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Cronaca

Ettorre “Medaglie e tanti giovani, vela azzurra in salute”

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ROMA (ITALPRESS) – Il bilancio del quadriennio olimpico per la Federazione Italiana Vela, ormai in archivio dopo i Giochi di Parigi 2024, è “estremamente positivo, non solo per il risultato assoluto delle Olimpiadi e delle due medaglie d’oro, con l’unico titolo italiano, quello di Tita e Banti nel Nacra 17, che si è ripetuto dopo Tokyo, ma anche per la prestazione eccezionale di tutta la squadra azzurra. La trasferta di Marsiglia (dove si sono disputate le gare olimpiche, ndr) per la vela italiana è stata incredibile, con tanti giovani che stanno venendo fuori e tanti piazzamenti vicini al podio che ci fanno ben sperare per il percorso verso Los Angeles 2028”. A parlare, in un’intervista nella sede romana dell’Agenzia di stampa Italpress, è il presidente della FIV Francesco Ettorre, reduce da un’estate ‘caldissimà che ha ribadito la forza della vela tricolore. “Tanti giovani si stanno avvicinando al nostro sport, l’emulazione e i personaggi sono importanti – ha aggiunto il dirigente abruzzese, candidato per il terzo mandato di presidente federale all’Assemblea elettorale FIV del prossimo 14 dicembre – Il fatto di avere atleti che conquistano medaglie internazionali è di sprono, così come l’Americàs Cup che ci ha aiutato tantissimo nella divulgazione del messaggio. Una vela molto estrema e spettacolare che ha interessato tanti media e questo ha fatto bene al nostro movimento”. Tanti i giovani che si avvicinano ad uno sport che non è da considerare elitario o più costoso di altri: “Grazie al grande supporto dei club, la fase di avvicinamento alla vela ha un accesso facilitato. Oggi un corso di vela di 7-8 giorni non costa più di quello di un’altra disciplina sportiva. E’ evidente che poi ci sono mezzi, barca, trasferte, ma ciò è comune anche in altri sport… I numeri ci danno ragione, stanno aumentando anche nella parte giovanile e ciò vuol dire che il movimento è sano e in grande crescita negli ultimi 7-8 anni. Questo significa speranza per il futuro e consapevolezza che il lavoro fatto in questi anni, sia per la squadra che per il mondo della scuola di vela, sta funzionando”. Ettorre si sofferma poi sul rapporto, sempre più stretto, tra la vela e il mondo paralimpico: “Il nostro fiore all’occhiello sono la Para sailing Academy, progetto a costo zero che gira per l’Italia da tre anni, e la Foil Academy, in accordo con Luna Rossa. La vela dopo Rio è uscita dalla Paralimpiadi ma questo non ci ha frenato, anzi, ci ha dato uno stimolo in più per creare un progetto anche in attesa di rientrare nel mondo paralimpico. Adesso è importante avere tanti giovani che si stanno avvicinando, offrire tante opportunità ed una vela davvero inclusiva”. Tornando ad un autentico fenomeno mediatico e sportivo come l’Americàs Cup, New Zealand ha appena conquistato la sua terza edizione di fila e Luna Rossa ha di nuovo fatto sognare i tanti appassionati azzurri. In tanti sognano che prima o poi questo trofeo sbarchi anche in Italia: “E’ la speranza di tutti gli appassionati, di chi ama questo sport e la competizione più antica al mondo. E’ difficilissimo poterla vincere, l’hanno visto anche gli inglesi in finale (con Ineos, ndr), ma la speranza c’è sempre grazie a Patrizio Bertelli e a tutto il team di Luna Rossa che da anni offre a tanti giovani un’opportunità quest’anno ancora più ampia, perchè sono stati vinti i titoli Women e Youth. E questo dà la dimensione di quello che è il movimento della vela italiana: su quelle barche c’erano tutti atleti che provengono dalle nostre squadre, dal mondo giovanile o addirittura dalle classi olimpiche, in un naturale percorso che porta i giovani verso quella che è la competizione più antica. Il sogno di tutti è vederla un giorno in Italia – ha concluso Ettorre – ma dobbiamo comprendere la difficoltà di arrivare a vincere un trofeo del genere”.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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