Economia
Rustichelli “Con dazi grave distorsione della concorrenza tra imprese”
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11 ore fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La tradizionale vocazione agli scambi internazionali e la stretta integrazione nelle filiere produttive globali rendono l’economia europea particolarmente esposta alle fluttuazioni dei mercati e alle nuove spinte protezionistiche”.
“Il sistema del commercio internazionale, a lungo fondato sull’integrazione produttiva e sul libero scambio, è oggi scosso dall’introduzione di un pervasivo reticolo di dazi e di altre misure non tariffarie, gravemente distorsivi del confronto concorrenziale tra imprese e tra Paesi”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Roberto Rustichelli, durante la presentazione della Relazione annuale.
“In un contesto di relazioni commerciali tese, la tradizionale vocazione agli scambi internazionali e la stretta integrazione nelle filiere produttive globali rendono l’economia europea particolarmente esposta alle fluttuazioni dei mercati e alle nuove spinte protezionistiche – ha aggiunto -. Per questo, la crescita nell’attuale scenario è sempre più legata al rafforzamento del modello europeo di sviluppo affinché, valorizzando pienamente il mercato unico, si riducano le vulnerabilità strutturali e la dipendenza da fattori esterni, colmando il divario di produttività e innovazione rispetto ad altre economie”.
“In un contesto generale segnato da rapide trasformazioni tecnologiche, tensioni geopolitiche e crisi economico-ambientali, anche le prospettive di ripresa dell’economia nazionale sono strettamente connesse alla capacità di mettere in campo risposte all’altezza delle sfide”, ha proseguito Rustichelli.
“Questo significa, anzitutto, affrontare con decisione i nodi strutturali che frenano, non da oggi, la crescita italiana. Prioritario è, dunque, rilanciare la produttività”. Secondo Rustichelli “tale obiettivo può essere raggiunto stimolando gli investimenti in tecnologia, eliminando le barriere all’entrata e all’uscita, migliorando l’efficienza del settore pubblico e del sistema giudiziario, nonché riducendo la complessità normativa che caratterizza l’ordinamento nazionale. Le evidenze disponibili confermano, in particolare, l’esigenza di una riforma 2 regolamentare in direzione pro-concorrenziale, che favorisca l’imprenditorialità e la riallocazione delle risorse alle attività più produttive”.
In particolare, è stato stimato che “le liberalizzazioni nei mercati dei servizi introdotte in Italia tra il 2005 e il 2019 hanno portato ad un aumento della produttività del lavoro compreso tra i 3 e gli 8 punti percentuali. Inoltre, la riduzione delle barriere regolamentari all’entrata nei mercati dei servizi è stata associata a una diminuzione dei prezzi pari al 6,5%”. In tale quadro, ha aggiunto Rustichelli, “è importante inoltre sottolineare che la promozione della concorrenza non è funzionale soltanto alla crescita economica. Come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, esiste un legame profondo e virtuoso tra la promozione del mercato concorrenziale e i diritti dei cittadini. Il corretto funzionamento dei meccanismi concorrenziali può dare, infatti, un contributo prezioso alla tutela di alcuni diritti fondamentali che vanno oltre il tradizionale perimetro del consumo di beni e servizi, per attingere a sfere più ampie di partecipazione civile e sociale”.
– Foto Ufficio stampa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato –
(ITALPRESS)
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Stellantis, Elkann “In Europa e negli Usa l’Automotive è sotto pressione”
Economia
Stellantis, Elkann “In Europa e negli Usa l’Automotive è sotto pressione”
Pubblicato
5 ore fa-
15 Aprile 2025di
Redazione
TORINO (ITALPRESS) – “Vorrei iniziare dicendo che il 2024 non è stato un buon anno per Stellantis. I motivi sono stati in parte di nostra competenza, il che ha reso il risultato ancora più deludente”. È con queste parole che John Elkann, presidente di Stellantis, oggi ad Amsterdam ha aperto l’assemblea degli azionisti.
Un breve discorso in cui Elkann ha parlato della situazione attuale del Gruppo e delle questioni che riguardano il mercato mondiale dell’automotive. Dopo l’addio del Ceo Carlos Tavares “il Comitato esecutivo ad interim, che il Consiglio mi ha chiesto di presiedere, ha lavorato con tutti i nostri team nella gestione quotidiana dell’azienda. Sono state intraprese azioni importanti e decisive per garantire che Stellantis sia nella posizione più forte possibile quando verrà nominato il nostro nuovo CEO. La nomina è prevista entro la prima metà del 2025”, ha aggiunto Elkann.
In primo piano ci sono le dinamiche mondiali che attraversano l’industria dell’auto. “In Europa e negli Stati Uniti, le scelte politiche e normative hanno messo il nostro settore sotto estrema pressione, mentre la Cina è su un’altra traiettoria. Quest’anno, per la prima volta, il mercato automobilistico cinese sarà più grande di quello americano ed europeo messi insieme”, ha evidenziato Elkann davanti agli azionisti.
“In Europa, le normative sulle emissioni di CO2 hanno imposto un percorso irrealistico di elettrificazione, scollegato dalla realtà del mercato. In effetti, i governi europei hanno ritirato, a volte bruscamente, gli incentivi all’acquisto e l’infrastruttura di ricarica rimane inadeguata. Di conseguenza, i consumatori tardano a passare ai veicoli elettrici”, ha proseguito.
C’è poi il tema dei dazi Usa, che di certo non sono un bel segnale per l’intero comparto. “Negli Stati Uniti, l’industria automobilistica è gravemente colpita dai dazi. Oltre al dazio del 25% imposto sui veicoli, siamo colpiti da una serie di dazi aggiuntivi, tra cui quelli su alluminio, acciaio e componenti – ha affermato Elkann -. Con l’attuale percorso di tariffe dolorose e regolamenti troppo rigidi, l’industria automobilistica americana ed europea è a rischio. Sarebbe una tragedia, perché l’industria automobilistica è fonte di posti di lavoro, innovazione e comunità forti. Ma non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l’Europa intraprendono le azioni urgenti necessarie per promuovere una transizione ordinata. Siamo incoraggiati da quanto indicato ieri dal Presidente Trump sulle tariffe per l’industria automobilistica”.
Sempre nella giornata di oggi, Stellantis ha annunciato che tutte le delibere sottoposte agli azionisti durante l’assemblea generale annuale sono state adottate, compresa la proposta di approvare la distribuzione di un dividendo di 2 miliardi di euro sulle azioni ordinarie. La ripartizione proposta comporta un pagamento ai detentori di azioni ordinarie di 0,68 euro per ogni azione ordinaria in circolazione.
-Foto ufficio stampa Stellantis-
(ITALPRESS).
Economia
Confcommercio, stime del Pil al ribasso e consumi deboli
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7 ore fa-
15 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Questione dazi, consumi, geopolitica dell’energia, prospettive economiche 2025, il ruolo dell’innovazione e dell’Intelligenza Artificiale, dinamismo imprenditoriale tra flessibilità e competitività, il futuro dell’Europa nella nuova legislatura Ue. Sono questi i principali temi al centro della ventiquattresima edizione del Forum internazionale di Confcommercio “I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000”, organizzato in collaborazione con Ambrosetti, in corso a Roma a Villa Miani e che vede la presenza, tra gli altri, di Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea; di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; di Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il Made in Italy; di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri.
“La parziale marcia indietro dell’amministrazione americana è una buona notizia: implica che abbiamo una controparte che ascolta imprese e mercati. Ma le ampie oscillazioni negli indirizzi di politica economica non sono prive di conseguenze. Nella prima parte dell’anno l’economia europea ne ha risentito. L’incertezza è rapidamente cresciuta. E rimangono barriere tariffarie più elevate che in passato. La loro rimozione richiede paziente, determinato e faticoso lavoro di negoziazione multilaterale per ricucire e ripristinare. Adesso bisogna tornare a stabilità e fiducia per imprese e consumatori. Non sarà facile, ma è condizione indispensabile per la prosperità”, afferma il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso della conferenza stampa di apertura del Forum.
“E la fiducia, voglio ricordarlo, è l’ingrediente fondamentale per far ripartire i consumi e innalzare la propensione all’investimento. Lo ribadisco – aggiunge -: servono, con urgenza, negoziazione, dialogo, compensazioni, per scongiurare il rischio di compromettere le prospettive di crescita in un contesto economico già fragile”, aggiunge. L’Ufficio Studi di Confcommercio vede al ribasso le previsioni di crescita del PIL per il 2025 e 2026: +0,8% e +0,9% rispettivamente (da +0,9% e +1%). Pesano l’incertezza legata ai dazi, l’instabilità dei mercati finanziari e il timore di una perdita di ricchezza. Restiamo, comunque, più ottimisti del governo, sebbene in misura marginale. Ma nonostante l’incertezza, “c’è una nota di ottimismo che voglio valorizzare – osserva Sangalli -. Inflazione sotto controllo, occupazione ai massimi e redditi reali in aumento, grazie anche ai rinnovi contrattuali, rappresentano solidi presupposti per consentire all’Italia di reggere l’urto e attraversare con successo un periodo complesso e pieno di incognite. E con l’auspicato nuovo taglio dei tassi d’interesse da parte della BCE, si rafforzerebbero queste luci in uno scenario denso di ombre. Sulla scorta di queste indicazioni, stimiamo per il 2025 una crescita del PIL allo 0,8% e dei consumi sul territorio dell’1,2% e analoghe variazioni per l’anno prossimo”.
E proprio sui consumi si concentra l’analisi del direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, che nonostante un +1,2% restano il grande assente della ripresa economica: “Il potere di acquisto cresce più della spesa reale delle famiglie italiane; di conseguenza cresce molto anche la propensione al risparmio. Le cause della stagnazione dei consumi sono dovute al ricordo doloroso di decenni di bassa crescita, gli italiani hanno risorse, ma scelgono di non spenderle – spiega Bella -. La debolezza della domanda interna è una malattia cronica della nostra economia. E i consumi, anche alla fine del prossimo anno, non saranno tornati nemmeno ai livelli del 2007, cioè di venti anni fa. Quanto ai cambiamenti dei modelli di consumo, si conferma il fenomeno della “terziarizzazione” dell’economia: cala, rispetto al 2007, la spesa per alimentari (-408 euro pro capite), abbigliamento (-92 euro) e trasporti (-765 euro), complice anche l’invecchiamento della popolazione, una maggiore diffusione dei pasti fuori casa e il cambiamento nei modelli di mobilità; crescono invece i settori legati al tempo libero, alla cultura e alle comunicazioni (+316 euro) e alla sanità (+112 euro). Quindi, bisogna rimettere al centro dell’agenda di Governo la riduzione delle imposte per il ceto produttivo. Ma il turismo si conferma una leva fondamentale: dal 1990 ad oggi le presenze turistiche straniere nel nostro Paese sono triplicate e grazie alla spesa dei visitatori stranieri i consumi sul territorio sono in crescita. Negli ultimi trentacinque anni, infatti, le presenze di turisti stranieri in Italia sono cresciute del 200% e tutta la nuova occupazione in questo periodo è stata creata dal terziario di mercato”.
Secondo Sangalli, inoltre, servono interventi altrettanto decisi su altri fronti strategici per la competitività del sistema, “a cominciare dal nodo energia. Quella dei consumi, infatti, non è l’unica preoccupazione. Perchè oggi i prezzi dell’energia sono ancora molto elevati, con un pesante impatto sulle bollette di famiglie e imprese, in particolare quelle del terziario di mercato: per queste imprese, a marzo 2025, le tariffe dell’energia elettrica hanno registrato un incremento del 53,5% rispetto alle tariffe pre-crisi del 2019, quelle del gas addirittura dell’88,2%. Su questo tema, le misure adottate dal Governo non sono ancora sufficienti. Servono interventi strutturali, a cominciare da un nuovo impulso all’efficienza energetica, all’incremento della produzione rinnovabile e, certamente, anche al nucleare sostenibile per il quale recentemente il Governo ha varato la legge delega. Ma anche dalla revisione complessiva di tutte le componenti fiscali e parafiscali che gravano sulle bollette energetiche. Occorrono interventi tempestivi e coordinati anche a livello europeo per rafforzare la sicurezza energetica e la stabilità dei mercati”, conclude il presidente di Confcommercio.
– Foto xb1/Italpress –
(ITALPRESS).
Economia
Autostrade dello Stato acquisisce le quote Anas in 4 società
Pubblicato
9 ore fa-
15 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Autostrade dello Stato Spa ha perfezionato oggi l’acquisizione da Anas Spa delle partecipazioni detenute in quattro società autostradali a pedaggio: 50% di Concessioni Autostradali Venete – CAV Spa; 35% di Autostrada Asti – Cuneo Spa; 32,125% della Società Italiana per Azioni per il Traforodel Monte Bianco – SITMB; 31,75% della Società Italiana Traforo Autostradale del Frèjus – SITAF Spa.
“L’operazione – si legge in una nota -, ai sensi del D.L. n. 121/2021 e del D.L. n. 155/2024, è finalizzata all’attuazione degli obiettivi di razionalizzazione del patrimonio autostradale di proprietà statale dettati dalla normativa in materia e al consolidamento delle attività di Autostrade dello Stato S.p.A., società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e inhouse al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Il valore dell’acquisizione è di circa 342,5 milioni di euro, determinato in base al valore contabile delle partecipazioni cedute. “Autostrade dello Stato, attraverso le quattro società partecipate – prosegue la nota -, promuoverà servizi autostradali innovativi, la mobilità sostenibile e la sicurezza della rete, favorendo la crescita infrastrutturale del Paese e migliorando l’esperienza di viaggio degli utenti attraverso soluzioni tecnologiche avanzate e un’infrastruttura sempre più moderna ed efficiente”.
– Foto IPA Agency –
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