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LA VOCE PAVESE – VIGEVANO, DONNA AGGREDITA E MINACCIATA CON UN COLTELLO

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LA VOCE PAVESE – VIGEVANO, DONNA AGGREDITA E MINACCIATA CON UN COLTELLO
È successo a Vigevano, nel pomeriggio di mercoledì 18 settembre, nella zona di via Parini. Una donna di 54 anni è stata avvicinata da due sconosciuti che, minacciandola con un coltello, le hanno strappato la borsetta, facendola cadere a terra. La vittima, lievemente ferita e sotto shock per l’accaduto, non ha chiamato i soccorsi sul posto, ma si è recata autonomamente al pronto soccorso. Solo il giorno successivo ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri.
Fortunatamente, la donna ha riportato solo lievi contusioni, con una prognosi di due giorni. I malviventi, che hanno usato l’arma solo per intimidire, sono fuggiti con la borsetta contenente circa 50 euro in contanti, carte di credito e bancomat, immediatamente bloccati dalla vittima.
Nonostante il bottino esiguo, il reato non è un semplice furto con strappo, ma una vera e propria rapina, aggravata dall’uso di un’arma da taglio. I carabinieri hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili, ma la denuncia tardiva non ha permesso di intervenire tempestivamente nella zona. Gli investigatori ipotizzano che i due uomini possano essere già noti per reati simili e proseguono le ricerche per identificarli.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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