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Economia

Da Banca Mediolanum contributo straordinario per i dipendenti

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Banca Mediolanum, per sostenere i propri dipendenti in questo particolare momento di forte inflazione e caro energia, ha scelto di erogare un contributo straordinario del valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro. Questa attività di welfare coinvolge 2.850 persone in Italia e prevede il riconoscimento ai dipendenti di un contributo caro vita erogato a novembre del valore di 350 euro sotto forma di buoni Amazon, immediatamente spendibili, e di 150 euro in cedolino. Iniziative analoghe sono state avviate anche negli altri Paesi dove è presente Banca Mediolanum, quali Spagna e Irlanda. “In totale continuità con lo spirito di mio padre Ennio, considero tutti i dipendenti e i collaboratori di Banca Mediolanum una grande famiglia. Ecco perché lo scorso febbraio ho voluto condividere concretamente con tutti loro i risultati straordinari raggiunti insieme nel 2021, riconoscendo a ciascuno un bonus straordinario di duemila euro. Ed ecco perché ora, in questo momento complesso con impennate inflattive e caro energia, siamo intervenuti con questo ulteriore contributo a loro favore, con l’augurio di rendere più sostenibile l’attuale contingenza economica”, dichiara Massimo Doris, Ad di Banca Mediolanum.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Mediolanum-

Economia

Intesa Sanpaolo, nel primo trimestre utile netto in linea con obiettivi

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MILANO (ITALPRESS) – Il Cda di Intesa Sanpaolo ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo. I risultati del primo trimestre evidenziano la capacità del Gruppo di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 2,3 miliardi, in linea con l’obiettivo di oltre 8 miliardi per l’anno in corso. Il conto economico consolidato del primo trimestre registra interessi netti pari a 3.932 milioni, in flessione dell’1,6% rispetto ai 3.995 milioni del quarto trimestre 2023 e in aumento del 20,8% rispetto ai 3.254 milioni del primo trimestre 2023. Le commissioni nette sono pari a 2.272 milioni, in aumento del 7,7% rispetto ai 2.110 milioni del quarto trimestre 2023. I proventi operativi netti sono pari a 6.732 milioni, in aumento del 5,6% rispetto ai 6.373 milioni del quarto trimestre 2023 e dell’11,1% rispetto ai 6.057 milioni del primo trimestre 2023.
Il risultato della gestione operativa ammonta a 4.162 milioni, in crescita del 43,3% rispetto ai 2.905 milioni del quarto trimestre 2023 e del 18,2% rispetto ai 3.521 milioni del primo trimestre 2023. I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2024 – calcolati deducendo dal capitale 1,6 miliardi di dividendi maturati nel primo trimestre e 1,7 miliardi di buyback da avviare a giugno 2024 – risultano pari a 13,3% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,7% a fine 2023, 13,2% proforma deducendo il buyback), 15,9% per il Tier 1 ratio (16,3% a fine 2023, 15,7% proforma deducendo il buyback), 18,9% per il coefficiente patrimoniale totale (19,2% a fine 2023, 18,6% proforma deducendo il buyback).
L’attuazione del piano d’impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi.
In particolare, per il 2024 la banca prevede una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento degli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di wealth management, opotection & advisory, Una stabilità dei costi operativi, nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale; un basso costo del rischio, derivante dallo status di banca a “zero Npl” e dall’elevata qualità del portafoglio crediti; una riduzione dei tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, non essendoci più contribuzione al fondo di risoluzione.
Intesa Sanpaolo prevede per il 2024 una forte distribuzione di valore per gli azionisti. In particolare, la banca prevede un payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del piano di impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023; buyback pari a 1,7 miliardi di euro da avviare a giugno 2024; ulteriori distribuzioni per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.
“La solidità dei risultati ottenuti nel primo trimestre del 2024 conferma Intesa Sanpaolo quale leader europeo per redditività elevata e sostenibile, forza patrimoniale e basso profilo di rischio; con un ruolo unico a supporto dell’economia reale e sociale del nostro Paese – commenta Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo (nella foto) -. La consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management and Protection, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, la nostra condizione di Banca “Zero NPL” e lo spiccato profilo ESG fanno di Intesa Sanpaolo un modello unico in Europa. Nel mese di maggio distribuiremo dividendi per 2,8 miliardi di euro come saldo dell’esercizio 2023″.
“Confermiamo l’obiettivo di un utile netto 2024 superiore a 8 miliardi di euro – sottolinea Messina -. Nel primo trimestre 2024 l’utile netto è stato di 2,3 miliardi, in crescita del 18% rispetto al primo trimestre 2023 e permette di accantonare dividendi per 1,6 miliardi di euro. I proventi operativi crescono dell’11% grazie anche alla forte accelerazione delle commissioni e del risultato assicurativo. Il risparmio che ci affidano famiglie e imprese cresce nel trimestre di 28 miliardi superando i 1.300 miliardi di euro; la forte attenzione ai costi nonostante la crescita degli investimenti tecnologici ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income. Il flusso ai minimi storici degli NPL porta il costo del rischio annualizzato a 22 punti base, accompagnato a un aumento delle coperture”.
“La robusta generazione di capitale ci rafforza ulteriormente: il CET 1 Ratio è superiore al 13,3% già considerando il buy back di 1,7 miliardi che lanceremo a inizio giugno – prosegue il consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo -. Le imposte dirette e indirette sostenute nel primo trimestre 2024 sono pari a 1,6 miliardi di euro e Il credito a medio e lungo termine erogato in Italia sfiora i 9 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo gode di una condizione unica per la crescita dei ricavi derivante dell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, in particolare in una prospettiva di tassi di interessi in riduzione: oltre 1.300 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela, oltre 16.000 professionisti dedicati, un’offerta digitale all’avanguardia, le società assicurative e dell’Asset Management di proprietà. Abbiamo identificato 100 miliardi di attività finanziarie dei clienti per dare impulso alla crescita del risparmio gestito del nostro Gruppo. L’accorpamento in un presidio unitario delle attività di wealth management, annunciato di recente, ha l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto”.
“Al centro delle nostre strategie e delle nostre capacità di crescita e sviluppo ci sono i clienti, la loro fiducia nella solidità della Banca e nella sua leadership tecnologica, il forte rapporto con i professionisti al loro servizio per il credito e la consulenza. La nostra priorità è l’ascolto delle loro esigenze – aggiunge Messina -. L’innovazione tecnologica è elemento chiave del nostro successo: ci posizioniamo come leader a livello europeo grazie ai 3 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 1800 specialisti IT già assunti; isybank, la banca digitale del Gruppo che porterà circa un milione di nuovi clienti entro il 2025; Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, che avrà 150.000 clienti nel 2025; l’intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti a fine piano. La costituzione di una nuova area di governo relativa ai temi ESG permetterà di guidare le strategie di sviluppo sostenibile del Gruppo, con un impegno particolare verso il sociale e il contrasto alle disuguaglianze. Intesa Sanpaolo è un’istituzione al servizio del Paese: con 1,5 miliardi di euro entro il 2027 – in aggiunta al miliardo del periodo 2018 – 2021 – e con 1.000 professionisti della Banca, realizziamo il principale progetto di coesione sociale del Paese, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto. Siamo fortemente impegnati nel contrasto al cambiamento climatico: dal 2021 al 31 marzo 2024 le nuove erogazioni a supporto della Green Economy e la transizione ecologica sono state di oltre 47 miliardi di euro, di queste circa 9,5 a supporto dell’economia circolare, i nostri approvvigionamenti da fonti rinnovabili ammontano al 90% – conclude Messina -. Tutto questo colloca Intesa Sanpaolo ai vertici del settore in Europa, con un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e di una società più inclusiva. La qualità professionale delle nostre persone è elemento determinante per raggiungere risultati solidi e sostenibili a favore di tutti gli stakeholder: a loro va il nostro grazie”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Ue, Confedilizia “Cambiare direttiva Case Green, serve più gradualità”

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MILANO (ITALPRESS) – Il “difetto principale” della direttiva europea sulle case green è quello di “andare nello stesso modo in tutte le direzioni” e di “imporre” interventi invece di incentivarli con gradualità. Lo ha detto Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“L’efficientamento energetico – ha spiegato – è un interesse degli stessi proprietari ma se si impone si fa un danno doppio: da un lato si mettono i proprietari contro il green, dall’altro si rischia di svalutare in un colpo solo un intero patrimonio immobiliare. Poichè abbiamo tanti immobili non efficienti energeticamente non si può dire ai proprietari da un giorno all’altro che tutto questo è illegale e bisogna cambiare. Bisogna arrivarci piano con buon senso e per questo spero che la direttiva nella prossima legislatura europea venga cambiata”.
Confedilizia “ha contrastato la direttiva dalle sue bozze, nel 2021 quando era più pesante della versione finale perchè all’inizio prevedeva il divieto di vendere e affittare immobili senza certe caratteristiche. Poi per un anno e mezzo – ha continuato il presidente – c’è stata la versione che prevedeva l’obbligo di arrivare a determinate classi energetiche entro pochi anni. Ora c’è l’obbligo per gli Stati di trovare il modo di ridurre, per esempio, nel primo step del 16% il consumo medio di energia degli immobili. E’ comunque negativa a nostro avviso – ha aggiunto – e noi siamo soddisfatti del fatto che il governo abbia votato contro. Siamo per cambiarla come, per fortuna, ha detto il presidente del Consiglio Meloni: modificarla prima di attuarla. Ci sono due anni di tempo, vanno sfruttati per questo”.
Sul tema degli affitti brevi, “abbiamo criticato – ha spiegato Spaziani Testa – il fatto che aumenti la tassazione, sia pure limitatamente”. “Continuiamo a dire che, anche sulla base di esperienze straniere come quella di New York – ha proseguito -, non bisogna disincentivare ciò che si ritiene eccessivo, ovvero gli affitti brevi in alcune città, ma incentivare ciò che si vorrebbe di più e cioè gli affitti lunghi. Con meno tasse, per esempio, si può azzerare l’Imu in particolare per chi fa contratti a canone concordato. Poi bisogna dare più garanzie ai proprietari che hanno la paura di non rientrare in possesso degli immobili se fanno affitti di lunga durata”.
Per il presidente di Confedilizia, inoltre, “la cedolare secca anche per gli affitti commerciali non abitativi consentirebbe di aiutare il commercio, combattere la desertificazione delle città ma anche aiutare l’accesso all’abitazione, perchè rinascerebbero luoghi che stanno morendo. Questo è un altro elemento che abbiamo proposto e ottenuto, ma va attuato”.
In merito al dibattito sul Superbonus, secondo Spaziani Testa, per il futuro occorre “un sistema ragionevole ma stabile e duraturo di incentivi per interventi che si ritengono utili, per esempio l’efficientamento energetico ma anche e soprattutto il miglioramento sismico degli edifici. Si può togliere qualcosa che c’è in tanti anni di bonus e incentivi e concentrare le risorse, quando ci saranno, sulla sicurezza degli immobili, che è davvero molto importante anche più del loro efficientamento energetico”. Per quanto riguarda il problema delle situazioni pendenti, per il presidente di Confedilizia, “bisogna salvare il più possibile chi si è fidato dello Stato e ha fatto qualcosa che in quel momento era consentito. Questi ultimi interventi stanno peggiorando la situazione anche di chi, legittimamente, rispettando la legge, ha iniziato interventi e avviato tante attività che, soprattutto nei condomini, sono lunghe e complesse. E’ un’attenzione che va data ancora in queste ore sul provvedimento in Senato”.
Una riflessione anche sul “piano casa” annunciato dal vicepremier Matteo Salvini. “Auspico possa prevedere anche un intervento di rafforzamento dell’affitto privato. Soprattutto quando i mutui crescono e c’è più difficoltà ad acquistare, bisogna dare forza all’affitto privato e dare fiducia ai proprietari che hanno immobili, perchè li mettano sul mercato e consentano così il maggiore accesso possibile all’abitazione”, ha concluso Spaziani Testa.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

A marzo il tasso di occupazione sale al 62,1%

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ROMA (ITALPRESS) – A marzo 2024, rispetto al mese precedente, aumentano gli occupati e gli inattivi, mentre diminuiscono i disoccupati. Lo rileva l’Istat.
L’occupazione cresce (+0,3%, pari a +70mila unità) per uomini e donne, per dipendenti e autonomi e per tutte le classi d’età a eccezione dei 35-49enni che registrano un calo. Il tasso di occupazione sale al 62,1% (+0,2 punti).
Similmente, il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-2,8%, pari a -53mila unità) per entrambi i generi e in ogni classe d’età tranne per i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,2% (-0,2 punti), quello giovanile al 20,1% (-2,3 punti).
La crescita del numero di inattivi (+0,1%, pari a +12mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva solo per gli uomini e gli under 50; tra chi ha almeno 50 anni l’inattività diminuisce. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 33,0%.
Confrontando il primo trimestre 2024 con il quarto 2023, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,2%, per un totale di 56mila occupati.
La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-2,1%, pari a -40mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,3%, pari a +40mila unità).
Il numero di occupati a marzo 2024 supera quello di marzo 2023 dell’1,8% (+425mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,0 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,6 punti) perchè la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.
Rispetto a marzo 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-7,4%, pari a -148mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,7%, pari a -213mila).
-foto ufficio stampa Istat-
(ITALPRESS).

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