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TORNA LA “QUESTIONE DEL NORD”, GIANNI FAVA RADUNA A BIASSONO IL POPOLO E LE RAGIONI CHE HA PERSO LA LEGA

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L’INTERVENTO DI GIANNI FAVA ALL’ASSEMBLEA DI BIASSONO (SABATO 15 OTTOBRE 2022)

di Emanuele Bottiroli

“Per il Nord! Riparte la battaglia”. Ascoltando questo slogan trecento militanti leghisti della prima ora, quelli per cui autonomia e questione del Nord non sono solo slogan ma ideali, si sono ritrovati sabato mattina in un ristorante di Biassono, in Brianza, per ripartire dal via, dove tutto si è interrotto. Biassono è il luogo in cui la “vecchia Lega” a inizio anni 2000 arrivò al 62%. A chiamare a raccolta il popolo del Nord è stato il mantovano Gianni Fava, ex assessore regionale ed ex deputato del Carroccio, insieme all’altro ex deputato leghista, Gianluca Pini.

Il messaggio di Gianni Fava è stato chiaro: “C’era un “Sindacato del Nord” che per tanti anni è stato il punto di riferimento per una gran parte dell’elettorato e che da troppo tempo non esiste più. Ho già accettato l’idea di traghettare questo gruppo da qui alla formazione di qualcosa di diverso”. Fava, in premessa, nel corso del suo intervento ha tagliato ogni polemica o pregiudiziale: “Non sono tornato in campo per rivendicare un posto per me. Non ho mai immaginato neanche per un attimo di vivere di politica. Non mi candiderò più a nessuna carica, sono qui per fare la mia parte per un gruppo che ha un ideale, dei valori e persone che possono incarnarli”.

Fava si è candidato solo a fare da “traghettatore” verso la rinascita di un partito del Nord, che al Settentrione serve oggi come non mai. Nella sua lucida analisi Fava ha spiegato: “Illustri commentatori dicono che la Lega avrebbe ceduto voti a Fratelli d’Italia, io invece credo che il problema sia che molti, non riconoscendosi più in alcun partito, non sono andati a votare. “Ci rivolgiamo al popolo del non voto – dice Fava -. Io mi sono sempre sentito equidistante tanto dal centrodestra che dal centrosinistra, quella è la strada giusta per non esprimere alcuna preclusione quanto piuttosto uno spirito di missione. Noi vogliamo risposte per la gente del Nord”.

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Gianni Fava con alcuni dei partecipanti all’assemblea di Biassono

All’assemblea di Biassono sono arrivati simpatizzanti da tutta Italia una serie di delegazioni, movimenti e associazioni autonomiste. Numerose le presenze della delegazione mantovana: quaranta persone tra le quali il sindaco di Commessaggio, Alessandro Sarasini, che è stato tra i primi ad intervenire, ma anche consiglieri comunali e parecchie persone da sempre vicine a Fava e al suo modus vivendi in politica.

In sala si è parlato anche della scadenza delle prossime elezioni regionali della Lombardia. L’ipotesi è che i partecipanti all’assemblea di ieri, non avendo oggettivamente tempo di qui al giorno della chiamata alle urne per strutturare una forza politica radicata e ben organizzata, optino per il sostegno a qualche alleanza civica disposta a farsi portatrice del loro messaggio.

Fava è partito dalla “questione Autonomia” ma ha anche parlato schematicamente di altri punti: “Vogliamo dar vita a un movimento moderno, non nostalgico, lontano dalle tematiche etiche e molto concentrato sulle risposte che servono a famiglie, imprese e territori del Nord”.

A Biassono c’era anche l’ex presidente della Provincia di Mantova, Davide Boni, che ha definito la Lega di Salvini “un partito nazionalista, centralista, legato alle logiche di centrodestra”. Poi ha rievocato un ideologo mai dimenticato: “Noi eravamo abituati a Miglio, al federalismo. Dobbiamo tornare a fare il sindacato del Nord”.

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