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Cronaca

Arditti “Occidente sotto assedio, peso della ricchezza si è spostato”

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MILANO (ITALPRESS) – L’attacco ai Paesi dell’Occidente e ai loro sistemi democratici è il tema principale del libro di Roberto Arditti “Rompere l’assedio. L’Occidente si salva solo se capisce le vere sfide del nostro tempo”. L’autore è direttore editoriale di Formiche.net, ed è stato intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress. Un’intervista in cui Arditti si è espresso sulle ragioni, sulle cause e sulle dinamiche per cui le Nazioni occidentali si trovano sotto assedio: “Quello che intendo per Occidente è semplice: sono le Nazioni in cui la selezione della classe dirigente avviene attraverso elezioni in cui l’esito non è predeterminato, il potere è contendibile e il ricambio della classe dirigente è frequente. La gestione del potere è la cartina al tornasole più rilevante per una governance democratica. Come Occidente siamo sotto assedio perchè le democrazie che hanno guidato la comunità internazionale per lungo periodo lo hanno fatto perchè erano le aree più ricche del mondo. In questo primo quarto di secolo i pesi delle ricchezze si sono spostati: oggi gli Usa rappresentano soltanto il 16 per cento del Pil mondiale. Questo spostamento si è verificato verso Nazioni e sistemi che non considerano lo stesso nostro modo di gestire il potere: queste Nazioni guardano con ostilità verso quelle democrazie capaci di infettare e condizionare la piramide perfetta del potere che in quei Paesi si basa sulla coercizione. La nostra idea di libertà viene vissuta come minaccia e per questo hanno deciso di reagire”.
Uno dei modi con cui le democrazie occidentali vengono attaccate, secondo Arditti, è la circolazione del fentanyl, che verrebbe addirittura tollerata da alcune autorità statuali: “Il fentanyl è una medicina di grande efficacia per la terapia del dolore quando gli altri farmaci non sono efficaci: è un farmaco potentissimo, che arriva a cinquanta volte l’efficacia della morfina. Ma da un pò di anni esiste una versione illegale, molto più pericolosa, gestita dalle organizzazioni della malavita – la cui più importante sono i cartelli messicani dei narcotrafficanti – che hanno invaso il mercato americano con pastiglie o polveri a pochi dollari e che hanno fatto negli ultimi dieci anni circa 800mila morti. Il fentanyl illegale è un prodotto di sintesi chimica, tutto di laboratorio: i materiali chimici (i cosiddetti precursori) con cui si fanno le varie versioni del fentanyl sono tutti di produzione cinese, nonostante in Cina venga represso in tutti i modi ogni tentativo di farlo circolare. Ciononostante vanno direttamente nelle centrali e nei laboratori dei narcos e del Centro America e così invadono il mercato di tutte le nostre democrazie passando attraverso l’America, come un assedio alla stabilità della popolazione. Non abbiamo evidenza precisa che venga organizzato e gestito dalle autorità statuali, ma siamo certi che questo traffico in esportazione venga tollerato”.
La questione dei migranti è un altro dei temi centrali delle posizioni di Arditti: “Se c’è una persona che parte da un Paese sfortunato e riesce ad arrivare in una Nazione più fortunata, quella persona dobbiamo accoglierla e aiutarla. Se invece di una persona ne abbiamo davanti mille, bisogna ragionare su come si può gestire l’aiuto. Se anzichè mille sono un milione, la questione cambia colore: la sinistra e il mondo cattolico dovrebbero fare più attenzione su questo tema. La sensibilità della gente ormai è chiara in tutta Europa: basterebbe girare per alcuni quartieri anche dell’Italia per capire come stanno cambiando le cose, non in meglio. Noi non possiamo trattare un flusso di milioni di persone come dei casi singoli. Cinque milioni sono diversi da dodici milioni: se dodici milioni è una questione umanitaria, cinque milioni è una questione di costi di gestione, welfare, criminalità che entra, possibilità di integrazione”.
Infine, Arditti si rivolge alla futura classe dirigente europea, in vista di quello che accadrà successivamente alle prossime Elezioni Europee: “L’Europa vive le sue contraddizioni, ma io non dico che è un disastro. L’Europa ha reagito alla pandemia ed è un’Europa in cui convivono le posizioni di Macron e di Orban: non è una tragedia, è il senso di una comunità che cerca di stare assieme e tutto sommato ci riesce in modo più che dignitoso. Quella che abbiamo davanti è un’Europa che ha bisogno di comprendere alcuni dossier, tra cui la difesa della sicurezza e dell’intelligence che hanno bisogno di investimenti, regia, governance e di una capacità autonoma. Secondo me, la Nato andrebbe estesa aprendola a Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Australia, Argentina, Israele. Un’alleanza che dovrebbe avere due pilastri, due teatri militari: gli americani e gli altri si occupino del Pacifico e di altre zone del mondo compreso il Medio Oriente; gli europei e i mediterranei dovrebbero gestire invece i territori europei. Questa è la sfida che deve vincere la nuova classe dirigente europea”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Il Napoli torna solitario al comando, Lukaku piega la Roma

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NAPOLI (ITALPRESS) – Non riesce il colpaccio alla nuova Roma di Claudio Ranieri, che al “Maradona” gioca una partita tutto sommato sufficiente dal punto di vista dell’atteggiamento non riuscendo però a far male al Napoli, a sua volta non brillante ma che vince comunque per 1-0 con il gol dell’ex Lukaku, confermando il primo posto in classifica. Pronti-via e gli uomini di Antonio Conte sfiorano subito il vantaggio con un cross che trova tutto solo Kvaratskhelia, il quale sceglie di schiacciare il colpo di testa mancando lo specchio: disattento, nell’occasione, El Shaarawy, che ha completamente perso la marcatura sul georgiano. Il primo tempo scivola via senza particolari emozioni, con i padroni di casa che provano a fare la partita trovando spazi per il tiro, ma non la precisione, con Politano e McTominay. I giallorossi, invece, partono con la giusta aggressività provando a contrattaccare con diversi uomini, ma senza mai impensierire Meret. Tra i protagonisti più attesi c’è Lukaku, che però nella prima frazione non entra mai nel vivo del gioco. Il belga si vede a inizio ripresa, con un colpo di testa al 50′ che termina sull’esterno della rete e che è il preludio al gol che arriva quattro minuti più tardi, su cross del solito Di Lorenzo, abile nell’inserimento e favorito dalla pessima lettura di Angelino. L’esterno spagnolo prova a farsi perdonare al 57′ con un cross arretrato in area nella zona di Baldanzi, il quale però spreca tutto mandando alle stelle. Ancora dai piedi dell’ex Lipsia nasce un’altra grande occasione per la Roma, con un cross su cui arriva di testa Dovbyk centrando, però, la traversa. Gli ultimi minuti vedono i giallorossi creare tanta densità nella metà campo avversaria, ma a mancare è sempre la capacità di trovare spazi per finalizzare. Sono, anzi, i nuovi entrati Mazzocchi e Folorunsho a creare una buona occasione per il raddoppio del Napoli, col il centrocampista che non riesce a indirizzare bene di testa. Fuori di poco anche un tiro di Neres dal limite. Finisce 1-0 per gli azzurri che, con le note dell’inedito di Pino Daniele, tornano a respirare l’aria della vetta.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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L’Italia bissa il successo del 2023 e vince ancora la Davis

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MALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Altro successo, altro trionfo, targato Jannik Sinner. L’annata straordinaria del tennis italiano non poteva chiudersi in altro modo, ovvero con la conquista della seconda prestigiosa insalatiera consecutiva. L’altoatesino ha battuto Tallon Griekspoor e ha regalato al team azzurro il decisivo punto del 2-0 nella finalissima della Coppa Davis 2024, contro l’Olanda, andata in scena sui campi in cemento indoor del “Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena” di Malaga. Il tennista di San Candido, numero uno del mondo, nel secondo singolare dell’incontro, ha sconfitto il rivale del team “Orange”, numero 40 del ranking internazionale, col punteggio di 7-6 (2) 6-2. Una vittoria molto più sofferta del previsto grazie anche e soprattutto a un Griekspoor in versione “deluxe”. In precedenza, nel primo singolo dell’atto conclusivo, Matteo Berrettini, numero 35 del mondo, sempre più vicino alla sua forma migliore (quella del 2021, quando è arrivato in finale a Wimbledon), ha battuto Botic Van De Zandschulp, 80 della classifica Atp, con lo score di 6-4 6-2.
Si tratta della seconda vittoria di fila in Coppa Davis per gli azzurri, capitanati da Filippo Volandri, ed è il terzo trionfo della storia per la Nazionale italiana maschile del tennis dopo il primo successo datato 1976. Sei invece le volte nelle quali gli azzurri si sono arresi all’atto conclusivo. Per l’Olanda di contro era la prima finale in Coppa Davis.
Per Sinner una stagione incredibile con la vetta della classifica mondiale, la conquista di due titoli del Grande Slam (gli Australian Open e gli Us Open), il successo nelle Atp Finals e ora il trionfo-bis in Davis. Annata super, in generale, per tutto il tennis azzurro. Storica l’accoppiata Coppa Davis-Billie Jean King Cup, arrivata grazie alla vittoria di mercoledì delle ragazze guidate da Tathiana Garbin, da aggiungere ai titoli di Sinner e alle medaglie di Parigi2024 (l’oro nel doppio femminile di Sara Errani e Jasmine Paolini e il bronzo nel singolare maschile di Lorenzo Musetti), alle finali raggiunte al Roland Garros e a Wimbledon in singolo dalla Paolini e al titolo del doppio misto conquistato agli Us Open dalla Errani e da Andrea Vavassori. L’Italia del tennis, dunque, è padrona del mondo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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RICORDO DI LUIGINO ALPAGO, PER TUTTI “LUIGINO STEREODISCO”

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Se ne è andato anche Luigino Alpago. Aveva 89 anni e un grande bagaglio di esperienza e di ingegno creativo. Per tutti, a Voghera e in Oltrepo, era “Luigino Stereodisco”. Quante generazioni sono passate da lì, da quel negozio di via Matteotti, nei pressi della stazione ferroviaria di Voghera, ormai chiuso dal 2019, dopo 57 anni di attività, ma ancora lì, con quell’insegna a dirci che quel luogo diventato ormai iconico non deve mai morire, anzi, sarebbe bello che l’amministrazione comunale pensasse di farne un museo della discografia in vinile e degli strumenti radiofonici d’epoca. Il sindaco Paola Garlaschelli, sul suo profilo social, ha ricordato Luigino per la sua passione e dedizione che hanno arricchito la comunità vogherese. E come non ricordare quante persone hanno appreso da lui le prime armi del mestiere come tecnici radiofonici a Radio Voghera. Lui, con la sua straordinaria semplicità e quella sua predisposizione al dialogo e alla collaborazione, sapeva confrontarsi con tutti, dai giovani ai meno giovani. Risuona ancora nella mente quello spot diventato ormai icona registrato con la voce inconfondibile del grande Peppino Malacalza, andato in onda per anni su Radio Voghera, “Luigino Stereodisco” gridava a gran voce. E noi subito a pensare a quel negozio dove siamo transitati chissà quante volte, soffermandoci a parlare del più e del meno con Luigino. L’ultima volta lo avevo intervistato proprio lì, per uno speciale in ricordo di altre due figure memorabili per Voghera, Beppe Buzzi e proprio “Pipei” Malacalza. Ora li immagino lassù in cielo insieme a programmare il prossimo varietà al Teatro alle Grazie e in onda anche su Radio Voghera, con il suo patron Gino Orsi, che ci ha lasciato qualche anno fa chiudendo per sempre la storia radiofonica locale in piazzale Marconi. Cara vecchia Voghera, quante persone straordinarie hai visto “andare avanti”…quanta storia culturale hanno lasciato alle giovani generazioni…non disperdiamola, mi raccomando!
I funerali di Luigino Alpago si svolgeranno Martedì 26 alle 10 nella chiesa dei Padri Barnabiti, partendo dalla Casa Funeraria Rossi di Voghera in via Barenghi 49, seguirà la tumulazione nel cimitero di Lungavilla, luogo di cui era nativo. S. Rosario Lunedì 25 alle 18,45 sempre nella chiesa dei Barnabiti. Alla famiglia Alpago le nostre più sentite condoglianze.

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