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Pioli “Alzare sempre il livello per vincere ancora”
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3 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Poco più di tre anni fa Stefano Pioli veniva ufficializzato come nuovo allenatore del Milan al posto di Marco Giampaolo. Il “normalizzatore”, come veniva definito, doveva riportare la squadra in linea di galleggiamento, per poi lasciare spazio a qualcuno di meglio. Il campo, però, ha voluto scrivere una storia diversa, con il post lockdown che ha restituito al campionato un Milan completamente diverso, capace di inanellare vittorie su vittorie mostrando un grande calcio, cosa che ha permesso a Pioli di allontanare a furor di popolo (e di dirigenza, nelle persone di Maldini e Massara) il fantasma di Rangnick: “Sì, il 9 ottobre ho festeggiato i miei primi tre anni al Milan – ha raccontato Pioli al sito della Lega Serie A in occasione della visita al quartier generale di Lissone -, tre anni pieni di emozioni, di lavoro, di collaborazione in un grande club. Tre anni in cui è stato fatto un percorso incredibile insieme ai miei giocatori. Lo scudetto? Sono sempre stato molto fiducioso e positivo, il club mi ha messo a disposizione un organico con un elevatissimo potenziale e tanto talento. Quando abbini a queste caratteristiche anche la disponibilità, la voglia di crescere e di migliorare, puoi puntare veramente in alto”.
“Siamo il Milan, era giusto cercare di tornare a vincere qualcosa ed esserci riusciti lo scorso anno ci ha dato grande soddisfazione”. Il tutto grazie a un rapporto schietto e senza filtri con la dirigenza (“La fortuna di un allenatore è trovare dirigenti competenti che ti sostengono e con cui puoi avere un confronto. Maldini e Massara sono una coppia perfetta e mi sto trovando benissimo con loro. Il fatto di lavorare insieme da tre anni ci ha permesso di conoscerci e di rapportarci meglio”) e a una squadra maturata e consapevole della propria forza: “La vittoria dello scudetto per un gruppo così giovane è stata importante. Ci ha dato più consapevolezza nelle nostre qualità e nel nostro modo di giocare e di stare in campo. E poi siamo diventati un obiettivo per i nostri avversari, tutti giocano per batterci, per questo dobbiamo continuare a pensare di alzare il nostro livello se vogliamo competere per vincere ancora. I nuovi si stanno inserendo molto bene, sono tutti ragazzi di talento, giovani e con grande potenziale. Sono molto soddisfatto anche dei ‘vecchì, ho detto a tutti che li ho trovati meglio dell’anno scorso, più forti, più convinti, più attenti e più professionali”.
Vincere ancora non sarà impresa semplice, soprattutto in un campionato che non ha ancora un vero padrone, con il Napoli avanti di soli tre punti rispetto al Milan, in una classifica strana con anche Atalanta, Lazio e Udinese nel gruppone di testa: “Il bilancio in campionato sarebbe stato molto positivo se non avessimo perso contro il Napoli – ha spiegato Pioli -, perchè credo che, per come la squadra ha giocato, meritassimo altro. Al nostro livello, in particolare, la cura del dettaglio può fare la differenza, come abbiamo visto e pagato sulla nostra pelle”. Il riferimento è a un rendimento non ottimale in fase difensiva (“Abbiamo subito qualche gol di troppo nonostante avessimo concesso poco agli avversari. Dobbiamo e possiamo fare ancora di più”), cosa che già da domenica andrà migliorata contro il Verona. Una trasferta da sempre accompagnata dall’aggettivo “fatal”, ma che invece lo scorso 8 maggio ha rappresentato l’ennesimo ostacolo superato nella corsa al tricolore: “Nell’ultimo periodo del campionato scorso ci è capitato tante volte di giocare dopo l’Inter (che due giorni prima aveva battuto 4-2 l’Empoli in rimonta) e quindi sapevamo di avere un solo risultato a disposizione per poter pensare di vincere lo scudetto. Credo che soprattutto in quei momenti la squadra abbia meritato di vincere, dimostrando di essere forte dal punto di vista mentale”.
Domenica sera il posticipo al Bentegodi contro l’Hellas del nuovo tecnico Bocchetti, chiamato a sostituire l’esonerato Cioffi. “La trasferta di Verona è sempre difficile da preparare perchè ogni volta affrontiamo una squadra molto fisica, intensa e difficile da superare che davanti al suo pubblico si esalta. Abbiamo le nostre carte da giocare e tanta qualità da mettere in campo, dovremo preparare molto bene ogni dettaglio perchè conosciamo le difficoltà che incontreremo”, ha concluso Pioli.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
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Sport
Coppa Davis, Berrettini e Cobolli trascinano l’Italia in semifinale: battuta l’Austria, ora c’è il Belgio
Pubblicato
7 ore fa-
19 Novembre 2025di
Redazione
BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in semifinale di Coppa Davis 2025. All’esordio nelle Final Eight di Bologna, gli azzurri capitanati da Filippo Volandri liquidano l’Austria nei due singolari, risparmiando fatiche ulteriori ai doppisti Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Al successo sofferto di Matteo Berrettini su Jurij Rodionov (6-3 7-6) fa eco la vittoria agevole di Flavio Cobolli (n.22 Atp) su Filip Misolic (n.79), nella sfida tra i numeri uno delle rispettive formazioni: 6-1 6-3, in un’ora e cinque minuti di gioco, il punteggio in favore del tennista romano, che lancia l’Italia in semifinale contro il Belgio, protagonista dell’eliminazione della Francia nella giornata di martedì. Italia e Belgio si sfideranno venerdì: a meno di sorprese sarà Cobolli-Bergs e Berrettini-Collignon, con eventuale match di doppio tra Bolelli/Vavassori e Gille/Vliegen.
COBOLLI “IL GIORNO PIÙ BELLO DELLA MIA VITA”
“È veramente speciale giocare su questo campo. È decisamente il giorno più bello della mia vita. Ho sempre sognato di indossare questa maglia ed è stupendo giocare qui. Ringrazio il pubblico per il sostegno e ne avremo bisogno ancora per un po’”. Queste le parole, ai microfoni di SuperTennis, di Flavio Cobolli dopo il successo su Filip Misolic. “Matteo (Berrettini, ndr) ha fatto una grande partita ed è sempre bello vederlo in campo. Mi motiva e motiva tutti noi a fare il nostro meglio in questa competizione. La squadra è compatta e siamo pronti a lottare l’uno per l’altro”, aggiunge Cobolli.
BERRETTINI “LE EMOZIONI DI OGGI SONO IL MOTIVO PER CUI GIOCO A TENNIS”
“C’è poco da dire, il pubblico italiano mi era mancato da morire. Le emozioni di oggi sono il motivo per cui gioco a tennis e per cui gioco la Davis. Non sto giocando solo per me e per la mia squadra, ma sto giocando per tutti. Anche sotto 0-40 bisogna lottare e questo è il bello della Davis. Ho pensato a portare a casa un punto alla volta per vincere la partita”. Queste le parole, ai microfoni di SuperTennis, di Matteo Berrettini dopo il successo su Jurij Rodionov.
VOLANDRI “CONTENTO DEI RAGAZZI, COBOLLI OTTIMO APPROCCIO”
“Sono molto contento e orgoglioso dei ragazzi per come abbiamo gestito le insidie di questa partita. I ranking erano molto diversi, ma qualche tempo fa ne abbiamo pagato le spese con il Canada. La nostra mentalità rimane vincente, abbiamo fatto punteggio pieno e ora ci sarà una semifinale dura con il Belgio, che ha due giocatori che in Davis si trasformano. Bergs ha un grande tennis e Collignon in questa competizione è un altro giocatore”. Queste le parole, ai microfoni di SuperTennis, di Filippo Volandri, capitano dell’Italia, dopo il successo sull’Austria nei quarti di finale di Coppa Davis 2025. “Non mi sorprendo del carattere di Matteo (Berrettini, ndr) e della sua capacità di risollevarsi nei momenti complicati. Di Flavio (Cobolli, ndr) mi è piaciuto l’approccio al match. È riuscito a tenere Misolic sempre con la testa sott’acqua e non era scontato dato che era all’esordio nelle Final Eight”, aggiunge Volandri.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Sport
Inizia l’era Palladino all’Atalanta “C’è tanto lavoro da fare”
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7 ore fa-
19 Novembre 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – Parola d’ordine: lavorare. In fretta, col Napoli sullo sfondo. E’ stato presentato alla New Balance Arena di Bergamo Raffaele Palladino, nuovo tecnico dell’Atalanta che prenderà il posto dell’esonerato Ivan Juric (fatale la sconfitta casalinga per 0-3 contro il Sassuolo prima della sosta).
“Poche chiacchiere e si va ad ottenere i fatti. C’è tanto da lavorare, c’è poco tempo, dobbiamo ottenere il massimo”, ha sentenziato l’ex allenatore di Monza e Fiorentina. L’esordio in Serie A è avvenuto nel 2022 coi brianzoli, poi l’anno in viola (2024-25) dove ha ottenuto un sesto posto in campionato, miglior risultato nella breve carriera iniziata appena tre stagioni fa. “Mi porto dietro un bagaglio tecnico e di esperienza importante – ha ribadito -, sia nei due anni di Monza che nell’anno a Firenze abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati, ma ormai il passato e passato. L’Atalanta è un orgoglio, per me è motivo di grande soddisfazione essere qui, dobbiamo dimostrare che indossare questa maglia è sinonimo di sacrificio, dedizione al lavoro, vogliamo portare i nostri tifosi ad avere grande entusiasmo, questa piazza merita tutto ciò”.
Il nuovo allenatore dei bergamaschi ha voluto ribattere sulla dedizione al lavoro esaltando lo spirito che ha trovato dopo la sua prima settimana a Bergamo: “E’ stata una settimana particolare, ci sono stati giocatori convocati in nazionale, abbiamo lavorato con pochi calciatori, ma mi è servito tanto per conoscere tutti. Questa settimana abbiamo iniziato a mettere concetti e principi, ho visto grande partecipazione, mi piace spingere la squadra e i ragazzi, recepiscono bene, sono molto soddisfatto”.
Saranno dieci giorni di fuoco, in cui si partirà dal Napoli, poi l’esordio in Champions League contro l’Eintracht, la Fiorentina e la Coppa Italia: “Ovvio che ho cercato di guardare tutto, tutti gli aspetti su cui c’è da lavorare per quanto riguarda le partite, ma a me interessa la prima contro il Napoli: abbiamo tre competizioni a cui teniamo, abbiamo una rosa importante”.
Su come giocherà la nuova Dea, Palladino ha voluto specificare di non essere un integralista e che non esistono a priori titolari e riserve: “Voglio dare il vestito giusto a questa squadra. Ma adesso testa bassa e pedalare”.
Durante la presentazione sono intervenuti anche il direttore sportivo Tony D’Amico e l’amministratore delegato Luca Percassi: “Palladino ha una grande attenzione, è il primo che arriva a Zingonia e l’ultimo ad andare via, ha dimostrato di avere grande responsabilità. E’ la cosa più importante, siamo tutti con lui, ma sono convinto che tutte le persone che vogliono bene all’Atalanta sono pronte per supportare la squadra in un momento di difficoltà. Ora dobbiamo lavorare, come ha già ribadito il mister“, le parole dell’ad.
Oggi c’è stata una seduta pomeridiana, dopo gli impegni con le rispettive nazionali sono rientrati a Zingonia Zalewski, Kolasinac, Pasalic, Krstovic, De Ketelaere e Hien. Domani altro allenamento pomeridiano, col gruppo al completo che inizierà a pensare già alla sfida di sabato contro il Napoli.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Sport
Milano-Cortina 2026, l’Assemblea Generale dell’Onu adotta la risoluzione italiana sulla tregua olimpica
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7 ore fa-
19 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L‘Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato oggi per consenso la Risoluzione sulla Tregua Olimpica in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026. Il testo, facilitato dal Governo italiano in qualità di Paese ospitante in stretto coordinamento con il Comitato Olimpico Internazionale e con la Fondazione Milano-Cortina, ha raggiunto oltre 160 co-sponsorizzazioni.
“L’approvazione corale della risoluzione italiana sulla Tregua Olimpica ci riempie di orgoglio. Oggi restituiamo speranza al multilateralismo grazie allo sport, che ha fatto convergere le posizioni di tutti i Paesi attorno ad un tema centrale, quello della fine delle ostilità, e ad una prospettiva, quella della pace, che ispira costantemente la nostra azione diplomatica”, ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, felicitandosi insieme al ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, per l’ottimo lavoro di squadra.
“Dobbiamo tutti essere paladini di pace, come insegna anche Papa Leone, e vogliamo che l’Italia sia sempre più un crocevia di dialogo, di sviluppo e di comprensione reciproca fra i popoli. Le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina saranno un’occasione unica per contribuire agli sforzi diretti a ricomporre i tanti conflitti internazionali che ancora caratterizzano i nostri giorni. Lavorare insieme per la pace è possibile, sul campo da gioco così come in diplomazia”, ha aggiunto.
“L’approvazione di questa importantissima risoluzione, per la quale l’Italia ha svolto un ruolo determinante per attrarre un ampio consenso, trasforma la promozione dell’ideale olimpico da un principio nobile e antichissimo in una pratica quotidiana di dialogo per la pace, che costituisce una delle principali eredità di Milano Cortina 2026”, ha affermato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.
Il testo adottato comprende, inoltre, un riferimento alle Olimpiadi Giovanili di Dakar, primo evento olimpico ospitato in Africa, a conferma del forte impegno del Governo italiano per rilanciare le relazioni con il continente.
MALAGO’ LO SPORT E’ IL FARO DELLA SPERANZA”
“Sono profondamente onorato di essere qui oggi, insieme alla nuova Presidente del CIO Kirsty Coventry, per presentare, a nome dell’Italia, il progetto di risoluzione ‘Costruire un mondo pacifico e migliore attraverso lo sport e l’ideale olimpico’”. Con queste parole pronunciate all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026 Giovanni Malagò ha chiesto l’adozione della risoluzione sulla tregua olimpica per i Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026. Adozione che l’assemblea dell’Onu ha accolto. “In un momento di crescente discordia e conflitto, lo sport e i Giochi Olimpici possono rappresentare un faro di speranza; un’alternativa alla rivalità e alla divisione. Sì, i Giochi Olimpici si fondano sulla competizione e sulla ricerca dell’eccellenza. Ma nel corso della loro storia hanno dimostrato qualcosa di ancora più potente: un senso di umanità che trascende anche i più grandi risultati atletici” le parole di Malagò. I valori olimpici fondamentali di eccellenza, amicizia e rispetto “sono uno dei motivi per cui i Giochi Olimpici sono ancora oggi in grado di mostrare al mondo che esiste un’alternativa al conflitto”.
“Il progetto di risoluzione oggi davanti a voi riconosce il ruolo dello sport nell’ispirare individui e comunità a sostenere questi valori fondamentali. Riconosce inoltre che i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina saranno un evento unificante in grado di canalizzare il potere dello sport. Come Presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, so che abbiamo un’occasione e un’opportunità uniche per promuovere la Tregua Olimpica e costruire un’atmosfera di pace” le parole di Malagò.
“Milano Cortina 2026 sarà la prima volta in cui i Giochi Olimpici e Paralimpici verranno assegnati a più di una città e si svolgeranno in diverse regioni e province. È un’opportunità unica per l’Italia per dimostrare al mondo come culture diverse possano essere unite dallo sport. A differenza delle edizioni passate, gli atleti soggiorneranno in otto diversi villaggi e cluster. In ognuno vi sarà un Muro della Tregua dove potranno lasciare la loro firma come simbolo del loro impegno per la pace. Tutto ciò sottolinea il messaggio centrale di Milano Cortina 2026: armonia. È un messaggio e un principio che affonda le sue radici nella cultura e nella storia italiana. Promuovendo la cultura e il dialogo al posto del dogma, posero le basi della diplomazia moderna, cambiarono il punto di vista e misero al centro l’essere umano – con la sua dignità e il suo rispetto. Questi principi sono al cuore di questa grande istituzione e riecheggiano l’amato impegno olimpico verso l’universalità”.
LE PAROLE DI MALAGO’ DA NEW YORK
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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