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Il Pallone d’Oro va a Benzema “Ho lavorato per questo sogno”

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Finalmente Karim Benzema. Nessuna sorpresa al Theatre du Chatelet di Parigi dove la 66esima edizione del Pallone d’Oro incorona il quasi 35enne attaccante francese del Real Madrid. Un premio meritato alla carriera ma soprattutto alla straordinaria stagione che ha visto Benzema, dal 2009 ai blancos, tornare protagonista con la maglia dei Bleus – a segno nella finale di Nations League vinta poi sulla Spagna – e trascinare la squadra di Ancelotti allo storico doblete Liga-Champions: 27 i centri che gli hanno consentito anche di vincere il Pichichi in campionato, 15 quelli nella massima competizione continentale conclusa col trionfo sul Liverpool. A lungo all’ombra di Cristiano Ronaldo, l’ex Lione nelle ultime stagioni ha dimostrato una leadership che in pochi sospettavano, prendendo sulle sue spalle non solo il peso dell’attacco del Real ma tutta la squadra assieme agli altri grandi ‘vecchì come Modric e Kroos. Secondo giocatore proprio dopo Modric a spezzare il duopolio Messi-Ronaldo (nemmeno nei 30 l’argentino, solo 20^ CR7) che dal 2008 contraddistingue il premio di “France Football”, Benzema riceve il premio direttamente dalle mani di Zinedine Zidane, ultimo francese a conquistare il Pallone d’Oro nell’ormai lontano nel 1998 e suo ex allenatore al Real. “Essere qui è un orgoglio. Penso a quando ero bambino, a tutto il lavoro che mi sono messo alle spalle – le sue parole dal palco – Sono cresciuto con questo sogno nella mia testa, ed è stata una motivazione. Ci sono stati momenti difficili che però mi hanno reso più forte a livello mentale, non ho mai mollato, ho mantenuto la gioia di giocare a calcio e oggi posso dire di essere fiero del percorso che ho fatto”. Alle spalle di Benzema salgono sul podio Sadio Manè e Kevin De Bruyne, quarto Lewandowski, solo sesto Kylian Mbappè mentre Erling Haaland per quest’anno deve accontentarsi della decima piazza. Un anno fa protagonista grazie al successo agli Europei, l’Italia oggi resta a guardare: nessun azzurro nella lista dei 30, ci consoliamo con Leao (14^), Vlahovic (17^) e Maignan (25^). Con un ‘fattorinò d’eccezione per il Pallone d’Oro in Esteban Ocon con la sua Alpine e aperta sulle note della Turandot con Andrea Bocelli che canta “Nessun dorma”, la cerimonia parigina vede il “Trofeo Kopa” per il miglior giovane andare ancora una volta a un giocatore del Barcellona, con Pedri che lo consegna direttamente al suo successore, il 18enne compagno di squadra e di reparto Gavi. Dopo Donnarumma tocca invece a Thibaut Courtois, pure lui protagonista del doblete targato Real, prendersi il premio Yashin riservato al miglior portiere battendo la concorrenza, fra gli altri, di Maignan. Fra le novità di questa edizione anche il premio Socrates per la solidarietà andato a Sadio Manè e il trofeo intitolato a Gerd Muller ricevuto da Robert Lewandowski, 57 gol nella passata stagione fra Polonia e Bayern. Al femminile, invece, il Pallone d’Oro va per il secondo anno di fila ad Alexia Putellas, stella del Barcellona che ha vinto tutto in Spagna e miglior giocatrice della scorsa Champions, persa poi in finale contro il Lione. Infine come “Club dell’anno” è stato premiato il Manchester City, cinque candidati nella lista dei 30 per il Pallone d’Oro (De Bruyne, Mahrez, Foden, Bernardo Silva e Cancelo) più Lucy Bronze fra le donne.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Gasperini vuole ritrovare la sua Roma “Col Celtic i punti pesano”

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ROMA (ITALPRESS) – Due sconfitte e zero gol fatti nelle ultime due gare. La Roma si è smarrita in campionato e punta a ritrovarsi in Europa League. Dopo i passi falsi contro Napoli e Cagliari, i giallorossi di Gian Piero Gasperini fanno visita al Celtic per migliorare una classifica europea che vede Dybala e compagni al quindicesimo posto con nove punti. La conferenza stampa della vigilia del tecnico si apre proprio con un passaggio sulle condizioni dell’argentino: “Quando un giocatore è guarito, è in condizione di giocare. Dybala ha avuto un contrattempo, un’influenza. Ma si allena da diversi mesi e tutti i giocatori sono in grado di giocare 90′”, spiega Gasperini che non vede una stanchezza fisica nella sua squadra, pur riconoscendo che “l’espressione delle ultime partite è stata mano efficace di altre volte”.

Di fronte ci sarà il Celtic, squadra che ha affidato da pochi giorni la panchina a Wilfried Nancy, fresco di esordio con tanto di sconfitta contro gli Hearts. Gasperini mette in guardia i suoi: “Il Celtic è un’ottima squadra, anche nell’ultima partita ha fatto una buonissima gara nonostante il risultato negativo. Non è mai facile giocare in questo stadio che trasuda tradizione e storia. Domani sarà una bella partita, entrambe le squadre vogliono ottenere dei punti che iniziano a pesare”.

L’anticipazione di formazione è la maglia dal 1′ per Pisilli, oltre che per Celik, squalificato lunedì contro il Como in campionato. Contro i lariani è in dubbio la presenza di El Aynaoui e Ndicka, entrambi destinati a disputare la Coppa d’Africa con le maglie di Marocco e Costa d’Avorio, che sperano di avere i due giocatori il prima possibile, magari già lunedì: “Non abbiamo certezze, speriamo di averle domani perchè la prossima partita di campionato è vicina. La società sta parlando con le federazioni. Per quanto riguarda El Aynaoui, devo vedere se ha superato bene il problema al ginocchio che si sta trascinando da qualche giorno, mentre Ndicka può giocare ogni giorno”, aggiunge con una battuta.

Al fianco di Gasperini, c’è Mario Hermoso. Da possibile esubero in estate a fedelissimo del tecnico di Grugliasco, il difensore spagnolo si gode il momento: “Questo tipo di calcio mi piace. L’affinità di Gasperini con Simeone sta nella capacità di trasmettere qualcosa a squadre composte da calciatori con lingue e culture diverse. Andiamo tutti nella stessa direzione”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Italiano “Celta in fiducia ma vogliamo altri punti per la classifica”

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VIGO (SPAGNA) (ITALPRESS) – “Ai ragazzi ho chiesto come regalo di compleanno di uscire da qua a testa alta, come stiamo già facendo in questa competizione dove, dopo un inizio complicato, abbiamo cominciato a fare punti e giocare con una certa qualità”. Vincenzo Italiano spegne 47 candeline ma è domani, sul campo del Celta Vigo in Europa League, che spera di scartare il suo regalo.

“Affrontiamo una squadra che, assieme all’Aston Villa, è quella con più qualità, con più tecnica, più organizzata del nostro gironcino, che arriva dalla vittoria sul Real Madrid e che avrà grande autostima e consapevolezza – sottolinea il tecnico dei felsinei a Sky Sport – Ci siamo preparati, cercheremo di aggiungere dei punti alla nostra classifica, dobbiamo fare quello che sappiamo e chiunque andrà in campo darà il massimo”. In difesa è emergenza visto che, con Vitik e Casale già out, Italiano rischia di dover fare a meno di Lucumì: “Non si sente ancora al massimo, vediamo se questo tendine riesce a fargli meno male. Se non dovesse farcela bisognerà adattare qualcun altro, Lykogiannis per struttura e velocità, anche se non è abituato a muoversi da centrale, può essere un papabile”.

Anche Ferguson è in dubbio: “Lo abbiamo portato con noi anche se non stava benissimo, sono 2-3 giorni che ha la febbre, vedremo domani”. Col Celta “non è decisiva ma c’è sempre da perdere perchè non fare punti significa fare gli straordinari nelle partite successive e in Europa non c’è nulla di scontato e certo. Non è facile giocare ogni 72 ore ma è un privilegio essere in giro per l’Europa a giocare contro queste grandi squadre, ti fa crescere”.

Poi una “richiesta” ai suoi esterni: “Devono essere più attaccanti, fare presenza in area, affiancare la punta, cercare di essere concreti. Orsolini è maestro di concretezza, se riusciamo ad alzare i numeri anche con gli altri potrebbe essere un reparto che potrebbe portarci gol e vittorie”.

“Il Celta sta facendo bene negli ultimi tempi, è una grande squadra con un grande allenatore, dovremo lavorare tanto per portare a casa i tre punti, sarà difficile – dice invece Juan MirandaAnche un pari andrebbe bene vista l’emergenza in difesa? Noi dobbiamo puntare a vincere sempre, dietro manca qualcuno e vorrà dire che ci sarà da lavorare di più ma dobbiamo fare la nostra partita e cercare di portare a casa i tre punti”. L’obiettivo del Bologna è entrare nelle prime otto ed evitare i play-off “ma intanto pensiamo a vincere domani”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Rivoluzione in casa Torino: esonerato Vagnati, torna Petrachi

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TORINO (ITALPRESS) – Un cambio improvviso. Un licenziamento eccellente e un grande ritorno. Urbano Cairo ha deciso di cambiare e il Torino, in un comunicato pubblicato sul proprio sito internet, ha ufficializzaro “l’esonero, con effetto immediato, di Davide Vagnati dall’incarico di direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica del club. Il Torino ringrazia Vagnati per il lavoro svolto e per il grande impegno profuso in questi quasi sei anni e gli augura il meglio nel proseguimento della sua carriera”.

La novità, in realtà, è un ritorno al passato. “La direzione tecnico-sportiva è stata nuovamente affidata a Gianluca Petrachi, già direttore sportivo del Torino con una lunga permanenza dal 2010 al 2019. Tutta la società riaccoglie Gianluca Petrachi con un caloroso abbraccio”.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

 

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