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Pallamano, Stefano Podini nuovo presidente Figh

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ROMA (ITALPRESS) – Stefano Podini è il nuovo presidente della Federazione italiana giuoco handball. Nella XXII Assemblea Nazionale ordinaria elettiva, riunita presso il Salone d’Onore del Coni al Foro Italico, Podini ha ottenuto il 59,13% delle preferenze. “Sono molto contento della fiducia ricevuta dal movimento. In questi ultimi mesi – ha dichiarato Podini – ho avuto modo di confrontarmi in maniera continuativa, lungo tutto il territorio, con coloro i quali operano ogni giorno sul campo. Abbiamo scambiato molte idee e sono contento che i percorsi e le progettualità esposte siano state premiate dal voto. Desidero ringraziare la struttura commissariale, il commissario straordinario Macioce e i vice Mirabella e Santoni, per l’importante lavoro svolto in questi mesi. Da adesso inizia per tutti noi un nuovo lavoro, una nuova era per il mondo della pallamano italiana. Cercheremo di coinvolgere tutti, di ripartire con progetti a lungo termine e obiettivi chiari per il rilancio del nostro sport”. Questo il nuovo consiglio: Stefano Podini (Presidente), Massimiliano Bardini, Flavio Bientinesi, Rosita Cangiano, Giovanni Damiano D’Urso, Vincenza Fanelli, Onofrio Fiorino, Giovanni Sorrenti, Paolo Baresi (componente tecnici), Katia Soglietti (componente atleti), Lionello Teofile (componente atleti).
– foto Mezzelani/GMT –
(ITALPRESS).

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Dal campo alla scrivania, la nuova vita di Ivan Cordoba

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ROMA (ITALPRESS) – “Passare dal campo alla scrivania fa sempre effetto, anche perchè da quando avevo 4 anni ho giocato col pallone, ma se uno si prepara qualche anno prima del ritiro su quello che vorrebbe poi fare, diventa più facile. Io pensavo già di poter entrare in una dirigenza e mi sono preparato su quello”. Lo ha detto Ivan Ramiro Cordoba, ex difensore dell’Inter e attuale dirigente del Venezia, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress: “Quello che si cerca nella vita è trasferire l’essenza di ognuno – ha spiegato il colombiano – Quello che ti aiuta a prepararti a smettere è capire come trasferire il proprio essere dal campo alla nuova attività”. Come altri grandi campioni del recente passato, anche Cordoba dopo aver appeso gli scarpini al chiodo si è seduto alla scrivania e ha portato al Venezia quell’esperienza che il manager puro non ha. La vita nello spogliatoio, lo stress delle partite, le difficoltà dopo gli infortuni, con un’azione di raccordo che spesso fa la differenza e il risultato.
“Quando abbiamo ottenuto la promozione col Venezia, ho detto ai ragazzi di godersi queste emozioni, perchè non gliele toglierà nessuno – ha raccontato – Quando si lotta per gli obiettivi sportivi prima di quelli economici, dopo è sicuro che arriverà anche il resto”.
E sul suo unico grande infortunio patito in carriera: “Mi sono sentito molto fragile, perchè finchè non hai mai avuto un infortunio pensi di avere dei superpoteri, quindi poi pensi ‘ma non è possibilè – ha ricordato Cordoba – Io non ci credevo quando mi è successo a Liverpool, in campo mi hanno applicato un antidolorifico e io volevo rientrare, ma i medici mi dicevano che il ginocchio non era a posto. E’ difficile da accettare quando c’è un infortunio importante”. “Quando c’è un gruppo di lavoro al tuo fianco, dottori e specialisti, se hai un rapporto trasparente tutto va per il meglio. Ho avuto Volpi e Combi come medici all’Inter, tutto parte anche dal fatto che il presidente Moratti ha sempre tutelato la persona ancor prima del calciatore – ha sottolineato l’ex difensore parlando della sua carriera all’Inter – E’ una cosa che ha un ritorno: se tu curi bene l’infortunio e dai tempo necessario per recuperare bene, allora hai un giocatore con più disponibilità”.
Cordoba ha anche avviato da tempo un progetto di solidarietà: “Io e mia moglie abbiamo cominciato da tempo ad aiutare ragazzi e anziani con delle difficoltà, pensiamo che sono le persone più deboli – ha spiegato Cordoba – Collaboriamo anche con altre fondazioni e nell’Inter abbiamo trovato un’isola felice, Moratti ha contribuito anche perchè ha sempre avuto la cultura del sociale”. E sul libro scritto dallo stesso ex calciatore in cui ha raccontato i retroscena della sua lunga carriera: “Il mio cognome oltre a Cordoba è anche Sepulveda e ho fatto un libro – ha scherzato – Mia moglie mi ha convinto a raccontare la mia storia, piena di tante esperienze, è bello far capire ai giovani come sono arrivato a giocare ad alti livelli. Quando ero ragazzino in Colombia non pensavo nemmeno nei sogni di ambire a questa carriera, il massimo che potevo pensare era arrivare alla nazionale colombiana e giocare all’estero, ma giocare all’Inter non lo pensavo proprio – ha ammesso – Ogni giorno all’Inter l’ho vissuto come un sogno”.
Infine, sulla possibilità di avere un erede nel mondo del calcio: “Non obbligo i miei figli a seguire le mie orme, nessuno dei tre ha preso questa strada, il piccolo gioca in una scuola calcio ma fa tanti sport, deciderà lui – ha concluso – L’importante è fare sport”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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Lautaro trascina l’Argentina ai quarti in Copa America

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ROMA (ITALPRESS) – Prosegue il cammino dei campioni in carica
dell’Argentina in Copa America. Nella notte italiana l’Albiceleste ha conquistato l’accesso ai quarti di finale battendo 1-0 il Cile, al MetLife Stadium di East Rutherford. Decisiva la rete di Lautaro Martinez nel finale (all’88’), a segno per la seconda volta nella competizione. Gli uomini di Lionel Scaloni accedono, così, ai quarti. Nell’altra sfida del girone A, al Children’s Mercy Park di Kansas City, il Canada ha conquistato la sua prima vittoria: 1-0 al Perù grazie alla rete di Jonathan David. Il giocatore del Lille diventa, così, il primo marcatore del Canada in Copa America.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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La Polonia ferma la Francia 1-1, Mbappè e compagni secondi

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DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Un rigore per parte, trasformati dalle stelle Mbappè e Lewandowski, valgono il pareggio 1-1 tra Francia e Polonia al Signal Iduna Park di Dortmund. I transalpini vengono così superati dall’Austria, che chiude in testa il Girone D, e finiscono nella parte alta del tabellone dove agli ottavi incontreranno la seconda classificata del Girone E. Saluta Euro2024 la Polonia con un punto e la quarta piazza del raggruppamento. Deschamps ritrova Mbappè in versione “eroe mascherato” dopo essersi rotto il naso contro l’Austria. Con il neo madrileno, nel tridente transalpino ci sono Dembelè e a sorpresa Barcola: panchina per Thuram e Griezmann. Nella Polonia esordio dal primo minuto per Lewandoswski a cui Probierz affianca come sostegno sulla trequarti il duo Szymanski-Urbanski. Il primo tiro del match però è di Zielinski che fa le prove di derby e prova a sorprendere Maignan dalla distanza, il portiere del Milan blocca a terra senza difficoltà. Un altro rossonero, Theo Hernandez, calcia a botta sicura dopo lo spunto di Koundè che si beve Zalewski sull’out di destra: Skorupski si salva mettendo in angolo con la punta del piede.
E’ grande protagonista l’estremo difensore della Polonia che si oppone anche alla conclusione di Dembelè da posizione defilata e ad un’incursione di Mbappè, velocissimo nell’andare al tiro dopo l’uno-due in area di rigore con Barcola. Nel mezzo una chance dall’altro lato per Lewandoski il cui colpo di testa, su cross di Zielinski, termina di un soffio a lato alla destra della porta di Maignan. La pressione che la Francia aveva intensificato negli ultimi minuti del primo tempo diventa ancora più incisiva in avvio di ripresa. Skorupski fa un’altra bella parata su Mbappè che poi prova il diagonale rasoterra la cui corsa finisce poco lontana dal secondo palo. Il gol è nell’aria e arriva su calcio di rigore, fischiato da Guida quando Kiwior perde il duello in velocità con Dembelè e lo atterra in area: dagli undici metri Mbappè spiazza Skorupski per l’1-0. Il gol subìto e i cambi di Probierz scuotono la Polonia che con orgoglio si riporta in avanti. Lewandowski scippa la sfera a Tchouameni e calcia dalla distanza mancando la porta per qualche centimetro.
Poi, il neoentrato Swiderski, riceve palla in area e finisce giù dopo un contatto con Upamecano: per Guida è tutto regolare, ma il Var lo richiama perchè il fallo c’è e dopo la review il direttore di gara indica per la seconda volta il dischetto. Dagli undici metri si presenta Lewandowski le cui finte non ingannano Maignan, bravo a respingere la conclusione. Il portiere francese però, si stacca con troppo anticipo dalla linea di porta e il penalty va ripetuto. Due chance consecutive Lewandowski raramente le spreca e infatti il gol dell’1-1 arriva con la palla che sul tiro dell’attaccante si insacca dopo aver baciato il palo. Nel finale vibrante la Polonia prova addirittura a cercare il ribaltone e la Francia spinge per centrare il primo posto nel girone, ma grandi occasioni non se ne vedono e il risultato non cambia più.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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