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Cronaca

Sostenibilità, per le aziende strategie diverse ma obiettivi comuni

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MILANO (ITALPRESS) – La transizione ambientale sta diventando una priorità per tutti: non riguarda infatti solo i singoli cittadini, ma anche le aziende e gli istituti di credito, con i fattori ESG (Environmental, Social and Governance) sempre più centrali negli investimenti. Da qui la necessità di trovare strategie condivise che permettano di fare sistema tra diverse realtà al fine di raggiungere degli obiettivi comuni. Di questo si è parlato presso la sede di BNL BNP Paribas alla Torre Diamante di Milano, nell’ambito della tavola rotonda “Come accelerare la trasformazione ecologica: il ruolo e la visione delle aziende” a cura della Camera di Commercio France Italie nell’ambito del Club CSR e promossa da Siram Veolia.
Nel corso del dibattito sono intervenuti Paola Accornero, General Secretary e Direttrice HR Carrefour Italia; Anne-Manuelle Gaillet, Avvocato Milano e Parigi, Partner Studio Pirola Pennuto Zei & Associati; Etienne Le Labourier, Amministratore Delegato & Managing Director Guillin Italia; Maria Vittoria Pisante, Direttore Strategia e Sviluppo Siram Veolia; Luca Ranieri, Head of ESG & External Relations BNL BNP Paribas e Gianmarco Tammaro, Sustainability Manager Gruppo Lactalis in Italia.
I lavori sono stati aperti dal presidente della Camera di Commercio France-Italie Denis Delespaul. “Il Club CSR della Camera di Commercio ha proprio questo obiettivo: raccogliere aziende diverse (finanza, distribuzione, cibo, energia) verso dei punti comuni”, ha spiegato citando come obiettivi “la responsabilità verso le generazioni future, nel modo in cui consumiamo, nella mobilità”.
“Dal punto di vista concreto, ogni gruppo ha le sue strategie, ma insieme si ha una forza in più – ha aggiunto Delespaul -. Si tratta di qualcosa in più che unisce l’economia: consacrare tempo ed energia ad azioni morali ed etiche perchè tutti insieme siamo più forti”.
Gli spunti per il dibattito sono arrivati dai dati del “Barometro della sostenibilità” realizzato grazie ad una Survey internazionale di Siram Veolia. L’indagine statistica ha coinvolto circa 25 mila persone in 25 stati selezionati in base al peso demografico, emissioni di gas serra e diversità politico-culturali.
Come illustrato da Maria Vittoria Pisante prestando particolare attenzioni ai dati italiani, l’87% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi vulnerabile ai rischi legati al cambiamento climatico e all’inquinamento. Inoltre, di fronte ad una preoccupazione sempre più crescente per il futuro, circa il 26% degli italiani tende a rinunciare a progetti di lungo termine come avere figli. Esiste però un effetto positivo: al senso di vulnerabilità si affianca una forte motivazione ad agire per contrastare il cambiamento climatico e il 70% degli intervistati in Italia ritiene che i costi per interventi in favore della trasformazione ecologica siano più bassi di quelli delle conseguenze dei fenomeni naturali estremi. Cambia anche la percezione su chi abbia la responsabilità di agire: vengono ritenuti attori prioritari i cittadini, gli stati e le aziende, mentre calano le autorità locali e le ONG. 6 italiani su 10 accetterebbero inoltre al 100% i cambiamenti dati dalle soluzioni green a patto che non presentino rischi per la salute, siano sostenibili e utili e abbiano costi economici e culturali sostenibili.
Ma quale ruolo possono avere gli istituti di credito? Per l’Head of ESG & External Relations BNL BNP Paribas, Luca Ranieri, “le banche devono accompagnare le transizioni e le trasformazioni della propria clientela, a partire dalle famiglie e i consumatori fino alle imprese, da quelle più strutturate che probabilmente hanno una consapevolezza maggiore delle potenzialità dell’efficientamento energetico e della transizione ambientale, ma anche le piccole e medie imprese che si affacciano a questo mondo partendo da un criterio di risparmio e dalla volontà di efficientare e di avere minori emissioni di CO2”.
Naturalmente le banche non possono agire efficacemente senza il supporto di piani normativi anche sovranazionali come quelli delle istituzioni comunitarie.
“L’Europa gioca un ruolo chiave in tutto quello che è la definizione normativa e laddove sia chiara e accompagnata da metodologie univoche e non interpretabili per la misurazione dei dati agevola tutti gli operatori, non solo finanziari – ha sottolineato Ranieri -. Ci sono normative già in vigore, altre in arrivo o alla studio: ad esempio c’è una tassonomia green, ma non ne abbiamo ancora una sociale”.
Fulcro della transizione sono le aziende, soprattutto quelle che operano in settori cruciali come l’agroalimentare e la grande distribuzione.
“Come Gruppo Lactalis, abbiamo tre principali direttive per la sostenibilità: riduzione dell’impatto dei nostri pack (ad esempio, utilizzando materiali riciclabili), benessere animale attraverso il coinvolgimento dei nostri allevatori e riduzione delle emissioni fino ad arrivare ad un Carbon Net Zero entro il 2050”, ha spiegato Gianmarco Tammaro, Sustainability Manager Gruppo Lactalis in Italia.
Tra le novità messe in campo, figura anche la digitalizzazione della filiera. “Oggi stiamo portando avanti una collaborazione tecnologica con una start up di nome X Farm che ci aiuta nella digitalizzazione di tutte le informazioni che raccogliamo con la filiera – ha spiegato – Tutto quello che prima era cartaceo diventa disponibile in un unico applicativo, rendendo possibile un efficientamento dei processi e una maggiore affidabilità delle informazioni”.
Non mancano target ambiziosi anche in un’azienda di distribuzione come Carrefour. “La trasformazione ecologica è al cuore della nostra strategia 2023-2026 e ci siamo fissati degli obiettivi ambiziosi in termini di riduzione degli impatti ambientali dato che come azienda della grande distribuzione abbiamo un ruolo centrale rispetto alla filiera a monte ed ai consumatori”, ha spiegato la General Secretary e Direttrice HR Carrefour Italia Paola Accornero.
Questi obiettivi riguardano “la riduzione dei consumi energetici del 20% entro il 2026, interventi sul packaging, sostituendolo nei prodotti a marca propria con quello riutilizzabile o riciclabile per arrivare la 100% entro il 2025, e riduzione degli sprechi alimentari del 50% entro il 2025”.
“Tutto questo è inquadrato in una strategia a lungo termine di neutralità carbonica che prevede il suo raggiungimento entro il 2030 per l’E-Commerce ed entro il 2040 per i negozi fisici. In questo abbiamo voluto coinvolgere a livello globale i nostri top 100 fornitori impegnandoli in una traiettoria virtuosa per mantenere l’aumento della temperatura del globo entro un grado e mezzo nel corso del secolo, fissandoci anche l’obiettivo di riduzione di 20 megatonnellate di emissioni di gas serra entro il 2030”, ha concluso Accornero.

– foto xh7/Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Sinner salta Roma “Non ho recuperato dal problema all’anca”

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ROMA (ITALPRESS) – Gli Internazionali d’Italia perdono già il protagonista più atteso: Jannik Sinner non calcherà i campi in terra rossa del Foro Italico che dalla prossima settimana ospiteranno il Masters 1000 di Roma. E’ lo stesso tennista altoatesino, numero 2 del mondo, ad annunciare via social di essere costretto a fare un passo indietro, colpa di quel problema all’anca che gli ha impedito di giocare i quarti a Madrid. “Non è facile scrivere questo messaggio ma dopo aver parlato di nuovo con i medici e gli specialisti dei miei problemi all’anca devo annunciare che putroppo non potrò giocare a Roma – scrive Sinner – Ovviamente sono molto triste di non aver recuperato, essendo uno dei miei tornei preferiti in assoluto. Non vedevo l’ora di tornare e giocare a casa davanti al pubblico italiano. Verrò comunque a Roma per qualche giorno e passerò al Foro Italico. Grazie per i vostri messaggi di supporto che apprezzo tantissimo! Ora lavorerò con la mia squadra e i medici per essere pronto per il Roland Garros”, chiosa il campione azzurro che a questo punto dovrebbe rientrare direttamente a Parigi a fine mese.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Pioli “Futuro? A fine campionato parlerò col Milan”

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MILANO (ITALPRESS) – “Ci deve essere la volontà di vincere la partita. Mancano quattro giornate e ancora non abbiamo conquistato del tutto il secondo posto”. Stefano Pioli prova a tenere il focus sul match di domani contro il Genoa, in programma alle 18 a San Siro. Ma a tenere banco, più che le ultime gare che restano per concludere il campionato, c’è il suo futuro. “Fuori si parla di tutto tranne della partita di domani, noi pensiamo a quella – ha ribattuto Pioli -. Abbiamo un grande senso di responsabilità e tante cose da fare. Siamo concentrati su questo. Per il futuro ci si penserà a fine campionato. Abbiamo la possibilità di dimostrare di essere un gruppo coeso e serio. Dobbiamo onorare una maglia importante”. E sulle voci che lo vorrebbero nella prossima stagione sulla panchina del Napoli commenta: “Nessun pensiero. A fine campionato incontrerò il club. Ieri c’erano qui Zlatan e Moncada. Il rapporto è buono, come è sempre stato. A fine stagione parleremo di futuro – ha aggiunto Pioli – Il lavoro ancora non è finito, ho un contratto di un altro anno e non parlerò con nessun altro fino a quando sarò qui. Non sto pensando al mio futuro, fino al 26 maggio sono concentrato sulla mia squadra. Poi decideremo cosa ci sarà da fare”. Il tecnico rossonero si è anche soffermato sul clima ostile nei suoi confronti: “Sono stato elogiato tantissimo e criticato tantissimo, credo faccia parte del ruolo di allenatore di una grande squadra. In questi quasi cinque anni i nostri tifosi sono stati un valore aggiunto e ci hanno sostenuto con entusiasmo soprattuto nei momenti difficili. Sei mesi fa ero ‘on firè? In questi 5 anni sono tornato spesso a casa col cuore felice quando ero on fire, poi ultimamente le cose sono cambiate ed ero un pò più triste. Ma ho goduto tanto dentro delle soddisfazioni che i tifosi mi hanno dato, ho sofferto anche tanto”.
– Foto: Ipa Agency –
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Renzi “Nessun accordo con la Dc per le Europee”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Con la Democrazia cristiana non c’è stato nessun accordo e quindi non avremo i loro voti, dunque mi sento libero di dire che il giustizialismo ad personam non funziona”. A dirlo è il leader di Italia Viva Matteo Renzi, parlando con i giornalisti a margine dell’assemblea regionale del partito tenutasi al Palermo Marina Yachting. “L’affluenza alle europee sarà più bassa rispetto a quando vinsi io – continua Renzi, – Nel 2014 il Pd prese il 41% senza il nome sul simbolo, senza che io fossi candidato e senza toni populisti: il presidente o la presidente del Consiglio deve lavorare, non fare slogan populisti. In quel momento le elezioni europee servivano a combattere la battaglia sull’austerity e prendere quegli spazi di flessibilità per fare il Jobs Act, l’Industria 4.0 gli 80 euro, gli investimenti sulla decontribuzione e altro ancora”. Renzi si rivolge poi agli elettori del Pd: “Qualsiasi nome scelgano, sappiano che voteranno per il duopolio Cgil – 5 Stelle: sostenere un referendum per abolire il Jobs Act significa tradire la propria storia, ma si sa che il Pd non è più la casa dei riformisti. Per quanto riguarda i popolari, se vogliono fare la differenza contro i sovranisti dovrebbero seguire la nostra proposta politica”.

– Foto: xd8/Italpress –

(ITALPRESS).

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