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Economia

Banca Generali, nel 2021 utile netto +18% a 323 milioni

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MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali ha approvato i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2021. L’esercizio 2021 si è chiuso con un utile netto consolidato di 323,1 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto allo scorso esercizio. I risultati evidenziano inoltre il continuo miglioramento nel profilo dell’utile: la componente ricorrente si è attestata a 176,6 milioni, in aumento del 15% rispetto al precedente esercizio. Alla base di questo risultato si individua il forte sviluppo delle masse (85,7 miliardi, +15%) e il miglioramento della loro composizione che hanno favorito una crescita a doppia cifra dei ricavi. La componente non-ricorrente si è attestata a 146,5 milioni di euro. Al risultato hanno contribuito principalmente: commissioni variabili per 220,5 milioni legate alla favorevole dinamica dei mercati e alla buona performance media generata per i clienti (5,8% nell’anno e 23,8% a tre anni); un beneficio fiscale di 8,5 milioni di euro legato all’affrancamento di avviamenti, marchi e attività immateriali. Tali proventi sono stati in parte assorbiti dall’onere straordinario di 80,6 milioni, già annunciato in sede di approvazione dei risultati semestrali, volto a tutelare i clienti in merito ad una potenziale perdita legata ad un investimento in titoli illiquidi.

La posizione patrimoniale si è confermata solida e ben superiore ai requisiti specifici fissati per la società da Banca d’Italia, nell’ambito del periodico processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP). Esaminando nello specifico le principali voci di bilancio si segnala quanto segue: Il margine di intermediazione è salito del 26,2% a 779,3 milioni beneficiando in particolare della crescita a doppia cifra delle commissioni nette. Il margine finanziario si è attestato a 112 milioni (+2,2%), beneficiando dei proventi legati all’attività di tesoreria, tra cui si segnalano 11 milioni legati al ribilanciamento del portafoglio di investimenti finanziari avviato nel terzo trimestre 2021. A fronte di tali cessioni e alla gestione della liquidità generata, il margine d’interesse ha mostrato una flessione nel quarto trimestre che si stima possa essere in parte riassorbita nel corso dei prossimi trimestri. Le attività finanziarie della Banca si sono attestato a 10,6 miliardi, in crescita del 18% rispetto all’esercizio precedente. Il portafoglio risulta investito al 96% in titoli obbligazionari con una duration di 1,4 anni e una quota di titoli a tasso variabile del 54% che lo rende ben posizionato per sfruttare un eventuale rialzo dei tassi. Le commissioni nette totali sono salite a 667,3 milioni (+31,4%) con un aumento significativo a livello di commissioni nette ricorrenti a 446,8 milioni (+22%).

Il risultato operativo è migliorato del 37,6% a €537,0 milioni rispetto allo scorso anno. Gli accantonamenti ordinari si sono attestati a €45,4 milioni contro i 30,8 milioni dello scorso esercizio. La variazione è legata ai maggiori accantonamenti per i piani di fidelizzazione della rete (4,8 milioni), a fronte della crescita sostenuta come si evince dai risultati commerciali del periodo, oltre che per altre voci legate a rischi e oneri complessivi (9,2 milioni).

“Siamo orgogliosi della crescita della banca che ha superato tutti gli ambiziosi traguardi del piano triennale, consentendoci di chiudere il 2021 col nostro miglior risultato di sempre”, commenta l’amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa.

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“La professionalità dei nostri banker e la dedizione di tutte le persone di banca hanno permesso di stare vicini alle famiglie in un momento complesso e questo ci viene sempre più riconosciuto dal mercato – prosegue -. Dietro le persone si conferma poi l’efficienza operativa e gestionale e l’efficacia di un’offerta unica che hanno spinto la banca verso nuovi picchi di redditività, solidità patrimoniale e crescita dimensionale. La sostenibilità del nostro modello di business si evince non solo dai numeri, ma soprattutto dal consenso e dalla fiducia che ci arriva dalla clientela e tutto questo si traduce in un ritorno per tutti gli stakeholders sempre più marcato. Alla vigilia della presentazione del nuovo piano industriale contiamo sulla forza di questi nostri elementi distintivi e sul contributo dell’innovazione per tracciare un nuovo importante percorso di crescita della nostra realtà”, conclude Mossa.

(ITALPRESS).

Economia

Unicredit, Orcel “In Generali guardiamo al valore”

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MILANO (ITALPRESS) – “La quota in Generali? E’ un investimento finanziario, siamo un azionista che guarda al valore”. Così Andrea Orcel, Ceo di Unicredit in una intervista concessa al direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, sul nutrito pacchetto azionario della compagnia assicurativa. Quindi sulla scalata a Commerzbank, aggiunge: “Bisogna capire se vogliamo un’Europa del cambiamento o un’Europa che vuole a tutti i costi mantenere e proteggere lo status quo”. Infine sull’ops di Unicredit su Banco Bpm, si limita a dire: “Su questo ci siamo già espressi, la nostra posizione è molto chiara al riguardo”.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Economia

Il Btp Più fa il pieno di sottoscrizioni, raccolti 15 miliardi

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Il Btp Più, il nuovo titolo di Stato retail pensato per il pubblico diffuso dei risparmiatori, ha chiuso il collocamento con risultati straordinari, sfiorando il traguardo dei 15 miliardi. Lanciato lunedì scorso, il nuovo Btp ha suscitato un interesse eccezionale, attirando l’attenzione di migliaia di investitori che hanno risposto con entusiasmo alla proposta di un investimento minimo di soli 1.000 euro. Già il primo giorno del collocamento, avvenuto lunedì 17 febbraio, il Btp Più ha registrato una raccolta di 5,6 miliardi, cifra che ha superato le aspettative. Nei giorni successivi, il trend è rimasto positivo, con 3,7 miliardi raccolti il secondo giorno, 2,8 miliardi il terzo e, infine, 1,7 miliardi il quarto. A chiusura del collocamento, avvenuto questa mattina, l’importo totale raccolto ha raggiunto i 14,9 miliardi, con oltre 39.700 contratti sottoscritti e un ticket medio di circa 27.500 euro, segno dell’alta partecipazione di risparmiatori di diverse categorie.
Una delle principali ragioni del successo del Btp Più è stata la competitività dei suoi tassi di interesse, che sono stati poi adeguati alle condizioni di mercato. Il Mef ha annunciato, infatti, l’aumento delle cedole: dal 2,8% al 2,85% per i primi quattro anni, e dal 3,6% al 3,7% per gli anni successivi. Questa decisione, presa in risposta all’andamento del mercato, ha contribuito a rafforzare ulteriormente l’appetibilità del titolo, offrendo un rendimento crescente e vantaggioso per chi ha deciso di investirvi. Non è stato solo il rendimento a convincere i risparmiatori. Il Btp Più ha colpito per la sua durata di otto anni, la sicurezza del capitale e la protezione offerta agli investitori. Una delle principali innovazioni del titolo è l’opzione di rimborso anticipato alla pari, disponibile a partire dal quarto anno, che garantisce maggiore flessibilità e sicurezza a chi sceglie di aderire all’emissione. Il Btp Più ha risposto alle esigenze di sicurezza e rendimento degli investitori italiani, con un particolare focus su un pubblico retail che cerca soluzioni stabili per il proprio risparmio. A differenza dei titoli precedenti, il Btp Più non prevede un premio fedeltà, ma introduce l’innovativa opzione di rimborso anticipato alla pari, che rappresenta un valore aggiunto per chi sceglie di investire nel medio-lungo periodo. Inoltre, a favorire l’adesione al Btp Più è stata anche la tassazione agevolata peraltro comune a tutti i titoli del debito pubblico: con un’imposta sui redditi da capitale fissata al 12,5%, l’esenzione dalle imposte di successione e, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, l’esclusione dal calcolo dell’Isee fino a 50mila euro. Una combinazione di vantaggi fiscali e di un rendimento in crescita ha reso il prodotto ancor più interessante. Il successo di questa emissione si inserisce nel contesto di un più ampio rialzo dei rendimenti dei Btp benchmark. In particolare, il tasso per il titolo a otto anni è salito dal 3,26% al 3,33%, mentre per il titolo quadriennale si è registrato un aumento dal 2,64% al 2,69%. Questi incrementi testimoniano l’evoluzione positiva del mercato obbligazionario italiano e l’apprezzamento crescente per i titoli di Stato.
L’operazione Btp Più si inserisce in una strategia di comunicazione efficace, che ha saputo coinvolgere il pubblico in modo mirato. Già nel 2024, le campagne di comunicazione per altre emissioni di Btp avevano ottenuto risultati notevoli, e quest’anno non è stato da meno. L’efficacia delle azioni di comunicazione istituzionale è stata sottolineata dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, che ha riconosciuto la rilevanza del messaggio veicolato. In sintesi, il collocamento del Btp Più rappresenta un vero e proprio trionfo per il risparmio degli italiani, con una risposta massiccia da parte degli investitori, una solida performance in termini di raccolta e una politica di tassi di interesse che si è adattata perfettamente al contesto economico. Con questi numeri, il Btp Più si afferma come una delle soluzioni più promettenti per il risparmio e l’investimento del futuro prossimo.
(ITALPRESS).
-Foto: ministero delle Finanze-

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Economia

Btp Più, con la prima emissione raccolti 15 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’economia e delle finanze rende noto che si è concluso il collocamento del BTP Più avviato il 17 febbraio, con 14.905,67 milioni di euro raccolti e 451.831 contratti registrati.
I tassi cedolari definitivi del BTP Più, in considerazione delle condizioni di mercato, sono rivisti al rialzo rispetto ai livelli annunciati lo scorso 14 febbraio: 2,85% per il 1°, 2°, 3° e 4° anno (invece di 2,80%); 3,70% per il 5°, 6°, 7° e 8° anno (invece di 3,60%)

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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