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L’OTTAVA BIG BENCH IN OLTREPO INAUGURATA A GOMO, SOPRA A GODIASCO

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Un’altra panchina gigante inaugurata in Oltrepo, l’ottava dal 17 Dicembre 2020 quando il progetto della prima Big Bench prese il volo da Retorbido su tutto il territorio oltrepadano, per iniziativa del Rotary Club Valle Staffora e della Pro Loco di Retorbido. Questa volta il taglio del nastro è avvenuto sopra Godiasco, alla frazione Gomo, da cui si gode di un magnifico panorama: una Big Bench che è la numero 247 del circuito Community Project, voluta e realizzata da Asd Pedale Godiaschese, grazie all’aiuto di alcune attività produttive locali. Bianca e celeste, come i colori sociali della squadra del 1946, e come i colori del cielo e delle nuvole che dalla sua posizione potrete ammirare. All’inaugurazione erano presenti Gianni Daglia, Presidente della Asd Pedale Godiaschese, il vicepresidente Massimo Albini, il Sindaco del Comune di Godiasco Salice Terme Fabio Riva e altre autorità del territorio, oltre a Paolo Gramigna, consigliere provinciale, l’ambassador di Big Bench Gianni Montanari e alcuni promoter delle Big Bench dell’Oltrepo.

Il Pedale Godiaschese, società ciclistica amatoriale rinata nel 2007 dalle ‘ceneri’ della gloriosa GC Godiaschese sorta nel 1946, annovera circa 80 tesserati tra soci ed agonisti. La sinergia tra sport e territorio è stata la scintilla che ha acceso l’idea della realizzazione della Big Bench, per dare un piccolo contributo ad incentivare lo sviluppo e la crescita di un turismo dolce in questa parte di Oltrepo che nulla ha da invidiare ad altri territori italiani.  “L’ appello che vogliamo fare – spiegano i promotori – è quello di visitare la panchina di Gomo, e di soffermarsi nelle strutture che offrono dalla gastronomia all’ artigianato alla ricettività ed accoglienza”. Appello che condividiamo in pieno.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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