Politica
Conferito a Mattarella il Dottorato honoris causa dall’Università di Messina
Pubblicato
11 mesi fa-
di
Redazione
MESSINA (ITALPRESS) – L’Università degli Studi di Messina ha conferito al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Dottorato honoris causa in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Ateneo, che si è svolta al Teatro Vittorio Emanuele.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti la Rettrice dell’Università, Giovanna Spatari, Domenico Quartarone, Rappresentante del personale tecnico – amministrativo e Chiara Furlan, Rappresentante degli studenti.
La laudatio honoris causa è stata svolta da Gaetano Silvestri, Presidente emerito della Corte Costituzionale e Professore emerito di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Messina.
La consegna al Presidente Mattarella del diploma di Dottorato honoris causa e del sigillo dell’Ateneo è stata preceduta dalla lettura delle motivazioni del conferimento da parte Daniela Novarese, Coordinatrice del Corso di Dottorato in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni e dalla proclamatio doctoralis honoris causa da parte della Rettrice dell’Ateneo.
La cerimonia si è conclusa con la Lectio doctoralis del Presidente della Repubblica.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).
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Politica
Mattarella “L’Onu perno irrinunciabile dell’ordine internazionale”
Pubblicato
2 ore fa-
14 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Settanta anni fa, il 14 dicembre 1955, la Repubblica Italiana veniva accolta alle Nazioni Unite, la più importante tra le moderne organizzazioni internazionali, sorta sulle macerie del secondo conflitto mondiale con il fine dichiarato di ‘salvare le future generazioni dal flagello della guerra”. Così, nella ricorrenza dell’anniversario, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aggiunge: “Fu necessario attendere dieci anni dalla fine della guerra per conseguire questo risultato, reso possibile dalla saggezza dei padri Costituenti che, nel redigere l’articolo 11 della nostra Carta fondamentale, conferirono dignità di valore costituzionale alla cooperazione multilaterale, consentendo, ‘in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazionì. Da allora, l’Italia ha svolto responsabilmente il proprio ruolo di membro attivo della comunità internazionale, facendo della partecipazione alle Nazioni Unite un caposaldo della sua politica estera, al pari dell’integrazione europea e dell’Alleanza Atlantica. L’Italia ospita importanti uffici e strutture delle agenzie ONU sul suo territorio, partecipa alle operazioni dei ‘caschi blù per il mantenimento della pace e si rende interprete di fondamentali campagne universali di civiltà, a cominciare dalla moratoria sulla pena di morte. Nel settantesimo anniversario dall’adesione, l’Italia saluta nelle Nazioni Unite il perno irrinunciabile di un ordine internazionale fondato sul rispetto del diritto e su istituzioni multilaterali autorevoli. Oggi come allora, spetta agli Stati che ne sono membri la responsabilità di renderle efficaci e capaci di raggiungere i loro alti scopi, a beneficio di ogni essere umano. L’impegno di tutti consentirà che si affermino come patrimonio condiviso di tutta l’umanità”, conclude il Capo dello Stato.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).
Politica
Bernini “Con la riforma dell’accesso a Medicina abbiamo scardinato la lobby dei test”
Pubblicato
16 ore fa-
13 Dicembre 2025di
Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – “Le parole rivolte agli studenti? Erano studenti dell’Unione degli Universitari, CGIL, PD. Studenti che stanno facendo politica. Il che rappresenta una scelta legittimissima, ma nel momento in cui, durante una riunione in cui ci stiamo confrontando con dei colleghi, anche un collega del PD, io prendo in mano il microfono e come da tre anni a questa parte vengo interrotta, prima ancora che io possa parlare, quello che ho detto è ‘parlate, ma fate prima parlare me’. Ed è esattamente quello che è accaduto nel momento in cui io sono scesa tra il pubblico ho raccolto le domande degli studenti solamente una parte e ho raccontato la mia storia. Perché non si può sempre e solo essere contestati attraverso delle urla scomposte, questo è il problema. Io accetto qualunque tipo di confronto e da tre anni a questa parte mi sono confrontata con tutte le rappresentanze studentesche, con l’Unione, degli Universitari, che sono, lo ripeto, attivisti del Partito Democratico e della CGIL. Vorrei che fosse chiaro”. Così il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a margine della cerimonia di riconsegna del Crocifisso restaurato dall’Accademia delle Belle Arti alla Chiesa di San Paolo Apostolo, a Borgo Nuovo, a Palermo, torna sulle polemiche dei giorni scorsi ad Atreju con chi la contestava per la riforma dell’accesso a Medicina.
“Credo sia la riforma che scardina più lobby che mi sia capitato di vedere negli ultimi 25 anni. Abbiamo scardinato la lobby della formazione costosissima per test universitari, mnemonici, selettivi e non formanti. Abbiamo scardinato la lobby dei test. Abbiamo scardinato la lobby dei professori che si mettevano a disposizione per fare ripetizioni e lezioni private su test mnemonici – ha proseguito -. Abbiamo scardinato la lobby di chi non vuole far entrare nessuno perché ritiene che i medici siano già sufficienti. Stiamo facendo, per la prima volta dopo 25 anni, entrare 55.000 studenti in università per formarsi. Non li selezioniamo fuori dalla porta, per formarsi”. Sulla possibilità che i posti restino vacanti, il ministro ha affermato: “No, abbiamo previsto un modello che si realizzerà entro il 28 di febbraio di riempimento delle graduatorie. Entreranno tutti sulla base delle loro capacità, delle loro performance, dei voti di esame, avranno un certo posto in graduatoria. Ma quello che cambia rispetto a un test che selezionava fuori dai cancelli dell’università, e a parte quelli che entravano, 14.000 quando sono arrivata io, ora ne entrano circa 25.000. Quello che cambia è che noi li formiamo dentro. Noi li portiamo tutti dentro l’università. Dal primo di settembre noi abbiamo aperto il fascicolo universitario formativo di 55.000 studenti che stanno accumulando i loro crediti formativi, che potranno portarsi dappertutto. Quello che mi dispiace è che ci sia una contestazione politica che prevale sui contenuti. Io non posso accettarlo. Basta contestazioni. Lasciamola finire questa riforma, almeno per quest’anno. Diamo una chance agli studenti. Non a me. Io ho già vissuto, ho già avuto le mie esperienze. Sono solo al servizio degli studenti. Le mie soddisfazioni sono il benessere degli studenti”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Conte ad Atreju “Alleanza col PD dipenderà dai programmi, il candidato verrà dopo”
Pubblicato
18 ore fa-
13 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Siamo disponibili a dialogare col PD e con le altre forze progressiste, se verrà fuori un’alleanza dipenderà – come nel DNA del MoVimento 5 Stelle – solo dai programmi. Se ci saranno scritte le nostre battaglie di sempre, dall’etica pubblica alla legalità, la giustizia ambientale e sociale, noi ci saremo. Il problema del candidato verrà dopo”. Così il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ad Atreju. Non manca qualcuno su questo palco? “Sì, c’è una sedia vuota importante: Giorgia Meloni, la padrona di casa. Mi aveva invitato a venire e io ho detto di sì: poteva esserci. Sono sicuro che verrà un giorno in cui faremo questo confronto”, ha puntualizzato.
“Abbiamo fatto un buon lavoro durante le ultime campagne elettorali regionali, abbiamo costruito dei progetti vincenti e sono orgoglioso di constatare che i nostri candidati sono particolarmente competitivi. Per quanto riguarda il governo nazionale, vedremo: ho lanciato un grande cantiere, il nuovo anno saremo impegnati sino all’estate ad ascoltare i cittadini in tutte le città per costruire insieme un progetto di Paese sulla base dei loro bisogni, ascolteremo anche i non iscritti. Poi in autunno torneremo a confrontarci con le altre forze di opposizione e decideremo anche i criteri migliori per individuare il candidato o la candidata più competitiva”, ha spiegato Conte.
“Vorrei chiarire che ci sono delle differenze con la Lega di Matteo Salvini: innanzitutto la Lega ha fatto un accordo con Russia Unita di Putin e noi non abbiamo accordi con nessuno, siamo assolutamente autonomi e indipendenti. Secondo: la Lega di Salvini dice che non è d’accordo e ha votato tutti gli invii delle armi ogni volta: noi abbiamo una posizione di massima coerenza, l’abbiamo esposta in tutte le iniziative parlamentari in Italia e in Europa”, ha rivendicato.
“Conte dopo sei mesi è andato a casa perché Renzi ha voluto rompere la coalizione. È stato Giorgetti ad aver gestito il Superbonus. È disonorevole chiedere a me conto di come è stato gestito. Continuiamo a parlare” del Superbonus, “ma è una super scusa. Buchi non ci sono, i buchi sono immaginari perché nella contabilità pubblica non ci sono buchi. Io credo che sia vigliacco chiedermi di rispondere su una misura che è stata fatta quando il Paese era completamente disastrato e doveva ripartire, una misura che aveva una finalità ben precisa e temporanea, dopo che l’ho lasciata in eredità e non me l’hanno fatta gestire”, ha aggiunto.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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