Finalmente con il concerto dei Matia Bazar si è rivista la folla in Piazza Duomo a Voghera. Intendiamoci, non il pienone delle grandi occasioni (tipo Carmen Consoli la settimana scorsa a Varzi), come ha sottolineato qualcuno forse con qualche eccesso (ma si sa, i numeri sono fatti per essere gonfiati e sgonfiati a seconda di dove tira il vento politico), ma almeno metà piazza è tornata ad animare la città, con molti fans dello storico gruppo che ha accompagnato diverse generazioni (è sorto nel 1975) arrivati anche dal milanese e da altre province. Piercarlo Lallo Tanzi giocava in casa: il batterista vogherese, oggi 60enne, ha vissuto intense emozioni su quel palcoscenico, come del resto gli altri 4 componenti del gruppo (di quello originale è rimasto solo il tastierista Fabio Perversi). La cantante Luna Dragonieri è brava ma non certo paragonabile ad Antonella Ruggiero o a Silvia Mezzanotte, quelle appartengono ad un altro pianeta e non è possibile fare raffronti. Comunque il gruppo si è rinnovato quasi completamente ma la musica pop che conosciamo non ha deluso, un salto nel passato ha fatto davvero piacere alla nostra mente, che vagava tra musica e ricordi. Non si può dire lo stesso invece di chi ha aperto la serata, giovani semi-sconosciuti ma con davvero poco talento e una voce che a qualsiasi talent verrebbe bocciata in toto, anche quel “Su le mani” ripetuto di continuo. A volte si dice “largo ai giovani”, sì, ma i giovani devono anche valere per rischiare di non essere subissati di fischi anziché di applausi (pochi, al loro indirizzo). Da migliorare sia la pubblicità all’evento (davvero scarsa) che gli interventi della serata: bene l’entusiasmo per la nuova associazione Amo Voghera ma sia il presidente Roberto Bonacina che il sindaco Paola Garlaschelli, oltre a sentirsi poco, non sono certo oratori da palcoscenico. Nel complesso comunque una serata positiva, se non altro perché ha riportato i vogheresi, in parte, in piazza. E qui dobbiamo tirare le orecchie all’amministrazione comunale che per tutta estate è stata assente: ok i tagli alle spese, i conti da calibrare al meglio, ma fare socializzare con eventi la cittadinanza, dopo due anni di restrizioni e di covid è quantomeno necessario, Pavia, Vigevano, Varzi, etc. insegnano. Un’ultima nota per chi sui gruppi social, tipo “Sei di Voghera” oggi faceva notare che non c’erano i posti a sedere: forse non conosce le regole restrittive legate alla sicurezza e imposte dalla questura dopo che il terrorismo islamico ha fatto irruzione da qualche anno nelle nostre vite. Organizzare eventi di piazza è sempre più difficile, dunque è sempre necessario informarsi prima di scrivere o parlare. Bene dunque l’iniziativa di “Ama Voghera”, ma il Comune potrebbe fare molto di più in piazza e altrove…

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