Seguici sui social

Cronaca

IL NATALE DI DON PIETRO SACCHI, ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI POVERI DI BAUDELAIRE

Pubblicato

-

di Emanuele Bottiroli

Solo la sensibilità di don Pietro Sacchi, sacerdote orinino della chiesa di San Pietro Apostolo, poteva cogliere così lucidamente e trasmettere il vero senso di una giornata di festa a cui tutti noi dobbiamo ridare spiritualmente un senso nella vita di ogni giorno. Don Pietro ha spiegato come farlo ieri sera durante la messa della notte di Natale, con la statua di Gesù neonato data da cullare ai bambini in chiesa e con un’omelia dedicata a una poesia, “Gli occhi dei poveri” di Charles Baudelaire.

GLI OCCHI DEI POVERI

“Ah! Volete sapere perché oggi vi odio. Vi sarà senza dubbio meno facile comprenderlo di quanto lo sia per me spiegarvelo; poiché voi siete, credo, il più splendido esempio di impermeabilità femminile che si possa incontrare.

Advertisement

Avevamo trascorso insieme una lunga giornata che a me era sembrata breve. Ci eravamo ben promessi che tutte le nostre idee sarebbero state comuni, e che le nostre anime, d’ora in poi, non ne avrebbero fatto che una sola; — un sogno che non ha nulla di originale, dopo tutto, se non che, sognato da tutti gli uomini, non è mai stato realizzato da nessuno.

La sera, un po’ stanca, voleste sedervi davanti a un caffè nuovo, situato all’angolo di un boulevard altrettanto nuovo, ancora pieno di detriti e che mostrava già gloriosamente le sue magnifiche incompiutezze. Il caffè brillava. Il gas stesso vi dispiegava tutto l’ardore di un inizio, illuminando con tutte le sue forze i muri accecanti di bianchezza, le tovaglie abbaglianti degli specchi, gli ori delle modanature e delle cornici, le paggi dalle guance paffute trascinate da cani al guinzaglio, le dame che ridevano con il falco posato sul pugno, le ninfe e le dee che portavano sulla testa frutti, pasticci e selvaggina, le Ebe e i Ganimedi che offrivano, con il braccio teso, piccole anfore per bavaresi o obelischi bicolori di gelati variopinti; tutta la storia e tutta la mitologia al servizio della ghiottoneria.

Proprio davanti a noi, sul marciapiede, era fermo un brav’uomo di circa quarant’anni, dal volto stanco, con la barba grigiastra, che teneva per mano un bambino e portava sull’altro braccio un esserino troppo debole per camminare. Faceva le veci della balia e faceva respirare ai suoi figli l’aria della sera. Tutti in stracci. Quei tre volti erano straordinariamente seri, e quei sei occhi contemplavano fissamente il caffè nuovo con un’ammirazione uguale, ma diversamente sfumata dall’età.

Gli occhi del padre dicevano: «Che bello! Che bello! Si direbbe che tutto l’oro del povero mondo sia andato a riversarsi su questi muri.» — Gli occhi del bambino: «Che bello! Che bello! Ma questa è una casa dove possono entrare solo quelli che non sono come noi.» — Quanto agli occhi del più piccolo, erano troppo affascinati per esprimere altro che una gioia stupida e profonda.

I cantastorie dicono che il piacere rende l’anima buona e intenerisce il cuore. La canzone aveva ragione quella sera, almeno per quanto mi riguardava. Non solo ero commosso da quella famiglia di occhi, ma mi sentivo anche un po’ in colpa per i nostri bicchieri e le nostre caraffe, più grandi della nostra sete. Volsi lo sguardo verso i vostri occhi, cara amata, per leggervi il mio pensiero; mi immersi nei vostri occhi così belli e stranamente dolci, nei vostri occhi verdi, abitati dal Capriccio e ispirati dalla Luna, quando mi diceste: «Questa gente mi è insopportabile con quegli occhi spalancati come portoni! Non potreste pregare il padrone del caffè di allontanarli da qui?»

Advertisement

Tanto è difficile capirsi, mio caro angelo, e tanto il pensiero è incomunicabile, anche tra persone che si amano!”.

Una poesia che racchiude il vero senso del Natale: saper guardare con amore agli altri, specie quando sono molto diversi da noi. Don Pietro ha detto: “Non è donando 1 euro a un questuante che si salva una vita. Si salva una vita quando si guarda negli occhi qualcuno che si è perso, quando si dona amore e si dà all’altro una vera possibilità di rinascere. Facciamolo non solo a Natale ma nella vita di ogni giorno. Il Natale non passa solo dalla bella tradizione del presepe, ma da un pacco di pasta lasciato nel nostro carrello all’Esselunga per donare a chi non ha di che vivere o da altri gesti che rendano viva una solidarietà fatta di gesti tutto l’anno più che di cerimonie e di parole”. 

Cronaca

Esordio agevole agli Us Open per Sinner: “Ora sto bene”

Pubblicato

-

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Jannik Sinner accede al secondo turno degli Us Open 2025. L’azzurro, numero uno del mondo e del seeding, nonchè campione in carica, non sbaglia all’esordio e vince nettamente contro il ceco Vit Kopriva (numero 89 del ranking Atp). 6-1 6-1 6-2, in un’ora e 38 minuti di gioco, il punteggio in favore dell’azzurro. Sarà Alexei Popyrin l’avversario di Jannik al secondo turno. L’australiano, numero 36 del ranking Atp, ha eliminato in tre set il finlandese Emil Ruusuvuori, vincendo con il punteggio di 6-3 6-3 7-6 (3). Sarà il secondo scontro diretto tra Sinner e Popyrin, che ha vinto l’unico precedente, datato però 2021.
“L’atmosfera a New York è bellissima . Sono felice di essere tornato in campo e di stare bene. Abbiamo lavorato molto per essere pronti per oggi e tornare al top. Sono contento di essere riuscito a iniziare al meglio il mio percorso”, ha detto a caldo il numero uno del mondo. “Non c’è da preoccuparsi per la vescica alla mano: volevo solo proteggerla un pò oggi. La vescica mi viene spesso quando non gioco per un paio di giorni. La partita di oggi nel complesso è stata buona: ci sono un pò di cose da migliorare, ma in generale sono contento. Oggi non tornerò ad allenarmi, Simone (Vagnozzi ndr.) ha detto di no. Domani mi allenerò per trovare più ritmo possibile. Siamo molto sul pezzo e vedremo come andrà”, ha aggiunto poi Sinner, ai microfoni di Sky Sport.
Vittoria anche per Lorenzo Musetti. Il tennista toscano, numero 10 del mondo e del seeding, batte all’esordio, in rimonta, il francese Giovanni Mpetshi Perricard. 6-7 (3) 6-3 6-4 6-4, in poco più di due ore e mezza di gioco, il punteggio in favore dell’azzurro. Musetti al secondo turno attende il vincente della sfida tra Quentin Halys e David Goffin.
Sconfitto invece Matteo Arnaldi. Il sanremese si arrende al quinto set, al primo turno, contro l’argentino Francisco Cerundolo, 19 del mondo e del seeding, dopo tre ore e 45 di lotta. L’azzurro non sfrutta due set e un break di vantaggio e cede al sudamericano con il punteggio di 3-6 2-6 7-5 6-4 6-3.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

“I giovani e la sfida della formazione”, dibattito al Meeting di Rimini

Pubblicato

-

RIMINI (ITALPRESS) – L’educazione è una delle sfide decisive per il futuro dell’Italia e dell’Europa. Lo dimostra la grande partecipazione all’incontro “I giovani e la sfida della formazione”, organizzato al Meeting di Rimini in collaborazione con CdO Opere Educative/FOE, Diesse, Di.S.A.L e l’Associazione Culturale Il Rischio Educativo, trasmesso in diretta da IlSussidiario Tv. A confrontarsi sul palco sono stati Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, insieme a Luca Bergantini (SCM Group), Paolo Maino (Di.S.A.L.), Andrea Siciliano (Istituto Alberghiero Don Gnocchi), Guido Torrielli (Rete ITS Italia). L’incontro è stato moderato da Massimiliano Tonarini, presidente CdO Opere Educative/FOE. Il dialogo ha intrecciato esperienze concrete di scuole, università, ITS e imprese, offrendo uno spaccato di come il mondo educativo e quello produttivo possano collaborare per mettere i giovani e i loro talenti al centro.
Andrea Siciliano ha raccontato l’esperienza dell’Istituto Alberghiero Don Gnocchi, nato dalla vivacità di un gruppo di famiglie e divenuto un punto di riferimento territoriale grazie al ristorante didattico “Sapori in mente”: “Aprirlo al pubblico è stata una scelta di realtà: solo nel confronto con clienti veri i ragazzi potevano crescere davvero. Per noi il lavoro è conoscenza, cultura, occasione di espressione personale. Il cuoco deve essere colto, deve conoscere la storia a cui appartiene. Non formiamo solo professionisti, ma adulti capaci di esprimere un ideale attraverso ciò che fanno”. Da qui le domande al Ministro: come rilanciare il valore formativo del lavoro e come dare continuità alla filiera 4+2 per rafforzare il legame tra scuola e impresa.
Il ministro Valditara ha risposto con forza: “La scuola serve a valorizzare i talenti di ogni giovane. Troppo spesso oggi il lavoro non è percepito come aspirazione positiva. Dobbiamo riscoprirne la bellezza e la centralità, ricordando che è attraverso il lavoro che una persona realizza sè stessa». Ha ricordato l’articolo 4 della Costituzione e la rivoluzione culturale di San Benedetto: «Ora et labora ha introdotto una visione in cui il lavoro è dignità, diritti e doveri. Ecco perchè la filiera 4+2 è una vera rivoluzione: un percorso che unisce persona, diversità e talenti al mondo delle imprese». Valditara ha raccontato esperienze di scuole professionali capaci di trasformare ragazzi in difficoltà in giovani entusiasti, pronti a entrare nel mondo del lavoro: «Una scuola che sa valorizzare i talenti è lo strumento più potente contro dispersione, bullismo e devianza”.
Paolo Maino, dirigente scolastico e presidente Di.S.A.L., ha richiamato l’attenzione sulla dispersione implicita: “Troppi diplomati escono dalla scuola senza le competenze di base. L’autonomia scolastica, se liberata da vincoli burocratici, può permettere risposte personalizzate e creative”.
La domanda al Ministro: come sviluppare percorsi formativi più personalizzati, capaci di guidare davvero gli studenti nelle scelte. Valditara ha ricordato i risultati già raggiunti: “La dispersione esplicita è crollata all’8,3%. Agenda Sud e Agenda Nord, con scuole aperte al pomeriggio, sport, teatro e musica, stanno dando risultati straordinari. Ma ora dobbiamo vincere la sfida delle competenze: personalizzazione e orientamento sono le chiavi”.
Guido Torrielli, presidente di Rete ITS Italia, ha definito gli Istituti Tecnici Superiori “la rivoluzione del buon senso”, riprendendo il titolo di un saggio pubblicato dallo stesso Valditara. Gli ITS sono: “Un sistema nato dall’incontro tra imprese e formazione, che oggi conta 22 mila iscritti e punta a 40 mila. Sono il fiore all’occhiello italiano, un modello che Germania e Francia ci invidiano”. Ha chiesto al Ministro come rafforzare ulteriormente questo sistema e come garantire continuità di risorse e qualità. Valditara ha assicurato: “Gli ITS sono ormai un asse portante della formazione italiana. Li finanzieremo stabilmente e li collegheremo sempre di più con la filiera 4+2. Non un percorso di serie B, ma scuole di eccellenza che dialogano con le imprese, innovano, formano competenze. Sono anche uno strumento di cooperazione internazionale: aprire ITS all’estero significa aiutare quei Paesi a crescere e offrire alle imprese italiane giovani già formati”.
Dal mondo dell’impresa, Luca Bergantini ha portato la testimonianza di SCM Group, leader mondiale nelle tecnologie per la lavorazione del legno e di altri materiali: “Siamo un’azienda di 4.000 dipendenti e quasi un miliardo di fatturato. Collaboriamo con scuole e università, ma viviamo ancora tre gap: contenuti non sempre allineati con le esigenze delle aziende, scarsa presenza femminile nei settori tecnici e difficoltà a rendere attrattivi percorsi come CFP e ITS”.
La richiesta al Ministro: norme e risorse per fluidificare i rapporti tra scuola e imprese e una campagna culturale per far capire a famiglie e ragazzi che i percorsi tecnico-professionali non sono di serie B. Valditara ha risposto: “E’ tempo di una rivoluzione culturale: dobbiamo convincere le famiglie che istituti tecnici, professionali e ITS sono percorsi di eccellenza. Basta con la vecchia gerarchia dei licei al vertice. Ci sono molte intelligenze, tutte con pari dignità. E il nostro compito è valorizzarle”.
Il dialogo si è concluso con un appello comune: fare della scuola un luogo che mette al centro la persona e i suoi talenti, che educa al lavoro come forma di cultura, che unisce famiglie, docenti, imprese e istituzioni. “Un cuoco deve essere colto”, ha detto Siciliano. “Un tecnico può essere un genio creativo”, ha ribadito Valditara. La sfida della formazione non è insegnare solo un mestiere, ma educare a vivere, trasformando la conoscenza in responsabilità e il lavoro in vocazione.

– foto Meeting di Rimini 2025 –
(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

Fitto “Nessuna proroga del Pnrr, l’Italia su una strada positiva”

Pubblicato

-

RIMINI (ITALPRESS) – “Non si tratta di una proroga del Pnrr, che non è possibile. La scadenza è quella nota ed è agosto del 2026. Quello che è possibile, e che il ministro Foti ha citato, sono gli strumenti finanziari che sono già previsti all’interno dei Piani nazionali di ripresa e resilienza in tutti i Paesi europei e che non hanno la l’obbligo di individuare e completare la spesa entro agosto del 2026, ma di individuare il beneficiario finale prima di quella data. Successivamente possono essere utilizzate queste risorse”. Così il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea con delega alla Coesione e alle Riforme, Raffaele Fitto, a margine del Meeting di Rimini. “Mi sembra di poter esprimere un giudizio positivo – osserva -. L’Italia sta proseguendo su una strada positiva, con dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che sicuramente contribuiranno in modo notevole anche alla crescita economica; inoltre, sta incidendo in modo positivo su una serie di riforme e investimenti messi in campo. L’Italia ha raggiunto il risultato della settima rata, per quanto riguarda l’ottava rata è stata presentata la richiesta di pagamento, la Commissione ha presentato una comunicazione indicando le linee guida per la revisione finale per i Piani. Nelle prossime settimane ci aspettiamo delle proposte concrete che possano modificare ulteriormente i Piani – aggiunge – perchè lo strumento della flessibilità, anche in questo caso, è fondamentale”.

Sui dazi, “il 15% sarebbe meglio se non ci fosse ma, se lo confrontiamo con altri Paesi, l’Europa ha avuto un accordo migliore. Si deve continuare a lavorare su questa direzione. L’accordo che la Commissione ha fatto è serio, non facile, ma il migliore possibile alle condizioni date”, sottolinea Fitto. L’idea di un fondo sovrano europeo per intervenire nelle aziende, invece, “è un tema che riguarda un chiaro coinvolgimento per gli Stati membri, quindi non entro in questo ambito perchè non è una competenza diretta e, a livello europeo, si lavorerà sul rafforzamento del sistema imprenditoriale europeo. Lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo con diversi interventi, ma è un elemento che riguarderà anche un dialogo e un’interlocuzione forte con gli Stati membri”, conclude Fitto.

– foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto
Advertisement

Italpress TV


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.