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LA VOCE PAVESE – IL DRAMMA SULL’A21 E QUELLO CHE NON SI FA PER LA SICUREZZA

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 La Voce Pavese di Emanuele Bottiroli: il commento in diretta alle ore 20 al fatto del giorno in provincia di Pavia. 

Le autostrade diventano trappole mortali: Emanuele Bottiroli parte dalla riflessione amara di Cinzia Montagna, giornalista e scrittrice, a partire dalla cronaca della giornata di ieri: due tir si sono scontrati nel pomeriggio lungo l’ A21 Torino-Piacenza-Brescia all’altezza del casello di Casteggio (Pavia). In seguito all’incidente si sono verificate alcune esplosioni che hanno provocato anche una colonna di fumo visibile a distanza. Sotto uno dei due camion, durante le operazioni di spegnimento, è stato trovato il corpo di un uomo carbonizzato, mentre un’altra persona risulta dispersa. L’autostrada è stata chiusa per alcune ore in entrambe le direzioni nel tratto dove i due mezzi sono entrati in collisione, per consentire l’intervento dei soccorsi. Nell’incidente sono rimasti inoltre feriti, in maniera non grave, altri due camionisti di 60 e 57 anni; lievemente ustionato anche un vigile del fuoco che ha partecipato ai soccorsi. Le esplosioni hanno originato una colonna di fumo nero visibile anche a distanza di chilometri.

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Scrivete al conduttore per le vostre segnalazioni o per chiedere diritto di replica: emanuele@bottiroli.it

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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