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Cronaca

A Roma una mostra sugli esuli dalmati, istriani e fiumani

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ROMA (ITALPRESS) – Un racconto vivo e visivo delle storie di oltre 350.000 fiumani, istriani e dalmati costretti nel dopoguerra a lasciare la loro casa e la loro terra, per non rinunciare alla propria identità: a ottobre sarà inaugurata, al Vittoriano di Roma, MEDIF, la mostra sugli esuli dalmati, istriani e fiumani. “Noi siamo molto legati a questo progetto, ci abbiamo lavorato per tanti anni – ha detto Giuseppe de Vergottini, Presidente emerito della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati (Federesuli), promotrice del progetto – non è solo un percorso storico, emotivo; l’obiettivo è rendere pubblico quello che per tanti anni è stato un esilio sofferto, al quale il mondo politico e dell’informazione non hanno dato mai il giusto spazio. Un’iniziativa che serve a sensibilizzare chi non ha conosciuto e non conosce questa storia: pensiamo soprattutto ai giovani. Ci teniamo a dare una visione obiettiva di questo evento storico”.
A 80 anni di distanza, Il Vittoriano, monumento simbolo dell’unità nazionale e casa della storia comune italiana, accoglie per la prima volta una pagina di storia, rimasta ai margini della coscienza collettiva, trasformandola in memoria condivisa per le generazioni presenti e future.
“Il Vittoriano è il monumento all’Italia e per l’Italia e accoglie idealmente tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la patria” ha ricordato Edith Gabrielli, direttrice generale ViVe Vittoriano e Palazzo Venezia “un monumento all’Italia unita e sacrario della nazione, il luogo adatto a raccogliere questa mostra che parla di un trauma collettivo, che ha segnato il destino di migliaia di italiani, storie che hanno avuto difficoltà a trovare ascolto. Uno strumento per comprendere meglio l’Italia e il suo passato”.
“Il giorno in cui sarà inaugurata la mostra – ha aggiunto Ilaria Giacca, esule istriana, che nel 1948, a sei anni, lasciò con la famiglia la propria terra, per sfuggire alle persecuzioni del regime di Tito – mi sentirò come quando fu istituito il Giorno del Ricordo. La nostra storia potrà diventare patrimonio di tanti giovani che non conoscono il dramma del Confine Adriatico”.
Secondo il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha ricordato Norma Cossetto, vittima e simbolo della tragedia delle foibe, “la vicenda degli esuli dalmati, istriani, fiumani, è una vicenda italiana, ma va raccontata al mondo e ogni ministro della Cultura è il primo esule in patria.
La vittoria dell’Italia, nella Prima Guerra Mondiale, rappresentò una sorta di ultima guerra d’indipendenza, l’inizio di un percorso che ci ha condotto all’unità. Sono passati 100 anni, ma questo non significa dimenticare, il ricordo è fondamentale, dopo decenni di silenzio e oblio, quando alcune pagine della storia sono state cancellate, assumiamo un impegno morale, raccontare la verità della storia. Il racconto di un dolore, della sofferenza è più forte di qualsiasi strumentalizzazione politica. La verità ha diritto di cittadinanza e da oggi le cose sono cambiate”.
-foto xc3/Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Spaccio tra Colombia ed Europa, arrestato narcotrafficante olandese

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ROMA (ITALPRESS) – Era ricercato in campo internazionale dalle autorità colombiane in quanto membro di un’organizzazione criminale transnazionale dedita allo spaccio di cocaina tra Colombia ed Europa. L’uomo, un quarantaduenne di origini olandesi, è stato rintracciato ed arrestato in un hotel della Capitale dalla Polizia di Stato.

Era accusato del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nell’ambito di una rete criminale dedita all’acquisto, al trasporto e alla spedizione di cocaina verso l’Europa, sfruttando canali commerciali apparentemente legittimi. All’interno della stessa, avrebbe rivestito un ruolo principale nell’investimento e nel finanziamento delle operazioni illecite nella regione settentrionale del Cauca.

La droga veniva stoccata nella città di Cali per poi essere trasportata via terra fino al porto di Cartagena. Lì il carico di stupefacente veniva contaminato sfruttando i container di una compagnia di navigazione, per poi partire via mare ed approdare a Barcellona, in Spagna.
Nel corso delle indagini, tra marzo e giugno del 2021, le autorità colombiane avevano sequestrato, nei punti logistici nevralgici dell’attività illecita, diversi carichi di cocaina, per un totale di oltre 250 chilogrammi, e milioni di “pesos” in danaro contante, riconducibili ai profitti del traffico internazionale.

L’uomo, un quarantaduenne di origini olandese, è stato arrestato dalla Polizia di Stato in un hotel del centro della Capitale. Nelle vesti di turista, aveva trovato rifugio nella struttura, ma il suo “check in” non è sfuggito ai canali di monitoraggio della Questura di Roma.
Alle prime luci dell’alba, gli agenti delle Volanti hanno fatto irruzione nella camera d’albergo ponendo fine alla sua latitanza. Il quarantaduenne è stato condotto al carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato, in sede d’appello, l’arresto.

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– Foto: Ufficio stampa Polizia di Stato –

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Cronaca

‘Ndrangheta, estradato dalla Spagna indagato in operazione “Millennium”

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – E’ stato estradato dalla Spagna ed è ora in Italia uno degli indagati colpiti da misura cautelare nell’ambito della maxi-operazione “Millennium”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. L’uomo accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti è ritenuto parte integrante del sistema criminale smantellato dai Carabinieri del Comando Provinciale reggino, si trovava all’estero al momento dell’esecuzione delle ordinanze.

Fondamentale per la sua cattura è stato il tempestivo intervento dell’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Sulla base delle informazioni fornite dal Nucleo Investigativo dell’Arma reggina, l’Unità I-CAN ha immediatamente avviato le interlocuzioni info-operative con le autorità internazionali. Una volta localizzato in territorio spagnolo, in stretta intesa con i militari dell’Arma, è stata richiesta la collaborazione all’UDYCO (Unidad de Droga y Crimen Organizado) Central della Policìa Nacional spagnola, che ha permesso di arrestare l’uomo.

L’operazione “Millennium”, scattata all’alba del 21 maggio 2025 in diverse regioni italiane (tra cui Reggio Calabria, Milano, Roma, Bologna, Torino, Nuoro, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Agrigento, Verona), ha visto impiegati centinaia di Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria con il supporto del ROS, dello Squadrone Eliportato Cacciatori, del 14° Battaglione Calabria, dei Nuclei Cinofili, del Nucleo Elicotteri e dell’Unità Ican per il coordinamento internazionale.

L’indagine, avviata nel 2018 e articolata in cinque distinti filoni investigativi, ha consentito di eseguire 97 misure cautelari (81 in carcere, 16 ai domiciliari) e il sequestro preventivo di due società ritenute strumentali alle attività illecite. Coinvolti i vertici di alcune tra le principali cosche della provincia reggina, attive nei tre mandamenti (tirrenico, jonico e centro), accusati di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga, estorsione, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso e detenzione di armi.

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– Foto: Ufficio stampa Carabinieri –

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Cronaca

Scoperta a Verona banca clandestina gestita da cinesi

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VERONA (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Verona, nell’ambito dell’operazione denominata “Foresta Rossa”, hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Verona nei confronti di due cittadini cinesi, ritenuti responsabili – a vario titolo – di esercizio abusivo dell’attività finanziaria e bancaria, aggravato dalla transnazionalità del reato. Il provvedimento ha disposto il sequestro preventivo di denaro per un ammontare complessivo di circa 250.000 euro.

Le indagini, condotte dai militari dalla Compagnia di Soave mediante pedinamenti, intercettazioni telematiche e ambientali, nonchè approfondite verifiche bancarie, hanno consentito di ricostruire l’operatività di un sistema di raccolta abusiva del risparmio, riconducibile a un cinese soprannominato “Il Capo”.

In particolare, attraverso la raccolta di contanti ovvero mediante bonifici bancari, venivano acquisiti risparmi di connazionali poi trasferiti in madrepatria tramite il meccanismo clandestino noto come “Fei Chen”, un sistema fiduciario di bonifici anonimi non tracciabili privo delle necessarie autorizzazioni. Per la raccolta era impiegato anche un adolescente, al quale veniva affidato uno zainetto pieno di banconote da trasportare tra i vari soggetti coinvolti nel disegno criminoso, al fine di non destare l’attenzione delle forze di polizia.
Secondo l’accusa i due facevano parte di un sistema organizzato e stabile, configurabile come una vera e propria “banca clandestina” al servizio della comunità cinese, che offriva trasferimenti occulti di denaro verso la Cina dietro pagamento di una commissione pari all’1,5% delle somme movimentate. L’ammontare complessivo delle illecite transazioni è stato stimato in quasi 16,5 milioni di euro, in un arco temporale di circa due anni e mezzo.
Le indagini hanno evidenziato anche il ricorso alle false fatturazioni, necessarie per conferire una veste di legalità ai movimenti di denaro illeciti gestiti dai soggetti responsabili, con la finalità di eludere la normativa antiriciclaggio.

– Foto: Ufficio stampa Guardia di Finanza –

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