Economia
Stellantis, costituito il Comitato Esecutivo ad Interim
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1 anno fa-
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Redazione
AMSTERDAM (PAESI BASSI) (ITALPRESS) – Il processo di nomina del nuovo Amministratore Delegato di Stellantis è in fase avanzata, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio di Amministrazione, e si concluderà entro la prima metà del 2025. In attesa della conclusione del processo per la selezione del nuovo CEO, è implementata con effetto immediato la nuova organizzazione, resa nota da Stellantis.
Il Comitato esecutivo ad interim (“CEI”) sarà responsabile della direzione e della supervisione della Società per conto del Consiglio di amministrazione. Il CEI sarà presieduto da John Elkann. Il Comitato è composto dal Presidente e dai seguenti dirigenti con le seguenti responsabilità:
Xavier Chèreau – Human Resources e Heritage; Ned Curic – Engineering e Technology, Software e Free2move; Arnaud Deboeuf – Manufacturing e Supply Chain; Antonio Filosa – Americàs (North e South America) Regions, Chrysler, Dodge, Jeep, Ram, e il Design nella Region North America, compreso Maserati Design; Beatrice Foucher – Planning; Jean-Philippe Imparato – Enlarged Europe, Pro One, Abarth, Alfa Romeo, Citroèn, DS, Fiat, Lancia, Opel e Peugeot. Il Design della Region Enlarged Europe riporterà a questa posizione; Douglas Ostermann – Finance; Maxime Picat – Purchasing e Supplier Quality e le regions Middle East & Africa, India & Asia Pacific, China oltre a Leapmotor International; Philippe De Rovira – Affiliates.
A supporto del CEI e alle dirette dipendenze del Presidente ci saranno i seguenti Vicepresidenti esecutivi: Bertrand Blaise – Communications e CSR; Olivier Bourges – Customer Experience; Giorgio Fossati – General Counsel; Santo Ficili – Maserati oltre ad Alfa Romeo; Olivier Francois – Marketing oltre a Fiat, Abarth e DS; Clara Ingen-Housz – Public Affairs. Richard Palmer è stato nominato Special Advisor del Presidente e parteciperà al CEI come consulente per il gruppo dirigente.
– Foto ufficio stampa Stellantis –
(ITALPRESS).
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Economia
Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Ci preoccupa”
Pubblicato
7 minuti fa-
13 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.
“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.
“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Fumarola “Responsabilità, partecipazione e coesione per il futuro del Paese”
Pubblicato
2 ore fa-
13 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Grazie di cuore a tutte e a tutti. Guardate questa piazza. Guardatevi. Questa è la Cisl. Siete voi”. Con queste parole la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, ha aperto oggi a Roma il suo intervento dal palco della manifestazione nazionale della Cisl, davanti a migliaia di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani, delegate e delegati provenienti da tutta Italia. “Sono i volti, le storie, la fatica e la dignità di milioni di lavoratrici e lavoratori, di pensionate e pensionati, di giovani che non si arrendono. Siamo qui perché vogliamo cambiare il domani, non subirlo. Siamo qui non per una semplice testimonianza, ma per orgoglio. Perché la Cisl c’è. C’è sempre stata. C’è oggi. E ci sarà domani”.
Nel suo lungo intervento, Fumarola ha ribadito la natura e la missione della Cisl: “Questa non è una piazza “contro”. Questa è la piazza della responsabilità. La piazza della Cisl”. La segretaria generale ha affrontato il quadro internazionale, partendo dalla guerra in Ucraina: “Da quattro inverni, la guerra è tornata nel cuore dell’Europa. Perché l’Ucraina è Europa. Difendere Kiev non è geopolitica: è libertà contro prepotenza. È democrazia contro autocrazia. È diritto contro violenza”. Citato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Appare insensata la pace evocata da parte di chi, muovendo guerra, pretende in realtà di imporre le proprie condizioni”.
Un richiamo forte anche al Medio Oriente: “Due popoli, due Stati. Non è uno slogan. È l’unica strada”. Ampio spazio è stato dedicato alle grandi trasformazioni in corso, dalla crisi climatica all’intelligenza artificiale: “Noi non siamo quelli del “si fermi tutto”. Noi siamo quelli che dicono: l’Intelligenza Artificiale governiamola. Contrattiamola. Ma serve una cosa su tutte: che la persona non venga mai dopo l’algoritmo”
. Fumarola ha poi descritto le difficoltà quotidiane che attraversano il Paese: salari insufficienti, caro vita, sanità pubblica in affanno, precarietà giovanile, divari di genere, pensioni erose dall’inflazione, non autosufficienza, sicurezza sul lavoro. “Ogni morte sul lavoro non è una fatalità: è una vergogna nazionale”. Rivendicato con forza il ruolo della Cisl come sindacato autonomo e riformista: “Noi non siamo il sindacato del “tanto peggio, tanto meglio”. Siamo il sindacato dell’autonomia. Liberi. Non subalterni a nessuno. Siamo il sindacato che preferisce una conquista vera a cento comunicati stampa”.
Nel passaggio dedicato alla Legge di Bilancio, la segretaria generale ha riconosciuto gli elementi positivi ottenuti anche grazie all’azione sindacale – dal taglio dell’Irpef ai premi di produttività, dalla sanità alla ZES unica – ma ha evidenziato le criticità ancora aperte. Particolare preoccupazione è stata espressa per il mancato rifinanziamento del Fondo sulla partecipazione: “La partecipazione non si umilia. Ci rivolgiamo alla Presidente Meloni: rifinanziare presto e rifinanziare tutto. Diversamente la Cisl saprà alzare in ben altro modo le bandiere”. Tra le priorità indicate: scuola, università e ricerca, politiche contro la povertà, non autosufficienza, pensioni più eque, una vera politica industriale e una strategia nazionale per il dopo PNRR.
Cuore della proposta Cisl è il “Patto della Responsabilità”, fondato su partecipazione, concertazione e corresponsabilità tra istituzioni, lavoro e impresa. Tre i cantieri indicati: 1. salari più alti e contrattazione di prossimità; 2. nuove tutele e uno Statuto della persona nel mercato del lavoro; 3. piena attuazione e rifinanziamento della legge sulla partecipazione. Un appello è stato rivolto anche al mondo delle imprese, alla politica e alle altre organizzazioni sindacali: “La sfida non è negoziare contro, ma costruire insieme. O il lavoro torna protagonista o altro occuperà quello spazio”. In chiusura, l’immagine della piazza come messaggio al Paese: “Questa piazza non è un luogo: è un messaggio. Una forza tranquilla, ma ostinata. Una forza che non accetta l’idea che il futuro sia scritto altrove”. L’intervento si è concluso con un appello all’unità e alla speranza: “Il futuro non si aspetta, non si appalta: si costruisce. Avanti Cisl. Avanti insieme. Viva l’Italia! Viva la Cisl!”.
– Foto xs5/Italpress –
(ITALPRESS).
Economia
Banche, a novembre in aumento prestiti a famiglie e imprese
Pubblicato
2 ore fa-
13 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A novembre 2025 l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie è cresciuto dell’1,9% su base annua, più di quanto era cresciuto ad ottobre (+1,7%), quando i prestiti alle famiglie erano cresciuti del 2,2% e quelli alle imprese dell’1,2%. Per le famiglie è l’undicesimo mese consecutivo in cui si è registrato un incremento e per le imprese è il quinto mese consecutivo in cui sono cresciuti i finanziamenti. Lo evidenzia l’ABI nel rapporto mensile.
La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, ha presentato un incremento di 98,6 miliardi tra ottobre 2024 e ottobre 2025 (30,8 miliardi famiglie, 18,9 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). 3. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a novembre 2025 è risultata in aumento del 2,4% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,9% nel mese precedente). A novembre 2025 i depositi, nelle varie forme, sono cresciuti del 2,4% su base annua (+2,7% il mese precedente). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, a novembre 2025 è aumentata del 2,5% rispetto ad un anno prima (+4,1% nel mese precedente).
A novembre 2025 il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è calato al 3,30% (3,31% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è calato al 3,44% (3,52% nel mese precedente; 5,45% a dicembre 2023); il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è stato il 3,96% (come nel mese precedente). Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a novembre 2025 è stato il 2,14%. A ottobre tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,08%; area dell’euro 1,88%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 185 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a novembre 2025 è stato il 2,42%, con un incremento di 111 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. A novembre 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,63% (come nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui conti corrente, che non hanno la funzione di investimento e permettono di utilizzare una moltitudine di servizi, a novembre 2025 è stato lo 0,28% (come nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022). Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a novembre 2025 è stato di 198 punti base.
A ottobre 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) ammontavano a 29,4 miliardi di euro, da 30,1 miliardi di giugno 2025 (31,3 miliardi a dicembre 2024). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono risultati in calo di circa 167 miliardi. A ottobre 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,41% dei crediti totali. Tale rapporto era inferiore rispetto a giugno 2025 (1,46%; 1,51% a dicembre 2024; 9,8% a dicembre 2015).
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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