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Politica

Tajani “Si fermino tutti, anche Israele. O la guerra sarà fuori controllo”

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MILANO (ITALPRESS) – “L’Italia chiede al governo dell’Iran e allo stesso primo ministro israeliano Netanyahu di frenare il ricorso alla violenza. Chiede a tutti, assolutamente a tutti, di interrompere la spirale della guerra. In queste ore un missile in più da una parte o dall’altra potrebbe portare questa guerra definitivamente fuori controllo. Lavoriamo in maniera convinta per evitare che tutta la regione finisca nell’abisso di una guerra generalizzata, una catastrofe che nessuno sarebbe in grado di controllare, che porterebbe morte e devastazione per anni. La prospettiva nella regione resta quella dei due Stati, quella di Israele in grado di convivere in sicurezza con uno stato palestinese, e di un Libano che resti un paese stabile e un esempio di convivenza tra le varie comunità e religioni”. Lo dice in un’intervista al “Corriere della Sera” il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Sapevamo che una reazione iraniana sarebbe stata possibile e adesso temiamo una contro-reazione israeliana – aggiunge -. Come governo, nelle ultime ore ci siamo occupati molto di tutelare i cittadini italiani che sono ancora bloccati in Libano, organizzando anche voli charter per farli tornare, ma da oggi lo scenario potrebbe diventare molto, molto più pericoloso. La guerra potrebbe allargarsi velocemente. Noi continuiamo a seguire i punti di crisi su cui lavoravamo, a Gaza e in Libano”.
In Libano c’è il contingente italiano: quale il rischio?
“I nostri militari sono protetti all’interno delle caserme, nei bunker dell’Onu – ha sottolineato Tajani -. Io stesso ho parlato con il ministro degli Esteri israeliano e ho avuto assicurazioni che i siti dove si trovano non verranno messi a rischio. Ci siamo confrontati con il presidente Meloni e con il collega Crosetto. Con l’Onu dovremo decidere come proseguire la missione. Se un ritiro del contingente di caschi è possibile? L’Onu e la Difesa italiana condividono i piani per tutte le opzioni necessarie. Quello che sarà necessario fare verrà fatto”, ha concluso.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Zelensky da Meloni: “Colloquio eccellente, contiamo molto sul continuo sostegno dell’Italia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ho incontrato la presidente del Consiglio dei ministri italiana, Giorgia Meloni, a Roma. Abbiamo avuto un colloquio eccellente e molto approfondito su tutti gli aspetti della situazione diplomatica. Apprezziamo il ruolo attivo dell’Italia nel generare idee concrete e definire misure per avvicinare la pace”. Lo ha scritto su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, al termine dell’incontro con Meloni a Palazzo Chigi.

“L’ho informata sul lavoro del nostro team negoziale e stiamo coordinando i nostri sforzi diplomatici. Contiamo molto sul continuo sostegno dell’Italia: è importante per l’Ucraina”, ha aggiunto. “Desidero anche esprimere la mia gratitudine per il pacchetto di assistenza energetica e per le attrezzature necessarie: questo è esattamente ciò che sosterrà le famiglie ucraine, il nostro popolo, i bambini e la vita quotidiana nelle nostre città e comunità, che continuano a subire continui attacchi russi. Dobbiamo proteggere le vite. Grazie, Italia!”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Urso “Governo italiano ha garantito stabilità e credibilità, siamo un modello”

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MILANO (ITALPRESS) – Tra guerre vere e commerciali, dazi, crisi industriali e caccia alle materie prime, il mondo è un mare in tempesta. Ma l’Italia ha la forza per affrontare le onde della fine della globalizzazione. Ne è convinto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervistato da MF-Milano Finanza e Class Cnbc in occasione dell’evento Expert Talk.

“Siamo stati tra i protagonisti del regolamento europeo sulle materie prime critiche e abbiamo approvato un decreto legge che crea in Italia un contesto favorevole all’estrazione, alla lavorazione e al riciclo – dichiara Urso -. Con il Ministero dell’Ambiente abbiamo aggiornato la mappa: disponiamo di 16 delle 34 materie prime critiche individuate dall’Ue. Abbiamo assistito le imprese nei bandi europei: quattro progetti italiani sono stati riconosciuti strategici, tutti sul riciclo. E abbiamo già detto alla Commissione che l’Italia si candida a ospitare un deposito europeo di stoccaggio, grazie alla nostra collocazione geografica che ci consente di rifornire con facilità l’intero continente”.

Urso ritiene che ci sia la possibilità che l’Italia ottenga questo deposito, “perchè sarebbe nell’interesse dell’intera Europa”. Per quanto riguarda la candidatura italiana per la gigafactory europea sull’intelligenza artificiale “La Commissione – spiega – ha ricevuto 77 proposte, ma noi, a differenza degli altri Paesi, abbiamo saputo fare sistema e presentare un unico consorzio. E’ composto dalle grandi imprese a controllo pubblico, Leonardo ed Eni, ed è molto competitivo. Sono convinto che nella prossima primavera una delle cinque gigafactory sarà assegnata all’Italia”.

“Abbiamo già data center, un piano sul calcolo quantistico, tre dei più grandi supercalcolatori d’Europa e università all’avanguardia, anche al Sud. Tutto questo mostra che stiamo costruendo un’Italia assertiva, a vantaggio delle imprese, dei cittadini e dell’Europa”, aggiunge Urso, che alla domanda se sono state individuate le zone dove realizzare la gigafactory e questo hub per le materie prime risponde: “Sì, il gruppo di imprese ha individuato alcune aree. E’ un progetto polivalente e policentrico. Ma non posso dire altro perchè è in corso il confronto con la Commissione”.

Per quanto riguarda i dazi americani l’Italia sta reagendo “meglio del previsto e meglio di altri. Perchè i consumatori americani non vogliono rinunciare alla qualità del made in Italy e perchè le nostre imprese sono resilienti. Bisognerà vedere i dati definitivi a fine anno, però il pericolo vero non sono i dazi diretti, che in media valgono il 15%”.

“Il problema – aggiunge – è l’effetto indiretto: se i prodotti asiatici non entrano negli Stati Uniti per via dei dazi più alti, la sovrapproduzione si dirige verso il mercato europeo, il più aperto e il più ricco. E’ come un maremoto: la scossa avviene altrove, ma l’onda arriva da noi. Per questo abbiamo chiesto che il raddoppio dei dazi e il dimezzamento delle quote sull’acciaio cinese, già annunciate dal commissario Sèjournè, entrino in vigore subito”.

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Noi, intanto “stiamo contrastando fenomeni di contraffazione e concorrenza sleale. Pensiamo all’ultra fast fashion che ha portato lo scorso anno 12 milioni di pacchi al giorno in Europa senza alcun controllo, perchè sotto la soglia dei 150 euro. Spesso contengono prodotti spacciati come italiani e non sostenibili dal punto di vista ambientale. Abbiamo chiesto che il dazio su questi pacchi entri subito in vigore, non tra tre anni, perchè permetterebbe almeno il controllo alle dogane”.

“Se Bruxelles non anticipasse la misura “interverremo con una legislazione nazionale, sul tema c’è un dibattito anche in Francia. Potremmo mettere una tassa alla consegna dei pacchi provenienti da fuori Europa. E abbiamo già previsto la responsabilizzazione delle piattaforme digitali: se il prodotto non corrisponde alla realtà, i costi non possono ricadere sulle nostre imprese”.

“Oggi l’Italia – sottolinea Urso – ha un ruolo da protagonista. Lo spread è passato da 242 a meno di 70 e la nostra credibilità ci permette di essere decisivi nelle riforme europee. Con la Germania siamo riusciti a far anticipare la revisione delle norme sull’automotive. Ora chiediamo una revisione radicale: neutralità tecnologica, riconoscimento pieno dell’ibrido, utilizzo dei biocarburanti e superamento della soglia del 2035, pur mantenendo fermo l’obiettivo finale. Dobbiamo arrivare al futuro, che sarà prevalentemente elettrico, con le fabbriche europee ancora in funzione”.

Alla domanda se il rapporto con Stellantis è migliorato, risponde: “Sì. C’è una nuova governance, più consapevole della realtà italiana. Stellantis oggi esprime posizioni pragmatiche e responsabili, in linea con quelle italiane e con Acea. La presentazione della 500 ibrida a Mirafiori, con nuove assunzioni, è un segnale importante”.

In merito all‘ex Ilva, alla domanda se la nazionalizzazione è un’ipotesi sul tavolo, risponde: “Dal punto di vista costituzionale no. Lo Stato può intervenire solo in casi molto precisi che qui non ricorrono. Ma può entrare nella gara, ove necessario, per garantire continuità produttiva, occupazione e decarbonizzazione”. “L’eredità è pesante: i commissari hanno stimato in quasi 5 miliardi il danno arrecato da ArcelorMittal. Però, come abbiamo fatto a Terni e a Piombino, sono convinto che, con la collaborazione di tutti, si possa trovare una soluzione che garantisca produzione e occupazione”.

“L’economia italiana – ricorda Urso – è legata alla Germania, che è in recessione da quasi tre anni. Nonostante questo l’Italia è andata avanti. E ci sono segnali positivi: investimenti fissi lordi in crescita, fatturato industriale in aumento, indice delle Pmi tornato sopra la soglia espansiva. Ma dobbiamo completare le riforme della politica industriale europea”. Ed il fattore demografico “pesa molto. L’Italia è un Paese sempre più anziano e con una popolazione che non cresce. Serve tempo per invertire la rotta, ma il governo ha già avviato politiche per sostenere la natalità”.

Guardando al settore della difesa, “Leonardo opera su terra, aria, spazio e cyber, Fincantieri sulla parte navale e nei sommergibili. Questo produce ottimi frutti e consente una regia efficace tra i ministeri”. Ed alla domanda su qual è lo stato di salute dell’industria italiana, risponde: “Abbiamo fatto trasparenza sui tavoli di crisi: erano 55, oggi sono 38. Ne abbiamo risolti molti mantenendo attivi gli stabilimenti. La linea è realismo, responsabilità, lavoro di squadra. Il mondo è in tempesta, ma il governo italiano ha garantito stabilità, affidabilità e credibilità. Ed è per questo che stiamo diventando un modello per gli altri”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Mattarella ricorda Forlani nel centenario della nascita “Personalità di spicco della vita democratica del Paese”

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ROMA (ITALPRESS) – “Arnaldo Forlani è stato personalità di spicco della vita democratica della Repubblica. Parlamentare italiano ed europeo, Segretario della Democrazia Cristiana, Presidente del Consiglio dei Ministri, più volte Ministro degli Affari esteri, la sua azione nel governo e nel partito di maggioranza relativa ha contribuito all’indirizzo del Paese, allo sviluppo economico e al consolidamento del ruolo italiano in Europa, nell’Alleanza Atlantica, nel consesso internazionale. Attento alle attese dei giovani, promosse il rinnovamento generazionale nel suo partito. Lascia un segno di grande rilievo nella storia repubblicana, in passaggi cruciali. Convinto assertore del metodo del dialogo politico, la sua personalità si contraddistinse per una precoce sensibilità sociale. La crisi che investì il sistema politico, minando la sua credibilità, chiuse con indagini e processi una stagione, provocando un ricambio radicale nella rappresentanza. Nel centenario della sua nascita desidero esprimere sentimenti di vicinanza ai familiari e a quanti con lui hanno condiviso impegno politico e personale amicizia”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricorda così Arnaldo Forlani, nel centenario della sua nascita.

– foto di repertorio Quirinale –

(ITALPRESS).

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