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Economia

Tlc, italiani cittadini consapevoli e digitali

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Dai risultati dell’indagine elaborata dall’istituto Piepoli per Inwit e presentata in occasione del terzo Stakeholder Forum dell’azienda, è emerso che il 91% degli italiani è consapevole del valore delle infrastrutture digitali per la crescita e lo sviluppo sostenibile del Paese. “L’indagine conferma quanto sosteniamo da tempo, ossia che il valore delle infrastrutture digitali è fondamentale per l’intero ecosistema – ha dichiarato Michelangelo Suigo, direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit -. Gli italiani hanno raggiunto un ottimo livello di consapevolezza ormai e sono disponibili a sopportare anche qualche disagio pur di avere una connessione di ultima generazione. Una consapevolezza frutto di una maggiore conoscenza della rilevanza del 5G rispetto a qualche anno fa e che porta a comprendere la necessità che abbiamo di un adeguamento dei limiti elettromagnetici”.
Il 90% degli italiani ritiene che la crescita economica e sociale del Paese sia legata al buon funzionamento delle infrastrutture, il 55% ritiene che non sia stato fatto ancora abbastanza per sviluppare le infrastrutture digitali in Italia. La fascia di popolazione che maggiormente conosce le infrastrutture digitali sono gli uomini (70%) in particolare quelli tra i 35 e 54 anni. Rispetto allo scorso anno l’indagine rileva una accresciuta consapevolezza sul tema dei principali vantaggi che conseguirebbero dal potenziamento delle infrastrutture digitali. È il caso, ad esempio, della “riduzione del digital divide” che nel 2022 pesava il 42% e ora sale al 50%, così come “Lo sviluppo della pubblica amministrazione”, passato dal 35% al 46%. Secondo il 95% degli intervistati l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese sono aspetti importanti, e per circa un terzo rappresentano una priorità assoluta. L’87% degli intervistati ritiene che il digitale e il potenziamento delle infrastrutture sia uno strumento per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità nazionali. Rispetto alle opinioni nei confronti del digitale, la connettività è percepita dagli italiani come un diritto che deve essere garantito su tutto il territorio nazionale (88%). È inoltre un elemento essenziale della nostra quotidianità e sembra ormai difficile poter vivere senza tecnologia. Oltre 6 italiani su 10 sarebbero disposti ad accettare alcuni disagi pur di avere una connessione di ultima generazione (61%). Anche la conoscenza sul 5G è cresciuta rispetto allo scorso anno. Il 90% degli intervistati afferma di aver sentito parlare di 5G (il 5% in più dello scorso anno) e oltre il 60% ritiene di essere molto o abbastanza informato sulla tecnologia mobile 5G. L’89% degli intervistati lo ritiene un’opportunità per la crescita del Paese e l’85% degli intervistati ritiene che il 5G sia un driver per la crescita sostenibile del Paese. Solo un intervistato su 10 è consapevole del fatto che i limiti alle emissioni elettromagnetiche prodotte dalle antenne in Italia sono i più bassi rispetto alla media europea. La maggioranza ritiene che siano in linea (7 su 10) e 2 intervistati su 10 pensa che siano più alti. Quasi 6 italiani su 10 (57%) si dichiarano favorevoli all’innalzamento dei limiti elettromagnetici in vigore in Italia per adeguarli alla media UE.
(ITALPRESS).

Economia

Ad aprile il mercato auto in crescita del 7,5% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile 2024 sono state immatricolate 135.353 autovetture a fronte delle 125.884 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 7,52%. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
I trasferimenti di proprietà sono stati 446.631 a fronte di 370.132 passaggi registrati ad aprile 2023, con un aumento del 20,67%.
Il volume globale delle vendite mensili, pari a 581.984, ha interessato per il 23,26% vetture nuove e per il 76,74% vetture usate.
Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli al 30.4.2024, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di aprile 2024.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Piazza Affari chiude in lieve calo, Ftse Mib -0,03%

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MILANO (ITALPRESS) – Chiusura in lieve calo a Piazza Affari. L’indice Ftse Mib fa segnare -0,03% a 33.736 punti, mentre l’Ftse Italia All-Share cede la stessa percentuale a quota 35.930. L’indice Ftse Italia Star perde lo 0,08% a 47.094 punti.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Ocse, all’Italia servono riforme strutturali e Pnrr per la crescita

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ROMA (ITALPRESS) – L’Ocse ha lasciato invariata la previsione di crescita del Pil dell’Italia, con un +0,7% nel 2024 e +1,2% nel 2025. Il dato è contenuto nel World Economic Outlook. In particolare, l’Ocse osseva che le rigide condizioni finanziarie, l’erosione dei redditi reali dovuta alla modesta crescita salariale in un contesto d’inflazione elevata e la graduale eliminazione del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi energetica, potranno pesare sui consumi privati e sugli investimenti. Nel 2024 questi ostacoli saranno compensati solo in parte dai tagli temporanei alle imposte sul reddito e sulla previdenza sociale e dalla prevista ripresa degli investimenti pubblici relativi ai fondi Next Generation EU. Si prevede che l’inflazione di fondo diminuisca gradualmente nel corso del 2024 sulla scia dell’aumento della disoccupazione e della moderata crescita dei salari nominali. Nel 2025, il sostegno ai redditi reali delle famiglie derivante dalla ripresa dei salari reali, il previsto aumento degli investimenti pubblici e il rafforzamento delle esportazioni dovuto alla ripresa della domanda da parte dei principali partner commerciali dell’Italia determineranno una lieve ripresa dell’attività, nonostante la modesta stretta fiscale. I rischi per la crescita sono sostanzialmente bilanciati. Il principale rischio al ribasso è che il ridimensionamento del “superbonus” inneschi una contrazione maggiore del previsto negli investimenti immobiliari. Secondo le previsioni, inolre, il disavanzo pubblico si ridurrà ma rimarrà al di sopra del 3% fino al 2025, il rapporto debito pubblico è elevato e vi sono notevoli pressioni sulla spesa. Sarà quindi necessario un aggiustamento fiscale ampio e duraturo nell’arco di diversi anni per far fronte alle future pressioni sulla spesa, riportando al tempo stesso il rapporto debito/Pil su un percorso più prudente e rispettando le nuove regole fiscali dell’UE.
L’aggiustamento dovrebbe includere azioni decisive per contrastare l’evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e condurre ambiziose revisioni della spesa.
La piena attuazione degli investimenti pubblici e dei piani di riforma strutturale previsti dal Pnrr potrebbe sollevare durevolmente il Pil, con l’ulteriore vantaggio di esercitare un’ulteriore pressione al ribasso sul rapporto debito/Pil.
Il Pnrr rivisto potrebbe contribuire ad accelerare l’attuazione, anche concentrandosi sui progetti per i quali l’attuazione entro il 2026 rimane fattibile. La priorità dovrebbe ora essere il rafforzamento della capacità di attuazione della pubblica amministrazione, soprattutto a livello regionale e comunale.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Ocse –

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