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I Lakers eliminano i campioni, Miami in finale a Est

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Golden State abdica. I campioni si fanno da parte, cedono ai Lakers in gara-6 e dicono addio all’obiettivo di difendere il titolo vinto lo scorso anno. I gialloviola di Los Angeles vincono 122-101, chiudono la serie sul 4-2 e accedono alla finale della Western Conference dove ad attenderli ci sono i Denver Nuggets. A Est c’è la prima finalista: Miami, infatti, batte New York in gara-6, chiude sul 4-2 e adesso è pronta a studiare la settima e ultima sfida tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers, quella che decreterà l’avversaria nella finale di Conference.
Tornando a Ovest, dunque, i Lakers, dopo una regular-season complicata, si sbarazzano dei Warriors campioni in carica vincendo in casa 122-101. LeBron James vince la sfida nella sfida con Steph Curry ed è lui il trascinatore della franchigia di Los Angeles come testimonia la tripla doppia sfiorata. The King mette a referto 30 punti, 9 rimbalzi e altrettanti assist, non sbaglia nulla e porta i suoi in finale di Conference. Prestazione importante anche per Anthony Davis che, al di là dei 17 punti, mette al servizio della squadra 20 rimbalzi, a tutto ciò vanno aggiunti i 23 punti di Reaves e i 19 di Russell.
L’unico a non andare in doppia cifra nel quintetto iniziale è Schroder, bravo a limitare Curry fino al terzo periodo quando la sua partita si chiude con l’espulsione. Dalla panchina, però, arrivano anche i 13 punti di Walker IV. I Lakers vincono una gara mai in discussione. Golden State ci prova, ma mette in evidenza solo la stella numero 30. Alla fine i punti di Curry sono 32 (2 in più di LeBron), ma è l’unico del quintetto iniziale ad andare in doppia cifra e ai Warriors non bastano neanche i 16 punti dalla panchina di DiVincenzo. I campioni salutano, i Lakers vanno avanti spediti.
Chiudono la serie sul 4-2 anche gli Heat che, in casa, battono i Knicks 96-92 al termine di un match molto combattuto. Alla fine decisivi i 24 punti e 8 rimbalzi di Jimmy Butler e i 23 e 9 di Bam Adebayo. In doppia cifra anche Strus (14) e, dalla panchina, Lowry (11 con 9 assist). New York ci crede fino in fondo, trascinata dai 41 punti di un grande Jalen Brunson. Non basta la sua prestazione così come non è sufficiente la doppia doppia da 15 punti e 11 rimbalzi di Randle. In finale di Conference ci va ancora una volta Miami.
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(ITALPRESS).

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Capello “Finito ciclo di Allegri alla Juve, Atalanta unica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ieri sera l’Atalanta ha giocato una partita entusiasmante, gioca un calcio unico per determinazione, velocità, tecnica. Il primo tempo poteva finire 4 o 5 a zero. La bellezza di questa squadra è la voglia che si vede in campo e soprattutto il pensiero di Gasperini portato al massimo livello. Gasperini ha fatto un lavoro veramente fantastico, tutti si sentono coinvolti. Tutti attaccano, tutti si aiutano. Vederli in queste condizioni fisiche alla fine del campionato mi ha sorpreso. Grande merito di Gasperini nell’aver recuperato Scamacca e De Ketelaare, due talenti che avevano dei momenti di grande pausa, ora sono coinvolti in ogni momento. De Ketelaare? Gasperini gli ha trovato la posizione giusta, gli ha dato sicurezza e convinzione in quella posizione. Ora si esprime senza paura. Nel Milan si esprimeva con paura, si accontentava del passaggino. Ora si sente importante, ha grande qualità e grande visione di gioco”. Così ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’, su Rai Radio 1, Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Roma e Juventus, sull’Atalanta di Gasperini protagonista di questo finale di stagione tra campionato e coppe. “La Roma deve confermare Lukaku? E’ un giocatore particolare, una squadra deve impostare il gioco per lui e con lui – aggiunge Capello – Non è un giocatore di grandissima tecnica quando riceve la palla, però è potente, è goleador, per gli avversari è sempre un problema. Un giocatore determinante, ma allo stesso tempo per caratteristiche blocca qualche idea diversa di calcio. Comunque Lukaku è uno dei migliori attaccanti in circolazione, prima di mollarlo io starei attento”. “I trofei restano nella bacheca e sono sempre importanti, si gioca sempre per questi obiettivi – prosegue l’ex mister del Real – Quando alleni squadre come Milan, Inter e Juventus, è normale che chi li allena pensa di portare qualche trofeo in bacheca. Per quanto riguarda l’Atalanta, sarebbe un sogno vero poter raggiungere questi obiettivi. Ha due possibilità, due partite difficili, però questa Atalanta può sorprendere tutti quanti. Ha il 50% di possibilità di vincere entrambi i trofei”. Sul momento Juve: “Credo proprio che Allegri abbia finito il suo ciclo alla Juve. La squadra non è così forte come pensano i tifosi e come si è pensato dopo il girone d’andata. Ha dei grandi limiti di qualità, ieri nel primo tempo non riusciva a essere pericolosa. Nella ripresa, quando è scattato qualcosa nella testa dei giocatori e con il cambio di assetto tattico, la squadra si è un pò ritrovata. Comunque ci sono altre squadre con dei valori più alti rispetto alla Juve. Sarà molto importante il prossimo mercato”. Capitolo Nazionale: “Spalletti è l’uomo adatto per guidare la Nazionale, sta cercando di far capire quanto sia importante la maglia azzurra. Dopo aver subito l’esclusione dai convocati, Scamacca ha capito che può dare di più e questo vuol dire che il messaggio di Spalletti è arrivato nella testa dei giocatori”. Per l’attacco del Milan si parla di Zirkzee o Sesko: “Zirkzee mi piace tantissimo: è la chiave del gioco del Bologna, è un giocatore che gioca a tutto campo, ha grande tecnica, visione di gioco, personalità. In più non avrebbe bisogno di abituarsi al campionato italiano. Lo prenderei subito. Anche Sesko è interessante, con potenzialità”. Sulle ipotesi di Conceicao al Milan e Pioli al Napoli: “Pioli al Napoli è un rischio nell’opportunità. Pioli è un allenatore di esperienza, ha fatto bene, ha personalità per guidare una squadra difficile come il Napoli, che ha un potenziale molto buono. Sarebbe una bellissima esperienza anche per Pioli, per dimostrare ancora una volta il suo valore. Per quanto riguarda il Milan, tra i nomi degli allenatori stranieri fin qui fatti, Conceicao è quello che mi piace di più. Ha allenato il Porto, una squadra che deve vincere sempre in Portogallo. Quando sei abituato a dover vincere, hai un DNA che ti fa trasmettere qualcosa di positivo alla squadra. Conceicao è un allenatore pragmatico, con delle idee molto interessanti, mi sembra un allenatore pronto per guidare il Milan. In più conosce il nostro calcio”. “Se consiglierei ad Allegri un’esperienza all’estero? Dipende da quale estero: se vai in Arabia, vai per i soldi. Se vai in Inghilterra, vai per la competizione. Se vai in Spagna o Francia, vai per dimostrare che sei capace di vincere anche all’estero”, conclude Capello.
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Indiana e Denver pareggiano i conti nei play-off Nba

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Indiana e Denver pareggiano sul 2-2 le rispettive serie di semifinale di Conference contro New York e Minnesota. In gara-4, a Ovest, i Pacers strapazzano per 121-89 i Knicks con 20 punti di Haliburton (stesso bottino per Burks); a Est, i Nuggets si impongono per 115-107 sui Timberwolves nonostante i 44 punti di Edwards. Nel frattempo, a Chicago si è tenuta la Lottery per il Draft: a selezionare per primi saranno gli Atlanta Hawks, una novità assoluta per la franchigia della Georgia.
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Doppio De Ketelaere, l’Atalanta piega 2-1 la Roma

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BERGAMO (ITALPRESS) – Uno scatto decisivo, un assolo che dà una bella spallata alla corsa Champions. L’Atalanta vince 2-1 contro la Roma, grazie alla doppietta di De Ketelaere; ai giallorossi non è bastato il rigore segnato da Pellegrini nella ripresa. Diciannovesima vittoria in campionato per gli orobici, che a due giornate dal termine della Serie A sono sempre più vicini alla massima competizione europea. In più i bergamaschi hanno la finale di Coppa Italia e quella di Europa League da giocare, per un finale di stagione entusiasmante. La Roma invece “rischia” per il ritorno della Lazio (ora a meno 1): decimo ko stagionale per i capitolini, che a questo punto devono tifare per l’Atalanta in Europa League, in modo da poter ambire alla Champions attraverso il sesto posto nella classifica del campionato.
Un inizio tattico, a specchio, la classica partita a scacchi. Ma l’equilibrio al Gewiss Stadium è durato appena 18 minuti, il modulo speculare disegnato da De Rossi non è servito a nulla contro la giocata di De Ketelaere, il belga ha piazzato il destro decisivo per l’1-0. Il raddoppio nerazzurro si è concretizzato dopo una manciata di minuti: Hien ha contrastato Lukaku sulla trequarti avversaria, Scamacca ha lanciato Koopmeiners, l’olandese a sua volta ha servito lo stesso De Ketelaere, per l’ex Milan è stato facilissimo segnare a porta praticamente sguarnita.
I giallorossi, in totale confusione, hanno concesso occasioni a ripetizione, l’unico demerito da parte dei padroni di casa è stato quello di non segnare il terzo gol: Koopmeiners ha colpito il palo su punizione, qualche secondo prima del duplice fischio Pasalic ha sfiorato la rete con un diagonale uscito per questione di centimetri.
Nonostante i cambi effettuati da De Rossi – Abraham per Baldanzi e Bove per Paredes -, il copione non è cambiato, gli orobici sono andati vicini al 3-0 con due tiri di De Roon e una conclusione di Lookman. A riaccendere le speranze della Roma è stato il rigore assegnato da Guida per un fallo di De Roon su Abraham, al 21′ Lorenzo Pellegrini ha accorciato le distanze superando Carnesecchi. I capitolini si sono aggrappati alle giocate estemporanee: un bel tiro del capitano è stato bloccato dal portiere degli orobici, Abraham non è riuscito a coordinarsi da dentro l’area atalantina. La squadra di Gasperini, invece, ha continuato a calciare in porta senza però trovare lo specchio: 23 i tiri totali dei nerazzurri al termine di un match dominato per larghi tratti.
Alla fine è stata l’Atalanta a far festa; assieme alla Dea esultano anche Bologna e Juventus, qualificate matematicamente per la prossima Champions League.
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(ITALPRESS).

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