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Cronaca

Fontana a Moratti “Mai promesso un passaggio di testimone in Regione Lombardia”

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MILANO (ITALPRESS) – Botta e risposta tra Letizia Moratti e Attilio Fontana a proposito della candidatura per le prossime regionali in Lombardia.
La vicepresidedente e assessore al Welfare della Lombardia Letizia Moratti ospite questa sera di Marco Damilano nella trasmissione di Rai Tre “Il cavallo e la torre” ha dichiarato:
“Sono sono stata chiamata dal presidente Fontana in un momento particolarmente difficile per Regione Lombardia, ho accettato per di responsabilità e per amore nei confronti della mia regione, con un impegno parallelo che il presidente mi aveva allora dato di un passaggio di testimone naturale a fine legislatura” in riferimento all’incarico affidatole dal governatore lombardo Attilio Fontana nel gennaio del 2021. La risposta dell’attuale Governatore della Lombardia non si è fatta attendere
“Il primo dato sorprendente, che merita un’attenta riflessione, è che Letizia Moratti non dichiari di aver votato domenica per il centrodestra. Poi, contrariamente a quanto da lei affermato, non ho mai promesso a nessuno un passaggio di testimone al termine del mio mandato – dichiara Fontana – E’ una prerogativa dei partiti allora come oggi. Non era nè allora nè oggi nella mia disponibilità. Come tutti sanno non sono cariche ereditarie. Quindi non è molto chiaro quale spirito di servizio invochi se la condizione era quella di essere nominata vice presidente e anche candidata presidente. Non mi è chiaro dove sia il senso di responsabilità. A questo punto, però, sono io a chiedere un chiarimento netto e definitivo, già dalle prossime ore, a Letizia Moratti: perchè una cosa è far politica, un’altra giocare sull’onorabilità delle persone e amministrare senza sapere da che parte si voglia stare: con noi o contro di noi”.

foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Cronaca

Stadio San Siro, il Tar respinge la richiesta di sospendere la vendita a Inter e Milan

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MILANO (ITALPRESS) – Il Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia ha respinto la richiesta di sospensiva – presentata dal Comitato Sì Meazza – relativa alla vendita dello stadio di San Siro e delle aree circostanti da parte del Comune di Milano a Inter e Milan.

Infatti, nell’ordinanza del Tar si legge che “non emergono profili che possano indurre ad una ragionevole previsione favorevole ai ricorrenti dell’esito del ricorso”. La decisione dà il via libera a Palazzo Marino per procedere con la vendita dell’impianto. L’obiettivo è raggiungere l’accordo con i club e portare la delibera per la vendita al tavolo della giunta comunale entro la fine di questa settimana. Al centro del ricorso presentato dal Comitato Sì Meazza, c’erano le tempistiche del vincolo della Sovrintendenza sul secondo anello dello stadio, che, per legge, scatta ai 70 anni dalla realizzazione. Secondo il Comitato, il vincolo sarebbe già scattato lo scorso gennaio, mentre, secondo il Comune e la Sovrintendenza, scatterà il 10 novembre 2025.

Nell’ordinanza dei giudici si legge che “le valutazioni espresse nel parere preliminare della competente Soprintendenza, sulla ‘Proposta’ relativa al compendio immobiliare ‘Ambito Gfu San Siro’ (presentata in data 11-03-2025), in ordine al ‘requisito della vetusta’ (70 anni dall’esecuzione) del secondo anello non appaiono implausibili laddove individuano nel ‘Verbale di constatazione di compimento dei lavori (collaudo provvisorio) datato 10 novembre 1955’, che è il primo atto che attesta l’ultimazione delle opere previste dal contratto principale, la data di riferimento per la verifica del decorso dei settanta anni dalla ‘esecuzione’ dei lavori stessi”.

Inoltre, scrivono, “non appare sussistente neppure il prescritto ‘periculum in mora’, dedotto in modo generico e per lo più facendo leva sulla imminente stipulazione del contratto di vendita dello stadio Meazza, che, di per sé, non sembra evidenziare un danno irreparabile”, in quanto “non potrà avvenire prima del 2030”. 

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Taddeucci argento mondiale nella 10 km in acque libere

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SINGAPORE (ITALPRESS) – Arriva un’altra medaglia dal fondo per l’Italia ai Mondiali di Singapore. La conquista Ginevra Taddeucci che, come Gregorio Paltrinieri qualche ora prima, è argento nella 10 chilometri femminile. La 28enne toscana tocca in 2h07’55″70, a 4″40 dall’australiana Moesha Johnson, oro. Completa il podio la monegasca Lisa Pou, staccata di 6″20. Decima l’altra azzurra in gara, Barbara Pozzebon.
Per Taddeucci – che un’estate fa conquistò il bronzo su questa distanza ai Giochi di Parigi – si tratta della terza medaglia iridata in carriera, la prima individuale dopo il bronzo di Budapest 2022 e l’oro di Fukuoka 2023, entrambe conquistate con la staffetta mista.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Sanità, da associazioni pazienti un manifesto per sistema più inclusivo

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ROMA (ITALPRESS) – Valorizzare a ogni livello la comunicazione delle associazioni dei pazienti, oggi protagoniste del sistema salute e risorsa primaria per dare concretezza alla partecipazione dei pazienti. E’ l’invito rivolto a istituzioni e comunità scientifica attraverso il Manifesto “Comunicare è – La comunicazione delle Associazioni pazienti cambia il Sistema Salute”, lanciato nell’ambito del progetto Relazioni promosso da Lilly Italia.
Il documento è stato messo a punto da 16 associazioni di pazienti nazionali che rappresentano circa 20 milioni di pazienti e che sono coinvolte nel progetto Relazioni, un percorso di confronto e dialogo tra Lilly Italia e Associazioni dei pazienti attive in diverse aree – neuroscienze, oncologia e onco-ematologia, diabete e obesità, e patologie autoimmuni – per condividere spunti e riflessioni sulle principali sfide in sanità e valorizzare le competenze offerte da chi rappresenta i pazienti.
La seconda edizione di Relazioni, che si è svolta a Roma a fine maggio, ha avuto come focus proprio il ruolo strategico della comunicazione delle associazioni nei confronti di tutti gli attori del sistema salute.
Il Manifesto lanciato oggi rappresenta quindi il punto di arrivo di un percorso costruito nel tempo, attraverso dibattiti e momenti di confronto tra rappresentanti delle associazioni, istituzioni sanitarie, politici ed esperti di management sanitario, comunicazione e advocacy. «Per Lilly Relazioni non è solo un progetto, ma un impegno concreto e a lungo termine a supporto del valore delle associazioni dei pazienti nell’ecosistema salute – dichiara Federico Villa, Associate VP Corporate Affairs & Patient Access di Lilly Italia -. Il lancio del manifesto rappresenta oggi un momento cruciale in questo percorso avviato oltre un anno fa. Auspichiamo che questo documento diventi un impegno concreto per la comunità scientifica, i decisori pubblici e i rappresentanti delle Istituzioni affinchè riconoscano l’autorevolezza, la rappresentatività e la competenza delle Associazioni dei pazienti nei processi decisionali, garantendo un dialogo aperto e un ascolto attivo”.
Le Associazioni di pazienti sono emerse a metà del secolo scorso, principalmente negli Stati Uniti e in Europa, con l’obiettivo di promuovere i diritti dei pazienti all’interno dei sistemi sanitari. Per molti anni si sono concentrate soprattutto nel fornire informazioni e supporto ai malati e alle loro famiglie. Il loro ruolo si è ampliato dalla fine degli anni ’80, quando i movimenti dei malati hanno acquisito rilevanza globale grazie alle battaglie per l’accesso alle cure nella lotta all’AIDS. Da allora le Associazioni di pazienti sono diventate uno stakeholder sempre più rilevante e ascoltato nei processi decisionali, favorendo l’evoluzione della Sanità italiana verso una maggiore equità, partecipazione e sostenibilità e agendo quindi come vero e proprio “fattore di cambiamento”. Di recente in Italia il loro ruolo è stato sancito dalla Legge di Bilancio 2025/2027, dove viene prevista la definizione di criteri, da parte del Ministro della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco, per la loro partecipazione ai principali processi decisionali in materia di salute.
Ma quale è in concreto il valore aggiunto della comunicazione promossa dalle Associazioni dei pazienti? Il Manifesto individua quattro aree. La prima è quella dell’informazione, ovvero l’insieme delle attività svolte dalle Associazioni per aiutare i pazienti a conoscere il loro percorso di cura e informare cittadini e Istituzioni sui loro bisogni. In questo ambito è cruciale il confronto con le Istituzioni, per orientarle nelle scelte di politica sanitaria, con le Società scientifiche e professionisti sanitari per costruire i percorsi di cura e con i cittadini, per costruire vicinanza ed empatia con l’esperienza dei pazienti.
Il secondo ambito è quello della rappresentanza di bisogni, diritti e aspirazioni dei pazienti che ha come aspetto centrale la comunicazione basata sull’ascolto. E’ proprio attraverso questo tipo di comunicazione che le Associazioni danno voce a chi non la ha, con azioni di advocacy per portare le istanze e i diritti dei pazienti all’attenzione delle Istituzioni e promuovere l’equità nell’accesso alle cure. Fondamentali in questo ambito sono, oltre all’ascolto, anche il coinvolgimento, per sensibilizzare tutte le figure che partecipano ai percorsi di cura, la collaborazione tra le Associazioni, per dare più forza ai diritti dei pazienti, e la formazione, per offrire un punto di vista approfondito e consapevole.
La partecipazione è la terza area in cui si specifica la comunicazione promossa dalle Associazioni ed è fondamentale per aiutare i pazienti a essere protagonisti dei propri percorsi di cura, consapevoli dei propri diritti e coinvolti nelle scelte sulla propria salute. La comunicazione delle associazioni in questo ambito è rivolta alla proattività, per cercare nuove soluzioni insieme a tutti gli stakeholder, alla progettazione che includa il punto di vista dei pazienti e alle connessioni tra pazienti, strutture sanitarie, clinici e risorse del territorio.
Quarta area è quella della condivisione che aiuta a far conoscere storie ed esperienze dei pazienti e a far comprendere tutte le ricadute delle malattie, comprese quelle psicologiche e sociali. Elementi chiave, in questo tipo di comunicazione, sono le narrazioni, che fanno conoscere in presa diretta i bisogni dei pazienti, la partecipazione emotiva, per dare spazio a tutti i vissuti e le emozioni legate alla malattia, e l’accuratezza, per raccontare esperienze di malattia senza nascondere e senza enfatizzare.
I valori e le potenzialità della comunicazione delle associazioni dei pazienti sono promossi anche attraverso un video emozionale, un’opera collettiva girata nel corso dell’evento che ha come interpreti tutti i rappresentanti delle associazioni pazienti, ripresi mentre “costruiscono” insieme la parola “comunicazione”, per simboleggiare la costruzione di una comunicazione efficace cross-patologia, e testimoniare il valore della comunicazione come strumento di connessione, espressione e inclusione.
-foto ufficio stampa Lilly –
(ITALPRESS).

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