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1 MINUTO DIVINO – ITALIA SECONDA AL MONDO, EXPORT A 8 MILIARDI

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1 MINUTO DIVINO – ITALIA SECONDA AL MONDO, EXPORT A 8 MILIARDI
Nuovo record per l’export del vino Made in Italy che ha toccato gli 8 miliardi di euro nel 2022, un +12% rispetto allo scorso anno, e un -6,4% a volume e -1,8% a valori nelle vendite nella Gdo, ma con livelli di vendita comunque superiori a quelli pre Covid. Resta comunque intatto il divario con la Francia che, negli ultimi dodici mesi ha esportato vino per 12,5 miliardi di euro (+12,5% sul 2021), oltre 4 in più rispetto all’Italia. Sono questi i dati recenti sull’andamento delle esportazioni di vino italiano, usciti dalla nona edizione del Forum Wine Monitor di Nomisma che ha anticipato prospettive di crescita incerta per l’intero comparto del vino a causa dell’evidente rallentamento economico. Dunque, anche nel 2022, la Francia, si è tenuta stretta il suo podio, mentre la Spagna, terzo esportatore mondiale è ancora a distanza con quota 3 miliardi di fatturato estero sul vino, nonostante i progressi del 6%. Sotto osservazione la Germania, ancora il secondo mercato per valore dell’export di vino italiano. Potrebbe ridurre i consumi di vino a seguito dell’incerta congiuntura economica, ma ritoccando soprattutto i consumi fuori-casa e salvaguardando i vini bio e sostenibili. E, allora, a pagare pegno saranno più i francesi che gli italiani.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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