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Cronaca

Peste suina, diffuso in rete il video su soppressione maiali a Pavia

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PAVIA (ITALPRESS) – A poche ore dalla protesta davanti alla sede dell’Azienda per la tutela della salute di Pavia, dove alcune centinaia di attivisti e cittadini hanno manifestato il loro dolore per la soppressione dei 9 maiali del rifugio Cuori liberi di Sairano, è stato diffuso in rete un video shock sulla morte del maialino Pumba, avvenuta proprio per mano dei veterinari dell’Ats pavese. “Il video – spiega Sara d’Angelo della Rete dei Santuari di animali liberi – è stato ripreso da una telecamera nascosta da Essere Animali all’interno del rifugio e mostra le immagini strazianti di Pumba, un maialino di cinque anni in perfetta salute che all’arrivo dei veterinari scodinzola credendo di trovarsi con persone amiche, come quelle che di solito frequentano il rifugio, ma appena intuisce il pericolo inizia a indietreggiare. Cerca di scappare in tutti i modi per sottrarsi ai suoi aguzzini e infine, braccato e ormai terrorizzato, si rifugia nella casetta che lui è abituato a considerare un rifugio sicuro e che si trasformerà invece in una trappola. Subito viene chiuso all’interno dopodichè due veterinari entrano con le siringhe: lacerante e spaventoso è il grido che si alza a quel punto da dentro la casetta e che poi, lentamente, si spegne, insieme alla vita di Pumba. I veterinari, infine, portano via il suo corpo senza vita trascinandolo a più mani e tirandolo con una corda, per poi buttarlo, come un sacco di immondizia, sulla ruspa che lo getta nel camion dei rifiuti. Il video è reso ancora più impressionante dall’audio, da quell’urlo senza speranza, suono di puro terrore che si imprime nella mente come un chiodo e non esce più”.(ITALPRESS).

Foto: Rete santuari di Animali liberi

Cronaca

Mirri “L’esperienza più bella è Mattarella al Barbera”

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Cronaca

Report Fondazione Cariplo, “fiorire” nelle disuguaglianze è possibile

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Cronaca

Italiani e sorriso, sempre più adulti con l’apparecchio ortodontico

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ROMA (ITALPRESS) – In Italia indossare l’apparecchio non è più prerogativa solo di bambini e adolescenti. Sempre più adulti ricorrono infatti all’ortodonzia e all’utilizzo di dispositivi ortodontici, per prendersi cura della salute della bocca, correggere difetti e migliorare il proprio sorriso. Una tendenza confermata dall’ultima ricerca OmniSalus 2025 realizzata da Key-Stone: 1 italiano adulto su 4 dichiara di soffrire di un disallineamento dentale o malocclusione. “La metà di questi – spiega Roberto Rosso, presidente di Key-Stone – in caso di trattamento, sceglierebbe esclusivamente come dispositivi gli allineatori trasparenti. Ma 1 su 2 è invece aperto anche a soluzioni con apparecchi tradizionali”.
“Un dato da non trascurare – commenta Erica Barina, presidente FACExp, associazione di medici ortodontisti diffusa su tutto il territorio nazionale – considerando che in passato l’apparecchio ai denti ha rappresentato anche un tabù estetico, motivo di imbarazzo, non solo per i più giovani. Il superamento di questa visione negativa – emblematico il caso della prima Miss Italia della storia che sfoggia un bellissimo sorriso “potenziato” da apparecchio – consente a una popolazione più ampia di prendersi cura del proprio sorriso e di vivere con la giusta serenità la convivenza con uno strumento necessario per una salute migliore”.
Come per gli occhiali da vista, l’utilizzo dell’apparecchio ortodontico in passato era fonte di insicurezza e imbarazzo e veniva utilizzato solo in rari casi in età adulta, più associato a interventi da effettuare durante l’infanzia e l’adolescenza. Oggi, invece, l’apparecchio si è spogliato di questo limite e rappresenta un modo per prendersi cura di sè anche e soprattutto in prospettiva futura, per mantenere uno stato di salute ottimale della bocca, evitare problematiche che potrebbero altrimenti peggiorare con l’invecchiamento e per lavorare sull’estetica del sorriso in modo controllato per un risultato naturale e genuino.
“In un momento storico in cui anche per la propria salute si tende a dare molto credito e seguito a ciò che si vede sui social e in TV, accogliamo con favore eventi come l’elezione di una Miss con l’apparecchio ortodontico, che contribuisce a fare cultura positiva sull’ortodonzia – continua Barina -. L’apparecchio è un dispositivo medico a tutti gli effetti, che viene consigliato dagli ortodontisti per raddrizzare denti storti e sovrapposti, allargare il palato, correggere la chiusura della mandibola, assicurare una corretta masticazione e in generale correggere disallineamenti della bocca che in alcuni casi possono portare anche a gravi complicanze con effetti su tutto il corpo. Lavorare con l’apparecchio in individui in fase di sviluppo, quindi in età adolescenziale, permette chiaramente di giocare di anticipo e prevenire grossi problemi che per conformazione fisica personale sono destinati ad accentuarsi in età adulta. Questo, però, non vuol dire che per gli adulti l’apparecchio non possa portare a risultati efficaci per correggere e alleviare disallineamenti e inestetismi. Apparecchio significa prima di tutta cura. Associarlo a qualcosa di brutto e negativo, come spesso è stato fatto in passato, significa fare passi indietro rispetto ai progressi che abbiamo fatto in tema di salute e benessere. Miss Italia con l’apparecchio è un’immagine molto potente, che lancia finalmente un messaggio positivo soprattutto in un contesto come quello della bellezza”.
Attraverso la stessa potenza dei social e delle comunicazioni che diventano virali in tempi rapidi, possono diffondersi anche modelli molto rischiosi, come il caso dei personaggi celebri che promuovono il cosiddetto ciuccio per gli adulti, incentivando una moda sbagliata e dannosa, “mascherata” da strumento per alleviare stress e tensioni.
“Chi si lascia influenzare da trend simili, dovrebbe domandarsi quali possano essere le conseguenze di gesti in apparenza banali. Succede anche per la salute orale – continua Barina – Senza citare i risvolti psicologici, tra le problematiche che l’uso prolungato del ciuccio può portare ad adulti e bambini troviamo malocclusioni dentarie, problemi articolari alla mandibola, difficoltà di pronuncia e persino disturbi respiratori. Ne vale la pena? Direi di no”.

– news in collaborazione con Master Communication –
– foto ufficio stampa Master Communication –
(ITALPRESS).

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