Cronaca
INFOTRAFFIC, AGGIORNAMENTO CHIUSURE STRADE PER MALTEMPOCHIUSI PONTE DI BEREGUARDO E LA SP55, SP 56 E 617 BRONESE. ALLERTA ROSSA DALLE 18 NEL PAVESE DOVE TRANSITERA’ LA PIENA DEL PO
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7 mesi fa-
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Redazione
A causa delle eccezionali precipitazioni atmosferiche che stanno interessando il territorio pavese, si sono verificate criticità sulla viabilità provinciale per difficoltà nel deflusso delle acque. Vengono monitorati i livelli di Po e Ticino da Casei Gerola a Pavia fino ad arrivare al Ponte della Becca ma al momento la situazione è sotto controllo, dunque non sono previste chiusure di ponti, qualcuno ha sparso notizie sui social incautamente e destato allarme (solito discorso, seguite le informazioni verificate e attendibili, non i social!).
Il bacino del Ticino stamattina era appena sotto la prima soglia d’allarme, quella di piena ordinaria ma alle 12 è stato chiuso il ponte di barche di Bereguardo dove il livello ha superato il metro e dieci. La Provincia ha annunciato che riaprirà domani, 18 aprile, alle 12.
Chiusa anche la provinciale 55 “San Cipriano – Albaredo Arnaboldi”: è completamente allagata e non percorribile. Per ragioni di sicurezza la Provincia di Pavia ha disposto la chiusura immediata e totale dell’intera tratta, in entrambi i sensi di marcia, dalla 617 “Bronese” nei comuni di San Cipriano e Campospinoso – Albaredo Arnaboldi.
La SP 56 tra Palestro e Rosasco è chiusa al traffico a causa di un completo allagamento dovuto all’esondazione del fiume Sesia. La strada risulta impraticabile e per motivi di sicurezza è vietato il transito a ogni categoria di veicolo. In mattinata è stato chiuso anche il ponte di Candia, sulla statale 494 Vigevanese da Mortara a Casale Monferrato sopra cui passa anche la linea ferroviaria Mortara – Casale.
Sul fronte meteo il Lombardia le precipitazioni saranno insistenti fino alla tarda serata di oggi, Giovedì 17 Aprile sui settori centro-orientali e in attenuazione su quelli occidentali (pavese). Allerta rossa rischio idraulico dalle 18 nella bassa pianura occidentale (PV, MI), dove transiterà la piena del Po.
Invitiamo tutti gli utenti della strada alla massima prudenza e a seguire le deviazioni segnalate, seguite i nostri bollettini Infotraffic su siti e social di Pavia Uno Tv, Lombardia Live 24, Itinerari News, Pronto Meteo. Inviate news e foto via whatsapp alla nostra redazione al 389.2566296.
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Cronaca
UniBg inaugura l’anno accademico sotto il segno della rivoluzione digitale e dell’IA
Pubblicato
13 minuti fa-
26 Novembre 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – Nel mezzo di una rivoluzione senza precedenti, guidata dal digitale e dall’Intelligenza Artificiale, il ruolo dell’Università è decisivo per affrontare insieme le sfide del cambiamento, con strumenti di conoscenza e di responsabilità condivisa. Con questo spirito e questi obiettivi ha preso il via ufficialmente oggi, mercoledì 26 novembre, l’Anno Accademico 2025-2026 dell’Università degli studi di Bergamo. L’Aula Magna di Sant’Agostino, che per l’occasione ha cambiato volto con robot industriali, monitor e pannelli interattivi sull’AI allestiti in collaborazione con Intellimech e JOiiNT Lab, ha accolto la comunità accademica e numerose autorità cittadine, tra cui la sindaca di Bergamo Elena Carnevali, il vicepresidente della Provincia Umberto Valois, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e la consigliera delegata del ministro dell’Università e della Ricerca Alessandra Gallone, intervenuti per i saluti istituzionali. Dopo il corteo accademico e gli interventi di Michela Farina, rappresentante della Componente del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario nel Presidio della Qualità di Ateneo, e della presidente della Consulta degli studenti e delle studentesse di UniBg, Giorgia Morotti, la parola è passata al rettore Sergio Cavalieri, che nella sua prolusione ha richiamato la portata della “nuova rivoluzione cognitiva” in atto: un cambiamento profondo, capace di trasformare non solo la società, ma il modo stesso in cui l’essere umano elabora la conoscenza.
“Automazione, robotica e intelligenza artificiale stanno ridisegnando il rapporto con il lavoro e il funzionamento delle relazioni economiche, sociali e culturali” ha ricordato Cavalieri, sottolineando come la trasformazione digitale “stia già modificando i nostri processi cognitivi e il modo in cui pensiamo”. La sfida, secondo il rettore, è evitare che l’innovazione alimenti nuove disuguaglianze: “Molti rischiano di rimanere ai margini di un’economia sempre più digitale. Abbiamo bisogno di nuovi strumenti per comprendere la conoscenza proprio mentre il mondo cambia sotto i nostri occhi. In questo scenario il ruolo delle Università è decisivo“. Nel suo intervento Cavalieri ha ripercorso l’impegno di UniBg sul fronte dell’intelligenza artificiale: dalla costituzione del Tavolo interdipartimentale sull’IA alla pubblicazione di un’agenda di ricerca sull’AI, dall’attivazione del dottorato in Artificial Intelligence for Sustainable Futures alle Linee guida per un uso etico e consapevole dell’AI. A breve nascerà anche il Center for Responsible AI, pensato per riunire competenze e progettualità in collaborazione con centri di ricerca nazionali internazionali. Ampio spazio è stato dedicato anche al tema dell’internazionalizzazione, considerato una leva strategica per rispondere al fabbisogno formativo e all’aumento dei laureati a livello nazionale.
UniBg conta oggi oltre 280 insegnamenti in lingua estera, 490 accordi internazionali, 12 lauree magistrali e 1 triennale interamente in inglese, oltre a 19 doppi titoli attivi. “L’obiettivo è essere sempre più attrattivi, in particolare nei confronti degli studenti stranieri” ha ribadito Cavalieri. Punto centrale della programmazione di Ateneo è anche il tema delle infrastrutture e del diritto allo studio. Nel suo intervento il rettore ha ricordato l’avvio dei lavori sul compendio Montelungo-Colleoni, che porterà a 282 posti letto riservati al diritto allo studio grazie anche all’importante contributo di Regione e di Fondazione Cariplo, 170 posti letto a libero mercato e 7 nuove aule didattiche. Sono in fase di completamento anche lo Student Office di Via Calvi, impulso ai lavori già avviati sul Polo di Via Statuto, il pieno riutilizzo degli impianti sportivi di Loreto, previsto per la prossima primavera. La cerimonia si è conclusa con la Lectio Magistralis del prof. Oliver Riedel dell’Università di Stoccarda, dedicata al ruolo dei digital twin e dell’AI nei sistemi produttivi di nuova generazione, a conferma del forte legame tra le due università – tra i principali poli europei dell’innovazione -, preceduta dall’esecuzione per la prima volta dell’Inno dell’Università degli studi di Bergamo, “O vos, est aetas”, introdotta dal prof. Virgilio Bernardoni, professore di Musicologia e Storia della musica all’Università degli studi di Bergamo.
Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo ha detto: “Nel nostro ruolo siamo chiamati a guardare con responsabilità al futuro dei giovani. Viviamo un periodo segnato da tensioni geopolitiche e da una trasformazione tecnologica rapidissima, a cui spesso rispondiamo con preoccupazione o rassegnazione. È invece fondamentale trasmettere fiducia e consapevolezza, valorizzando gli investimenti che il Paese destina alla formazione. L’Università deve farsi promotrice di una visione costruttiva del futuro, capace di rendere i nostri studenti e le nostre studentesse protagonisti e non spettatori del cambiamento’”. Elena Carnevali, sindaco del Comune di Bergamo ha aggiunto: “L’Università di Bergamo è un alleato fondamentale per lo sviluppo della città. Investire nella conoscenza, nella ricerca e nella formazione significa costruire una Bergamo più forte, più attrattiva e capace di cogliere le trasformazioni del presente. Con il Manifesto Bergamo Città Universitaria abbiamo scelto di rafforzare questa collaborazione e di darle un orizzonte strategico condiviso. Come Amministrazione siamo impegnati a lavorare al fianco dell’Ateneo per consolidare un ecosistema della conoscenza e dell’innovazione articolato attorno alle tre dorsali strategiche – salute, meccatronica, cultura e creatività – e capace di mettere in rete competenze, imprese e istituzioni. Un percorso che genera nuove opportunità per i giovani e conferma il ruolo di Bergamo come città che cresce e guarda avanti”.
Per Umberto Valois, vicepresidente della Provincia di Bergamo “Ogni inaugurazione dell’anno accademico rappresenta molto più dell’avvio delle attività didattiche e scientifiche: è il rinnovo di un patto. Un patto tra l’Università, i suoi studenti e la comunità che la circonda. Un impegno reciproco a crescere insieme, a generare conoscenza e a trasformarla in sviluppo per tutto il territorio. La nostra Università ha saputo costruire negli anni un ruolo solido e insostituibile nel nostro territorio, coniugando apertura e sguardo internazionale e al tempo stesso forte radicamento con la terra bergamasca. Da parte della Provincia esprimo un sincero ringraziamento al Magnifico Rettore per la collaborazione costante e sempre orientata alla costruzione di sinergie efficaci”.
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia ha detto che “La cerimonia rappresenta il momento più alto e simbolico della vita dell’Università, un vero atto di fiducia nella capacità dell’Ateneo e dell’intera comunità accademica di essere guida nel cambiamento a vantaggio del tessuto collettivo. Viviamo in un’epoca in cui la rivoluzione digitale permea la nostra quotidianità e il modo di studiare, produrre e comunicare richiede nuovi strumenti e, soprattutto, nuova conoscenza. Formazione e ricerca sono ciò che ci permette di governare l’innovazione e orientarla verso un futuro equo e sostenibile, tracciando la direzione strategica dell’Ateneo e il suo ruolo nella costruzione di un ecosistema di innovazione aperto, internazionale e responsabile. L’Università è prima di tutto comunità: un incontro tra pari, un’esperienza condivisa fatta di confronto e costruzione collettiva del sapere. È questo il momento giusto per assumersi la responsabilità dello studio, della crescita e del cambiamento. Le opportunità delle tecnologie digitali si colgono grazie alla capacità dell’Ateneo di essere parte delle reti globali che plasmano il futuro dell’industria e della società, come dimostrano i programmi di cooperazione internazionale, dalla Cina all’India, che testimoniano la volontà di anticipare il cambiamento e contribuire a costruirlo. Il compito dell’Università è generare progresso condiviso, aprendosi al contesto internazionale e al territorio, al fianco delle imprese e dei cittadini, per tutelare il nostro bene più prezioso: il benessere. L’augurio è che il nuovo anno accademico sia un anno di impegno, scoperta e nuove opportunità per tutta la comunità”.
Alessandra Gallone, consigliera del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha concluso: “Portare il saluto del Ministro Anna Maria Bernini all’Università di Bergamo, la mia Università, è stato un grandissimo piacere. Oggi abbiamo ricordato che questo è davvero il tempo delle scelte: un tempo in cui università, ricerca, AFAM, imprese, sanità, pubblica amministrazione e territorio devono lavorare insieme per costruire un nuovo umanesimo capace di affrontare le sfide tecnologiche e sociali che abbiamo davanti .Il Ministro Bernini sta traducendo questa visione in azioni concrete: un FFO ai massimi storici, la conferma delle risorse per il diritto allo studio che permette a oltre il 40% degli studenti italiani – e bergamaschi – di essere esenti dalle tasse, investimenti per giovani ricercatori e per la continuità di Centri Nazionali, Partenariati e Piani Complementari, fino alla piena valorizzazione dell’AFAM come terzo pilastro della conoscenza. Bergamo sta diventando sempre più una città universitaria, con un ecosistema forte fatto di cultura, innovazione, sport e comunità. Agli studenti ho rivolto il messaggio più importante: non c’è felicità senza libertà e non c’è libertà senza coraggio. La formazione è la vera rivoluzione del Paese, e noi continueremo a sostenerla con determinazione”-
– foto ufficio stampa UniBg –
(ITALPRESS).
Cronaca
Elezioni regionali, Fontana “La Lega ha le persone migliori per sostituirmi” / Video
Pubblicato
13 minuti fa-
26 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “Io ho sempre sostenuto che le elezioni regionali sono una cosa diversa rispetto alle elezioni politiche e che quindi bisogna cercare di individuare delle persone che hanno credibilità sul territorio, che sono apprezzate dalla gente. Per individuare queste persone non si deve fare riferimento ai numeri dei voti che i partiti singolarmente prendono ma ad altre valutazioni, altre scelte e poi si può fare un ragionamento. Io ho sempre detto, facendo indispettire qualcuno, che credo che a livello amministrativo la Lega abbia le possibilità, le persone migliori che potrebbero andare a sostituirmi”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, parlando delle prossime elezioni regionali in Lombardia, considerato anche il risultato in Veneto, a margine dell’evento al Muro degli Impegni “Io non sto zitta. Rompiamo il silenzio. Uniti contro la violenza sulle donne”. E sulle parole del leader della Lega Matteo Salvini: “Anch’io spero che succeda in Lombardia quello che è successo in Veneto, condivido”, ha sottolineato.
La base elettorale della Lega “è vivissima e fortissima. Io parlo del Nord Italia perché conoscono il Nord, ma la Lega è viva e vegeta anche al Sud. Io parlo per la parte che più mi riguarda da vicino. I principi, i valori, le modalità di fare politica della Lega sono quelle che più intercettano l’anima dei lombardi, dei nordici in genere”. La scorsa notte, davanti al Pirellone a Milano, sede del Consiglio regionale lombardo, è apparso uno striscione dei giovani della Lega che recita ‘Il Veneto ha indicato la via, ora alla Lega la Lombardia’. “Non l’ho visto sinceramente, comunque mi sembra che anche i giovani della Lega interpretino un principio che stiamo portando avanti in maniera assolutamente concorde – ha commentato poi il governatore – . Evidentemente il vero spirito della Lega è questo, è lo spirito che è emerso dalle elezioni regionali del Veneto e che è emerso dalle affermazioni dei nostri giovani leghisti”.
– Foto xm4/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Industria chimica, ruolo chiave nella sostenibilità e nel progresso sociale
Pubblicato
2 ore fa-
26 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La chimica in Italia si conferma un’industria chiave per affrontare le sfide della sostenibilità: i suoi prodotti e processi sono indispensabili per la transizione ecologica del Paese.
Per offrire una fotografia della capacità del settore nel perseguire in maniera equilibrata lo sviluppo sociale, ambientale ed economico, Federchimica presenta il 31° Rapporto annuale Responsible Care, il programma mondiale volontario, nato in Canada nel 1985 e attivo in Italia dal 1992, per la promozione dello sviluppo sostenibile del comparto.
Il documento mette in luce l’impegno e la leadership dell’industria chimica nel generare competenze, progettualità e risultati misurabili nell’ambito della sostenibilità affrontando tre specifici ambiti: – Prosperità: creazione di valore condiviso (valore economico generato, investimenti in ricerca e sviluppo e spese per sicurezza, salute e ambiente).
– Pianeta: soluzioni per la transizione ecologica (cambiamento climatico, efficienza energetica, abbattimento emissioni in aria, acqua e suolo, gestione circolare dei rifiuti).
– Persone: generazione di benessere per i lavoratori e i consumatori (welfare e occupazione, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro).
“Da oltre trent’anni il Rapporto Responsible Care illustra i significativi progressi del settore nel ridurre l’impatto ambientale mantenendo o aumentando, al contempo, il valore economico e sociale generato e distribuito alla collettività. Il Programma testimonia il percorso virtuoso delle imprese chimiche verso lo sviluppo sostenibile, attuato attraverso il perseguimento del cosiddetto “decoupling”, ossia l’inversione della correlazione tra la variabile socioeconomica e quella ambientale. In altre parole, lo sviluppo è sostenibile se crescono la ricchezza, il benessere e le tutele sociali, a fronte di una riduzione del consumo delle risorse e degli impatti sull’ambiente. E’ importante valorizzare questi risultati, anche alla luce del ruolo trainante della chimica per i settori a valle e per il suo contributo nel trasferire tecnologia e sostenibilità” dichiara Francesco Buzzella, Presidente Federchimica.
Nel 2024 l’industria chimica ha generato un valore della produzione pari a 65 miliardi di euro. Di questi, il 90,3% (58,7 miliardi di euro) viene distribuito agli stakeholder, sotto forma di acquisti di beni e servizi, spese per il personale e imposte versate alla pubblica amministrazione.
L’industria chimica contribuisce al bilancio pubblico e all’offerta di servizi ai cittadini, versando tributi per 1,2 miliardi di euro, ai quali si aggiungono quasi 2,5 miliardi di euro in imposte e oneri sociali, connessi alle spese per il personale. Gli investimenti e i costi operativi destinati alla sostenibilità sociale ed ambientale delle imprese aderenti a Responsible Care rappresentano annualmente oltre il 2% del valore economico generato, per un ammontare complessivo di 708 milioni di euro, di cui 301 milioni in investimenti.
Il settore chimico vanta da anni una posizione di leadership nell’ambito della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. L’incidenza degli infortuni nel settore è inferiore del 40% rispetto alla media manifatturiera. Il numero degli infortuni, a parità di ore lavorate, è diminuito del 46% dal 2010 e ben dell’80% rispetto al 1990.
“Dal Rapporto – afferma Buzzella – emerge chiaramente come sicurezza, salute e un elevato livello di benessere sui luoghi di lavoro siano elementi distintivi del settore chimico. Un risultato che si deve anche all’impegno delle Parti sociali settoriali: Responsible Care prevede, infatti, un particolare coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti sui temi di sicurezza, salute e ambiente, attraverso il modello partecipativo del CCNL”.
In ambito ambientale, si conferma il trend di diminuzione delle emissioni: dal 1990, le emissioni dirette della chimica sono diminuite del 70%. Questo valore pone l’industria chimica già in linea con l’ambizioso obiettivo europeo al 2030 (-55%). Nel 2023, le emissioni dirette in Italia erano 9,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, il 2,5% del totale nazionale (erano il 6% nel 1990). Considerando le emissioni dirette e indirette, l’industria chimica ha ridotto i propri impatti sui cambiamenti climatici del 71%. In termini di economia circolare, il riciclo è la prima modalità di destinazione dei rifiuti (49%), in significativo aumento rispetto al 2015: era il 23%.
Un settore virtuoso, che ha perseguito con costanza risultati migliori di quelli stabiliti dalle normative. Tuttavia, per preservare gli obbiettivi raggiunti e salvaguardare la competitività delle imprese, è necessario un quadro politico e legislativo che sostenga, e non penalizzi, la crescita settore.
“Tanti sono i cambiamenti in atto, da quello climatico ai nuovi assetti mondiali, di cui è necessario prendere coscienza e i cui effetti richiedono alle nostre imprese una forte capacità di adattamento.
La politica industriale europea attuale è spesso caratterizzata da poco pragmatismo. Servono normative adeguate, che sostengano la competitività. Per questo gli obiettivi ambientali devono essere realistici, in linea con le capacità tecnologiche e le tempistiche di investimento delle nostre imprese: il raggiungimento del nuovo obiettivo proposto dalla Commissione europea sulla riduzione di gas serra al 2040 (-90% rispetto al 1990), comporterebbe per il nostro settore un’ulteriore riduzione delle emissioni pari ai 2/3 dei valori attuali, target molto difficile da raggiungere sulla base delle tecnologie oggi a disposizione. Occorre un quadro legislativo chiaro, certo e snello per attrarre capitali, investimenti e risorse umane di eccellenza, supportato da un’amministrazione pubblica efficiente. Il Clean Industrial Deal e il Piano d’azione per l’industria chimica europea, recentemente pubblicati dalla Commissione, sono un’occasione da non perdere, e devono costituire la base per il rilancio e la competitività del nostro settore e di tutto il sistema economico nazionale ed europeo” conclude Buzzella.
-foto ufficio stampa Federchimica-
(ITALPRESS).

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