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Economia

Acea, l’assemblea approva il bilancio 2022 e nomina il nuovo Cda

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ROMA (ITALPRESS) – Si è riunita oggi l’Assemblea degli Azionisti di Acea SpA, che ha approvato il Bilancio di Esercizio e Consolidato al 31 dicembre 2022, che evidenzia un utile netto di 280 milioni di Euro e un Ebitda di 1,3 miliardi di Euro; deliberato la destinazione dell’utile di esercizio 2022 e nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Nel 2022, pur in uno scenario complesso, il Gruppo Ace ha confermato la solidità finanziaria e di business, registrando performance operative positive e in crescita che hanno consentito di confermare il medesimo livello di dividendo dello scorso anno di 0,85 Euro per azione, approvato oggi dall’Assemblea. L’Assemblea inoltre ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione che si arricchisce di nuove professionalità di alto profilo che consentiranno al Gruppo di affrontare le importanti sfide strategiche di business che l’Azienda sarà chiamata a realizzare nel prossimo triennio. La Presidente di Acea Barbara Marinali ha commentato: “Accolgo con grande senso di responsabilità la riconferma nel ruolo di Presidente e rivolgo gli auguri di buon lavoro al nuovo Consiglio di Amministrazione che sono certa opererà con spirito di squadra e coesione per il raggiungimento degli importanti obiettivi che l’Azienda si è data”.
L’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, ha dichiarato: “I risultati raggiunti nel 2022, anche grazie alle importanti azioni messe in atto negli ultimi mesi dell’anno, come la riduzione dei costi, la maggiore efficienza operativa e il recupero dei margini, mostrano un’Azienda solida in grado di affrontare le importanti sfide industriali dei prossimi anni. Sono convinto che Acea abbia le basi per creare sempre più valore per i propri stakeholder nel prossimo triennio”. Su proposta del Consiglio di Amministrazione, l’Assemblea Ordinaria ha approvato un dividendo complessivo di Euro 180.665.720,95, pari a 0,85 Euro per azione, in continuità rispetto al 2021, confermando la solidità dell’Azienda. Il dividendo complessivo sarà messo in pagamento a partire dal 21 giugno 2023, con stacco cedola il 19 giugno e record date il 20 giugno. L’Assemblea Ordinaria ha, inoltre, deliberato di destinare l’utile di Acea SpA relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022, pari a Euro 206.735.269,29 come segue: euro 10.336.763,46, pari al 5% dell’utile, a riserva legale, euro 180.665.720,95 ai coci, corrispondenti ad un dividendo unitario di 0,85 Euro, euro 15.732.784,87 a nuovo. L’Assemblea Ordinaria degli Azionisti ha dunque determinato in tredici i componenti del Consiglio di Amministrazione e ha deliberato di nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione che resterà in carica per tre esercizi e precisamente fino all’approvazione del Bilancio relativo all’esercizio 2025.
L’elezione dei componenti dell’Organo amministrativo è avvenuta con voto di lista, secondo le modalità stabilite all’articolo 15 dello Statuto Sociale nella nuova formulazione approvata dall’Assemblea. Nel nuovo Consiglio di Amministrazione risultano eletti: Barbara Marinali, Fabrizio Palermo, Nathalie Tocci, Angelo Piazza, Elisabetta Maggini, Alessandro Picardi e Luisa Melara, sulla base della lista presentata dal Socio Roma Capitale, titolare del 51% del capitale sociale di ACEA SpA che ha conseguito la maggioranza dei voti (il 68,08% circa delle azioni ammesse al voto); Thomas Devedjian e Vincenza Patrizia Rutigliano, sulla base della lista presentata dal Socio Suez International SAS titolare del 23,33% del capitale sociale di Acea SpA; Alessandro Caltagirone e Massimiliano Capece Minutolo Del Sasso, sulla base della lista presentata dal Socio Fincal SpA, titolare del 3,19% del capitale sociale di Acea SpA; Antonino Cusimano e Antonella Rosa Bianchessi, sulla base della lista presentata da un gruppo di società di gestione del risparmio e investitori istituzionali, titolare complessivamente dell’1,17% del capitale sociale di Acea SpA.
– foto ufficio stampa Acea-
(ITALPRESS).

Economia

Urso “Obiettivo sostenibilità ambientale condiviso, ma non può farlo solo l’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’obiettivo della sostenibilità ambientale è pienamente condiviso e dovrebbe esserlo da tutti nel mondo, non possiamo farlo solo noi in Europa quando gli altri vanno in direzione avversa, dato che l’ambiente è comune. L’Europa si è posta degli obiettivi che sono non sostenibili sul piano economico e sociale e il rischio è che diventi un grande parco divertimenti o uno straordinario museo all’aria aperta in cui ricchi turisti asiatici trovano il posto migliore dove passare le loro vacanze. Noi questo non lo vogliamo”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ad Atreju. “Vogliamo certamente essere un patrimonio dell’umanità con le nostre bellezze storiche, culturali e artistiche, ma anche avere un’industria competitiva, capace di reggere la sfida sociale e occupazionale”, sottolinea.

“Tre anni fa il governo di Giorgia Meloni era l’unico in Europa ad aver capito che occorreva rivedere le regole del Green Deal per coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, ci siamo mossi e finalmente oggi abbiamo una maggioranza di Paesi europei che chiedono alla Commissione di agire subito. Vedremo il 16, quando la Commissione ci ha comunicato che avrebbe presentato due documenti importanti e fondamentali, la revisione del CBAM e la revisione del regolamento sulle Co2 e i veicoli leggeri”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Non perdere l’occasione”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Ci preoccupa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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