosegue -: l’Occidente esiste ancora nella mente di Trump, ma non verrà mai enunciato, perchè la sua convinzione è che nel momento in cui si evoca un’unità dell’Occidente, i partner se ne approfittino in termini economici. Questo non significa però che non esiste più la Nato o che Trump distruggerà l’Europa, significa semplicemente che chiede agli alleati di fare la loro parte, in base a quello che possono” e “sulla Nato certamente devono spendere di più. La situazione geopolitica è incredibilmente pericolosa, il presidente crede che i Paesi europei debbamno fare molto di più per la difesa di quanto non abbiano fatto finora. In questo momento la difesa è un interesse dell’Europa e quindi bisogna investire”.

Il riferimento è anche alla guerra alle porte dell’Europa: in Ucraina “l’unica cosa certa è che per ora non c’è stata nessuna tregua e non sembra neanche a portata di mano. Trump non potrà mai disimpegnarsi perchè ha voluto un accordo economico con l’Ucraina sullo sfruttamento dei minerali delle terre rare e perchè deve vendere al proprio pubblico che gli aiuti hanno un ritorno economico per il Paese”.

Putin “ha pensato che l’Occidente fosse così debole da poter ottenere quello a cui aspira da molto tempo: se l’Ucraina cadesse completamente nelle mani della Russia, un giorno dopo la Cina invaderebbe Taiwan. Trump non vuole passare alla storia come il presidente della disfatta dell’Occidente”, sottolinea il giornalista.

Il presidente Usa “può cambiare posizione molto repentinamente, quindi non mi stupirei se queste tornate di negoziati che sono in corso in Turchia fallissero”, spiega Pagliara. “Poichè l’interscambio commerciale Russia-Stati Uniti ormai è quasi vicino allo zero, eventuali sanzioni sono poche: quello che si è studiato al Pentagono è cercare di colpire quelle petroliere fantasma che tutti conoscono e che consentono alla Russia di aggirare l’embargo. la posizione filo-Putin è un tentativo strategico di cercare di allontanare Putin dall’abbraccio con la Cina. Si pensa che la Russia sia così forte economicamente, ma i dati non lo dicono; per giunta, grazie alle politiche di Trump, il prezzo del petrolio, che è la principale entrata dell’economia russa, sta scendendo: questo significa meno denaro alla Russia, che è costretta a venderlo sottocosto alla Cina, per finanziare la sua guerra. Gli strumenti e le condizioni per spingere Putin a un accordo ci sono, si tratta di vedere se Putin a un certo punto vorrà arrivare a una conclusione di questa guerra oppure no”.

Per Pagliara “la stampa e gli analisti spesso prendono Trump troppo alla lettera. Va preso seriamente perchè è il presidente degli Stati Uniti, ma non proprio alla lettera perchè ha dimostrato di avere il pragmatismo – raro in un leader – di poter cambiare posizione nell’arco di pochi minuti”, come dimostra la vicenda dei dazi. Introdurli “è una mossa molto rischiosa” perchè possono “indurre inflazione, possono portare il Paese alla recessione, ma come abbiamo visto Trump chiede il massimo per ottenere qualcosa. E’ una tattica negoziale che sta applicando a livello geopolitico con i dazi, con la Cina è arrivato praticamente all’embargo e questo è controproducente per tutti, anche per gli Stati Uniti”.

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– Foto Italpress –

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Cronaca

Uno studio su CO2 e metano del Politecnico di Milano in copertina di ACS Catalysis

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MILANO (ITALPRESS) – Ogni giorno tonnellate di CO2 vengono rilasciate nell’atmosfera, ma cosa succederebbe se potessimo ritrasformarla usando energia pulita? È proprio quello che esplora uno studio del Politecnico di Milano, appena pubblicato sulla copertina della rivista scientifica ACS Catalysis. Al centro, un processo che punta a convertire l’anidride carbonica e idrogeno in metano grazie all’uso mirato di nanoparticelle di nichel.

Lo studio, intitolato “Deciphering Size and Shape Effects on the Structure Sensitivity of the CO2 Methanation Reaction on Nickel”, firmato da Gabriele Spanò, Matteo Ferri, Raffaele Cheula, Matteo Monai, Bert M. Weckhuysen e Matteo Maestri, fa luce sui meccanismi di interazione tra forma e dimensione delle nanoparticelle di nichel e la velocità trasformazione dell’anidride carbonica in metano.

La ricerca, condotta dal Laboratorio di Catalisi e Processi Catalitici (LCCP) del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, riconosciuto come un laboratorio leader internazionale nel campo della catalisi eterogenea, affronta uno degli argomenti più rilevanti nella lotta ai cambiamenti climatici: il riutilizzo della CO2 per produrre combustibili sostenibili. Grazie a simulazioni atomistiche abbinate a dati sperimentali, gli scienziati hanno dimostrato come dimensioni e forma delle nanoparticelle di nichel influenzino significativamente la velocità della reazione di metanazione. Questo risultato non solo chiarisce un dibattito scientifico ancora aperto, ma apre nuove prospettive anche per altri processi industriali strategici, come la sintesi dell’ammoniaca e il processo Fischer-Tropsch.

“Comprendere il ruolo della forma e delle dimensioni delle nanoparticelle ci permette di progettare catalizzatori più efficienti. È un passo avanti fondamentale verso l’uso della CO2 come risorsa, non più solo come rifiuto da contenere” dichiara Gabriele Spanò, primo autore dello studio e dottorando al Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano. “Questo lavoro è un esempio concreto di come la combinazione tra dati sperimentali e modellazione avanzata possa affrontare problemi complessi e di alto impatto applicativo. Le metodologie qui impiegate sono il risultato di anni di ricerca e sviluppo di metodi per l’analisi atomistica dei processi catalitici” dichiara Matteo Maestri, professore ordinario al Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano nel Laboratorio di Catalisi e Processi Catalitici (LCCP). Lo studio contribuisce a offrire linee guida fondamentali per la progettazione di materiali catalitici per la conversione dell’anidride carbonica, offrendo nuove opportunità nell’ambito della transizione energetica.

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– foto ufficio stampa Politecnico di Milano –

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Cronaca

Mattarella “I Carabinieri sostengono e proteggono la libertà degli italiani”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il 211° annuale di fondazione segna l’ennesima tappa del glorioso percorso di fedeltà e abnegazione dell’Arma dei Carabinieri, orgogliosa protagonista negli eventi che condussero alla nascita dell’Italia unita e, da quel momento, presente nei passaggi che hanno segnato la storia del Paese, sino ai principi universali sanciti dalla Costituzione repubblicana. Mentre saluto con deferenza la Bandiera dell’Arma, rivolgo il commosso pensiero della Repubblica alla memoria di tutti i carabinieri che in Territorio nazionale e all’estero hanno perso la vita al servizio del Paese e rivolgo ai familiari un abbraccio di sentita partecipazione al loro dolore”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo.

“Con i suoi presidi sul Territorio, l’Arma assicura una rete di sostegno e di protezione al libero dispiegarsi delle attività dei cittadini, spesso fornendo un riferimento di rassicurante senso di umanità, circostanza che richiama un forte sentimento di affetto da parte della popolazione e, insieme, sollecita l’esercizio esigente del senso di responsabilità nel corrispondere alle attese”, prosegue il capo dello Stato.

“L’Arma dei Carabinieri, in sinergia con le altre Forze di Polizia, conduce quotidianamente una preziosa attività di prevenzione e di contrasto al crimine organizzato, alla minaccia terroristica e alla delinquenza comune, prestando altresì la propria opera in settori nevralgici della vita del Paese, quali il lavoro, la salute pubblica, il patrimonio culturale e quello ambientale – sottolinea Mattarella -. La sfida alla pace, alle libertà civili dei Paesi che, con noi, concorrono alla Unione Europea, nel tumultuoso cambiamento della realtà mondiale, vedono l’Arma partecipare alle missioni all’estero, a fianco delle altre Forze Armate, riscuotendo unanime apprezzamento. Nell’esprimere ai carabinieri, in servizio e in congedo, e alle loro famiglie, i sensi della gratitudine della comunità nazionale per il loro impegno, rivolgo, in questo giorno di festa, il più affettuoso augurio. Viva l’Arma dei Carabinieri, viva le Forze Armate, viva la Repubblica!”, conclude il presidente.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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(ITALPRESS).

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