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Cronaca

Tajani “La manovra in Parlamento si potrà migliorare”

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ROMA (ITALPRESS) – Sulla manovra “non c’è alcun problema nella maggioranza”. Lo dice al Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
“La linea dentro Forza Italia la dà Berlusconi. Ognuno può dire quello che pensa e ovviamente tutto è migliorabile, ma un governo si trova a fare i conti con la realtà”, sottolinea Tajani in merito ad alcuni pareri sulla legge di bilancio espressi da esponenti di Fi.
“La manovra è stata scritta con tempi molto ristretti e in una situazione economica molto complicata, tra guerra e crisi energetica, ma imprime una svolta politica, c’è l’inizio di un cambiamento”, spiega il coordinatore nazionale di Forza Italia, che aggiunge: “Non si può realizzare tutto subito, questo è l’inizio. E’ una legge di Bilancio che ha una visione. Le pensioni? Le abbiamo aumentate. Le tasse? Le abbiamo abbassate. E’ chiaro che non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi della campagna elettorale ma abbiamo cinque anni, porteremo a termine tutto. Abbiamo dato grande sostegno alle famiglie e alle imprese per gli alti costi dell’energia. Ci sono aiuti per i più deboli e per il ceto medio è un segnale di attenzione per i pensionati”.
L’alto debito pubblico “lo abbiamo ereditato due mesi fa – sottolinea Tajani -. L’importante è che le scelte vadano nella direzione giusta. Abbiamo fatto un primo passo senza sforamenti, dando un segnale a Bruxelles perchè la manovra venga approvata. E i mercati hanno apprezzato”.
“In Parlamento si potrà correggere e migliorare qualcosa e Forza Italia farà la sua parte, sono sicuro – aggiunge -. Intanto c’è la decontribuzione per chi assume giovani sotto i 35 anni, donne e percettori del reddito. Altri segnali forti per le imprese sono la conferma dell’abbattimento del cuneo fiscale e il rinvio di plastic e sugar tax”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Oltre 80% preferenze per riconferma Palli Presidente Provincia di Pavia

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Quasi un plebiscito per Giovanni Palli con la lista “La Provincia dei Comuni”, che dopo le elezioni di ieri il candidato del centrodestra viene riconfermato Presidente della Provincia di Pavia. I voti assoluti per il sindaco di Varzi, a capo della Comunità Montana dell’Oltrepo Pavese e presidente uscente di Piazza Italia, sono stati 1148 contro 299 di Matteo Pedrazzoli, sindaco di Siziano, presidente dell’Ambito Territoriale dell’Alto e Basso Pavese e candidato della coalizione civica e progressista “La casa dei Comuni”. Voti ponderati 57.321 contro 23.181. Tra i piccoli Comuni con meno di 3.000 abitanti Palli si è aggiudicato 831 voti contro i 162 di Pedrazzoli (oltre 83% dei voti per Palli). Ad essere chiamati al voto, in base alla legge Delrio, non erano i cittadini ma 2108 amministratori, tra sindaci e consiglieri comunali: si tratta di elezioni di secondo livello con voto ponderato, che significa che il voto dei consiglieri dei centri con un maggior numero di abitanti vale di più rispetto al voto di consiglieri di Comuni più piccoli. Grande soddisfazione da parte di Giovanni Palli, che ha commentato sui suoi profili social, dove ha pubblicato la foto della squadra vincente: “Ora avanti insieme per continuare a costruire il futuro della Provincia di Pavia! Un risultato straordinario con l’80% dei voti da parte dei Sindaci e degli amministratori della Provincia di Pavia. Grazie!”.

L’articolo Oltre 80% preferenze per riconferma Palli Presidente Provincia di Pavia proviene da Pavia Uno TV.

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Cronaca

Milano, a Linate sequestrate 6,5 tonnellate di alimenti non sicuri

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MILANO (ITALPRESS) – I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, nell’ambito dell’attività di vigilanza doganale svolta congiuntamente presso l’aeroporto di Milano Linate, negli ultimi sei mesi dell’anno in corso hanno sequestrato circa 6,5 tonnellate di prodotti alimentari di origine animale o vegetale.

Si tratta di carni, frutta e prodotti lattiero-caseari dei quali è vietata l’importazione e la cui immissione nel territorio dell’Unione Europea avrebbe potuto rappresentare un importante rischio di introduzione di malattie infettive.

Gli alimenti, mai dichiarati alla frontiera, sono stati rinvenuti dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Linate e da Funzionari dell’UADM Lombardia 2, talvolta anche in cattivo stato di conservazione, all’interno dei bagagli di passeggeri provenienti da tutto il mondo, principalmente da Paesi africani e sudamericani in arrivo a Linate da diversi hub europei.

La normativa nazionale e comunitaria ammette l’introduzione nel territorio dell’Unione Europea di tali tipologie di alimenti esclusivamente attraverso i posti di ispezione frontalieri, scortati da valida certificazione rilasciata dall’autorità sanitaria del Paese di produzione e solo se dichiarati e messi a disposizione della dogana per i successivi controlli. Tutti i prodotti sequestrati sono stati confiscati e successivamente distrutti come previsto dalla normativa in vigore.

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-foto ufficio stampa Gdf-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Zelensky “Senza pressioni e sanzioni la Russia non si fermerà”

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ROMA (ITALPRESS) “La Russia non cambierà mai posizione da sola, non vuole farlo. Vuole, e ha sempre voluto, l’occupazione totale del nostro Stato e, naturalmente, la fine della nostra indipendenza. Questo è sempre stato il suo obiettivo. E’ un momento estremamente difficile per noi, per questo la pressione delle sanzioni e la riduzione delle risorse finanziarie sono così importanti. Se Mosca non ha denaro sarà costretta a fermarsi”. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in risposta alle domande poste da la Stampa durante uno scambio con alcuni media internazionali.

La soluzione sul nodo della sovranità territoriale? “La più equa possibile” è quella di “congelare la linea del fronte”. Si tratta “di un principio valido per la linea di contatto che attraversa tutte le regioni dell’Ucraina. Per quanto riguarda la diplomazia, questo è il momento del cessate il fuoco, ma anche il momento che dovrebbe segnare la fine della guerra. Nel Donbass, i russi rimarrebbero nelle parti temporaneamente occupate delle regioni di Donetsk e Luhansk, noi nella parte del Donbass che ancora controlliamo”.

Zelensky ritiene essenziale che le nostre autorità mantengano il controllo sulla parte del Donbass che oggi amministrano. E’ un compromesso necessario sebbene, in linea di principio, la presenza russa anche sul resto del territorio è ingiusta e illegale. Mosca ha posto un ultimatum, chiedendo il ritiro dell’esercito ucraino da tutti i territori di entrambi gli oblast, in particolare dal Donetsk. Abbiamo chiarito ai nostri interlocutori americani che l’Ucraina non può accettarlo, anche perchè sarebbe una violazione della nostra Costituzione”.

-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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