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Primo allenamento a Iserlohn, rebus centrocampo per il ct

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di Antonio Ricotta
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – L’abbraccio di oltre quattromila tifosi e l’assenza di Frattesi. Questi i due elementi portanti del primo pomeriggio nel ritiro di Iserlohn per la Nazionale di Spalletti. All’Hemberg Stadion Nord un clima di festa colorata d’azzurro con tanti italiani residenti da queste parti, che hanno manifestato tutto l’amore verso una Nazionale che per loro ha un significato davvero speciale. Uno, anzi migliaia di stimoli in più, per il tecnico e i suoi ragazzi a quattro giorni dal debutto di Dortmund contro l’Albania. Il ct ha sempre messo in cima alla lista delle sue priorità il senso di appartenenza alla maglia, la passione degli italiani di Iserlohn semmai ce ne fosse bisogno, può servire a spiegare meglio il concetto. Cori, striscioni, tricolori e maglie di ieri e di oggi tra i tifosi, sorrisi sul volto degli azzurri che si sono allenati in un’atmosfera di grande festa. “Siete anche voi un nostro numero 10”, ha scritto su Instagram il ct rivolgendosi ai tifosi e postando il video dell’accoglienza di ieri all’arrivo in hotel.
Dagli spalti al campo. Differenziato per Barella e Fagioli. Se il primo è alle prese con un fastidio muscolare da alcuni giorni, il secondo si è allenato soltanto in palestra dopo l’affaticamento avvertito in seguito all’amichevole di domenica scorsa contro la Bosnia. A quattro giorni dal debutto di Dortmund contro l’Albania non una gran notizia. C’è di più: Davide Frattesi è entrato e si è riscaldato regolarmente con i compagni, ma poi non ha partecipato alle partitelle. E’ uno dei giocatori più in forma e c’è grande attesa per capire di cosa si tratta. Durante l’allenamento anche Giacomo Raspadori ha attirato l’attenzione dello staff medico, toccandosi ripetutamente la coscia destra, poi trattata con una fasciatura rigida. Qualche grattacapo in più per Spalletti, soprattutto per quel che riguarda i centrocampisti. In attesa di notizie su Frattesi (affidato alle cure dei massaggiatori dopo il riscaldamento atletico in gruppo) e con il debutto che si avvicina, saranno ore di riflessione per il ct. In tre sono se non altro in dubbio e tutti nello stesso reparto. La certezza si chiama Jorginho, a questo punto il partner dell’italo-brasiliano dovrebbe essere Bryan Cristante che, comunque, anche prima delle novità Fagioli e Frattesi, era in pole per scendere in campo dal primo. Quella del giocatore della Roma è una soluzione che garantisce esperienza, muscoli e centimetri, dà la ‘scoccà tanto cara al ct. Se per Fagioli non dovessero esserci problemi, ci sarebbe anche l’opzione doppio play che ha fatto le fortune del Mancio nel 2021. Ma allora il centrocampo era a tre, qui la disposizione è un pò diversa e Cristante garantisce maggiore copertura. Si dovrebbe partire con il 3-4-2-1.
Davanti a capitan Donnarumma, Darmian (o Di Lorenzo), Buongiorno e Bastoni, poi la linea a 4 con Dimarco a sinistra, Jorginho e Cristante in mezzo, a destra dovrebbe spuntarla Cambiaso con Bellanova che scalpita e che ha le sue chance, tanto da giocarsela alla pari. Sulla trequarti, in attesa di capire come sta ‘bomber Frattesì, spazio a Chiesa e, se l’interista non dovesse recuperare o essere al 100%, Lorenzo Pellegrini, uno dei più in palla nell’allenamento di oggi. In attacca Scamacca, ormai tutt’altro che pigro come ha dimostrato anche oggi. Il ct ha provato due moduli, entrambi ‘fluidì. Nel 4-2-3-1 c’erano Darmian, Gatti, Bastoni e Cambiaso, in mezzo Cristante e Calafiori (se i tre in dubbio non dovessero farcela c’è anche questa soluzione), quindi El Shaarawy, Raspadori e Zaccagni sulla trequarti e Scamacca punta. Dall’altra parte (3-4-2-1) con Di Lorenzo, Mancini e Buongiorno in difesa, quindi Bellanova e Dimarco esterni, in mezzo Folorunsho e Jorginho, con Pellegrini e Chiesa alle spalle di Retegui. A parte l’interessante prestazione di Calafiori da centrocampista, bene Pellegrini (doppietta). In gol anche Retegui, poi dall’altra parte Scamacca, Zaccagni e Cristante.
– Foto Italpress –
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Inter alla pari contro il City, finisce 0-0 a Manchester

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MANCHESTER (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Pari ed equilibrio tra Manchester City e Inter, in una vera e propria partita a scacchi tra Pep Guardiola e Simone Inzaghi che termina senza reti. Grande rispetto tecnico da parte delle due squadre in campo, con i Citizens spesso alla ricerca della solita costruzione ragionata e l’Inter vigile nell’attendere gli inglesi e tentare la ripartenza. Un paio, difatti, i tentativi nerazzurri orchestrati dalla coppia Taremi-Thuram, con il City inizialmente mal posizionato ma bravo a rientrare. La prima occasione pericolosa della gara arriva al 35′, con l’errore in disimpegno di Bastoni e la conclusione mancina di Haaland che termina di poco fuori. Risponde al 41′ l’Inter, con l’azione avvolgente che porta al cross arretrato di Zielinski per il tiro di Thuram che finisce largo. Nel finale di primo tempo ancora nerazzurri pericolosi, stavolta con Carlos Augusto che innescato da Taremi chiude la ripartenza veloce con un sinistro rasoterra respinto da Ederson. Bene l’undici di Inzaghi, che dopo l’intervallo lascia invariato il suo schieramento, davanti ad un City che cambia invece qualcosa con gli ingressi di Foden e Gundogan per Savinho e l’affaticato De Bruyne. Inter ordinata e Manchester molto lento e compassato nel costruire le proprie offensive, spesso occultate proprio dalla compattezza interista. Una falla nella retroguardia nerazzurra si apre tuttavia al 69′, con Foden che liberato a centro area scarica un destro centrale bloccato da Sommer. Altre forze fresche in campo, stavolta per Inzaghi, che nell’ultimo terzo di gara dà spazio tra gli altri a Dumfries e Mkhitaryan, che al 76′ confezionano una buona occasione interista, grazie al cross dell’olandese per il tap-in dell’armeno che termina tuttavia alto. Finale teso, con l’Inter maggiormente schiacciata e il Manchester City proiettato in avanti. Iniziativa pericolosa quella che porta al colpo di testa sotto misura di Gundogan, debole e centrale però ancora tra le mani di Sommer. Lo stesso ex Barcellona andrà ancora vicino al gol di testa nell’ultimo dei quattro minuti di recupero, con il colpo di testa del tedesco che termina alto e pone fine alla sfida dell’Etihad.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Il Bologna non sfonda, è 0-0 contro lo Shakthar Donetsk

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Il ritorno in Champions del Bologna dopo sessant’anni è povero di gol. Al Dall’Ara gli emiliani pareggiano 0-0 al debutto contro lo Shakthar Donetsk, non riuscendo così a scardinare la difesa ucraina. I protagonisti della serata sono senza dubbio i due portieri: in avvio Skorupski para un rigore, mentre Riznyk nega la gioia del gol a Castro e Fabbian. Sotto il diluvio, il Bologna gioca con personalità, domina lo Shakthar per lunghi tratti, ma pecca di cinismo. Da segnalare l’omaggio al proprio paese dello Shakthar, sceso in campo indossando una maglia con i colori nazionali dell’Ucraina. Nei primi minuti i tifosi del Bologna vivono una vera e propria altalena di emozioni. L’euforia iniziale rischia di affievolirsi sul nascere, quando, dopo due minuti, Posch stende ingenuamente in area di rigore il brasiliano Eguinaldo, lanciato a rete. A salvare i rossoblù da una prematura doccia gelata, ci pensa, però, Skorupski: il portiere polacco, infatti, ipnotizza il fantasista Sudakov, parando il rigore. Nonostante un terreno di gioco martoriato dalla pioggia battente, il primo tempo viene giocato con una discreta intensità da entrambe le formazioni. Gli ospiti palleggiano con maggiore personalità, mentre il Bologna fatica nel costruire azioni pericolose. La migliore occasione per i ragazzi di Italiano arriva nel recupero della prima frazione: Ndoye imbuca per Castro, ma il tiro dell’argentino viene respinto da Riznyk. Nella ripresa il Bologna prende stabilmente il possesso della metacampo avversaria e aumenta la propria pericolosità offensiva. Al 52′ è ancora decisivo il portiere avversario, Riznyk, che, a tu per tu con Fabbian, si immola e salva ancora lo Shakthar. Seguono poi anche i tentativi di Castro e Ndoye. Con i cambi Italiano prova a ricercare soluzioni alternative, inserendo Dallinga, Iling e Urbanski. Nonostante la stanchezza finale, il Bologna non molla, sospinto dal proprio tifo. L’ultimo squillo è la girata di testa di Pobega al 89′, ma non basta. Gli emiliani torneranno in campo in Champions mercoledì 2 ottobre, attesi dalla trasferta contro il Liverpool.
– foto Ipa Agency –
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Rivoluzione Roma: esonerato De Rossi, panchina a Juric

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ROMA (ITALPRESS) – Rivoluzione in casa Roma: esonerato Daniele De Rossi e panchina affidata a Ivan Juric. La convulsa giornata in casa giallorossa inizia al mattino con l’annuncio un po’ a sorpresa del divorzio dall’ex centrocampista, una decisione “adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio. A Daniele, che sarà sempre di casa nel club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione. Seguiranno comunicazioni sulla guida tecnica della squadra”. L’ex capitano, arrivato sulla panchina della Roma il 16 gennaio scorso al posto dell’esoneratro Josè Mourinho, al termine della scorsa stagione aveva firmato un contratto triennale con il club. Il suo esonero arriva dopo appena 4 giornate di campionato con un bilancio di tre pareggi e una sconfitta. In serata ecco poi il nome del sostituto, Ivan Juric. Il tecnico croato classe 1975 ha firmato con i giallorossi fino al 30 giugno 2025. Juric, dopo una carriera da calciatore fra Croazia, Spagna e Italia, ha iniziato il suo percorso da allenatore nel calcio giovanile e poi da assistente tecnico al fianco di Gian Piero Gasperini. Ha esordito in Serie A nel 2016-17 sulla panchina del Genoa, dopo aver ottenuto – nella stagione precedente – la promozione nel massimo campionato con il Crotone, la prima nella storia della società calabrese. Dal 2019 al 2021 guida l’Hellas Verona, accompagnando i gialloblù a due salvezze consecutive, valorizzando inoltre diversi calciatori. Nel 2021 assume il ruolo di manager del Torino, restando in carica fino al 2024 e diventando il secondo tecnico con più panchine negli ultimi 20 anni di vita del club granata.
Juric farà il suo esordio domenica all’Olimpico contro l’Udinese.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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