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Politica

Carburanti, Urso “Gli aumenti sono colpa dell’Opec”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da due giorni i prezzi sono sostanzialmente stabili, ma vedo che tutti i mezzi di informazione preferiscono titolare sul caso di un solo distributore sulla Milano-Varese perchè propone la super a 2,7 euro. Ma lo stesso gestore, che ha avuto due ispezioni della Finanza, ha specificato che si tratta di un contenzioso aperto con il suo fornitore che gli impone un prezzo elevato. La realtà di quanto accade nel resto dei 22 mila distributori italiani, il più alto numero in Europa per abitante, è ben diversa. Grazie al provvedimento del governo che ha imposto di esporre i prezzi medi, il consumatore può fare un confronto, scegliere e risparmiare. Perchè se c’è un distributore che fa pagare più di 2 euro ce ne saranno altri con un prezzo più basso”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che aggiunge: “Intanto, va detto che i prezzi dei carburanti hanno cominciato a salire da quando l’Opec+, il cartello dei paesi arabi alleati con la Russia ha cominciato a tagliare la produzione per far salire i prezzi del barile. Un aumento che si scarica sul consumatore. Ma nonostante questo, al netto delle tasse e delle accise, in Italia abbiamo il costo industriale di benzina e diesel il più basso d’Europa, molto più di Germania, Francia e Spagna. Un risultatoottenuto grazie alla moral suasion del governo negli incontri con gli operatori e al provvedimento sull’obbligo di esporre i prezzi medi. Inoltre, penso che l’Europa dovrebbe giocare anche nel caso dei carburanti un ruolo da protagonista. Come è avvenuto per il gas, quando il presidente Draghi ha proposto un price cap oltre il quale i paesi Ue non avrebbero più acquistato la materia prima, provvedimento poi attuato con il governo Meloni. Non dobbiamo rassegnarci: l’Europa è il più importante cliente al mondo e da sempre si batte per il rispetto delle regole di mercato, contro le distorsioni e le speculazioni”.
In merito al taglio delle accise, spiega: “Il presidente Draghi prese quella decisione in un momento eccezionale. Il costo della riduzione delle accise da marzo a dicembre del 2022 è stato di oltre 9 miliardi esattamente il costo del reddito di cittadinanza. Il governo Meloni ha preferito utilizzare quelle risorse per il taglio del cuneo fiscale, per i salari più bassi e le famiglie più numerose. E vogliamo rendere queste misure strutturali. In questo modo possiamo aiutare le famiglie in difficoltà alle prese con l’inflazione e per dare uno stimolo al sistema produttivo attraverso i consumi”.
Sul caro voli, commenta: “Il governo si è mosso dopo le segnalazioni dell’Antitrust e dell’Enac. Sono autorità indipendenti che hanno denunciato come nel periodo delle festività natalizie i biglietti verso le isole abbiano raggiunto livelli record. E lo stesso è accaduto nel caso di incidenti ferroviari o disastri naturali come l’alluvione in Emilia-Romagna: quando i cittadini non avevano altra possibilità di spostarsi se non aereo è accaduto che i prezzi dei biglietti siano andati alle stelle. Ma questonon è mercato, è speculazione, una sua distorsione. Infatti, c’è stata una segnalazione da parte di autorità terzi. Del resto, il primo che si è mosso dopo il nostro intervento è una compagnia, che in Italia prende sussidi da parte di aeroporti che si contendono i suoi voli, e che l’Authority ha sanzionato non una ma undici volte. Noi siamo intervenuti dando all’Antitrust quei poteri di intervento sull’algoritmo che prima non aveva”.
Poi, conclude: “Nella UE paesi come Croazia e Ungheria hanno introdotto prezzi amministrati. Noi non l’abbiamo fatto. Abbiamo scelto la strada del dialogo, della trasparenza e della solidarietà: nel rispetto delle regole europee in cui credo fermamente. Attraverso incontri con la distribuzione, esercenti e commercianti ma anche con produttori, piccole e medie imprese, artigiani e cooperative abbiamo individuato un paniere di prodotti di largo consumo che avranno un prezzo calmierato dal 1 ottobre per tre mesi. Al momento non hanno aderito aziende della grande distribuzione, alcune delle quali invece hanno accolto l’invito che è stato fatto loro in Francia dal liberista Macron o in Spagna dal governo socialista. E non mi pare che quando analoga operazione è stata fatta in questi paesi i liberisti italiani abbiamo protestato”.
foto Agenzia Fotogramma
(ITALPRESS).

Politica

Cecilia Sala “Incappucciata e interrogata per 10 ore”

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ROMA (ITALPRESS) – “Gli interrogatori avvenivano ogni giorno, per 15 giorni, incappucciata. L’ultimo interrogatorio, il giorno prima della mia liberazione, annunciata alle 9 di mattina dell’8 gennaio, era durato 10 ore”. Lo ha detto Cecilia Sala, detenuta in Iran per 21 giorni, a “Che Tempo Che Fa”. “Sono stata fortunatissima a stare lì dentro
solo 21 giorni – aggiunge -. Il recupero è più rapido rispetto a tante altre persone sono rimaste lì centinaia di giorni”. “Avevo chiesto il Corano in inglese – aggiunge – perché pensavo fosse un libro che in un carcere di massima sicurezza dell’Iran non mi potessero negare ma mi è stato negato. Ho passato il tempo a contarmi le dita, a leggere gli ingredienti sulle buste”.
-foto ufficio stampa “Che tempo che fa” –
(ITALPRESS).

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Politica

Mattarella inaugura Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

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AGRIGENTO (ITALPRESS) – “Viviamo un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull’istante del presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha partecipato alla cerimonia d’inaugurazione di Agrigento capitale italiana della cultura 2025, che si è svolta al Teatro Luigi Pirandello. “Guardiamo con speranza a questo anno da vivere insieme con la voglia di accogliere, di conoscere, di dialogare, di compiere un percorso affascinante, in compagnia gli uni degli altri”, ha sottolineato.
Al termine, uscito dal teatro, il Capo dello Stato, è stato salutato, tra gli applausi, da alunni e studenti in festa, che sventolavano bandierine tricolore al grido “Presidente, Presidente”. Mattarella si è avvicinato ai ragazzi, salutandoli e stringendo mani. Stessa scena prima dell’inizio della cerimonia.
L’evento, aperto dall’Inno nazionale eseguito dal coro e dall’orchestra d’archi del Conservatorio “Arturo Toscanini” di Ribera, diretto dal Maestro Alberto maniaci, è stato condotto da Bebbe Convertini e da Incoronata Boccia.
Nel corso della cerimonia hanno preso parola Roberto Albergoni, Direttore Generale della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025; Natalia Re, Presidente Movimento Italiano per la Gentilezza; Giacomo Minio, Presidente della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025; Francesco Miccichè, Sindaco di Agrigento; Renato Schifani, Presidente della Regione Siciliana; Alessandro Giuli, Ministro della cultura.
Agli interventi si sono alternate le esibizioni di Gianfranco Jannuzzo con il monologo “Girgenti amore mio”, del musicista Francesco Buzzurro che ha eseguito il brano “Il quinto elemento Fuego” e di Romina Caruana che ha letto un testo tratto dal suo libro “E’ solo un gioco di anime”.
Le celebrazioni si sono concluse con l’intervento del Presidente Mattarella. Al termine tutti in piedi per rendere omaggio al Capo dello Stato.
Selezionata dal Ministero della cultura, tra una rosa di 10 città finaliste, Agrigento è risultata vincitrice per il 2025 con il dossier dal titolo “Il sè, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, incentrato sullo scambio culturale tra i diversi popoli del Mediterraneo.
– foto Quirinale –
(ITALPRESS).

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Politica

Papa Francesco “Investimenti per armi, sono una follia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Fare del bene sempre, perchè la costanza premia chi opera con fedeltà: lo sapete bene, nel campo delle assicurazioni. Fare del bene a tutti, cominciando dai più bisognosi, secondo la dottrina sociale della Chiesa, che testimoniate in tante opere di beneficenza”. Così Papa Francesco che ha accolto in udienza una Delegazione della Fondazione Cattolica di Verona.
“Non dimentichiamo – aggiunge il Pontefice – che il denaro rende di più quando è investito a vantaggio del prossimo. Questo è importante. C’è una situazione molto brutta, adesso, sugli investimenti. In alcuni Paesi gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche delle armi: investire per uccidere. Sono pazzi! Questo non è a vantaggio della gente. E quando si fa così, contro o fuori rispetto al vantaggio della gente, il denaro invecchia e appesantisce il cuore, rendendolo duro e sordo alla voce dei poveri. La prima cosa da scartare per l’egoismo sono i poveri, è curioso questo. Quando mettiamo la ricchezza a servizio della dignità dell’uomo, non possiamo che averne guadagno, sempre: promuovendo il bene comune, infatti, si migliorano i legami della società cui tutti partecipiamo. Davanti alle emergenze educative e lavorative, vi esorto a rinnovare di continuo la vostra fiducia nella Provvidenza di Dio, che guida con amore la storia chiamandoci a costruire un futuro secondo giustizia. Vi benedico di cuore. E continuate a fare un bel lavoro, a farlo perchè questo è seminare futuro, è seminare felicità, è seminare pace”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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