Seguici sui social

Cronaca

Ordine Fisioterapisti Milano “Servono controlli rigorosi su prestazioni”

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – “L’Ordine dei Fisioterapisti di Milano, in qualità di istituzione pubblica a tutela della professione e della salute collettiva, sente il dovere di lanciare un forte appello alle autorità competenti, ai cittadini e alla politica. E’ tempo di una presa di coscienza concreta rispetto al proliferare di figure che, pur non essendo professionisti sanitari, operano in ambiti delicatissimi della salute pubblica, mettendo a rischio i cittadini e confondendo le regole basilari che governano la responsabilità degli atti terapeutici”. Così, in una nota, il presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti interprovinciale di Milano, Angelo Mazzali. “A seguito delle recenti indicazioni della Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute – prosegue -, si chiarisce definitivamente che il massofisioterapista non può essere considerato un professionista sanitario. Si tratta, infatti, di un operatore di interesse sanitario, privo di autonomia professionale, con una formazione di rango inferiore, che non può esercitare in maniera indipendente e che non ha titolo per utilizzare dispositivi medici riservati ai professionisti sanitari. Questa posizione è chiara, definitiva, e rappresenta un argine normativo a tutela della salute dei cittadini”.
“Ma ciò che preoccupa ancora di più è la diffusione di soggetti che non rientrano nemmeno tra gli operatori di interesse sanitario, come nel caso dei Massaggiatori Capo Bagnino degli Istituti Idroterapici – ribadisce -. Questi ultimi appartengono infatti alle cosiddette arti ausiliarie delle professioni sanitarie: per definizione, figure che non possiedono alcuna autonomia professionale, nessuna responsabilità clinica e che possono operare esclusivamente in affiancamento e sotto la supervisione di un professionista sanitario abilitato. E’ dunque evidente che, se già un operatore di interesse sanitario non può agire in autonomia, ancora meno può farlo un’arte ausiliaria che, per legge, esiste come supporto, come “ausilium”, e non come soggetto protagonista della presa in carico del bisogno di salute. Permettere a questi operatori di esercitare in studi autonomi, di utilizzare elettromedicali in modo indipendente, significa esporre i cittadini a prestazioni prive di tutela legale (assenza di obbligatorietà delle arte ausiliarie di assicurarsi per la responsabilità professionale secondo quanto previsto dalla “legge Gelli-Bianco”), clinica e formativa. I trattamenti effettuati da chi non è legittimato a esercitare una professione sanitaria non rientrano nei meccanismi normativi che regolano la responsabilità professionale e, quindi, il cittadino non è protetto in caso di errore, danno o complicanza. Anche la prescrizione medica non può in alcun modo trasferire la responsabilità di un atto sanitario a chi non ha titolo per assumerla”.
“L’atto terapeutico, per definizione, richiede competenze specifiche, formazione universitaria, abilitazione e appartenenza a un Ordine che ne certifichi l’esercizio e vigili sul rispetto deontologico – sottolinea -. In questo quadro allarmante con diverse migliaia di queste figure presenti, l’Ordine dei Fisioterapisti di Milano chiede che venga finalmente fatta chiarezza, anche sul piano politico. Serve una regolamentazione urgente e puntuale che impedisca l’apertura di studi professionali privi della presenza di almeno un fisioterapista regolarmente abilitato e iscritto all’albo. E’ solo attraverso la presenza effettiva di un professionista sanitario che può essere garantita la presa in carico responsabile del bisogno di salute e la piena responsabilità clinica, terapeutica e assicurativa dell’intervento. La nostra richiesta è semplice: dove si cura, dove si applicano terapie, dove si risponde a un bisogno sanitario, deve esserci un professionista sanitario. E’ un principio di civiltà e di tutela, non negoziabile. Sono ormai tantissimi gli “studi professionali” in Lombardia senza PROFESSIONISTI SANITARI al loro interno e questo è un allarme che deve essere lanciato, come è stato negli anni addietro tra odontotecnici e medici odontoiatri oggi la nostra professione subisce lo stesso problema a danni della salute collettiva dei cittadini. Anche il fenomeno degli osteopati che, per superare gli stretti vincoli di operatività del nuovo profilo professionale e in assenza del relativo albo, spesso utilizzano in modo strumentale il titolo di Massaggiatore Capo Bagnino per esercitare pratiche terapeutiche in autonomia, rappresenta una grave criticità. E’ doveroso ricordare che ad oggi nessun osteopata è riconosciuto come professionista sanitario. I percorsi universitari sono ancora in fase di attuazione e i primi laureati si formeranno solo nel 2028. I decreti attuativi non sono ancora in vigore e, dunque, nessun soggetto è autorizzato dallo Stato a esercitare la professione di osteopata in modo indipendente. L’utilizzo di scorciatoie per aggirare questa assenza normativa è un fatto gravissimo, che va fermamente contrastato”.
“Rivolgiamo pertanto un appello accorato alle ATS perchè vigilino in modo sistematico su ciò che accade sul territorio e ai Comandi territoriali dei NAS, affinchè intervengano con tempestività contro tutte le forme di esercizio abusivo della professione. Ma il nostro appello è anche alla politica: servono regole chiare, controlli efficaci e soprattutto l’impegno comune a garantire che la salute dei cittadini sia sempre nelle mani giuste.
L’Ordine dei Fisioterapisti interprovinciale di Milano conferma la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni, le autorità sanitarie e le forze dell’ordine per tutelare la salute pubblica. E’ un dovere che sentiamo nostro, come professionisti e come cittadini. Ma ora serve che anche le istituzioni tutte rispondano con responsabilità e tempestività.
“Non possiamo accettare che la salute venga trattata come un’opinione o affidata a chi non ha le competenze per prendersene cura. Serve vigilanza, serve responsabilità, serve rispetto per il cittadino e per le professioni che la legge ha istituito proprio a tutela della salute pubblica”, conclude il presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti interprovinciale di Milano.

– Fonte foto Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Inchiesta Milano, Sala indagato. Il sindaco “Nessun rapporto con la commissione Paesaggio”

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – False dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altre persone e induzione indebita a dare o promettere utilità. Sono i due reati per cui sarebbe indagato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, secondo quanto riporta il Corriere della Sera in edicola oggi, in merito all’inchiesta sull’urbanistica nel capoluogo lombardo.

“Trovo allucinante che il sindaco apprenda da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. Si tratta di un metodo inaccettabile“, afferma Sala in un colloquio con il Corriere della Sera. Nel merito della vicenda, il sindaco spiega: “Il Pirellino? L’abbiamo venduto nel 2019 e siamo ancora fermi. Sono passati sei anni e i lavori non sono mai partiti. Altro che induzione, è stata una continua discussione perché non abbiamo mai trovato un accordo su quello che potevano fare”. “La composizione della Commissione Paesaggio viene gestita da un’apposita struttura del Comune che seleziona i profili e decide i componenti – prosegue -. Il rapporto tra sindaco e commissione è praticamente nullo. Aggiungo che non ho mai avuto il numero di Marinoni (presidente della commissione Paesaggio, ndr)“.

In una nota diffusa ieri sera, Sala aveva affermato: “Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l’Amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata. Da diversi mesi l’Amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di riorganizzazione e ha assunto nuovi provvedimenti; gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso. Nel contempo l’assessore Tancredi si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa”.

– foto IPA Agency –

Advertisement

(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

Propaganda neonazista, xenofoba e antisemita: un arresto e perquisizioni a Brescia

Pubblicato

-

BRESCIA (ITALPRESS) – I Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale con il supporto dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia e in stretto coordinamento con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dalle prime ore della mattinata odierna, stanno dando esecuzione, su tutto il territorio nazionale, a una misura cautelare disposta dal G.I.P. del Tribunale di Brescia Alessandro D’Altilia nei confronti di un 21enne bresciano e a 26 decreti di perquisizione personale e locale disposti dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Brescia, Caty Bressanelli, nei confronti di altrettanti soggetti, tutti sospettati di appartenere a gruppi virtuali di estrema destra attestati su posizioni radicali neonaziste, accelerazioniste, suprematiste, xenofobe e antisemite.

L’indagine, condotta dall’articolazione Anticrimine di Brescia del ROS, è stata avviata nel dicembre del 2023 e si è sviluppata inizialmente attraverso il costante monitoraggio tecnico dei profili social Telegram e Tik Tok del ventunenne, permettendo di acquisire indizi a suo carico in ordine alle condotte delittuose, propagandando idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, anche minimizzando e negando la Shoah; partecipando a diversi gruppi virtuali della piattaforma Telegram aventi i medesimi scopi di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, nazionali o religiosi; facendo “apologia del fascismo”.

In particolare, il destinatario della misura è risultato attivo all’interno degli aggregati denominati: – “WHITE LIVES MATTER ITALIA”, intriso di contenuti espressivi di idee inneggianti alla classificazione della popolazione umana in razze e alla superiorità della razza bianca in termini discriminatori delle altre etnie/razze. “VANNAWAFFEN TM”, con contenuti di propaganda di idee inneggianti al nazismo, all’accelerazionismo, alla classificazione della popolazione umana in razze, alla superiorità della razza bianca in termini denigratori e discriminatori delle altre etnie/razze/religioni e apologetici di azioni violente in danno di Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia persone di colore, immigrati, persone di religione islamica e afferenti alla galassia LGBTQ+; “SANGUE E SUOLO”, al cui interno sono pubblicati contenuti consistenti in chiare espressioni di idee di natura suprematista, neo-nazista, negazionista della Shoah, anti-semita e di apologia del fascismo; “SPIRITO FASCISTA”, inneggiante al fascismo, al nazismo, alla superiorità di razza, all’anti-semitismo e a teorie negazioniste della Shoah, oltre a divulgazione di post di derisione politica, etnica e sociale; “HOOLIGANS/NS/WP/WLM” che presenta espliciti richiami al nazionalsocialismo e alla supremazia bianca (“WP” indica “White Power”), in cui vi sono pubblicazioni con contenuti nazisti, suprematisti, d’odio razziale, di omofobia, ed esplicite istigazioni a delinquere con inviti a compiere azioni incendiarie, in cambio di premi in denaro, in danno di esercizi commerciali e luoghi di ritrovo di immigrati (in territorio estero), nonché a partecipare a scontri fisici contro persone di colore; “RIVELAZIONI NON AUTORIZZATE”, in cui vi sono pubblicati filmati e immagini inneggianti al fascismo, al nazismo, all’antisemitismo e negazionisti dell’Olocausto; “IDENTITA’ EUROPEA”, al cui interno sono divulgati post di stampo antisemita, omofobo e razzista; “CASA DEL FASCIO” al cui interno erano divulgati post apologetici del fascismo, del nazismo e contenuti antisemiti negazionisti della Shoah. Le investigazioni si sono quindi estese a questi canali social, consentendo di identificare ulteriori 29 internauati membri, molti dei quali di età compresa tra 18 e 25 anni (cinque dei quali minorenni all’epoca dei fatti), residenti su tutto il territorio nazionale e sottoposti ad indagine per il medesimo delitto.

– foto screenshot video Carabinieri –

Advertisement

(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

Pnrr, Foti “Obiettivi centrati e cantieri aperti”

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – “Noi abbiamo centrato gli obiettivi di 7 rate, abbiamo raggiunto l’obiettivo dell’ottava rata, siamo perfettamente nei tempi per quanto riguarda gli obbiettivi, ci sono stati liquidati, con la settima rata, 140 miliardi di euro”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei e il Pnrr, Tommaso Foti, ospite di “Radio Anch’io”, Rai Radio Uno.

“La stessa Commissione ha dovuto prendere atto che una impostazione molto rigida non sta producendo gli effetti in tutta Europa che aveva previsto – ha aggiunto -. Non è un caso che quello italiano sia uno dei Pnrr migliori. I cantieri sono aperti, gli obiettivi sono raggiunti, penso che questo sia l’anno decisivo”.

Quanto ai dazi statunitensi, per Foti “quello del dialogo è l’unico strumento che abbiamo, la minaccia dei dazi al 30% partirebbe dal primo agosto, io penso che serva una trattativa serrata mettendo sul piatto ciò in questa fase anche Trump sottovaluta. Si deve arrivare ad un punto di equilibrio che sia effettivo per le due parti”.

– Foto IPA Agency –

Advertisement

(ITALPRESS).

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.