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Cronaca

Milano, sequestrati 440 grammi di hashish in un box abbandonato

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MILANO (ITALPRESS) – Ieri a Milano la Polizia di Stato ha sequestrato 440 grammi di hashish in un box abbandonato in zona Niguarda. Ieri pomeriggio, gli agenti del Commissariato Greco Turro, nell’ambito di un’attività volta al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, nel quartiere Cà GrandaNiguardaPratocentenaro hanno individuato un box sotterraneo di uno stabile ALER in via Val Maira quale luogo di detenzione di sostanze stupefacenti. All’interno del box, che risulta non assegnato, i poliziotti di via Perotti hanno trovato un motociclo rubato, un set di strumenti da scasso composto da 13 chiavi alterate e con l’aiuto dell’unità cinofila diversi panetti di hashish per un peso complessivo di 440 grammi.(ITALPRESS).

Foto: Polizia di Milano

Cronaca

Nas sequestrano a Reggio Calabria una tonnellata di alimenti non conformi

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – I Carabinieri del NAS di Reggio Calabria hanno eseguito verifiche igienico-sanitarie presso attività di rivendita all’ingrosso ed al dettaglio di prodotti ortofrutticoli. In totale sono state ispezionate 16 attività (di cui 11 con esito irregolare), adottando provvedimenti di “chiusura immediata” in 2 casi e 11 diffide per “non conformità” strutturali, igienico-sanitarie e/o organizzative.

In particolare, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo oltre 1.000 kg di alimenti non conformi (prodotti che non rispettano la normativa vigente in materia di sicurezza e qualità, presentando pericoli per la salute o difetti), sottoponendo a chiusura immediata – per gravi carenze igienico sanitarie ed autorizzative – due rivendite al dettaglio di prodotti ortofrutticoli. Il valore delle attività sottoposte a provvedimento ammonta a circa 500.000 euro, mentre quello degli alimenti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica e sottoposti a sequestro amministrativo a circa 30.000 euro.

In relazione alle violazioni rilevate, sono state contestate sanzioni amministrative per un totale di circa 35.000 euro ed i titolari delle aziende deficitarie sono stati segnalati alle competenti autorità sanitaria ed amministrativa.

– Foto: ufficio strampa Carabinieri –

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(ITALPRESS).

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Cronaca

Operazione Market Drugs, 29 arresti contro esponenti clan Conte di Bitonto

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BARI (ITALPRESS) – La Polizia di Stato ha eseguito ventinove ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari, nei confronti di persone ritenute esponenti del clan Conte di Bitonto. Sono stati tutti condannati, in via definitiva per reati in materia di stupefacenti con l’aggravante mafiosa ed uno di loro anche per associazione per delinquere di stampo mafioso.

L’indagine, è la prosecuzione di un’altra attività svolta nei confronti di esponenti del clan Conte di Bitonto (BA) per fatti commessi la mattina del 30 dicembre 2017 quando è stata uccisa, per errore, Anna Rosa Tarantino. Il grave fatto di sangue fu provocato, come noto, dallo scontro in atto a Bitonto per il controllo delle piazze di spaccio, che vedeva contrapposti i due gruppi criminali operativi in quel territorio.

I due clan, nonostante l’importante risposta di contrasto da parte della Polizia di Sato per quell’omicidio, hanno continuato a contrapporsi con scontri armati per le strade della città al fine di assicurarsi i lucrosi profitti derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti. Per tale ragione, i successivi approfondimenti investigativi si sono concretizzati nell’operazione convenzionalmente denominata Market Drugs per i delitti associativi in tema di stupefacenti, che erano rimasti di contorno alle indagini sugli omicidi, le armi e i ferimenti citati.

I ventinove provvedimenti hanno riguardato soggetti tutti riconducibili al clan Conte una parte dei quali già detenuti in varie carceri italiani. Di fondamentale importanza, nell’indagine in argomento, le dichiarazioni di molti collaboratori di Giustizia che hanno permesso di raccogliere importanti fonti di prova proprio sull’esistenza di una ben strutturata organizzazione criminale dedita prevalentemente al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti nella cittadina bitontina; un’associazione capace, secondo meccanismi ben collaudati nel tempo, di trafficare e distribuire al dettaglio, nelle due piazze di spaccio in cui è risultata egemone, enormi quantitativi di sostanze stupefacenti, con conseguenti ingenti guadagni.

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– Foto: Da video Polizia di Stato –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Appalti irregolari su scuolabus, denunciati 18 funzionari Enti locali Fvg

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UDINE (ITALPRESS) – I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Udine hanno portato a termine una vasta indagine, diretta dalle Procure della Repubblica di Udine e di Pordenone, riguardante irregolarità di numerosi appalti, indetti da vari Enti locali del territorio regionale del Friuli Venezia Giulia, relativi all’acquisto di scuolabus e risultati tutti assegnati ad una medesima società avente sede in provincia di Venezia.

L’indagine denominata “Filobus”, sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Udine, ha avuto origine nel 2022 e si è conclusa con la ricostruzione di 14 procedure bandite nelle province di Udine e Pordenone, di ammontare complessivo pari a oltre 1.600.000 di euro, risultate tutte manipolate con la pre-individuazione del contraente.
Le Fiamme Gialle udinesi, dall’esito di una pregressa attività investigativa hanno eseguito perquisizioni degli uffici tecnici di alcuni Enti – che avevano avuto, a fattor comune, il medesimo fornitore di automezzi – procedendo al sequestro dei fascicoli delle gare d’appalto e dei computer utilizzati dai funzionari coinvolti nelle procedure.

Grazie alle numerose e probanti email sequestrate, è stato possibile ricostruire le modalità con le quali i dipendenti pubblici assumevano accordi illegittimi con il responsabile delle vendite dell’azienda fornitrice di scuolabus, risultata illecitamente vincitrice di tutte le gare.
Infatti, veniva riscontrato che nelle fasi precedenti all’indizione degli appalti, la società veneta, tramite il proprio agente, prendeva contatti con i funzionari dei Comuni per presentare i mezzi, illustrarne le caratteristiche tecniche e formulare l’offerta economica. Successivamente, lo stesso forniva ausilio per la predisposizione del capitolato speciale d’appalto da parte dell’ufficio preposto dell’Ente pubblico con la connivenza dei funzionari dipendenti in modo da limitare al massimo la concorrenza, sino a, talvolta, azzerarla totalmente, facendo in modo che le specifiche tecniche inserite nel bando di gara fossero talmente dettagliate da apparire la “fotografia” dello scuolabus dal medesimo proposto.
Successivamente, la società fornitrice degli scuolabus partecipava alle gare d’appalto, formulando generalmente ribassi irrisori, avendo già concordato con i funzionari degli Enti i prezzi da porre a base delle aste e ottenerne, così, l’aggiudicazione. Diciotto funzionari pubblici e l’agente di vendita della società sono stati segnalati alle Procure della Repubblica.

In tale indagine sono stati individuati anche profili di responsabilità erariale a carico di alcuni funzionari pubblici inerenti alla consapevole e mancata contestazione della duplicazione di costi inerenti gli acquisti degli scuolabus nonchè per la mancata contestazione di penali previste contrattualmente per il mancato rispetto dei termini di consegna. Al riguardo, tali circostanze sono state segnalate alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Trieste per le valutazioni di competenza.

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– Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

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