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PISCINA DI VOGHERA, UN’ESTATE TRA TUFFI ED EVENTI

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Con la riapertura outdoor della Piscina di Voghera iniziano anche tutte le serate che animeranno l’estate vogherese. Anche quest’anno, infatti, Asm e lo staff del centro natatorio hanno programmato una serie di eventi gastronomici e di divertimento diretti ai bagnanti di tutte le età, per consentire loro non solo di trascorrere tutto il giorno in piscina, ma anche di poter cenare o prendere un aperitivo al bar nelle ore serali.

“L’idea è proprio quella di permettere alle famiglie, e più in generale a tutti gli utenti, di poter vivere la loro piscina anche per appuntamenti, come l’apericena o l’aperitivo, che normalmente, magari dopo un giorno trascorso nel nostro impianto, organizzerebbero in un altro locale – spiega Domenico Buscone, responsabile di servizio di Asm Voghera – Grazie al Summer Party, invece, è possibile fermarsi in piscina per un aperitivo o, grazie al nostro servizio ristorazione, anche per una cena in compagnia, trascorrendo delle ore in totale relax”.

Oltre agli eventi serali gastronomici torna anche lo Schiuma Party, che lo scorso anno aveva già riscosso un grande successo.

Il Summer Party della Piscina di Voghera inizierà Giovedi 22 giugno con un apericena. Giovedi 29 giugno si potranno invece degustare salumi e gnocco fritto. L’iniziativa proseguirà anche nel mese di Luglio: mercoledi 5 primo appuntamento con lo Schiuma Party e in serata l’apericena. Il 13 luglio c’è la calamarata con patatine mentre mercoledi 19 luglio torna lo Schiuma Party più apericena.  Ultimo appuntamento di luglio sarà giovedi 27 con paella e sangria. Tre gli appuntamenti nel mese di agosto. Mercoledi 2 agosto Schiuma Party e apericena. Giovedi 10 agosto salumi e gnocco fritto e, ultimo appuntamento del Summer Party, mercoledi 16 agosto con lo Schiuma Party e l’apericena.

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Lo Schiuma Party si svolgerà dalle 16,30 alle 19,30. Gli apericena inizieranno alle ore 18 mentre le serate gastronomiche alle ore 19. Il servizio bar sarà aperto fino alle 21.

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Tajani “Interventi sul ceto medio, ora l’impegno con l’Africa”

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ROMA (ITALPRESS) – “In quell’area e in tutti i Paesi africani c’è grande richiesta d’Italia. I governi della regione ci chiedono di essere più presenti. Hanno apprezzato il Piano Mattei e il fatto che l’Italia non si comporta da potenza neo-coloniale”. Così, in una intervista a Il Messaggero, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Oggi comincia la sua prima missione da ministro degli Esteri nell’Africa sub-sahariana Mauritania, Senegal e Niger.
“La nostra forza – spiega – sta in una postura di vera collaborazione, senza atteggiamenti di superiorità o la pretesa di prendere e non dare. Il nostro è un paradigma rovesciato. Non portare via le materie prime ma aiutare quei Paesi a trasformare quelle materie anche col lavoro delle nostre imprese. L’opposto di un approccio colonialista. Abbiamo il dovere, da italiani e europei, di essere i primi interlocutori dell’Africa e di non lasciare questa funzione a Cina e Russia”.
Insieme a Tajani ci sarà anche Piantedosi. “Abbiamo deciso di fare insieme questo viaggio – spiega il vicepremier – perchè insieme parleremo anche di lotta al terrorismo, del contrasto alla lotta all’immigrazione clandestina e di come favorire l’immigrazione regolare. Gli aspetti da trattare insomma sono molteplici. Noi per esempio abbiamo in Senegal molte aziende ed è previsto in questi giorni un importante business forum a Dakar – dove riunirò i nostri ambasciatori in Africa – e abbiamo in Niger il nostro contingente militare”.
“Noi siamo ancora in Niger – ricorda -. Anche perchè attraverso la regione di Agadez passano i traffici di esseri umani e di armi. La cui destinazione è spesso la Libia, dove c’è forte l’influenza della Russia. L’Italia vuole essere protagonista in un’area così cruciale del Sahel quale è il Niger. Che oltretutto è dotato di materie prime come l’uranio. L’Africa è un continente ricco, abitato in molte sue parti da popolazioni povere. E noi, con il nostro saper fare, possiamo favorire la crescita economica e sociale di queste popolazioni. Nei prossimi mesi vorremmo tenere una riunione di Paesi del Sahel fra cui Ciad, Burkina Faso, Niger e Mali per rinforzare non solo i rapporti politici ma anche quelli economici e di cooperazione”.
“Che l’Europa debba contare di più è ovvio – osserva Tajani -. C’è chi vuole, farla contare di più e chi di meno. Io sono per la prima opzione. Senza Europa nessun Paese, e questo vale anche per l’Ungheria, è in grado di competere nel mondo. Per quanto riguarda l’Italia, oltretutto, noi abbiamo la possibilità di diventare, in Europa, l’ambasciatrice dell’Africa. Con le nostre imprese e grazie al Piano Mattei, stiamo facendo tanto: cooperazione allo sviluppo, trasformazione di terreni non coltivati in terreni agricoli, attività estrattive e via dicendo”. Eni “è il player più richiesto – aggiunge -. Un’eccellenza. E ne abbiamo anche altre. Nella legge di bilancio, ci sono fondi per favorire l’internazionalizzazione delle nostre ottime imprese, comprese quelle che lavorano in Africa”.
Poi, in merito alla manovra, dichiara: “Questa è una buona finanziaria. Aiuta il ceto medio con la riduzione dell’Irpef, sostiene gli stipendi più poveri, investe nella sanità. Sulle banche, è passata la linea di Fi. Non ci sono tasse sugli extra profitti ma solo un contributo, frutto di un accordo definitivamente concluso al Mef da Giorgetti, dal viceministro Leo e da me con i rappresentanti dell’Abi”. In merito a Salvini che protesta, definisce “legittima la sua posizione, ma pacta sunt servanda”. Ed in merito alle modifiche in Parlamento: “Nessuna tassa aggiuntiva sulle case vacanza, articolo 18 da sistemare (quello sui dividendi che penalizza le imprese con una doppia tassazione) e bisogna intervenire su Metro C di Roma, metro di Milano e linea Afragola-Napoli. Altra priorità per noi è la soluzione dei problemi legati a forze armate e di polizia”.
Giovedì il sì alla riforma della Giustizia “sarà una data storica”, dice Tajani. Ed in merito al referendum, “lo vinceremo, perchè i cittadini sanno che è una riforma giusta. Ho già chiesto ai parlamentari Costa e Zanettin di cominciare a creare comitati per il Sì”. I partiti della sinistra “se vogliono dare una spallata, non la danno al governo ma al popolo italiano. Intanto noi di Fi, il 21 novembre, organizzeremo eventi in tutta Italia. E il giorno in cui, nel ’94, venne pubblicato l’annuncio dell’avviso di garanzia a Berlusconi prima che gli venisse notificato. L’inizio di un lunghissimo calvario. Ora siamo in un’altra fase. E vedrete che, siccome la riforma Nordio punta ad esaltare il giudice terzo, molti elettori anche di sinistra non seguiranno la logica della spallata e voteranno secondo coscienza”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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