Cronaca
Istat, indice prezzi al consumo +3% a ottobre
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4 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel mese di ottobre, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,0% su base annua (da +2,5% del mese precedente); la stima preliminare era +2,9%. Lo rileva l’Istat.
L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei Beni energetici (da +20,2% di settembre a +24,9%) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +42,3%) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15,0%). Accelerano rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +2,4%).
L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale da +1,0% a +1,1%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +1,1%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+17,0%) e solo in misura minore a quella dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+1,0%) e degli Alimentari non lavorati (+0,7%). Diminuiscono, invece, per ragioni ascrivibili per lo più a fattori stagionali, i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,7%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,3%).
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +3,6% a +4,2%), mentre la crescita di quelli dei servizi è stabile (+1,3%); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-2,9 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a settembre (-2,3).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,8% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.
Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,9% a +1,0%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6% a +3,1%).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,9% su base mensile e del 3,2% su base annua (da +2,9% di settembre); la stima preliminare era +3,1%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6% su base mensile e del 3,0% su base annua.
(ITALPRESS).
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Cronaca
Affitti, in Italia canoni in aumento del 2,5% nel 2025. Ma la crescita rallenta
Pubblicato
20 minuti fa-
30 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il mercato degli affitti in Italia chiude il 2025 con un incremento medio dei canoni del 2,5% su base annua, portando il prezzo medio nazionale a 14,2 euro al metro quadro: è quanto emerge dall’ultimo report del portale immobiliare “idealista”. Una crescita complessivamente moderata che, tuttavia, mostra segnali di rallentamento nella parte finale dell’anno: nell’ultimo trimestre, infatti, si registra un calo del 4%, mentre su base mensile i valori scendono dello 0,5%.
In sintesi, i rialzi più consistenti si osservano soprattutto nelle province e regioni turistiche o montane, mentre alcune grandi città come Milano registrano cali percentuali, pur mantenendo valori assoluti tra i più alti. Le differenze tra Nord e Sud restano marcate, sia in termini di valori assoluti sia di dinamiche di crescita.
Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista, “negli anni post-Covid, la dinamica dei canoni era stata sostenuta sia dalle difficoltà di accesso al mercato delle compravendite, che avevano spinto una parte rilevante della domanda verso l’affitto, sia dall’elevata inflazione, che aveva favorito un rapido adeguamento dei valori locativi. Questi fattori avevano contribuito a una crescita particolarmente accentuata dei canoni. Nel 2025 tali spinte straordinarie si sono progressivamente attenuate. L’aumento dello stock disponibile e una domanda ancora sostenuta, ma meno compressa rispetto al passato, hanno contribuito a moderare la crescita dei valori. La fase di normalizzazione in atto segnala come la lunga coda della pandemia stia gradualmente esaurendosi. Per il 2026 si profila uno scenario di continuità, con canoni destinati a muoversi prevalentemente in linea con l’inflazione”.
L’analisi dei capoluoghi restituisce un quadro ancora prevalentemente rialzista: circa il 70% delle città monitorate registra canoni in aumento, con incrementi a doppia cifra in dieci centri. I rialzi più marcati si osservano a Trapani (16,4%), Prato (13,9%) e Ragusa (13,3%), mentre tra i grandi mercati spicca Roma, che chiude l’anno con un aumento dell’8,3%, in un contesto di forte dinamismo della domanda.
Di segno opposto l’andamento di Milano, che interrompe la fase di crescita degli ultimi anni e registra un calo annuo del 2,3%. In flessione anche altre 24 città italiane, con le contrazioni più consistenti a Massa (-9%), Como (-8,5%) e Bologna (-7,7%).
Tra gli altri principali mercati cittadini si segnalano aumenti a Palermo (7,8%), Bari (6,4%), Firenze (5,3%), Catania (3,6%) e Venezia (2,7%), mentre le variazioni risultano più contenute a Cagliari (1,9%) e Genova (0,8%).
Nonostante il calo registrato nel corso dell’anno, Milano resta il capoluogo con i canoni di affitto più elevati, con una media di 22,8 euro al metro quadro, seguita da Firenze (22,6 euro/m²), Venezia (21,6 euro/m²), Roma (18,7 euro/m²) e Bologna (17,1 euro/m²). All’estremo opposto si collocano Vibo Valentia (5,8 euro/m²), Agrigento (6 euro/m²) e Potenza (6,1 euro/m²).
A livello provinciale, la dinamica dei canoni di affitto mostra in generale un trend rialzista: nel 73% delle province italiane si registrano aumenti, seppure con una forte volatilità dei valori. In venti province gli incrementi superano il 10%, con i rialzi più marcati a Verbano-Cusio-Ossola, dove i canoni crescono del 30,8%, seguita da Gorizia (25,1%), Pordenone (23,9%) e Matera (21,6%). Anche altre sedici province mostrano aumenti a doppia cifra, tra cui Roma con il 12,5% e Firenze con il 10,9%. Al contrario, 29 province registrano una diminuzione dei canoni;
tra queste Milano evidenzia un calo del 2,5%, mentre ribassi più consistenti si osservano a Rimini (-20,2%), Ravenna (-19,4%), Lucca (-16,1%) e Livorno (-15%).
Per quanto riguarda i livelli assoluti dei prezzi, Belluno si colloca al vertice delle province italiane grazie anche alla spinta dei prossimi Giochi Olimpici Invernali del 2026, con una media di 27,6 euro al metro quadro. Seguono Lucca (23,8 /m²), Aosta (22,6 /m²) e Milano (21,8 /m²). Altre undici province hanno canoni superiori alla media nazionale, fissata a 14,2 /m², con valori che vanno dai 20,7 euro di Firenze ai 14,6 euro di Como. Le province più economiche si trovano principalmente nel Sud e in alcune aree interne, con Enna a 4,9 /m², Caltanissetta a 6 /m² e Isernia a 6,1 /m².
A livello regionale, la tendenza rialzista interessa quindici regioni su venti. Si registrano cali in Emilia-Romagna (-5,8%), Lombardia (-1,8%), Veneto (-1,7%), Liguria (-0,4%) e Trentino-Alto Adige (-0,2%). Gli aumenti più significativi riguardano la Valle d’Aosta (17,6%), il Lazio (15,6%) e l’Umbria (10,9%), seguite da Friuli-Venezia Giulia (8,7%), Sicilia (7,7%), Basilicata (5,4%) e Puglia (4,2%). Gli altri incrementi oscillano tra il 4% della Sardegna e l’1% del Piemonte.
Grazie al forte incremento registrato negli ultimi dodici mesi, la Valle d’Aosta diventa la regione con i canoni di affitto più elevati, con una media di 22,6 /m², superando la Lombardia (19 /m²). Prezzi sopra la media nazionale si riscontrano anche in Toscana (17,8 /m²) e Lazio (15,6 /m²). Tutte le altre regioni presentano valori inferiori alla media, con il Molise che si conferma la regione più economica, con canoni medi di 7 /m².
– foto ufficio stampa idealista –
(ITALPRESS).
Cronaca
Santanchè “Altro anno record per il turismo italiano”
Pubblicato
2 ore fa-
30 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Si conclude un altro anno record per il turismo italiano, non solo per l’aumento delle presenze, che – stando alle stime del nostro ufficio statistica – superano i 479 milioni (+3% rispetto al 2024), ma anche per l’incremento della permanenza media, che è maggiore di quella di Spagna, Francia e Germania”. Così in un post su Facebook il ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
“Un altro dato significativo – aggiunge – è la crescita della spesa turistica: l’attivo record della bilancia dei pagamenti turistica raggiunge i 19,6 miliardi di euro (+7% sul 2024) e la spesa internazionale si attesta a 46,4 miliardi di euro (+4,9%), dimostrando la crescente capacità del settore di generare valore per l’economia nazionale”.
“Particolarmente rilevante – sottolinea il ministro – è la crescita dei mesi spalla e la diversificazione dell’offerta turistica, che consente una migliore distribuzione dei flussi nel tempo e nello spazio. Questo è un segno della capacità dei nostri imprenditori di interpretare le esigenze dei turisti, ma anche della ritrovata centralità internazionale dell’Italia, sostenuta da un governo che ha posto il turismo al centro dell’agenda politica, sociale ed economica, come evidenziato anche dalla nuova legge di bilancio”.
“Il 2026 – evidenzia Santanchè – si prospetta ricco di sfide, a partire dalle Olimpiadi di Milano Cortina, che rappresentano un’opportunità per il presente e il futuro, insieme alla sfida legata all’undertourism, dedicata a quei territori italiani ancora poco conosciuti, ma con un enorme potenziale per lo sviluppo e la crescita delle comunità, specialmente per le nuove generazioni. Ne discuteremo insieme a Milano il 23 e 24 gennaio, in occasione del terzo forum internazionale del turismo. Grazie a tutti per un 2025 ricco di soddisfazioni e auguri per un 2026 in cui il turismo continuerà ad essere protagonista della crescita della Nazione”, conclude il ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Ricettazione e riciclaggio, a Milano 4 arresti e sequestro di beni per un milione
Pubblicato
4 ore fa-
30 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un‘ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone, due albanesi di 36 e 52 anni e un peruviano di 60 anni, residenti a Milano, nonchè un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di un italiano di 58 anni, in quanto ritenuti responsabili di ricettazione, riciclaggio ed autoriciclaggio.
L’indagine, condotta da personale della Squadra Mobile della Questura di Milano, ha fatto emergere i quattro quali principali referenti degli autori dei furti, ai quali venivano ceduti gioielli, pietre preziose e orologi di ingente valore, che venivano poi rivenduti sia sul territorio nazionale, che all’estero.
Nel corso dell’attività sviluppatasi nell’arco di sei mesi, supportata da numerosi servizi di osservazione e attività tecnica, erano stati già effettuati alcuni riscontri, in particolare era stato eseguito un fermo ed era stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque albanesi responsabili di una lunga serie di furti in abitazione commessi nell’ambito della Città Metropolitana di Milano e nelle province limitrofe: nell’occasione la Polizia di Stato aveva recuperato refurtiva per un valore stimato di circa un milione di euro.
I quattro sono stati rintracciati nelle rispettive abitazioni in provincia di Milano: tre di loro sono stati condotti alla locale Casa Circondariale e il quarto è stato sottoposto agli arresti domiciliari. All’esito delle perquisizioni domiciliari effettuate nei confronti dei quattro, i poliziotti della Squadra Mobile hanno recuperato circa 6.000 euro, 3 orologi di pregio, materiale idoneo alla pesatura di metalli preziosi, numerosi dispositivi elettronici, 4 autovetture di elevato valore commerciale, e 900 grammi di monili e gioielli in oro.
– Foto: ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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