Economia
Premio “Alfieri del Made in Italy”, Zurino “Nomi dell’eccellenza nell’export”
Pubblicato
11 mesi fa-
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Redazione
NAPOLI (ITALPRESS) – A Napoli sulla MSC “World Europa”, domani, Michele Emiliano, Vito Bardi, Fulvio Bonavitacola si confrontano con il direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano, in occasione del Premio “Alfieri del Made in Italy”, promosso dal Forum Italiano dell’Export. Una occasione straordinaria, si legge in una nota, per fare il punto sul “sud”, a pochi giorni dalla nomina di Giosy Romano a capo della ZES Unica – Zona Economica Speciale, un confronto che avrà luogo a bordo della nave MSC “World Europa” ancorata a Napoli.
E’ la prima volta che tre Governatori di aree politiche diverse si confronteranno con Giosy Romano sulle prospettive della Res Unica. Appuntamento alle 14,30 al Molo Angioino. Il confronto sarà l’evento di apertura del “Premio Alfieri d’Italia”
L’Italia dei talenti che portano la bellezza e la qualità dei nostri prodotti all’estero. Da questa idea del Forum italiano dell’Export è nato il premio “Alfieri del Made in Italy”, un riconoscimento che avrà sempre sede nel Mezzogiorno per dare valore anche a un territorio che produce qualità, innovazione ma che rimane anche solida nelle proprie tradizioni.
“Il nostro Forum del 2018 e da tempo stavamo pensando a questa iniziativa – commenta Lorenzo Zurino, imprenditore e presidente del Forum Italiano dell’Export-IEF -. Per questa prima edizione abbiamo scelto nomi dell’eccellenza nel settore dell’esportazione ma già dal prossimo appuntamento daremo anche ulteriore sostanza al premio analizzando i bilanci delle aziende italiane che si propongono nei mercati esteri. In questi anni abbiamo incontrato e aiutato oltre duemila aziende e il filo conduttore di tutte le nostre iniziative è quello di far conoscere il talento dell’imprenditore italiano, di farsi valere e marcare territori che per altri Paesi sono difficili da conquistare. Vogliamo rendere facile quello che è difficile”.
Questo è l’elenco dei premiati scelti dalla giuria presieduta da Nicola Graziano (magistrato tributario e componente del consiglio di presidenza della giustizia tributaria) e composta da Carlo Fucci (procuratore di Isernia e componente del consiglio di presidenza della giustizia tributaria), da Lucio Di Nosse (presidente della corte di giustizia tributaria di primo grado di Caserta), Livia De Gennaro (magistrato del tribunale di Napoli)
Ecco i premiati: Katia Da Ros, Presidente di Irinox; Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Stefano Pontecorvo, presidente Leonardo; Paolo Scudieri, presidente Gruppo Adler; Matteo Marzotto, presidente Minerva Hub; Vincenzo Manes, presidente Società Filantropia Italiana – Intek Group; Danilo Iervolino, presidente Salernitana Calcio – Forbes; Michele Briamonte, Ceo Grande Stevens Studio legale associato; Gaspare Borsellino, direttore responsabile Italpress; Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori Intesa San Paolo; Anna Mareschi Danieli, Vice Presidente Acciaierie Danieli; Giordano Riello, Presidente NPlus – Riello International; Giosy Romano, coordinatore ZES Unica del Mezzogiorno; Madrina dell’evento sarà Veronica Maya.
“L’export italiano vale oggi 670 miliardi di euro – aggiunge Lorenzo Zurino – ma possiamo fare molto di più. Per il futuro pensiamo a una sorta di bando per premiare non solo i brand più conosciuti ma anche chi performa in silenzio e le aziende che hanno potenzialità. Insomma anche una specie di attività di scouting al servizio di tutti”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Dazi, Zoppas “Tra Trump e von der Leyen è stato uno 0-0, spero la trattativa sia aperta”
Pubblicato
4 ore fa-
28 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Se quello tra Trump e Von der Leyen è stato un buon accordo lo scopriremo solo vivendo: al 15% bisogna aggiungere il valore dell’euro-dollaro, che sta penalizzando il prezzo sul mercato dei prodotti”. Così il presidente dell’agenzia Ice Matteo Zoppas a Tg2 Post. “Il mio giudizio è che si è andati a uno 0-0 – continua Zoppas -. È chiaro che preferisco il 15% al 50%, ma mi auguro che questa trattativa non sia chiusa definitivamente: da un lato non posso essere soddisfatto quando vengono imposti dei dazi, dall’altro lo sono se penso che abbiamo evitato il 30% o il 50%”.
“L’incertezza in questo momento sta bloccando tutto e ancora oggi non sappiamo come comportarci con i dazi: un impatto ci sarà e non può essere calcolato solo aritmeticamente, perché ci sono tante variabili in gioco – ha aggiunto Zoppas – Il rischio è di perdere interi mercati, anche se ci sono categorie un po’ più protette soprattutto tra i prodotti di cui la gente non può fare a meno”.
“Oggi abbiamo incontrato Tajani, che è stato tra i primi in Europa a fare un punto sulle direzioni date. L’input è raggiungere i 700 miliardi di export, con o senza dazi: al momento siamo a 620 e stiamo serrando i ranghi – ha sottolineato Zoppas – Dobbiamo trovare tutte le modalità per compensare i dazi senza perdere i rapporti commerciali con gli Stati Uniti – prosegue Zoppas -. Dal governo, che al momento vedo molto sul pezzo, mi aspetto che si faccia squadra e si mettano risorse su attività promozionali, di sviluppo e di protezione”, conclude.
-Foto screenshot video Italpress-
(ITALPRESS).
Economia
Dazi, Orsini “Serve un nuovo piano industriale europeo”
Pubblicato
4 ore fa-
28 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Non è un tema solo di governo italiano ma di Europa. L’Europa deve compensare le mancanze di competitività dei nostri prodotti verso gli Stati Uniti e aiutare i settori più colpiti. Da subito deve attuare un nuovo piano industriale straordinario per le imprese. Bene sforare il patto di stabilità per le armi, per la difesa, ma dobbiamo farlo anche per l’industria, e andare da subito a fare accordi con nuovi mercati dove noi potremo essere forti e sostituire in parte la perdita che abbiamo negli Stati Uniti”. Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, al Tg1, risponde a una domanda sulle misure da mettere in campo per limitare l’impatto dei dazi statunitensi al 15%. “Lato Italia dobbiamo subito mettere a terra misure che incentivano gli investimenti e soprattutto riescano a incrementare la produttività”, ha aggiunto.
“Per noi tutto quello che è oltre lo zero è un problema. Oggi l’impatto del 15% dei dazi vuol dire per le imprese italiane 22,6 miliardi – ha proseguito Orsini – Stiamo sottovalutando anche la svalutazione dollaro-euro, che per noi vuol dire oggi incrementare il dazio del 13%. Gli altri Paesi extraeuropei hanno una media del 2%, difficilmente recuperabile”, ha aggiunto Orsini, che ha spiegato: “Sulla farmaceutica c’è una trattativa, non possiamo pensare che anche qui vengano superati i dazi oltre il 15%, è già uno dei settori che verranno molto colpiti, insieme ai macchinari e agli utensili che vanno verso gli Stati Uniti”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Bankitalia, nel secondo semestre 2024 ridotta la domanda di credito dalle imprese
Pubblicato
12 ore fa-
28 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel secondo semestre del 2024 la domanda di credito da parte delle imprese si è ridotta in tutte le aree del Paese, in modo particolare per le imprese edili delle regioni del Centro Sud, per quelle manifatturiere del Mezzogiorno e dei servizi nel Centro Nord. Sulla riduzione della domanda hanno inciso la debolezza dell’attività di investimento e l’ampio ricorso all’autofinanziamento. E’ quanto emerge dai dati dell’indagine Regional Bank Lending Survey, condotta dalle filiali regionali della Banca d’Italia su un campione di 237 banche. Nello stesso periodo le politiche di offerta di credito alle imprese sono rimaste pressoché invariate e improntate alla prudenza in tutti i territori. Tuttavia, si sono ridotti gli spread applicati in media sui nuovi finanziamenti. È ovunque aumentata la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie, a fronte di una sostanziale stabilità delle richieste di crediti per finalità di consumo.
Le politiche di offerta dei mutui per l’acquisto di abitazioni, che nel primo semestre dell’anno avevano subito un lieve irrigidimento, sono state moderatamente allentate nel secondo semestre. La durata media dei mutui erogati nel 2024 si è lievemente ridotta e il rapporto tra il valore del finanziamento e quello dell’immobile (loan-to-value at origination) è rimasto sostanzialmente stabile. Le condizioni di offerta dei prestiti finalizzati al consumo sono state improntate a una maggiore cautela rispetto alla prima metà dell’anno. Nel secondo semestre del 2024 è tornata ad aumentare la domanda di depositi da parte dei risparmiatori e le banche hanno ridotto le remunerazioni riconosciute sugli strumenti della raccolta.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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