ROMA (ITALPRESS) – “La crisi energetica è una questione europea e come tale deve essere affrontata. Fratelli d’Italia e i conservatori europei da sempre sostengono che il vero compito dell’Unione europea dovrebbe essere quello di gestire le grandi sfide continentali difficilmente affrontabili dai singoli Stati membri”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Azioni di singoli Stati tese a sfruttare i propri punti di forza rischiano di interferire nella competitività delle aziende e creare distorsioni nel mercato unico europeo – aggiunge -. Sosterremo in Europa ogni azione volta a contrastare i fenomeni speculativi e gli ingiustificati aumenti del costo dell’energia e appoggeremo ogni iniziativa condivisa di concreto aiuto a famiglie e imprese”.
I FUNERALI DI STATO DEI TRE CARABINIERI: “MARCO, VALERIO (ORIGINARIO DI PAVIA) E DAVIDE HANNO SERVITO LA PATRIA CON AMORE”. COMMOZIONE, APPLAUSI E PICCHETTI D’ONORE
“La vittoria sul mondo e sul male è anche l’amore di chi serve la patria, cioè il prossimo, garantendo la giustizia, il bene comune, la stabilità delle istituzioni preposte a custodire nell’ordine e nell’armonia la comunità umana”. Sono le parole di Mons. Gianfranco Saba, ordinario militare per l’Italia celebrando oggi nella Basilica di Santa Giustina a Padova i funerali dei tre Carabinieri morti a Castel d’Azzano. Chiesa gremita e più di 2mila le persone fuori, oltre alle più alte cariche dello Stato in prima fila (dal Presidente Mattarella alla Premier Meloni e ai Presidenti di Camera e Senato Fontana e La Russa). L’arcivescovo li chiama per nome, Marco, Valerio e Davide: “I nostri fratelli hanno seguito la via del servizio per il bene comune. Nel loro incontro con Cristo si saranno specchiati in Lui vedendo così che il volto bello dell’umanità sta nel servire il prossimo. Duro, doloroso e umanamente incomprensibile è il drammatico evento che ha provocato la loro morte e il ferimento di tanti operatori in servizio per il bene comune”. Di fronte a tanto dolore, a tanti volti rigati dalle lacrime, al picchetto d’onore di tutte le forze dell’ordine e dell’esercito, al silenzio d’ordinanza suonato dal trombettiere, alla recita della preghiera del carabiniere, alle più alte cariche dello Stato che hanno abbracciato i familiari delle vittime in un abbraccio allargato a tutto il Paese (perché lì oggi pomeriggio c’era davvero tutta l’Italia), anche io ho fatto fatica a trattenere l’emozione. Specie quando è intervenuto Christian, figlio di Valerio Daprà, uno dei militari rimasti vittime dell’esplosione di Verona, originario di Pavia: vi tornava spesso per fare visita al padre. “Sono qui per parlare di mio padre – ha detto ricordando il papà – ha dedicato tutta la sua vita al dovere, al servizio e all’amore. Ha scelto una strada fatta di coraggio, sacrificio. Per lui era importante il senso di responsabilità, sempre presente in lui insieme alla pacatezza queste sono le qualità che ha sempre cercato di trasmettermi e anche se questa tragedia me lo ha strappato voglio credere che queste sue qualità continuino a parlarmi nel silenzio mentre onorerò la sua memoria”. Molto toccante anche il discorso del Ministro della Difesa Crosetto, al termine della funzione, di fronte alle tre bare avvolte dal tricolore: “Voglio farvi una promessa solenne, i nostri nomi, il mio, quello del presidente, sono scritti sulla sabbia della memoria delle persone care e destinati a scomparire nel tempo, tutti i nostri nomi, il nome dei giusti no, il nome di chi è morto per la patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica, e viene onorato, ricordato, e state tranquilli, le forze armate sono le custodi di quella memoria, e tra molti anni quando nessuno di noi sarà presente, ci sarà lo stato e quando verranno detti i nomi dei vostri figli, dei vostri fratelli, padri, ci sarà una persona che risponderà per loro: presente!”. All’uscita dei feretri tanti applausi e gli onori militari a tre uomini, tre carabinieri, tre soldati, tre servitori dello Stato. Grazie a voi e a tutti i vostri colleghi per quello che fate ogni giorno. Che il vostro sacrificio non sia vano.
ROMA (ITALPRESS) – “La cultura è il motore della conoscenza, sviluppa la cosiddetta economia della conoscenza che poi ci permette di valorizzare il turismo e quindi di richiamare nel Lazio tanti investitori e tanti turisti antropologici, cioè quei turisti interessati all’animo di un territorio, all’identità di un popolo che magari vengono nel Lazio per Roma Caput mundi, la grande bellezza di Roma, ma poi bisogna riuscire a portarli in tutte le province del Lazio perchè è uno scrigno di bellezze da scoprire”. Lo ha detto Simona Renata Baldassarre, Assessore alla Cultura della Regione Lazio a Washington, in occasione del gala del 50° Anniversario della National Italian American Foundation che ha riconosciuto il Lazio come Regione d’Onore 2025. “Quindi valorizziamo i nostri borghi anche attraverso i cammini dell’arte, della fede e il cammino di San Francesco, di San Benedetto oppure la via Francigena o l’Appia Regina Viarum Patrimonio Unesco. Ci sono tante cose da sviluppare per portare il turista ad amare il Lazio e quindi sviluppare sì la cultura, ma anche le bellezze naturali, le bellezze artistiche, le nostre ricchezze enogastronomiche. L’Italia è la terra dei campanili e in questo modo valorizzando tanti piccoli borghi riusciamo a portare ricchezza e valorizzazione a un territorio che ne ha tanto bisogno”.
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