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“Le bare di Bergamo stanno al Covid come il lago della duchessa sta al sequestro Moro”: lo ha scritto sul suo profilo twitter (il tweet diffuso ieri sera è stato cancellato) il giornalista del quotidiano ‘Libero ‘ Tommaso Montesano, figlio dell’attore Enrico. Qualche tempo fa aveva scritto di essere “un negazionista”, ma contestava questa definizione per il padre che è un noto No Green Pass.
Il messaggio ha provocato l’immediata reazione dell’organismo sindacale della testata: “Il Comitato di redazione del quotidiano Libero si dissocia dagli interventi con i quali un collega nella sostanza nega una correlazione tra la foto simbolo delle bare di Bergamo e il Covid. E si scusa con le famiglie delle decine di migliaia di persone che hanno perso la vita a causa della pandemia. Si possono avere le idee più diverse su vaccini e Green pass, ma le teorie negazioniste sono quanto di più lontano dai valori dei giornalisti di Libero”.
Il direttore Alessandro Sallusti ha spiegato “di aver chiesto all’azienda di valutare con gli uffici legali se ci sono gli estremi per un licenziamento”. “Trovo quanto scritto di una gravità inaccettabile – ha aggiunto il direttore -. Non solo è un falso ma è un falso che offende la nostra testata e la redazione: i più arrabbiati sono proprio i colleghi”.
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Tale padre, tale figlio, verrebbe da dire. Ma per fortuna anche all’interno di una testata che spesso fa titoli e articoli discutibili e controcorrente i colleghi e il direttore hanno preso immediatamente le distanze. Un bel segnale, perché alla fine certi messaggi vanno presi di petto e immediatamente gettati nel pattume. Specie se provengono da giornalisti, non da sprovveduti in materia o da professori sui social. Ok scrivere su Libero, ma questo non vuole dire essere liberi di oltraggiare dei morti che già hanno patito le pene dell’inferno causa il Covid.
LA VOCE PAVESE – CARO SCUOLA, FAMIGLIE E RIFORME FANTASMA
Con l’inizio del nuovo anno scolastico il caro libri torna a pesare sul bilancio delle famiglie italiane. La spesa media oscilla tra i 500 e i 1.200 euro a studente, a seconda del ciclo di studi, con aumenti che negli ultimi anni hanno superato di gran lunga l’inflazione. Ai libri si aggiungono dizionari, kit scolastici e materiali vari che rendono il ritorno sui banchi un vero salasso.
Eppure esiste una norma che avrebbe dovuto contenere questi costi: la circolare ministeriale che promuove l’adozione dei libri digitali o delle versioni miste, con riduzioni fino al 30% sui tetti di spesa. Una misura rimasta però in gran parte disattesa. Nella pratica, le scuole continuano a preferire i testi cartacei, spesso abbinando a essi i codici digitali ma senza sfruttare davvero la potenzialità del formato elettronico.
Il risultato è un paradosso: le famiglie pagano come se nulla fosse cambiato, mentre i benefici economici e didattici previsti dal digitale restano sulla carta.
ZONA LOMBARDIA – 4 SETTEMBRE 2025
Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.
RADIO PAVIA BREAKFAST NEWS – 4 SETTEMBRE 2025
Tutte le mattine, dalle 8.30, sulle emittenti del gruppo multimediale di Agenzia CreativaMente Editore, potete trovare le notizie in breve del territorio mentre fate colazione. Vi aggiorniamo in modo chiaro e veloce, in soli 5 minuti, prima di andare al lavoro, con Radio Pavia Notizie, le Breakfast News che trovate sia in formato newsletter che podcast sui nostri siti e social della rinata Radio Pavia (radio-pavia.it, pagine Facebook, Instagram, You Tube e scaricando la app sul vostro cellulare), su Pavia Uno Tv, Lombardia Live 24 e Itinerari News.
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