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Cronaca

Apre EN:Lab, il nuovo edificio-laboratorio del Politecnico di Milano

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MILANO (ITALPRESS) – Un luogo di ricerca innovazione, che rappresenti al tempo stesso un esempio di alta tecnologia.
Si chiama EN: Lab ed è il nuovo edificio-laboratorio del Dipartimento di energia del Politecnico di Milano, inaugurato oggi al campus Bovisa.
Con una superficie di 6mila metri quadri distribuiti su 4 livelli, EN: Lab vuole essere un luogo da avanguardia per tutto l’ateneo rappresentando uno dei suoi dipartimenti più importanti che oggi conta ben 530 persone.
Il primo tratto distintivo del nuovo edificio-laboratorio è ben visibile dalla facciata sud, interamente dedicata alla produzione di energia fotovoltaica.
Questo è reso possibile da 300 moduli di silicio monocristallino per una potenza di picco di oltre 100 kW. L’energia termica e frigorifera è fornita da due pompe di calore reversibili ad aria ad alte prestazioni e a basso impatto ambientale, con previsione di collegamento alla futura rete di teleriscaldamento del Campus. Non sono presenti sistemi a combustione, quindi è a zero emissioni dirette.
Le stesse superfici vetrate sono un esempio di alta tecnologia volta a risparmiare sui fabbisogni energetici della struttura.
Oltre ad essere predisposte per l’isolamento termico-acustico e per garantire la massima protezione passiva della radiazione solare, sono anche dotate di 70 kit di sensori raccolgono ed elaborano i dati ambientali e climatici, consentendo di ottimizzare in tempo reale le performance dell’involucro e degli impianti, creando le migliori condizioni negli ambienti interni per l’efficientamento energetico e per il comfort e il benessere delle persone.
All’interno, il cuore dell’edificio è rappresentato da ben sette laboratori di ricerca sperimentale su tematiche di frontiera nel settore dell’energia.
Sono presenti: NanoLab, specializzato nella fabbricazione e caratterizzazione di materiali e superfici alla nanoscala; R-SET LAB, specializzato nella ricerca di tecnologie per la transizione energetica sostenibile; PEEMS, Per la ricerca di strumenti per la sicurezza e la mobilità elettrica; M2EPS, per gli strumenti di misurazione dei sistemi elettrici; un laboratorio per le ricerche sui materiali per le batterie e uno Interdipartimentale.
All’interno di EN:lab si trovano anche una Sala Conferenze da 150 posti e due Sale polifunzionali da 128 posti totali, destinati alla condivisione delle conoscenze, alla divulgazione, alla didattica avanzata e innovativa, alla vita collegiale del Dipartimento di Energia. Infine trovano spazio 6 sale riunioni da 76 posti totali e 44 uffici e open space da 168 postazioni di lavoro in logica di sharing.
Per la rettrice Donatella Sciuto, questa inaugurazione rappresenta il culmine di “un pensiero energetico iniziato 10 anni: avere un dipartimento di energia. E’ il compimento del trasferimento degli ultimi laboratori dal campus Leonardo per riunire le oltre 500 persone che lavorano nel mondo dell’energia”.
“E’ all’insegna della sostenibilità che prenderà vita la nuova Bovisa. Qui troveranno spazio infrastrutture che, a partire da EN:lab rappresentano non solo soluzioni innovative dal punto di vista energetico e ambientale, ma soprattutto ambiti di sperimentazione all’avanguardia per la ricerca di frontiera”, ha aggiunto la rettrice guardando in prospettiva all’ampliamento del campus che comprenderà “una camera bianca per lo sviluppo dei dispositivi microelettronici, laboratori di fisica, campi sportivi, aule, residenze per studenti ed edifici per le start-up”.
Per il direttore del dipartimento di energia del Politecnico Giovanni Lozza “EN:lab è un esempio concreto di come l’innovazione tecnologica possa integrarsi con l’efficienza energetica. Le caratteristiche avanzate dell’edificio non solo migliorano le nostre capacità di ricerca con laboratori dedicati alle più recenti tecnologie per la transizione, ma rappresentano anche un modello di gestione ottimizzata dell’energia”.
-foto xh7-
(ITALPRESS).

Cronaca

Al via la prima della Scala, fuori la protesta dei pro Pal e dei lavoratori dello spettacolo

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MILANO (ITALPRESS) – Con l’Inno di Mameli si è aperta la stagione del Teatro alla Scala di Milano. Per la prima va in scena l’opera “Lady Macbeth del distretto di Mcensk” di Dmitrij Sostakovic, diretta da Riccardo Chailly, per la regia di Vasily Barkhatov. Nel palco Reale la senatrice a vita Liliana Segre, il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso, il sindaco e presidente della Fondazione Scala Giuseppe Sala, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, la sottosegretaria di Stato Usa Sara Rogers, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia. Dalla platea prima dell’Inno di Mameli lungo applauso alla senatrice Segre.

PROTESTE DEI PRO PAL E DEI LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

Tre ore prima sono partiti i presidi di protesta davanti al teatro milanese. Particolarmente numeroso il presidio in favore della Palestina. A ridosso di Palazzo Marino sono appesi striscioni contro l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, il piano di pace del presidente americano Donald Trump e per chiedere la libertà di Mohamed Shahin, l’imam di Torino colpito da un decreto di espulsione.

“Palestina libera”, “7 ottobre non è una ricorrenza. Ora e sempre resistenza”, “Netanyahu assassino”, “From the river to the sea, Palestine will be free” sono alcuni degli slogan scanditi dai manifestanti. Proteste anche contro lo stanziamento di ingenti risorse per le politiche di riarmo e in solidarietà con la maschera della Scala licenziata lo scorso 4 maggio per aver urlato “Palestina libera” in occasione del concerto organizzato dall’Asian Development Bank al quale era presente anche la premier Giorgia Meloni.

Lo scorso 27 novembre il teatro milanese è stato condannato a risarcire alla lavoratrice le mensilità dalla data del licenziamento fino alla scadenza naturale del contratto. Dallo stesso lato della piazza, è anche in corso il presidio dei lavoratori del settore della cultura: presenti Cgil, lavoratori del Teatro La Scala di Milano e rappresentanti del Teatro La Fenice di Venezia. Quest’ultimi, in particolare, hanno ribadito la loro contrarietà alla nomina a direttore presso il teatro veneziano di Beatrice Venezi. E’ stato letto un messaggio congiunto dell’orchestra sinfonica di Milano e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. L’intera piazza nel centro di Milano è stata circoscritta da transenne ed è presidiata da reparti delle forze dell’ordine.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Gaetano lancia il Cagliari, seconda sconfitta di fila per la Roma

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CAGLIARI (ITALPRESS) – Il Cagliari ritrova una vittoria che in campionato mancava dal 19 settembre contro una Roma che in 10 uomini subisce la seconda sconfitta consecutiva. All’Unipol Domus finisce 1-0 grazie alla rete di Gianluca Gaetano in un secondo tempo dominato dai sardi dopo l’espulsione di Celik a inizio ripresa. Anche in parità numerica però la squadra di Gasperini aveva mostrato più di una difficoltà sul campo degli uomini di Pisacane. La Roma tiene palla nel primo tempo (60% del possesso), ma fatica a costruire occasioni da gol e a contenere le scorribande dei sardi, che impegnano Svilar in tre occasioni e si affacciano più volte dalle parti dell’area giallorossa. Al 7′ Borrelli sfrutta una caduta di Ndicka per involarsi verso la porta, ma perde un tempo di gioco e subisce il recupero del difensore ivoriano. Al 23′ Folorunsho di testa non sorprende il portiere giallorosso, attento anche sulla conclusione di Esposito (28′) da posizione defilata. La mossa di Gasperini di schierare Baldanzi falso nove non paga: la Roma crea poco e fatica a ripartire.
Al 52′ cambia la partita. Fa tutto o quasi Folorunsho, che strappa un pallone sulla trequarti e sfonda fisicamente sulla barriera di Mancini e Celik, che stende l’ex Fiorentina appena fuori area. L’arbitro Zufferli assegna inizialmente il rigore, ma al Var la decisione cambia: calcio di punizione e rosso diretto per il turco. Al 58′ è Svilar a salvare il risultato: Obert in area si libera di Ndicka e calcia a botta sicura, ma il portiere giallorosso in uscita chiude la saracinesca. La Roma replica con un triplo cambio: fuori Soulè, Pellegrini e Cristante; dentro Ferguson, Dybala ed El Aynaoui. La situazione però non cambia. Poco dopo altra chance per il Cagliari: Esposito premia l’inserimento centrale di Deiola, che colpisce senza dare forza ma costringendo comunque Svilar a smanacciare. L’uomo più pericoloso del Cagliari è Palestra che al 77′ sfonda sulla destra: salta Ghilardi, rientra sul mancino e cerca un tiro cross che termina sul fondo. La rete è nell’aria e arriva su calcio d’angolo. Non con un colpo di testa, ma con la classe di Gaetano che stoppa di petto sul buco di Ghilardi e incrocia in rete col destro di controbalzo.
Nel finale regna il nervosismo: si gioca poco, tra falli ed errori. E’ il prologo per la festa del Cagliari che si porta a 14 punti in classifica. La Roma resta a 27 in attesa degli impegni contro Como e Juventus.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cina, “biocrosta” fa da scudo protettivo naturale alla Grande Muraglia

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PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Una nuova ricerca ha rivelato che un sottile “tessuto vivente” che ricopre la superficie della Grande Muraglia cinese funge da potente strato protettivo naturale.

Lo studio, pubblicato questa settimana sulla rivista Current Biology, ha mostrato che questa comunità microbica, nota come “biocrosta”, che ricopre ampie sezioni di questo antico monumento, non solo arricchisce la biodiversità sulla Grande Muraglia, ma resiste anche efficacemente al deterioramento, svolgendo un ruolo chiave nella sua conservazione a lungo termine.

Gli scienziati della China Agricultural University hanno analizzato sei siti di campionamento lungo un tratto di 600 chilometri della Grande Muraglia, attraversando climi sia aridi che semi-aridi. Hanno confrontato il loro microbioma superficiale, costituito da aggregati complessi di cianobatteri, alghe, licheni e muschi, con tratti adiacenti di muri in terra battuta privi di rivestimento.

I risultati hanno mostrato che le sezioni ricoperte da questa crosta biologica ospitavano comunità batteriche e fungine con un’abbondanza, una diversità e una complessità di rete superiori dal 12 al 62%.

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Secondo lo studio, tale mosaico di croste biologiche del suolo ha arricchito i geni funzionali resistenti allo stress dal 4 al 15%, riducendo al contempo la prevalenza dei percorsi metabolici associati al deterioramento dei beni culturali.

Questi risultati rappresentano “un passo fondamentale verso la comprensione del microbioma della Grande Muraglia, che contribuisce a conservare questo monumento umano senza pari per le future generazioni”, hanno affermato i ricercatori.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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